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Rokes & LittleRokes: due settimane da raccontare.

Qui troverai resoconti di escursioni e raduni realizzati in Piemonte, Lombardia, Liguria, Valle D'Aosta, Trentino Alto Adige, Veneto, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna
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rokes
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Rokes & LittleRokes: due settimane da raccontare.

Messaggio da rokes » lun 01 dic, 2014 1:58 am

Immagine C'era una volta...
ecco il racconto di una bella storia che risale a più di sei anni fa.


....
Venerdì 18 aprile 2008

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Giuliano "LittleRokes" è arrivato da Parigi ieri sera con il volo delle otto e trenta per due settimane di vacanze scolastiche da trascorrere
insieme. Le ultime prima di quelle estive.
La sua prima preoccupazione è stata di constatare che "HM 50" sta bene e parte al primo colpo. Sa già che domani si girerà per riprender
mano dopo quasi due mesi di stop. Disfiamo i bagagli, mangiamo un boccone e via a nanna.


Sabato 19 aprile

Partiamo verso l'una. Dopo una decina di km imbocchiamo uno sterrato facile che in una mezzoretta ci porta a 1075 m.
Ci concediamo una sosta per bere una bibita. Discutiamo con il gestore che ci parla di motociclisti (quasi tutti enduristi), della forestale, dei
controlli (in puro stile guardie e ladri), ecc..
Mi chiedo se è normale esser arrivati a 50 anni per far ancora 'ste cose?
Ripartiamo. Saliamo in quota per qualche km e poi giù per una stradina tutta sinuosa.
Circa un chilometro e mezzo dopo, ci troviamo tra valli e prati stupendi (in foto quelli di un amico, noto gestore di un agriturismo situato a
prossimità). Un vero paradiso anche se il sole s'intravede solo a sprazzi.

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LittleRokes

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Ci facciamo qualche bel pratone e ritroviamo il sentiero che ci riporta a casa. LittleRokes è come se avesse fatto l'ultima uscita due giorni fa.
La sera ceniamo al ristorante con gli amici. Non so come sia riuscito a ingurgitare 7 etti di controfiletto di bisonte con patate al forno, ma
l'ha fatto!
I palazzi di Parigi sono definitivamente lontani... È quasi mezzanotte. Andiamo a dormire. Domani sarà una giornata "full".
Gli ho riservato un bel programmino...


Domenica 20 aprile

Primo sole e prime temperature primaverili da maniche corte.
Partenza verso le due. Sosta alla pizzeria di Combai, (quella sul curvone).

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LittleRokes in grande meditazione, (o leggera apprensione?) Non gliel'ho mai chiesto.

Un bel tagliere di buona porchetta con piattino di sottaceti, carciofini e peperoncini verdi, oltre ad una coca ed un prosecchino sono il
nostro pranzo. Intanto guardiamo l'ininterrotto passaggio di moto. Bisogna dire che la strada è stupenda e tutte curve.
Decidiamo di prendere un sentiero che ci deve portare sui 1000 metri.
Partiamo da una stradina che attraversa il vecchio borgo, che da cementata diventa rapidamente sterrata e non impegnativa.
Ad un bivio, a destra, osserviamo un primo cartello di divieto di transito alle moto e fuoristrada, mentre a sinistra un freccia indica un
percorso per Mountain Bike.
Proseguiamo in quest'ultima direzione. Le recenti piogge hanno reso il percorso fangoso; i profondi solchi dei trattori non permettono di
certo una guida fluida e scorrevole!.
Dopo alcuni chilometri ci ritroviamo nuovamente vicini al punto di partenza avendo concluso praticamente una boucle.
Per una volta passiamo oltre al divieto. La strada sterrata diventa un sentiero pietroso e con una certa pendenza, ma andiamo su tranquilli
- Giuliano col cinquantino un po' meno.
Addentrandoci in una bella valle ritroviamo un sterro meno accidentato ma con pendenza accentuata.
Oltrepassiamo un rustico da poco ristrutturato da cui godiamo di una splendida vista sui colli del Prosecco ed oltre.

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Il tempo da bello e soleggiato volge al brutto. Guardiamo in su e ci convinciamo che ne prenderemo tanta (di acqua!).
Ritroviamo la strada asfaltata. Siamo a circa 1000 m. s.l.d.m. Ancora un paio di chilometri ed imbocchiamo una ampia carrareccia, ma
verso la fine, in zona ombrosa, troviamo a tratti neve e ghiaccio che superiamo con prudenza e non senza una certa difficoltà..

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Fa freddo, scegliamo di ridiscendere. Dopo 4, 5 chilometri di bitume una stradina ci porta in mezzo ai prati che saranno monticati a breve.
È bellissimo scendere così in mezzo al verde! Il clima è più mite. Ritroviamo lo sterrato che dovrebbe riportarci a casa in una mezz'oretta
ma le nuvole basse ci rallentano.
Infine arriviamo belli stanchi, ma soddisfatti di una giornata piena d'imprevisti conclusasi bene.


Martedì 22 aprile

Su e giù per i monti appena dietro casa e dintorni. Sterrati e un pò di sentierini. Qualche ricognizione, ma si finisce sempre per tornar
indietro sia perché non si può continuare o per i rovi e le spine.

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Ci fermiamo spesso per immortalare ed ammirare i bei paesaggi, ma anche per ascoltare i rumori della natura, il cinguettio degli uccelli.
Che contrasto, ma anche che gradevole eufonia: canto del motore - melodie della natura. Eppure c'è anche chi non riesce a capire che si
possano amare entrambi.
Finiamo la giornata nei boschetti, nei pressi del grande fiume. Ha piovuto per più giorni e c'è tanta acqua.
Vedo Giuliano, dall'alto dei suoi 14 anni - pardon quasi 15 sennò si arrabbia - illuminarsi nello sguardo e non servono parole per capire al
volo che in quelle pozze d'acqua ci vuol andare dentro fino al collo. Ed io pure!

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Dopo un'ora siamo fradici ed inzuppati dalla testa ai piedi, ma talmente felici di aver fatto i ragazzacci...
Rientriamo a casa verso le nove di sera, sfiniti dopo una lunga giornata passata in sella alle nostre moto.
Mentre mangiamo un piatto di soppressa, formaggio e olive nere, guardiamo le foto del giorno e parliamo di quel ch'è successo, delle difficoltà,
di come ce l'abbiamo fatta e di come l'abbiamo (l'ha) scampata bella: un tornantino difficile, qualche pietra pietra qua e là, e via discorrendo.
Poi andiamo a dormire. A ciascuno i propri sogni.


Mercoledì 23 aprile

LittleRokes ha dormito come un ghiro e stenta ad alzarsi. Oggi giriamo in senso opposto.
Come di consueto facciamo il pieno di miscela rigorosamente al 2%, diamo un occhio alle gomme, oliamo le catene, riempiamo due
flaconcini d'olio per 4 litri di verde da far per strada, riempiamo due tanichette ciascuno da un litro di benza già miscelata nel caso in cui...
candele, qualche ferro e via!
Percorriamo in piano una decina di chilometri, poi cominciamo a salire per una strada asfaltata tutta curve e tornanti che ci porterà a
quota 700 m. s.l.d.m. in pochissimo tempo.
La vista in certi punti è panoramica e molto bella, ma non bisogna distogliere l'attenzione dalla guida.
In sella non riesco a non cercare d'individuare una stradina persa in mezzo ai campi, un sentiero, uno stradello che chissà dove poi andrà
a finire.
E qui ce ne sono... tanti. Primo tentativo: attraversiamo un piccolissimo borgo e scendiamo a valle sino ad incontrare un corso d'acqua.
Inizia uno sterrato che s'inerpica con pendenza media per un paio di chilomtreti.
Peccato che finisca sulla corte di uno dei tanti bei rustici, ristrutturati, ma disabitati, incontrati lungo il percorso. Torniamo sui nostri passi
e riprendiamo la strada per la meta iniziale.
Arriviamo ad un piccolissimo borgo che attraversiamo. Dopo poco inizia un largo sentiero sassoso che s'inerpica sul monte.
Ci stiamo proprio divertendo. Giungiamo così ad una malga a quota 1200/1300 m. e ne approfittiamo per concederci una pausa e qualche
foto in perfetta tranquillità.

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Immagines

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In seguito lo sterro si ricongiunge con la strada civilizzata.
Ora ci dirigiamo alla volta di Malga Mariech anche perché il tempo volge al bello. L'ultima volta che ci sono stato era un paio di settimane fa
con Ale e Pop e c'era la neve.
Il tempo, però è proprio imprevedibile. Un raggio do sole, una nuvola.

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Le pose.
Le pose sono degli specchi d'acqua per l'abbeveraggio dei bovini. Il termine posa potrebbe derivare sia da pozza che da pausa, fare una pausa.

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Siamo in moto o in aereo? Le nubi basse sui 1000 m. e noi a metà strada tra terra e cielo. Spettacolo mozzafiato!

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Passiamo Malga Barbaria ancora chiusa. Un colpo d'occhio alla grande croce sulla destra da dove ci si lancia col parapendio. Ancora un pò
di strada e siamo al Passo Mariech.
La malga è aperta. Meglio di così non potevamo sperare. C'è il sole. Siamo da soli. Ci sediamo su un banco di legno fuori all'aperto.
Una coca per Giuliano, un rosso per me e un mazzo di carte da scopa. Quattro manches. Mi fa una napoli da tre, ma alla fine vinco io.
Mi sembra giusto, no?
Ancora qualche foto... Paesaggi meravigliosi... I prati cominciano a fiorire. È primavera.

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Qui finiscono le pile della macchina fotografica. Colpa della mia proverbiale sbadataggine.
Il sole se ne va e il freddo immediatamente si fa sentire. Indossiamo un maglioncino e ripartiamo verso casa. Ci aspettano 20 chilometri
di discesa ininterrotta, tutte curve. Bellissima!,
A metà strada, Giuliano, mi fa notare che da quel punto possiamo ritornare sui pratoni del nostro amico - e non gli dò torto - perché
quando tornerà a Parigi tutte queste cose potrà solo sognarle. Come al solito mi sacrifico in buon padre di famiglia.
L'avventura per oggi finisce qui.


Giovedì 24 aprile

Qualche tempo fa In enoteca da Bano, (Silvano), un avventore conosciuto come un gran cercatore di funghi di queste zone, vedendomi
arrivare da un giretto pomeridiano - mi sembra venissi dal Tomba - cominciò a parlarmi di un bel sentiero forestale, (tutto nuovo di zecca,
bello, largo che ci passa un camion...), che partendo da una località montana dei dintorni porta ad un paese limitrofo a valle.
Questa "forestale" l'ho cercata più volte, ma di "autostrade" dei boschi niente da fare. Dunque, il discorso è: dove andare oggi.
E qui mi sfiora l'idea... Dico a LittleRokes: ti va di andare a caso? Si, si, mi risponde. E allora, assolti i soliti preparativi di routine, partiamo.
Niente da fare, 'sto benedetto sentiero non lo trovo. Il caso fa sì che vedo un uomo nel cortile di casa, (forse l'unico della montagna), e gli
chiedo informazioni.
Adesso so. Torniamo indietro e... altro che "autostrada"! Si tratta di un sentiero fangoso, in forte discesa, stretto, scivoloso, attraversato
da radici e pieno di bivi. Continuiamo per un pò. La faccenda si fa sempre più complicata e all'idea di dover tornare indietro prendo la
saggia decisione di non avventurarmi oltre perché quando bisogna spingere le moto me le becco tutt'e due io.
Capirete che faccio attenzione a dove metto i piedi... pardon, i tasselli.
Giriamo a fatica le moto. Giuliano ha messo la prima a fondo ed è riuscito a non mollare neanche un giro! Miracolo!. Morale della favola?
Mai fidarsi di chi cerca funghi e beve ombre (soprattutto da Bano)!
Problema per le foto: questa volta ho dimenticato di metter la pila. E non solo: ho dimenticato anche i documenti ed i libretti per cui si
torna a casa.
Sono incavolato. Recuperato il tutto ripartiamo cambiando zona. Mi ricordo di una stradina che non ho mai fatto. Arrivati in loco
l'imbocchiamo senza esitazione.
Sale ripida e diventa sterrata. Seguono alcuni bivi che ci portano sempre nelle corti di rustici o case abbandonate.
Infine quello giusto! Però poco dopo il sentiero si trasforma in traccia. Sotto di noi, il vuoto ed un panorama bellissimo sul greto del Piave.
Arriviamo in uno spiazzo. L'erba è alta. Anche la traccia svanisce. Ne approfittiamo per girarci. Di qui non c'è passato nessuno da molto
tempo. Rieccoci in direzione della "maison", percorrendo un sentiero che costeggia il grande fiume.

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LittleRokes

Nulla d'impegnativo, ma il contesto è veramente suggestivo.

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Mezz'ora dopo siamo a casa. La giornata è stata più faticosa del previsto, ma tutto è bene quel che finisce bene. Come da foto!


Venerdì 25 aprile

Come al solito se non lo sveglio fa mezzogiorno. Oggi c'è del progresso: sono le 11. Mentre dorme sbrigo un pò di pratiche , rispondo a
qualche email, a qualche telefonata (la mamma che stressa...)
Personalmente ero incerto se andar fuori anche oggi, poi visto il bel tempo ci siamo messi in moto - è proprio il caso di dirlo!
Direzione Revine Lago e il Col Visentin, 1700 m. s.l.d.m., o suppergiù.
Passato il paese di Combai, il tempo gira al brutto e arrivati a Revine piove a dirotto. Stiamo quasi per abbandonare quando vediamo
un'osteria nella quale facciamo sosta. Toast, panini, solita coca, solito rosso.
Passa una mezz'oretta; qualche raggio di sole fa capolino, ma pioviggina ancora. Dai, approfittiamone. E in cinque minuti siamo
nuovamente in sella.
La strada per il Visentin all'inizio è asfaltata, sale con buona pendenza, con tante belle curve fino al punto in cui si trasforma in uno
sterratone dall'ampia carreggiata, (mi fa pensare a quello di Pratomagno in Toscana tanto è largo). Più saliamo in quota, più il tempo
diventa incerto. Proseguiamo a velocità moderata e cerchiamo di non accendere le luci per evitare di fulminare le lampadine a causa delle
vibrazioni della moto sulla strada dissestata.
Rientrare col buio e senza luci, c'è già successo più di una volta e sono situazioni assolutamente rischiose.
Ad un certo punto, ad un paio di chilometri prima del rifugio esce uno spiraglio di sole. Uno... non due!
Ne approfittiamo per fermarci e fare qualche foto di rito ed immortalare la giornata.

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Poi via fino fino al rifugio dove sussiste ancora un pò di neve. Ci ristoriamo e ripartiamo con le stesse condizioni meteo per almeno metà
percorso, a velocità molto moderata.
In meno d'un paio d'ore siamo di ritorno. Anche oggi è andata bene.


Domenica 27 aprile

Oggi uscita con Andrea, Gomez, Maurizio, Michele, Pasqualino, Pipo e Pop.
Giornata stupenda... gran bel giro!..

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LittleRokes

...e nuovi simpaticissimi amici.

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Mercoledì 30 aprile

Partenza per Nocera Umbra per la Cavalcata delle sorgenti. Il viaggio in furgone è lungo, (500 km). Arriviamo stanchi in tarda serata.

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Giovedì 1 maggio

La prima motocavalcata di LittleRokes! È stata una giornata estenuante per tutti e due, forse per me ancor più visto quante volte ho
dovuto spingerlo tornando a piedi sui miei passi per raggiungerlo. Solo col senno di poi ho capito che non dovevo farlo ripartire, ma
portargli su la moto!

Sfinito a metà percorso, solo leggermente accaldato...
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Volevamo fare tante foto, ma come spesso accade in queste situazioni c'è ben altro a cui pensare.
Comunque ecco qualche foto del percorso edizione 2007


Venerdì 2 maggio

Si torna alla base valdobbiadenese. Io con la certezza di aver realizzato un sogno, lui con la coppa in mano.
Queste son soddisfazioni!

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LittleRokes il giorno della premiazione


Sabato 3 maggio

Ultimo giorno delle vacanze di Giuliano - LittleRokes.
Sa che stasera non sarà più qui. e come per magia alle 7 e 30 è già su. Vuole ancora salire in sella.
Ad ascoltarlo, fare il giro del mondo sarebbe ancora troppo poco. Vorrebbe tornare dappertutto.
Gli chiedo se i bagagli sono pronti, se ha lasciato la camera in ordine, se non ha dimenticato niente, se ha il biglietto pronto, i documenti
e quant'altro, nella speranza di scoraggiarlo un pò... Ma no! Tutto fatto, tutto pronto già dalla vigilia! Quando vuole...
Dunque andiamo. Però, come ultimo giorno, devo trovare qualcosa di nuovo, ma non è facile. Voi tutti lo sapete, gli sterratini, quelli giusti,
non è che s'inventano così su due piedi.
Poi mi viene in mente di quel che un amico mi aveva detto qualche giorno fa a proposito di un sentiero "transitabile", cioè senza cartello
di divieto, che porta in Monfenera.
Cartina alla mano lo cerco e lo individuo, ma in fin dei conti non è facile trovare sul posto da dove inizia. Entriamo più volte involontariamente
in case di privati.
Ci scusiamo sempre in modo educato del disturbo arrecato ed infine troviamo.
Cominciamo a salire per una viuzza asfaltata e dopo qualche centinaio di metri dobbiamo passare tra due case in uno spazio esiguo,
inferiore ai due metri di larghezza. Situazione strana ed intrigante.
Ammiriamo paesaggi da cartolina tipici della Pedemontana. È un vero spettacolo. Non possiamo non far qualche foto.
In una quindicina di minuti arriviamo ad un bivio, dove, secondo la cartina, ci si doveva ricongiungere con un altro sentiero.
Probabilmente non era un'edizione recente; riconosco il luogo: qui l'asfalto ha soppiantato i sassi da diversi anni.
Proseguiamo per andare sul Monte Tomba: un po' d'asfalto, un po' di off.

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Arriviamo da Ruggero. Quota 850 m. s.l.m.

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Pausa. Coca e ombrettina sulla più bella terrazza dei dintorni.

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Partiamo ripercorrendo parzialmente la stessa strada dalla quale siamo arrivati.
Il cielo è terso, la vegetazione rigogliosa; i fiori spuntano ovunque.

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Dopo 3/4 chilometri, deviamo a destra, forse un chilometro, e nuova sosta per dare un saluto ai proprietari di uno dei primissimi
agriturismi della zona.
Panorama e rusticità genuina, vera. Qualche foto... la giornata è veramente splendida

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Torniamo a valle via un facile e scorrevole sentier con guadetto finale.

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Stiamo dirigendoci verso casa, ma cambiamo idea. Oggi le cose si fan d'istinto.
Decidiamo di recarci nei pressi del grande fiume...

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...e far qualche salto sull'argine.

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Lasciamo a malincuore questo paradiso in direzione dei colli del Cartizze.
Imbocchiamo una strada nel cuore dei vigneti, (piccola variante al percorso abituale), mezzo cemento, mezzo sterro, dalla quale si gode
un'interessante vista panoramica.

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Il percorso diventa sterro fino alla meta precitata.

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Proseguiamo verso Passo Mariech ed il paesaggio cambia radicalmente.

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Rientrando ci lasciamo andare a qualche su e giù in stile "mordi e fuggi: "roba da fioi come se fasea 'na volta".

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Poi a malincuore, si torna a casa.

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....
È ora di partire

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Sono le 18:30.
Il volo per Parigi è alle 20:45. Carichiamo i bagagli in fretta e furia. Salutiamo tutti gli amici. Ultimo giro d'ispezione a "HM 29" (il fido
50ino) e si parte.
Arriviamo al San Giuseppe - l'aeroporto di Treviso - alle 20:10.
LittleRokes è l'ULTIMO passeggero a registrarsi. Huff! per un pelo. Non oso neanche pensare a sua mamma se avesse perso il volo...

Qui finiscono le nostre "avventure" di queste due settimane di escursioni motoenduristiche e non solo.
Tante cose viste, respirate, sentite. Emozioni intense. Amicizia, rispetto e reciproca fiducia.
Una valanga di sentimenti vissuti e condivisi tra padre e figlio.

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Rokes & LittleRokes: due settimane da raccontare.

Messaggio da max37 » lun 01 dic, 2014 2:46 am

Bellissime foto
Max37

http://www.tecnicamotori.it/

La cosa più deliziosa non è non avere nulla da fare. E' avere qualcosa da fare e non farla.

Oggi non faccio niente perchè ieri non ho fatto niente ma non avevo finito.

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Rokes & LittleRokes: due settimane da raccontare.

Messaggio da Michele » lun 01 dic, 2014 11:14 am

spettacolo!

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carlo
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Re: Rokes & LittleRokes: due settimane da raccontare.

Messaggio da carlo » lun 01 dic, 2014 3:27 pm

rokes ha scritto:Vedo Giuliano, dall'alto dei suoi 14 anni - pardon quasi 15 sennò si arrabbia - illuminarsi nello sguardo e non servono parole per capire al
volo che in quelle pozze d'acqua ci vuol andare dentro fino al collo. Ed io pure!
[...]
Dopo un'ora siamo fradici ed inzuppati dalla testa ai piedi, ma talmente felici di aver fatto i ragazzacci...
Questa parte la mamma non l'ha mai saputa, vero? :mrgreen:

Bel racconto e bellissima esperienza! ;)
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Rokes & LittleRokes: due settimane da raccontare.

Messaggio da tanta robbbba » lun 01 dic, 2014 5:24 pm

bellissima storia, a dispetto dei 6anni che ci hai fatto aspettare per raccontarcela....

per altro a marzo diventerò zio per la prima volta e da quando mio fratello me l'ha detto sogno il giorno di portare a mia volta "LittleTantarobbbba" a fare un po' di giri-in-giro con me!
Perché l'assenza è l'assenza ma la presenza ha qualcosa in più (cit. cousin Vinni)

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Re: Rokes & LittleRokes: due settimane da raccontare.

Messaggio da rokes » lun 01 dic, 2014 9:09 pm

carlo ha scritto:
rokes ha scritto:Vedo Giuliano, dall'alto dei suoi 14 anni - pardon quasi 15 sennò si arrabbia - illuminarsi nello sguardo e non servono parole per capire al
volo che in quelle pozze d'acqua ci vuol andare dentro fino al collo. Ed io pure!
[...]
Dopo un'ora siamo fradici ed inzuppati dalla testa ai piedi, ma talmente felici di aver fatto i ragazzacci...
Questa parte la mamma non l'ha mai saputa, vero? :mrgreen:)
Ogni tanto l'ho portato a casa così, e quando non sapevo come fare per lavare il tutto . Immagine

ho fatto come ho potuto Immagine
Ma la mamma non ha mai saputo niente Immagine


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Immagine :mrgreen:

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Rokes & LittleRokes: due settimane da raccontare.

Messaggio da rokes » mar 16 dic, 2014 3:12 am

tanta robbbba ha scritto:bellissima storia, a dispetto dei 6anni che ci hai fatto aspettare per raccontarcela....

per altro a marzo diventerò zio per la prima volta e da quando mio fratello me l'ha detto sogno il giorno di portare a mia volta "LittleTantarobbbba" a fare un po' di giri-in-giro con me!
Quelli sono giorni che valgono oro, che sia scorazzandoli da piccoli seduti dietro ad una stradale
o più tardi ognuno sulla sua, magari in fuoristrada, dove tutto è una scoperta. :D

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Rokes & LittleRokes: due settimane da raccontare.

Messaggio da Sil » mar 16 dic, 2014 2:16 pm

fantastico !!! complimenti per tutto !!!

dario62
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Rokes & LittleRokes: due settimane da raccontare.

Messaggio da dario62 » mer 17 dic, 2014 12:41 am

carissimo sei stato fantastico questi giorni resteranno per sempre nei vs cuori cose che poi si tramanderanno alle nuove generazioni anche quando noi ....
complimenti
le mie moto:dream bike 910 polini,
morini corsarino 50, beta rev 3 270, ktm exc 200

magobix
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Rokes & LittleRokes: due settimane da raccontare.

Messaggio da magobix » gio 25 dic, 2014 8:00 pm

Che spettacolo, proprio un bel racconto, bei posti :snook:
Giuliano poi, in quella foto che sembra appena più alto dello specchietto e ora è un watusso :clap:

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