Forum MotorTrip

Carissimo, più leggo i tuoi reports e più mi sembra di conoscerti. Apprezzo molto il tuo modo di viaggiare per monti con l'alpetta. Da solo non lo farei!

ho letto i tuoi due ultimi post e ti ringrazio per le belle foto e per averci "incluso" nel tuo girovagare

Sil ha scritto:... per me i paesotti valgono più di New York - Parigi... etc etc...delle città non me frega niente...

Sono approdato a Parigi nel lontano (per me) 1981.
Quando dal tuo paesello, (per Venezia poi mi spiegherò), arrivi in una metropoli come questa è un mondo nuovo che si apre
ai tuoi occhi, alla tua mente, al tuo cuore.
In quel periodo vivevo, (lavoravo ed avevo casa), a Belluno e Venezia.
La prima città poco più di un grosso borgo. Dovevi amare l'aria pura per poterci stare; la seconda - Venezia - una
città unica al mondo dalle mille sfaccettaure, dai tesori architettonici e culturali immensi, ma lentissima.
Il veneziano nopn aspetta il vaporetto, cammina e fa i ponti: arriva prima.

Parigi la conoscevo dai libri di scuola, (avendo studiato francese sia alle medie che alle superiori con un professore
diplomato alla Sorbonne). Il primo mese fu straordinario... Passavo le giornate a girovagare nella metropolitana,
scendendo da un metrò e prendendone un'altro a caso vivendo in totale sintonia "undergraund".
Ero affascinato dall'amalgama di tante culture, popoli e razze umane che si mescolavano in quei pochi metri quadri di un
vagone della metropolitana.
I caveaux ed i club di jazz parigini, la Rive Gauche, i musei d'arte contemporanea, i grandi concerti nei teatri più mitici
al mondo come l'Olympia dove vidi l'ultima apparizione dei Velvet Undergraund di Lou Reed, i Rolling Stones con una platea
limitata a sole 500 persone, le feste fino all'alba, tutto ciò mi fece sognare, sognare, sognare.

Venezia invece era - ed è ancor oggi - probabilmente la più bella città al mondo, ma al contempo era una città provinciale
e bogrhese, che viveva del turismo guardando lo "straniero" dall'interno di un guscio blindato di provincialissimo.

Poi un giorno, durante un W.E. di lavoro mi ritrovai a girovagare nei colli del trevigiano, e lì capii che tutta la modernità
e la tecnologia del mondo, malgrado i vantaggi che quotidianamente ne traiamo, non potevano prevalere, sostituirsi,
alla nostra cultura nativa, alla bellezza e purezza dei nostri paesaggi, all'arte immutabile e perenne delle nostre terre,
dei nostri paesaggi, (quelli in cui siamo nati e cresciuti, e che ci hanno plasmato talvolta anche malgrado noi).
Ecco perché oggi cerco di non vivere più, (il meno possibile), in una grande metropoli come Parigi, Londra o New York.

Però adesso, con un telaio e due ruote tassellate, quando mi gira, prendo la motorella e vado su per i monti e sto bene!
E - cito Sil - ...delle città non me frega niente!

Come si fa a non "quotare" questi pensieri nel primo giorno di primavera

BUONE CAVALCATE A TUTTI

azz..grazie a tutti dei commenti... veramente un piacere leggervi... scrivo volentieri in questo forum... è a misura d'uomo... in questo momento sono fermo...ho una bronchite che non riesco proprio a levarmi... avevo programmato un giro alle cave di marmo...niente di che come tecnica... ma posti e osterie che te lo fanno dimenticare... sicuramente dovrò litigare con qualche cavatore perchè non vogliono gente tra i piedi... però è bello anche questo... .-)