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La moto non fa il pilota - prima uscita con la Sherco

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SuperHank
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La moto non fa il pilota - prima uscita con la Sherco

Messaggio da SuperHank » dom 15 nov, 2009 3:35 am

LA MOTO NON FA IL PILOTA

Finalmente ho posato (si fa per dire, vista la tipologia del mezzo) il deretano sulla sella di una moto da trial del terzo millennio, al posto del catafalco che guido di solito (e spero che il mio piccolo fanticchino 125 dell'88 non si offenda!): ho fatto il primo giro sulla “two Ninety” ovvero la Sherco 290, model year 2003! Purtroppo non è proprio mia ma, essendo in famiglia, conto che questo giro non sia una esperienza isolata.

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Ottimo consiglio … ma non basta!

Intanto devo dire che la moto è bellissima, con quel suo telaio in alluminio lucidato a specchio, il serbatoio annegato tra i travi dello stesso, le minimali plastiche del parafango posteriore protese verso il cielo, il compatto motore appeso la sotto: l'insieme assai aggraziato e piacevole da guardare.
Il pur breve trasferimento verso il primo sentiero è sconcertante! Il mio Fantic, pur essendo un mezzo dell'era moderna del trial (mono ammortizzatore, sella appena disegnata) conserva ancora una impostazione tradizionale da motociclo, si riesce a posare il sedere e riposare (un eufemismo!) le membra inferiori; con la sella aggiuntiva diventa quasi una moto normale; ma questa Sherco … è bassissima! Se poso le chiappe nell'incavo del telaio (sella è una bestemmia!) le gamba è così raccolta che, complice la rigidezza degli stivali da enduro (da trial non ne ho) non riesco a piegare la caviglia in modo da tenere i piedi paralleli al terreno, proprio non mi è possibile, e devo tenerli piegati all'ingiù; mal e pedane sono così basse che se appena piego la moto tocco il suolo con le punte! È impossibile stare seduti, perfino su asfalto diritto.
Forse per qualcuno dico ovvietà, ma queste trial di adesso non sono più delle moto, sono degli attrezzi ginnici a motore.

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Che divertimento!

Ma veniamo ai sentieri; i primi che faccio sono classici da enduro, facili per queste moto. Con la Sherco sono quasi in difficoltà, tanta è la leggerezza del mezzo, a cui basta un sassolino per impennarsi e poi il motore ha una bella schiena, aprendo il gas la moto franco-spagnola si lancia in avanti in maniera imbarazzante.
Presa un po' la mano, mi avventuro su percorsi più ostici, stretti e guidati.
Qui è un gusto, salgo come un camoscio, e quando mi fermo su un semplice gradino, con minimo sforzo alzo la moto e riparto. Forse ce l'avrei fatta anche col Fantic, ma la Sherco ha un motore fantastico, sale come un ski-lift. Mi lascia sconcertato la sensazione di guidare non avendo nulla fra le gambe: con l'enduro è ovvio, ma anche col Fantic, che conserva ancora le sembianze di una moto, avanzando verso il manubrio (in piedi, ovvio) si ha un certo appoggio dal serbatoio; mentre arretrando col sedere, si tocca il parafango posteriore, che almeno nel primo suo quarto, dove è sostenuto dai tubi tondi del telaio, un minimo sostegno riesce a fornirlo. Con queste trial non c'è niente: davanti hai voglia a sentire il serbatoio, e dietro il parafango è talmente sottile e flessibile che al massimo ti fa il solletico alle chiappe, finché non senti la ruota posteriore grattarti il culo!

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Il sentiero muore sul torrente ma niente paura, girarsi è un attimo.

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Allora, voglio arrivare lassù, ma non da questo versante, buoni tutti!

Ma veniamo al giro odierno; il fratello avrebbe dovuto esserci anche lui, ovviamente con la sua moto, e io col Fantic; poi all'ultimo momento l'arrivo dell'idraulico e sono partito da solo, ma con la sua moto.
Giro un po' per boschi a fare pratica, ma poi non resisto alla tentazione di affrontare qualcosa di forte: voglio salire in vetta al monte Summano, una piramide montuosa di 1.300 m.s.l.m. Che domina l'alta pianura vicentina.
Dal versante sud est è cosa banale, addirittura un paio di strade carrabili salgono fin quasi in cima, assieme a qualche mulattiera e sentiero non troppo difficili, fattibili anche con l'enduro. Nel versante nord la montagna precipita a valle con guglie ardite, boali, canaloni e sfasciumi di rocce, ma c'è il sentiero che osa affrontare quelle alte ripe, e so che qualcuno l'ha fatto col trial, e allora non resisto, scollino nell'altra valle e vado a cercare il sentiero in questione.

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Ora il mio pubblico si chiederà: ma che foto ci propini, il prato, la chiesa, manca solo il plaid e il cestino da pic-nic! Dovè il dolore, la sofferenza?

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Ed ero anco di la nesso arrivato,
quando noi ci mettemmo per un bosco
che da nessun sentiero era segnato.
Non fronda verde, ma di color fosco;
non rami schietti, ma nodosi e n'volti,
non pomi v'eran ma stecchi con tosco.

Dante – Inferno – Canto XIII°


Adesso si fa sul serio: devo scalare quelle montagne lì!
Ora si che iniziano i guai; il sole non c'è più, trattenuto dalle vette incombenti che mi avvolgono nella loro ombra; ma so che qualcuno l'ha già fatto col trial, posso provare anch'io.
All'inizio le cose procedono bene, guadagno rapidamente quota senza troppa fatica, mi illudo di arrivare presto in vetta. Raggiungo un aereo poggio dove sorge un grazioso capitello ottocentesco dedicato alla Madonna: foto d'obbligo.

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Il panorama mi è di conforto: monte Cengio.

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Monte Cimone, Campomolon e Toraro.

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Il Priaforà.

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Sosta al capitello della Vergine, quota 785 m.s.l.m.: ne mancano ancora 435...

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Speriamo che San Prosdocimo l'abbia cacciato del tutto Plutone, perchè in queste balze mi pare che sia ancora di casa …

Eh si, San Prosdocimo il suo lavoro non l'aveva ben finito!
I primi metri sono ancora facili, ma poi inizia un calvario: la pendenza aumenta e si fa importante, ma quello che mi mette più in difficoltà è il fondo, sassi smossi, grossi e viscidi, in cui la ruota motrice scava, ma quando tocca il fondo compatto si è già persa la velocità per riuscire a galleggiare sulle pietre, ed inevitabilmente la moto si ferma, e ripartire è faticosissimo; poi ogni tot una qualche difficoltà, un gradino, un sasso in mezzo, e soprattutto tantissimo scoli dell'acqua fatti da pietre disposte diagonalmente alla direzione del sentiero; queste ultime, opere di qualche gruppo di volontari che fa manutenzione dei sentieri, per rispetto, cerco di passarle senza aprire il gas, per non divellerle del tutto, ma ciò comporta che in ognuna mi pianto, poi devo sollevare la ruota posteriroe oltre la barriera di sassi, e poi cercare di ripartire sul fondo scivoloso.

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Vero è che n'sulla proda mi trovai
della valle d'abisso dolorosa
che truono accoglie d'infiniti guai.
Oscura e profonda era e nebulosa …

Dante – Inferno – Canto IV°


Devo risalire questo vallone … ce la farà il nostro eroe?

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Il terreno è aspro, ma affascinante nella sua durezza.

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Sembra facile, ma il sentiero è molto ripido, ma sopratutto il fondo è smosso e scivoloso.

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Le bianche pareti calcaree del Sojo del Covole accese dal sole del mattino.

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La parete nord dell'Obelecchi ancora in ombra.

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Non ce la faccio più!

Gli ultimi metri sono da incubo; mi blocco sfinito, riposo qualche minuto,, riparto ma riesco a fare 4-3-2 metri e sono di nuovo fermo su qualche ostacolo, e alzando lo sguardo non migliora, anzi è sempre peggio!

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E qui getto la spugna, a poche centinaia di metri dalla fine.

Mi arrendo; giro il ferro e torno da dove sono venuto, e pure la discesa sarà faticosa, io ormai in apnea, cercando di tenere la moto in quel diluvio di sassi.
Ma qualcuno di là è salito, e non era Lampkin o chissà che campione.
La moto non fa il pilota, la moto da trial non fa il trialista, e ne ho ancora da imparare prima di definirmi tale.

Ciao
Alves

gigius
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La moto non fa il pilota - prima uscita con la Sherco

Messaggio da gigius » dom 15 nov, 2009 8:59 am

:D Complimenti per il "taglio" che hai usato nella narrazione ed esposizione della tua avventura .
Accompagnare queste escursioni con "l'inferno" del Divino Poeta rende più leggera e divertente la lettura , ma sicuramente , non certo la fatica che hai fatto :wink:
Complimenti di nuovo e.... riscrivi presto !! :D

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max37
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La moto non fa il pilota - prima uscita con la Sherco

Messaggio da max37 » dom 15 nov, 2009 3:01 pm

e bravo proprio venerdi siamo passati da quelle parti con massimos
Max37

http://www.tecnicamotori.it/

La cosa più deliziosa non è non avere nulla da fare. E' avere qualcosa da fare e non farla.

Oggi non faccio niente perchè ieri non ho fatto niente ma non avevo finito.

husqvarna100
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La moto non fa il pilota - prima uscita con la Sherco

Messaggio da husqvarna100 » dom 15 nov, 2009 7:01 pm

Come sempre bravissimo Alves.

Ciao.
Claudio.

alp
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La moto non fa il pilota - prima uscita con la Sherco

Messaggio da alp » dom 15 nov, 2009 8:55 pm

Così come si era scritto del mezzo che non è il fine, la moto non fa il pilota ma è vero il contrario. Non credo assolutamente che, con l’esperienza pluridecennale che ti ritrovi (anche con il Climberino), tu abbia potuto avere difficoltà visto, soprattutto, i luoghi in cui, come al solito, ti sei avventurato in solitaria.

Bellissima la prima foto, quella con te e la motina in primo piano. Le foto, come al solito, sempre a catturare panorami che vanno dall’estremamente raccapricciante al tranquillo e rilassato (soprattutto quella con il prato e la chiesa ma senza, purtroppo, il plaid e il cestino da pic-nic). Non si vede neanche tanto dolore (come al solito fai tu).

E che dire dei versi di Dante… hai superato te stesso!!! Riuscire a coniugare trial e Divina Commedia credo sia un approccio alla letteratura mai tentato da nessuno. Complimenti! Ci sei riuscito perfettamente. E poi mitologia e religione in un connubio unico (San Prosdocimo e Plutone).

Unica cosa da ridire sul “Se sei incerto… tieni aperto!” credo non sia il motto che mi appartiene: sono un tipo prudente (sarà l’età!).
A presto e...
Buon motortrip,

alp

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ilsolla
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La moto non fa il pilota - prima uscita con la Sherco

Messaggio da ilsolla » dom 15 nov, 2009 11:07 pm

SPLENDIDO!
Proprio il tipo di giri che piace a me.
Vedrai che già la seconda volta sarai padrone.
Quei sentieri li son propro perfetti per la moto da trial.
Sono un ignorante a 360°. Non so una mazza ma di qualunque argomento.
Gas Gas Txt 250 del 1998

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Juha
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La moto non fa il pilota - prima uscita con la Sherco

Messaggio da Juha » lun 16 nov, 2009 4:44 pm

Bellissimo racconto Alves, come sempre!

Il "fratellino" va via come un missile con la sherco, sabato ci ha portati a spasso per i sentieri "d'infanzia" bel giro!

ti aspettiamo col fanticchino un giorno ;)

lamberto
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La moto non fa il pilota - prima uscita con la Sherco

Messaggio da lamberto » lun 16 nov, 2009 5:06 pm

Complimenti per il bellissimo report!!
Originale anche l'impostazione, bravo.

Lamberto

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massimo s
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La moto non fa il pilota - prima uscita con la Sherco

Messaggio da massimo s » mar 17 nov, 2009 10:58 am

Alves... sei proprio un esploratore doc :-)
D-istruttore enduro :)

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rokes
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La moto non fa il pilota - prima uscita con la Sherco

Messaggio da rokes » mar 17 nov, 2009 11:36 am

Bell'avventura, Alves, narrata come sempre con brio ed originalità! :D

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