Forum MotorTrip

Benvenuto a te ed alla Alp

benvenuto...

Benvenuto Michele.

Ciao.
Claudio.

Sabato pomeriggio: prima uscita con la mia Pina (Alp 4.0). 3 paia di braghe, scarpe antinfortunistiche invernali, 2 felpe, 2 giacche, casco stradale e guanti artici da scooter. Prima prova, la via cara, strada bianca che copre la dorsale di una vicina collina; tutta neve e nebbia, meno male che un angelo è passato prima di me, tracciandomi la retta via! Poi verso San Briccio, altre strade bianche, meno neve, più sassi e foglie bagnate. Incredibile quanto sia piantato l'anteriore, mentre dietro è come la coda di un pesce! Poi giù verso San Pietro attraverso i vigneti, che bello...: letame e paltan! Conclusione: autolavaggio self, un colpo di lancia e via; che bella la Pina, tutto quel paltan misto letame attaccato sotto, quasi mi commuoveva! Dopodichè comincia a farsi sentire lo sboro e vado a casa. Mi piazzo davanti al camino con mani e piedi viola da tanto son gelati, mio figlio di 4 mesi continua a sorridermi e mia moglie mi ripete:"Che deficiente...". Questa è vita!

Ma si! Mejo passar da mona ingiassà ma felice che da bravo ragazzo triste

Ieri seconda uscita con la mia Alp: mi sono piantato! Dopo alcune stradine bianche, mi ritrovo ad attraversare un campo arato di recente. Ben presto mi accorgo che la ruota davanti sta rallentando, e faccio inversione per tornare giù a dove sono venuto. Sono fermo in discesa col parafango anteriore gonfio e le ruote raddoppiate di volume! l'unica soluzione mi sembra quella di smontare il parafango, e mi accingo a farlo con gli attrezzi della moto. Fatto ciò, riparto, ma dopo nenche 10 metri mi accorgo che l'accumulo di fango e sassi tra la ruota posteriore e il parafango è ben peggiore che davanti; pulisco il tutto almeno un paio di volte finchè arrivo su strada decente, recupero parafango anteriore e un pezzetto di fil di ferro per assicurarlo al portapacchi. Così conciato faccio ritorno a casa... non senza un sorriso stampato in faccia, cominciamo bene!!!

Praticamente sei rovinato.
L'inizio della fine lenta ma inesorabile di chi pratica il fuoristrada.

Ciao.
Claudio.

Già... una malattia per fortuna senza cure....

Un'altro attaccato dal morbo.....è un epidemia.