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I WANT TO FINISH 2015 THE LAST ONE …?
I WANT TO FINISH 2015 THE LAST ONE …?
Finalmente sono riuscito a postare un report, dopo anni ...
I WANT TO FINISH 2015 THE LAST ONE …?
Potrei affermare che racconto oggi la storia della IWTF 2015, dopo un anno esatto da quegli accadimenti, perché ho lasciato sedimentare e maturare i ricordi, come fossero delle bottiglie di ottimo whisky scozzese, più invecchiano e più migliorano … ma mentirei. La triste e prosaica verità è che non riesco più a trovare nella mia vita un breve tempo per rivivere con me stesso le mie piccole avventure di motociclista fuoristradista. Però in questo ultimo scorcio di 2016 mi urge dentro raccontare la storia del 2015; anno bisesto anno funesto, recita il proverbio, ed infatti eventi di portata assai grave quest'anno ci hanno fatto decidere di non organizzare, dopo 5 anni consecutivi, la sesta IWTF.
Torneremo? Chissà … ma intanto ecco il report della IWTF 2015!
Ringrazio per le foto in itinere il “motofotografo” Simone Menin, lo FCC, Foto Club Caldogno per quelle in pista, mentre tutte quelle brutte sono del sottoscritto!
2014 MITICO
L'edizione 2014 era stata un successo superlativo, coronato dalla pubblicazione dell'articolo a mia firma sulla rivista “Endurista” di marzo/aprile 2015; la collaudata formula previde il solito mix di torrenti di pianura, da percorrere per la loro lunghezza, mulattiere di montagna e guida notturna nel tardo pomeriggio, serata conviviale e poi ancora sentieri enduristici tutta la domenica. Prova extreme fu l'attraversamento di un fiume in piena su di uno strettissimo ponte pedonale, raggiungibile solamente attraverso ripide scalette di cemento, impossibili da risalire senza l'aiuto della compagnia della spinta.
IWTF 2014: il ponte canale.
Fatica e sudore, corde e spinte.
La prima pagina del mio articolo!
Fu una apoteosi: quasi 30 moto tirate su a forza di braccia, in barba alla forza di gravità che inesorabilmente ci avrebbe trascinato dentro il fiume in piena.
Ovviamente il parco moto, ed i piloti, erano tutti di estrazione prettamente enduristica, in questa tenzone non c'era posto per turisti o moto non specialistiche: io stesso abbandonai la fida XR400 per una più leggera e performante KTM 250 2T.
Ma come rilanciare nel 2015?
pensa e ripensa, nasce la formula “OVER 300 LIBBRE”; moto meno specialistiche, anzi, qualsiasi cancello va bene purché sia una enduro con gomme da fuoristrada, e pesi almeno 130-140 kg; poi si sa come vanno queste cose, così alal fine avremo un parco moto dal 50 cc elaborato fino al BMW 800 bicilindrico. Per chi proprio non vuole rinunciare alla moto racing viene creata la tabella “Ti Piace Vincere Facile”, per essere denigrati per tutta la 2 gg di enduro!
IWTF OVER 300 LIBBRE 2015
Ma non perché la “OVER” viene pensata per far correre acciaccati cancelli anni 80 e 90 si rinuncia ad una spolverata di glamour e mondanità! Un mese prima della 2 gg, in una festa in uno dei locali più trendy dell'autunno inverno 2015 thienese, ai partecipanti viene consegnata la tabella di partecipazione, con padrino dell'evento un gigante del fuoristrada italiano, il mitico dakariano Franco Picco:
IWTF Dream Team 2015
Da sinistra: il sottoscritto, tracciatore, guida dei ¾ del percorso e narratore; Giorgio, sponsor e curatore del logistico presso il suo negozio, della partenza, dei ristori, dei trasporti attrezzature; Il Faga, organizzatore e e frontman della IWTF; PozzoGP, nostro meccanico nonché unico boss della P.S. “Caldogno” e seconda guida; Picco, ragazzo immagine IWTF; attorno un po' di ragazze immagine della serata.
Ma l'aspetto fashion della IWTF non si esaurisce nella pre festa, infatti lo start viene dato nella centralissima piazza Ferrarin a Thiene, a fianco dello storico castello medioevale, fra le facce esterrefatte dei primi passanti del mattino:
Foto di gruppo; qui dentro ci sono dei personaggioni mica da ridere!
Si parte!
ROGGIA UNO
Apertura tradizionale della IWTF è data dal percorrere, all'interno dell'alveo, alcuni dei torrenti attorno alla città; a volte in secca, a volte in piena, a volte afflitti dalla persistenze umidità della brutta stagione: comunque sempre faticosissimi, nonostante non vi sia praticamente pendenza.
Il primo della serie era stato verificato non più tardi di una settimana prima, ed il livello dell'acqua era assolutamente insignificante, 10-15 cm massimo; ma oggi la sorpresa è dietro l'angolo, anzi il tunnel; scesi dentro il torrente, i piloti IWTF percorrono un primo tratto dal fondo cementato, in cui il livello non desta preoccupazione:
BMW anfibio.
Ma, dopo aver transitato sotto un breve tunnel stradale, il fondo diventa naturale, ed il livello dell'acqua diventa imbarazzante! A tratti dove è relativamente bassa, ma su cui la marcia è difficile per l'impervio e accidentato fondale, si susseguono profonde buche dove le moto sprofondano fino al motore, i carburatori aspirano acqua, i piloti si bagnano almeno fino alle cosce (quando non fanno il bagno cadendo dalla moto!), le ruote motrici girano a vuoto nella guazza. E non c'è via di scampo, le sponde sono tropo ripide per risalire, occorre avanzare nel torrente fino ad intercettare un guado da cui è possibile uscire.
Piloti fermi, moto abbandonate …
Moto che non partono ..
Io stesso mi trovo in difficoltà, cerco di stare il più possibile sulla riva del torrente, per evitare le buche più profonde del centro; sono alla guida della mitica XR400, i miei compari organizzatori mi hanno imposto di non usare la racing come l'anno scorso, per coerenza col programma “Over 300”; il peso del 400 mi affatica assai, in più presto la frizione cede, ogni volta che mi fermo la moto si spegne, aggiungendo fatica a fatica. Arriva presto il mio momento di trovarmi bloccato in una trappola acquatica: un sasso sommerso blocca la mia avanzata, la moto mi si spegne con l'acqua ai mozzi e, colmo della sfiga, la leva di avviamento ha giusto un'altra pietra sulla sua traiettoria, non riesce a compiere tutta la sua corsa, ed avviare il motore sembra impossibile! In più non sono molto in forma fisicamente per degli strappi muscolari, quindi sollevare di peso la moto dalla buca è oltre la mia capacità; avrei bisogno di una mano, anzi, di 2 paia di braccia robuste, ma ognuno sta combattendo la propria battaglia, ed i soccorsi non esistono.
Ma ho in mente anche gli altri, Temo francamente che ci vorranno ore ad uscirne tutti, e che la 5° IWTF abortisca, anzi, affoghi, sul nascere! In tanti guidano grosse monocilindriche a 4T con avviamento a pedale, potenzialmente sono nelle mie stesse situazioni, poi ci sono inesperti, poi c'è l'Alessia, la figlia 15enne del Pozzo col suo 50ino; c'è il mitico “Il Regolarista”, il cinghiale euganeo mister Brasola, con una bassissima Montesa d'epoca, come farà? Ci sono piloti ageè, ultra sessantenni e settantenni, che faranno?
Ed il pilota della F800, sarà arenato peggio di una balena spiaggiata?
No! un metro di alla volta, balzellon balzelloni, avanza fra i flutti come un rompighiaccio nella banchisa.
Chapeau! Ed allora facciamo nome e cognome, Vale Albertazzi, romagnolo, conosciutissimo su FB, frequentatore assiduo di eventi enduristici in tutta Italia, che non manca mai di reportare grazie all'apparato ipertecnologico installato sulla sua BMW (telecamere frontali e posteriori); non teme di affrontare con la sua splendida BMW, accuratamente preparata per l'off, i più impegnativi percorsi che molti non farebbero nemmeno con delle racing: un grandissimo!
Il Regolarista e la sua Montesa.
All'uscita del torrente, Su XR600R del 1988, Mr Borghin, 74 anni.
Qui parliamo della storia della moto da regolarità; imprenditore vicentino, da sempre appassionato di moto, pilota e collezionista, a metà anni 70 rilevò una piccola ditta artigianale di moto, la CMK, dal suo fondatore, l'ingegnere tedesco Otto Kohler (per la CMK corse anche un certo Walter Arosio, il famosissimo fotografo della regolarità). Trasferito il tutto nel vicentino, ribattezzata GABOR, realizzate in tutto e per tutto in proprio, motore compreso, per un lustro queste moto, da 50, 75 e 100 cc, battagliarono sui campi di gara contro le migliori marche italiane e straniere, in mano a piloti come Mario Milani e Fabio Fasola. Averlo con noi 2 gg? Non ha prezzo!
Anche la giovine Alessia ne è uscita.
Il padre, a porchi e spinte, è riuscito a trascinare la HM (sicuramente UNDER 300 libbre, non over!) sui campi a lato del torrente, ed ora trotterella sicura verso il guado.
Ma non solo loro ce l'hanno fatta; piano piano tutti escono dal torrente; quelli già usciti si fanno incontro per aiutare gli ultimi, o sistemare le moto che hanno bevuto un po' troppo. Anch'io me la sono cavata da solo: dopo disperati tentativi di avviare l'XR, riesco finalmente ad uscire dalla buca in cui ero sprofondato, e con progressione costante raggiungo il guado di uscita dal torrente. Sono soddisfatto,della mia prestazione ma sopratutto dei partecipanti, nessuno è incazzato, tutti hanno preso la nuotata con avventuroso e divertito spirito goliardico, come vogliamo che sia la IWTF. MA C'è ancora una roggia da fare …
ROGGIA DUE
Questo torrente, per la gioia dei partecipanti, è completamente in secca; i viscidi sassi del greto, grandi e tondi come angurie, non sono però un terreno in cui si riesca a guidare scorrevolmente … i “Vincere Facile”, per punizione, vengono condotti a percorrerlo nella sua interezza, comprendendo un paio di gradoni abbastanza alti, ovviamente in salita, ed un paio di bassissimi tunnel da fare sdraiati sulla sella, pena lasciare le corna piantate sulla volta. Sono i classicissimi punti di tutte le IWTF.
Agli “OVER 300” risparmiamo il supplizio ed entrano nel torrente più a monte, ma la fatica rimane, eccome se rimane:
La fatica nello sguardo di M.Milan.
Pietre grosse come angurie.
Una spinta è sempre gradita.
Fine dei torrenti, la contentezza sprizza da tutti i pori!
PROVA SPECIALE CALDOGNO
Gli anni precedenti, a questo punto, solitamente la IWTF si volgeva verso le montagne, si proseguiva ad oltranza fino alla sera per boschi e mulattiere fino alla locanda all'Alpino di Posina; sempre là dobbiamo andare, ma stavolta prendiamo la direzione sbagliata; correndo nella terra di nessuno lungo le sponde del fiume Astico, ci portiamo verso il capoluogo, Vicenza, fermandoci nel paese di Caldogno, patria del Pozzo e di buona parte della sua crew. Causa il ritardo accumulato nelle rogge, lungo il fiume viaggiamo spediti, evitando rogne e rimanendo perlopiù sull'argine; scelta necessaria, perché a Caldogno c'è la doppia sorpresa. Nella corte della fattoria del nostro amico e partecipante Cattelan ci aspettano, Giorgio, Guido e moglie con minestrone, panini, vin brulè; ed il circolo fotografico locale pronto ad immortalare il pranzo ed il dopopranzo.
Mucchio Selvaggio fra le vie di Caldogno.
L'arrivo mio e del Faga.
Spremuta di Calzino!
Nella piazza del paese c'è il mercato, ed una lampadina mi si accende in testa, novello Archimede: vado dall'ambulante dell'intimo e compro uno stock di calzettoni da lavoro, per sostituire i marci e fradici che indosso; i migliori 5 E spesi del mese. Quelli in più li regalo generosamente al Nenecos, d'ora in poi saremo “fratelli di calza”, come dice il grande capo indiano Esticazzi!
Ristoro.
Slurpp! Come è buono il minestrone! Al centro il nostro mitico motofotografo, Simone Menin.
Ma accennavo a 2 sorprese in quel di Caldogno; la seconda si materializza sul retro di casa Cattelan: un campo fettucciato a regola d'arte, con tanto di cronometristi pronti a rilevare il tempo sui 2 giri regolamentari.
Prova Speciale.
Ora ogni endurista tira fuori il pilota che è in lui; i più infocati inanellano giri su giri, Gigi il Rosso tira fuori dalla stalla un vecchio Aspes 50 smarmittato e gira con quello, la gente si scambia le moto in prova neanche fossero in un club di scambisti, il cuoco gira anche lui in maglione e senza casco, qualcuno si sdraia ma non si fa nulla, il tutto sotto gli impietosi scatti del circolo fotografico Caldogno: di sicuro il fettucciato amatoriale più fotografato che c'è mai stato.
Zazà in piega col suo “nuovo” TTE; la moto si era ammutolita dopo un guado nell'Astico, ma il Pozzo le ha Imposto le Mani, “Accenditi e Vai!”, e lei ha ubbidito!
Il mio “Fratello di Calza” ara il terreno, ma non si è fatto nulla.
Un pilota di cui non ricordo il nome entra nel “fossato” …[/b]
… Pozzo in uscita.
Coda all'ingresso: Il Rosso con l'Aspes 50 e Mr. Borghin con l'XLR 600.
Al Triveneto Enduro non ci sono così tanti fotoreporter!
LA LUNGA MARCIA VERSO POSINA
Se fosse stato per qualcuno non saremmo mai andati via da quel campo, ma il Pozzo riesce a riprendere il controllo della sua masnada di galeotti, e ci porta verso le colline; abbiamo ancora un paio abbondante di ore di luce, ma la strada è tanta, almeno 50 km per la via più breve, ed una dorsale montuosa da superare per poter calare su Posina, dove mangeremo e dormiremo. Ma l'imprevisto è sempre dietro l'angolo: Nenecos fora, i primi non se ne accorgono ed il gruppo si spacca in 2. Io non abbandono il mio fratello di calza, e presto i miei attrezzi alla riparazione, mentre il Rosso fa il lavoro e 5 persone commentano.
Con gli altri ci si da appuntamento in località passo Zovo, dove era previsto un caffè a metà pomeriggio;in questa prima giornata era previsto che io conducessi il gruppo solamente nel tratto delle rogge e dal Passo Zovo in là, ma la scissione involontaria rimescola le carte e come a l solito sono chiamato a prendere le redini del gruppo e condurlo al rendez vouz con gli altri, recuperando il ritardo; una Mission Impossibile per qualcuno, non certo per me! A passo galoppante diamo la scalata alla collina, la mulattiera è quella che chiamiamo di “sasso moro”, pietre laviche ben conficcate nel suolo, lisce e viscide che nemmeno i licheni riescono ad aggrapparvisi! Peso arretrato ma non troppo, arti flessi, motore in tiro costante, salgo come un pilotone, la moto incollata al terreno, le semi curve non mi fanno paura, non perdo aderenza e trazione, l'ultimo scalino mi fa un baffo e lo scavalco con grazia. Dopo di me, il diluvio: la gente non arriva, poi si ferma, poi scivola , poi cade, gente disperata che deve essere urtata da 2-3 persone … mi gaso, mi gaso, sono un mago dell'enduro, penso, poi guardo in giù ed ho la gomma posteriore a terra: sono un coglione, ecco spiegato il motivo di tutta quella trazione pazzesca!
Coda in mula.
L'uomo Faga dice OK!
Siccome sono stato cattivo, la gomma me la cambia Il Rosso: è lui il gommista ufficiale di questa IWTF.
Sono le 16 passate ed ancora oltre 40 km da fare; raggiungere gli altri è impossibile, si andrà a Posina separati.
Qui creerò il mio personale capolavoro della giornata: una decina di moto al mio seguito al gran galoppo corrono nella notte verso la meta, e nulla le fermerà. Un veloce rifornimento in fondovalle, poi affrontiamo la scalata verso il crinale che ci separa da Posina per una sterrata infarcita di dossi per l'acqua piovana, ognuno è una rampa che ci spara alti nel buio della notte; la discesa sarà altrettanto adrenalinica, sentiero sassoso, faticosissimo, le pietre smosse dalle moto rotolano a valle più veloci delle nostre ruote, li vediamo superarci1 Il buio è assoluto, al di fuori della lama di luce dei fari è il nulla, uno scarto improvviso della ruota illumina per una frazione di secondo a lato, ecco rami d'albero pronti a ghermire l'ignaro endurista, massi grandi come lavatrici a cui facciamo inconsapevolmente il pelo, qualcuno domanda quando finisce, e finalmente le parole tanto attese, “è finita!” Già si vedono le luci di Posina, siamo all'albergo, e siamo i primi arrivati, la goliardica sfida con l'altro gruppo è nostra!
Convivialità montanara.
La serata scorre piacevolmente rilassata, nella rustica ospitalità della trattoria che ci ospita da 5 anni; la semplice cucina montanara, piatti forti gnocchi di patate e cacciagione, allieta i palati; storie di moto, di regolarità e di enduro, di viaggi e di Africa, di uomini e piloti, questo è probabilmente il momento che apprezzo di più di tutta la 2 gg.
A seguire la tradizionale premiazione dei partecipanti, con consegna di attestato e medaglietta, briefing per il dì seguente, caffè, correzione, amaro e bicchiere della staffa: ben oltrepassata la mezzanotte è ora di riposare, l'indomani si ricomincia.
Si riparte.
Foto di gruppo con Signora Cuoca.
SUNDAY BEATIFUL SUNDAY
Il gruppo si è un po' sfoltito, c'è sempre qualcuno che non riesce a fare tutti 2 i gg; inoltre ci siamo rodati, ci siamo conosciuti, adesso il gruppo è amalgamato e si vede, in tutta la domenica terremo un ritmo rilassato, certamente, ma svelto e concreto, macinando chilometri senza quasi accorgersene. Il clima è stupendo, una perfetta giornata di tardo autunno: cielo terso, con pochissime velature che si infittiranno solo nel pomeriggio, una luce potente e vigorosa che accende i caldi colori delle montagne ancora autunnali; a metà giornata farà pure caldo!
Fiore il pirata in discesa libera in pineta.
Il primo pezzo piccante che propongo è la pineta, un classico dei miei tracciati IWTF, che riscuote sempre apprezzamenti; si tratta di scendere in libera attraverso un fitto bosco di abeti, slalomando fra essi fino ad intercettare una profonda trincea dove infilarsi; trincea che poi sbuca in un ripidissimo pendio, da scendere al limite del bloccaggio, fino alla sottostante strada sterrata.
Tutti lo affrontano nella maniera più congeniale a se stessi: motore acceso, motore spento, in leggera velocità col motore in tiro, coi freni tirati allo spasimo, in sella, smontati a fianco della sella, diritti come fili a piombo, col retrotreno scomposto che oscilla impazzito come un pendolo … 20 modi diversi quanto il numero di partecipanti. personalmente ho l'onore di condurre, nell'ultima, ripida rampa, l'XR di Mr. Borghin che, data l'età, non se la sentiva di rischiare una caduta potenzialmente rovinosa per le ossa. Ma non per questo recrimina o si incazza con gli organizzatori, no: chiede solo una mano in quel particolare punto. Quanti pilotoni o presunti tali, con moto dell'ultima stagione piene di optional, avrebbero fatto scenate indecorose, in frangenti simili? Onore alla Vecchia Scuola! Ma devo dire che tutti, in questo giro, affrontano le insidie dell'enduro con understatement ed ironia da veri gentleman driver.
Albertazzi no limit, the man.
Raggruppamento; da sx a dx: Gigi il Rosso meccanico e gommista, AndreadiPadova, collezionista di cancelli anni 80-90, Il Regolarista, collezionista di cancelli anni 60-70, Faga la scopa, Zazà, Mr. Borghin.
Ci muoviamo nell'ambiente di media montagna, attraverso sentieri resi invisibili dal tappetto di foglie gialle, rosse e marroni; scaliamo una valle laterale del torrente Leogra, immersi nell'umido e freddo cono d'ombra delle montagne; scolliniamo e ci immergiamo nel tiepido calore del sole che ci investe; e così via, valle dopo valle, crinale dopo crinale.
Passaggi ristretti.
Passaggi ariosi.
Ostacoli.
Lavori forestali!
Anche le BMW passano di qui, se alla guida c'è un pilota coi controcazzi.
“C'è un uomo solo al comando, la sua maglia è gialla, la sua moto è BMW, il suo nome è Vale Albertazzi”
L'ultima foto di questo report non poteva che essere dedicata al pilota romagnolo; il giorno precedente lo avevo visto in azione solamente nel tratto delle rogge, poi nel pomeriggio, causa le forature, ci si era persi di vista, essendo rimasto nell'altro gruppo. Oggi però l'ho avuto sempre nel mirino, perché mano a mano che dipanavo il mio giro tra le colline della Valleogra, costantemente mi domandavo: “ma quello della BMW ce la farà a passare di qui? In quanti riusciremo a disincagliare il transatlantico F800, nella malaugurata ipotesi di insabbiamento?” Quanto si incazzerà il nostro ospite per il calvario a cui lo sottopongo?”
Ebbene, la risposta a tutte queste domande è NO. È riuscito a superare ogni ostacolo, non abbiamo mai dovuto spingerlo, non si è mai incazzato e ci ha pure regalato, a posteriori, emozionanti riprese on board con le sue 2 telecamere.
Il vero personaggio della IWTF 2015, l'autentico Mr. Over 300 Libbre è lui, Vale Albertazzi, pilota di BMW F800. Applausi.
E così cala il sipario anche sulla edizione 2015 del nostro giro; inizialmente organizzata sotto tono, però poi con le trovate della festa, della partenza in centro città, dell'over 300, della prova speciale si è rivelata una delle migliori IWTF di sempre. Nel 2016 purtroppo gravi eventi indipendenti dalla nostra volontà hanno spinto il Faga ed il sottoscritto a soprassedere alla organizzazione della girata.
Ma è solo un arrivederci, l'IWTF ritornerà, prima o poi.
Ciao
Alves
I WANT TO FINISH 2015 THE LAST ONE …?
Potrei affermare che racconto oggi la storia della IWTF 2015, dopo un anno esatto da quegli accadimenti, perché ho lasciato sedimentare e maturare i ricordi, come fossero delle bottiglie di ottimo whisky scozzese, più invecchiano e più migliorano … ma mentirei. La triste e prosaica verità è che non riesco più a trovare nella mia vita un breve tempo per rivivere con me stesso le mie piccole avventure di motociclista fuoristradista. Però in questo ultimo scorcio di 2016 mi urge dentro raccontare la storia del 2015; anno bisesto anno funesto, recita il proverbio, ed infatti eventi di portata assai grave quest'anno ci hanno fatto decidere di non organizzare, dopo 5 anni consecutivi, la sesta IWTF.
Torneremo? Chissà … ma intanto ecco il report della IWTF 2015!
Ringrazio per le foto in itinere il “motofotografo” Simone Menin, lo FCC, Foto Club Caldogno per quelle in pista, mentre tutte quelle brutte sono del sottoscritto!
2014 MITICO
L'edizione 2014 era stata un successo superlativo, coronato dalla pubblicazione dell'articolo a mia firma sulla rivista “Endurista” di marzo/aprile 2015; la collaudata formula previde il solito mix di torrenti di pianura, da percorrere per la loro lunghezza, mulattiere di montagna e guida notturna nel tardo pomeriggio, serata conviviale e poi ancora sentieri enduristici tutta la domenica. Prova extreme fu l'attraversamento di un fiume in piena su di uno strettissimo ponte pedonale, raggiungibile solamente attraverso ripide scalette di cemento, impossibili da risalire senza l'aiuto della compagnia della spinta.
IWTF 2014: il ponte canale.
Fatica e sudore, corde e spinte.
La prima pagina del mio articolo!
Fu una apoteosi: quasi 30 moto tirate su a forza di braccia, in barba alla forza di gravità che inesorabilmente ci avrebbe trascinato dentro il fiume in piena.
Ovviamente il parco moto, ed i piloti, erano tutti di estrazione prettamente enduristica, in questa tenzone non c'era posto per turisti o moto non specialistiche: io stesso abbandonai la fida XR400 per una più leggera e performante KTM 250 2T.
Ma come rilanciare nel 2015?
pensa e ripensa, nasce la formula “OVER 300 LIBBRE”; moto meno specialistiche, anzi, qualsiasi cancello va bene purché sia una enduro con gomme da fuoristrada, e pesi almeno 130-140 kg; poi si sa come vanno queste cose, così alal fine avremo un parco moto dal 50 cc elaborato fino al BMW 800 bicilindrico. Per chi proprio non vuole rinunciare alla moto racing viene creata la tabella “Ti Piace Vincere Facile”, per essere denigrati per tutta la 2 gg di enduro!
IWTF OVER 300 LIBBRE 2015
Ma non perché la “OVER” viene pensata per far correre acciaccati cancelli anni 80 e 90 si rinuncia ad una spolverata di glamour e mondanità! Un mese prima della 2 gg, in una festa in uno dei locali più trendy dell'autunno inverno 2015 thienese, ai partecipanti viene consegnata la tabella di partecipazione, con padrino dell'evento un gigante del fuoristrada italiano, il mitico dakariano Franco Picco:
IWTF Dream Team 2015
Da sinistra: il sottoscritto, tracciatore, guida dei ¾ del percorso e narratore; Giorgio, sponsor e curatore del logistico presso il suo negozio, della partenza, dei ristori, dei trasporti attrezzature; Il Faga, organizzatore e e frontman della IWTF; PozzoGP, nostro meccanico nonché unico boss della P.S. “Caldogno” e seconda guida; Picco, ragazzo immagine IWTF; attorno un po' di ragazze immagine della serata.
Ma l'aspetto fashion della IWTF non si esaurisce nella pre festa, infatti lo start viene dato nella centralissima piazza Ferrarin a Thiene, a fianco dello storico castello medioevale, fra le facce esterrefatte dei primi passanti del mattino:
Foto di gruppo; qui dentro ci sono dei personaggioni mica da ridere!
Si parte!
ROGGIA UNO
Apertura tradizionale della IWTF è data dal percorrere, all'interno dell'alveo, alcuni dei torrenti attorno alla città; a volte in secca, a volte in piena, a volte afflitti dalla persistenze umidità della brutta stagione: comunque sempre faticosissimi, nonostante non vi sia praticamente pendenza.
Il primo della serie era stato verificato non più tardi di una settimana prima, ed il livello dell'acqua era assolutamente insignificante, 10-15 cm massimo; ma oggi la sorpresa è dietro l'angolo, anzi il tunnel; scesi dentro il torrente, i piloti IWTF percorrono un primo tratto dal fondo cementato, in cui il livello non desta preoccupazione:
BMW anfibio.
Ma, dopo aver transitato sotto un breve tunnel stradale, il fondo diventa naturale, ed il livello dell'acqua diventa imbarazzante! A tratti dove è relativamente bassa, ma su cui la marcia è difficile per l'impervio e accidentato fondale, si susseguono profonde buche dove le moto sprofondano fino al motore, i carburatori aspirano acqua, i piloti si bagnano almeno fino alle cosce (quando non fanno il bagno cadendo dalla moto!), le ruote motrici girano a vuoto nella guazza. E non c'è via di scampo, le sponde sono tropo ripide per risalire, occorre avanzare nel torrente fino ad intercettare un guado da cui è possibile uscire.
Piloti fermi, moto abbandonate …
Moto che non partono ..
Io stesso mi trovo in difficoltà, cerco di stare il più possibile sulla riva del torrente, per evitare le buche più profonde del centro; sono alla guida della mitica XR400, i miei compari organizzatori mi hanno imposto di non usare la racing come l'anno scorso, per coerenza col programma “Over 300”; il peso del 400 mi affatica assai, in più presto la frizione cede, ogni volta che mi fermo la moto si spegne, aggiungendo fatica a fatica. Arriva presto il mio momento di trovarmi bloccato in una trappola acquatica: un sasso sommerso blocca la mia avanzata, la moto mi si spegne con l'acqua ai mozzi e, colmo della sfiga, la leva di avviamento ha giusto un'altra pietra sulla sua traiettoria, non riesce a compiere tutta la sua corsa, ed avviare il motore sembra impossibile! In più non sono molto in forma fisicamente per degli strappi muscolari, quindi sollevare di peso la moto dalla buca è oltre la mia capacità; avrei bisogno di una mano, anzi, di 2 paia di braccia robuste, ma ognuno sta combattendo la propria battaglia, ed i soccorsi non esistono.
Ma ho in mente anche gli altri, Temo francamente che ci vorranno ore ad uscirne tutti, e che la 5° IWTF abortisca, anzi, affoghi, sul nascere! In tanti guidano grosse monocilindriche a 4T con avviamento a pedale, potenzialmente sono nelle mie stesse situazioni, poi ci sono inesperti, poi c'è l'Alessia, la figlia 15enne del Pozzo col suo 50ino; c'è il mitico “Il Regolarista”, il cinghiale euganeo mister Brasola, con una bassissima Montesa d'epoca, come farà? Ci sono piloti ageè, ultra sessantenni e settantenni, che faranno?
Ed il pilota della F800, sarà arenato peggio di una balena spiaggiata?
No! un metro di alla volta, balzellon balzelloni, avanza fra i flutti come un rompighiaccio nella banchisa.
Chapeau! Ed allora facciamo nome e cognome, Vale Albertazzi, romagnolo, conosciutissimo su FB, frequentatore assiduo di eventi enduristici in tutta Italia, che non manca mai di reportare grazie all'apparato ipertecnologico installato sulla sua BMW (telecamere frontali e posteriori); non teme di affrontare con la sua splendida BMW, accuratamente preparata per l'off, i più impegnativi percorsi che molti non farebbero nemmeno con delle racing: un grandissimo!
Il Regolarista e la sua Montesa.
All'uscita del torrente, Su XR600R del 1988, Mr Borghin, 74 anni.
Qui parliamo della storia della moto da regolarità; imprenditore vicentino, da sempre appassionato di moto, pilota e collezionista, a metà anni 70 rilevò una piccola ditta artigianale di moto, la CMK, dal suo fondatore, l'ingegnere tedesco Otto Kohler (per la CMK corse anche un certo Walter Arosio, il famosissimo fotografo della regolarità). Trasferito il tutto nel vicentino, ribattezzata GABOR, realizzate in tutto e per tutto in proprio, motore compreso, per un lustro queste moto, da 50, 75 e 100 cc, battagliarono sui campi di gara contro le migliori marche italiane e straniere, in mano a piloti come Mario Milani e Fabio Fasola. Averlo con noi 2 gg? Non ha prezzo!
Anche la giovine Alessia ne è uscita.
Il padre, a porchi e spinte, è riuscito a trascinare la HM (sicuramente UNDER 300 libbre, non over!) sui campi a lato del torrente, ed ora trotterella sicura verso il guado.
Ma non solo loro ce l'hanno fatta; piano piano tutti escono dal torrente; quelli già usciti si fanno incontro per aiutare gli ultimi, o sistemare le moto che hanno bevuto un po' troppo. Anch'io me la sono cavata da solo: dopo disperati tentativi di avviare l'XR, riesco finalmente ad uscire dalla buca in cui ero sprofondato, e con progressione costante raggiungo il guado di uscita dal torrente. Sono soddisfatto,della mia prestazione ma sopratutto dei partecipanti, nessuno è incazzato, tutti hanno preso la nuotata con avventuroso e divertito spirito goliardico, come vogliamo che sia la IWTF. MA C'è ancora una roggia da fare …
ROGGIA DUE
Questo torrente, per la gioia dei partecipanti, è completamente in secca; i viscidi sassi del greto, grandi e tondi come angurie, non sono però un terreno in cui si riesca a guidare scorrevolmente … i “Vincere Facile”, per punizione, vengono condotti a percorrerlo nella sua interezza, comprendendo un paio di gradoni abbastanza alti, ovviamente in salita, ed un paio di bassissimi tunnel da fare sdraiati sulla sella, pena lasciare le corna piantate sulla volta. Sono i classicissimi punti di tutte le IWTF.
Agli “OVER 300” risparmiamo il supplizio ed entrano nel torrente più a monte, ma la fatica rimane, eccome se rimane:
La fatica nello sguardo di M.Milan.
Pietre grosse come angurie.
Una spinta è sempre gradita.
Fine dei torrenti, la contentezza sprizza da tutti i pori!
PROVA SPECIALE CALDOGNO
Gli anni precedenti, a questo punto, solitamente la IWTF si volgeva verso le montagne, si proseguiva ad oltranza fino alla sera per boschi e mulattiere fino alla locanda all'Alpino di Posina; sempre là dobbiamo andare, ma stavolta prendiamo la direzione sbagliata; correndo nella terra di nessuno lungo le sponde del fiume Astico, ci portiamo verso il capoluogo, Vicenza, fermandoci nel paese di Caldogno, patria del Pozzo e di buona parte della sua crew. Causa il ritardo accumulato nelle rogge, lungo il fiume viaggiamo spediti, evitando rogne e rimanendo perlopiù sull'argine; scelta necessaria, perché a Caldogno c'è la doppia sorpresa. Nella corte della fattoria del nostro amico e partecipante Cattelan ci aspettano, Giorgio, Guido e moglie con minestrone, panini, vin brulè; ed il circolo fotografico locale pronto ad immortalare il pranzo ed il dopopranzo.
Mucchio Selvaggio fra le vie di Caldogno.
L'arrivo mio e del Faga.
Spremuta di Calzino!
Nella piazza del paese c'è il mercato, ed una lampadina mi si accende in testa, novello Archimede: vado dall'ambulante dell'intimo e compro uno stock di calzettoni da lavoro, per sostituire i marci e fradici che indosso; i migliori 5 E spesi del mese. Quelli in più li regalo generosamente al Nenecos, d'ora in poi saremo “fratelli di calza”, come dice il grande capo indiano Esticazzi!
Ristoro.
Slurpp! Come è buono il minestrone! Al centro il nostro mitico motofotografo, Simone Menin.
Ma accennavo a 2 sorprese in quel di Caldogno; la seconda si materializza sul retro di casa Cattelan: un campo fettucciato a regola d'arte, con tanto di cronometristi pronti a rilevare il tempo sui 2 giri regolamentari.
Prova Speciale.
Ora ogni endurista tira fuori il pilota che è in lui; i più infocati inanellano giri su giri, Gigi il Rosso tira fuori dalla stalla un vecchio Aspes 50 smarmittato e gira con quello, la gente si scambia le moto in prova neanche fossero in un club di scambisti, il cuoco gira anche lui in maglione e senza casco, qualcuno si sdraia ma non si fa nulla, il tutto sotto gli impietosi scatti del circolo fotografico Caldogno: di sicuro il fettucciato amatoriale più fotografato che c'è mai stato.
Zazà in piega col suo “nuovo” TTE; la moto si era ammutolita dopo un guado nell'Astico, ma il Pozzo le ha Imposto le Mani, “Accenditi e Vai!”, e lei ha ubbidito!
Il mio “Fratello di Calza” ara il terreno, ma non si è fatto nulla.
Un pilota di cui non ricordo il nome entra nel “fossato” …[/b]
… Pozzo in uscita.
Coda all'ingresso: Il Rosso con l'Aspes 50 e Mr. Borghin con l'XLR 600.
Al Triveneto Enduro non ci sono così tanti fotoreporter!
LA LUNGA MARCIA VERSO POSINA
Se fosse stato per qualcuno non saremmo mai andati via da quel campo, ma il Pozzo riesce a riprendere il controllo della sua masnada di galeotti, e ci porta verso le colline; abbiamo ancora un paio abbondante di ore di luce, ma la strada è tanta, almeno 50 km per la via più breve, ed una dorsale montuosa da superare per poter calare su Posina, dove mangeremo e dormiremo. Ma l'imprevisto è sempre dietro l'angolo: Nenecos fora, i primi non se ne accorgono ed il gruppo si spacca in 2. Io non abbandono il mio fratello di calza, e presto i miei attrezzi alla riparazione, mentre il Rosso fa il lavoro e 5 persone commentano.
Con gli altri ci si da appuntamento in località passo Zovo, dove era previsto un caffè a metà pomeriggio;in questa prima giornata era previsto che io conducessi il gruppo solamente nel tratto delle rogge e dal Passo Zovo in là, ma la scissione involontaria rimescola le carte e come a l solito sono chiamato a prendere le redini del gruppo e condurlo al rendez vouz con gli altri, recuperando il ritardo; una Mission Impossibile per qualcuno, non certo per me! A passo galoppante diamo la scalata alla collina, la mulattiera è quella che chiamiamo di “sasso moro”, pietre laviche ben conficcate nel suolo, lisce e viscide che nemmeno i licheni riescono ad aggrapparvisi! Peso arretrato ma non troppo, arti flessi, motore in tiro costante, salgo come un pilotone, la moto incollata al terreno, le semi curve non mi fanno paura, non perdo aderenza e trazione, l'ultimo scalino mi fa un baffo e lo scavalco con grazia. Dopo di me, il diluvio: la gente non arriva, poi si ferma, poi scivola , poi cade, gente disperata che deve essere urtata da 2-3 persone … mi gaso, mi gaso, sono un mago dell'enduro, penso, poi guardo in giù ed ho la gomma posteriore a terra: sono un coglione, ecco spiegato il motivo di tutta quella trazione pazzesca!
Coda in mula.
L'uomo Faga dice OK!
Siccome sono stato cattivo, la gomma me la cambia Il Rosso: è lui il gommista ufficiale di questa IWTF.
Sono le 16 passate ed ancora oltre 40 km da fare; raggiungere gli altri è impossibile, si andrà a Posina separati.
Qui creerò il mio personale capolavoro della giornata: una decina di moto al mio seguito al gran galoppo corrono nella notte verso la meta, e nulla le fermerà. Un veloce rifornimento in fondovalle, poi affrontiamo la scalata verso il crinale che ci separa da Posina per una sterrata infarcita di dossi per l'acqua piovana, ognuno è una rampa che ci spara alti nel buio della notte; la discesa sarà altrettanto adrenalinica, sentiero sassoso, faticosissimo, le pietre smosse dalle moto rotolano a valle più veloci delle nostre ruote, li vediamo superarci1 Il buio è assoluto, al di fuori della lama di luce dei fari è il nulla, uno scarto improvviso della ruota illumina per una frazione di secondo a lato, ecco rami d'albero pronti a ghermire l'ignaro endurista, massi grandi come lavatrici a cui facciamo inconsapevolmente il pelo, qualcuno domanda quando finisce, e finalmente le parole tanto attese, “è finita!” Già si vedono le luci di Posina, siamo all'albergo, e siamo i primi arrivati, la goliardica sfida con l'altro gruppo è nostra!
Convivialità montanara.
La serata scorre piacevolmente rilassata, nella rustica ospitalità della trattoria che ci ospita da 5 anni; la semplice cucina montanara, piatti forti gnocchi di patate e cacciagione, allieta i palati; storie di moto, di regolarità e di enduro, di viaggi e di Africa, di uomini e piloti, questo è probabilmente il momento che apprezzo di più di tutta la 2 gg.
A seguire la tradizionale premiazione dei partecipanti, con consegna di attestato e medaglietta, briefing per il dì seguente, caffè, correzione, amaro e bicchiere della staffa: ben oltrepassata la mezzanotte è ora di riposare, l'indomani si ricomincia.
Si riparte.
Foto di gruppo con Signora Cuoca.
SUNDAY BEATIFUL SUNDAY
Il gruppo si è un po' sfoltito, c'è sempre qualcuno che non riesce a fare tutti 2 i gg; inoltre ci siamo rodati, ci siamo conosciuti, adesso il gruppo è amalgamato e si vede, in tutta la domenica terremo un ritmo rilassato, certamente, ma svelto e concreto, macinando chilometri senza quasi accorgersene. Il clima è stupendo, una perfetta giornata di tardo autunno: cielo terso, con pochissime velature che si infittiranno solo nel pomeriggio, una luce potente e vigorosa che accende i caldi colori delle montagne ancora autunnali; a metà giornata farà pure caldo!
Fiore il pirata in discesa libera in pineta.
Il primo pezzo piccante che propongo è la pineta, un classico dei miei tracciati IWTF, che riscuote sempre apprezzamenti; si tratta di scendere in libera attraverso un fitto bosco di abeti, slalomando fra essi fino ad intercettare una profonda trincea dove infilarsi; trincea che poi sbuca in un ripidissimo pendio, da scendere al limite del bloccaggio, fino alla sottostante strada sterrata.
Tutti lo affrontano nella maniera più congeniale a se stessi: motore acceso, motore spento, in leggera velocità col motore in tiro, coi freni tirati allo spasimo, in sella, smontati a fianco della sella, diritti come fili a piombo, col retrotreno scomposto che oscilla impazzito come un pendolo … 20 modi diversi quanto il numero di partecipanti. personalmente ho l'onore di condurre, nell'ultima, ripida rampa, l'XR di Mr. Borghin che, data l'età, non se la sentiva di rischiare una caduta potenzialmente rovinosa per le ossa. Ma non per questo recrimina o si incazza con gli organizzatori, no: chiede solo una mano in quel particolare punto. Quanti pilotoni o presunti tali, con moto dell'ultima stagione piene di optional, avrebbero fatto scenate indecorose, in frangenti simili? Onore alla Vecchia Scuola! Ma devo dire che tutti, in questo giro, affrontano le insidie dell'enduro con understatement ed ironia da veri gentleman driver.
Albertazzi no limit, the man.
Raggruppamento; da sx a dx: Gigi il Rosso meccanico e gommista, AndreadiPadova, collezionista di cancelli anni 80-90, Il Regolarista, collezionista di cancelli anni 60-70, Faga la scopa, Zazà, Mr. Borghin.
Ci muoviamo nell'ambiente di media montagna, attraverso sentieri resi invisibili dal tappetto di foglie gialle, rosse e marroni; scaliamo una valle laterale del torrente Leogra, immersi nell'umido e freddo cono d'ombra delle montagne; scolliniamo e ci immergiamo nel tiepido calore del sole che ci investe; e così via, valle dopo valle, crinale dopo crinale.
Passaggi ristretti.
Passaggi ariosi.
Ostacoli.
Lavori forestali!
Anche le BMW passano di qui, se alla guida c'è un pilota coi controcazzi.
“C'è un uomo solo al comando, la sua maglia è gialla, la sua moto è BMW, il suo nome è Vale Albertazzi”
L'ultima foto di questo report non poteva che essere dedicata al pilota romagnolo; il giorno precedente lo avevo visto in azione solamente nel tratto delle rogge, poi nel pomeriggio, causa le forature, ci si era persi di vista, essendo rimasto nell'altro gruppo. Oggi però l'ho avuto sempre nel mirino, perché mano a mano che dipanavo il mio giro tra le colline della Valleogra, costantemente mi domandavo: “ma quello della BMW ce la farà a passare di qui? In quanti riusciremo a disincagliare il transatlantico F800, nella malaugurata ipotesi di insabbiamento?” Quanto si incazzerà il nostro ospite per il calvario a cui lo sottopongo?”
Ebbene, la risposta a tutte queste domande è NO. È riuscito a superare ogni ostacolo, non abbiamo mai dovuto spingerlo, non si è mai incazzato e ci ha pure regalato, a posteriori, emozionanti riprese on board con le sue 2 telecamere.
Il vero personaggio della IWTF 2015, l'autentico Mr. Over 300 Libbre è lui, Vale Albertazzi, pilota di BMW F800. Applausi.
E così cala il sipario anche sulla edizione 2015 del nostro giro; inizialmente organizzata sotto tono, però poi con le trovate della festa, della partenza in centro città, dell'over 300, della prova speciale si è rivelata una delle migliori IWTF di sempre. Nel 2016 purtroppo gravi eventi indipendenti dalla nostra volontà hanno spinto il Faga ed il sottoscritto a soprassedere alla organizzazione della girata.
Ma è solo un arrivederci, l'IWTF ritornerà, prima o poi.
Ciao
Alves
Ultima modifica di SuperHank il gio 01 gen, 1970 1:00 am, modificato 1 volta in totale.
I WANT TO FINISH 2015 THE LAST ONE …?
Complimenti bell'articolo
Montesa Evasion 260
Scorpa T-Ride 250F
Scorpa T-Ride 250F
I WANT TO FINISH 2015 THE LAST ONE …?
Bello
... spero riuscirete ad organizzarne ancora!!
... spero riuscirete ad organizzarne ancora!!
Scorpa TY-S 180 F
I WANT TO FINISH 2015 THE LAST ONE …?
Un grande ritorno in perfetto stile SuperHank!
Mappe utenti e motocavalcate/mulatrial
Quartu S.Elena, CA - Pianeta Terra
Honda CRF 230 F Easy Trail '04
I buoni vanno in paradiso, i cattivi vanno fuoristrada
Quartu S.Elena, CA - Pianeta Terra
Honda CRF 230 F Easy Trail '04
I buoni vanno in paradiso, i cattivi vanno fuoristrada
I WANT TO FINISH 2015 THE LAST ONE …?
Grazie dei complimenti|
Devo dire che rivedendo il report pare ben poco motoalpinistico: torrenti di pianura, tante moto, addirittura fettucciato ... è che fare le foto in queste situazioni è più facile che in mulattiera, perchè ne abbiamo fatta di montagna, eccome! e, sebbene in tanti, lo spirito non era agonistico, la di puro divertimento e compagnia.
Ciao
Alves
Devo dire che rivedendo il report pare ben poco motoalpinistico: torrenti di pianura, tante moto, addirittura fettucciato ... è che fare le foto in queste situazioni è più facile che in mulattiera, perchè ne abbiamo fatta di montagna, eccome! e, sebbene in tanti, lo spirito non era agonistico, la di puro divertimento e compagnia.
Ciao
Alves
I WANT TO FINISH 2015 THE LAST ONE …?
il ritorno del RE dei report!
grande Alves, me la sono goduta dietro lo schermo, spettacolo!
grande Alves, me la sono goduta dietro lo schermo, spettacolo!
w il tassello!
I WANT TO FINISH 2015 THE LAST ONE …?
Ciao Ste! Hai visto che risultato da una convalescenza? Ben 2 report! Devo ammslarmi piu spesso!
- armand
- Messaggi: 56
- Iscritto il: gio 26 ago, 2010 11:56 pm
- Località: Trecasali (PR) Moto: Ktm 525, Beta Xtrainer, BMW R1200GS
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I WANT TO FINISH 2015 THE LAST ONE …?
Leggendo il report mi è venuta subito voglia di partecipare!!!
Spero vivamente che si siano risolti i vari problemi e che possiate, per la nostra gioia, organizzarne altre!!!
Spero vivamente che si siano risolti i vari problemi e che possiate, per la nostra gioia, organizzarne altre!!!
I WANT TO FINISH 2015 THE LAST ONE …?
no no malanni, ti voglio sul manubrio a comandare!!SuperHank ha scritto:Ciao Ste! Hai visto che risultato da una convalescenza? Ben 2 report! Devo ammslarmi piu spesso!
ciao Alves
w il tassello!