Motoalpinismo Vicentino
Inviato: mer 13 giu, 2007 2:47 pm
Questo report gira anche su altri siti, e in base alla "nettiquette" dovrei mettere solo il link; ma in un sito di motoalpinismo penso che stia bene intero...chiedendo permesso al WM lo inserisco anche qua.
Ciao
Alves
DOVE OSANO LE CAVRE!

Siete pronti a cimentarvi con le tremende mulattiere che percorrono questa giogaia?
Noi SI!
Secondo sabato di giugno, primo vero sabato di estate: caldo torrido, afa soffocante in pianura; Diego è reduce da 2 settimane di fermo causa borsite al gomito; io ho la gomma posteriore finita, decidiamo di non esagerare, niente percorsi faticosi, saliamo in quota a rinfrescarci per scorrevoli strade bianche…questo il programma.
Programma che verrà rispettato alla L E T T E R A !

L’importante è stare all’ombra; qui la foresta ha letteralmente fagocitato il sentiero: la traccia, più che seguirla, la intuiamo sotto l’erba…

Si prende quota

Tornante in discesa dove girare la moto di forza; uno dei circa 200 di questa discesa: Il gomito di Diego ringrazia!

Tornante in salita per Diego; qui le cose si complicano: anche se non c’è una pendenza elevata, nel fondo di humus le ruote scavano piuttosto di avanzare, e le continue pietre e radici spezzano la traiettoria ideale e la trazione, obbligandoci più di una volta a mettere la moto al fianco e spingere.

Sosta per recuperare energia

Non sembra, ma anche qui abbiamo spinto; le mie gomme erano talmente finite che non facevano presa sulle pietre umide del sottobosco, la povera XR portava su solo se stessa!
Ma ne valeva la pena…

“This is the end, the end of mulattiera’s” cantava Jim Morrison…


Dove osano le capre

Solo dopo aver fatto la foto mi accorgevo di essermi posato sopra un mucchietto di cacchette di camoscio!

Certo che i camosci hanno un gabinetto niente male, soprattutto il panorama dalla finestra!

Quando l’enduro sarà stato sterminato, i nostri discendenti troveranno fra le balze dei monti reperti come questo, unica testimonianza di una specie ormai estinta, l’Homo Endurensis”!


Il nostro giro continua: suggestivo passaggio nella foresta di pini Mughi, neanche tanto mughi (nel senso di piccoli)!

Eden valley; essere in questo luogo ci sottopone al rischio di sanzioni inimmaginabili in caso di cattura (amputazione di un arto, lavori forzati a vita in una miniera di carbone, inculatio da tutto un plotone di Kaiserjager tirolesi, ascolto a manetta di tutta la discografia dei Pooh…ARGHHHHHHH!!!)

XR on the Rocks

Prego notare il braccio sinistro del mio amico, mollemente disteso lungo il fianco, ormai privo di vita; l’indomani procederà con l’amputazione.
Dopo un giro così facile e scorrevole, alla portata di un Vespone 150, quella pappamolla di Diego si lamentava di non avere più il gomito funzionante: stì giovani!
Si rientrava quindi alla base per sterrato e asfalto, dopo 4 ore esaltanti, 1.600 metri di ascesa, 110 km di fuoristrada.
Ciao
Alves
P.S.: Gli eventi narrati in questo racconto sono frutto di fantasia; i personaggi non sono mai esistiti, i luoghi mostrati sono elaborazioni di immagini virtuali al PC.
Ogni riferimento a luoghi, cose e persone reali è da ritenersi assolutamente causale!
Ciao
Alves
DOVE OSANO LE CAVRE!

Siete pronti a cimentarvi con le tremende mulattiere che percorrono questa giogaia?
Noi SI!
Secondo sabato di giugno, primo vero sabato di estate: caldo torrido, afa soffocante in pianura; Diego è reduce da 2 settimane di fermo causa borsite al gomito; io ho la gomma posteriore finita, decidiamo di non esagerare, niente percorsi faticosi, saliamo in quota a rinfrescarci per scorrevoli strade bianche…questo il programma.
Programma che verrà rispettato alla L E T T E R A !

L’importante è stare all’ombra; qui la foresta ha letteralmente fagocitato il sentiero: la traccia, più che seguirla, la intuiamo sotto l’erba…

Si prende quota

Tornante in discesa dove girare la moto di forza; uno dei circa 200 di questa discesa: Il gomito di Diego ringrazia!

Tornante in salita per Diego; qui le cose si complicano: anche se non c’è una pendenza elevata, nel fondo di humus le ruote scavano piuttosto di avanzare, e le continue pietre e radici spezzano la traiettoria ideale e la trazione, obbligandoci più di una volta a mettere la moto al fianco e spingere.

Sosta per recuperare energia

Non sembra, ma anche qui abbiamo spinto; le mie gomme erano talmente finite che non facevano presa sulle pietre umide del sottobosco, la povera XR portava su solo se stessa!
Ma ne valeva la pena…

“This is the end, the end of mulattiera’s” cantava Jim Morrison…


Dove osano le capre

Solo dopo aver fatto la foto mi accorgevo di essermi posato sopra un mucchietto di cacchette di camoscio!

Certo che i camosci hanno un gabinetto niente male, soprattutto il panorama dalla finestra!

Quando l’enduro sarà stato sterminato, i nostri discendenti troveranno fra le balze dei monti reperti come questo, unica testimonianza di una specie ormai estinta, l’Homo Endurensis”!


Il nostro giro continua: suggestivo passaggio nella foresta di pini Mughi, neanche tanto mughi (nel senso di piccoli)!

Eden valley; essere in questo luogo ci sottopone al rischio di sanzioni inimmaginabili in caso di cattura (amputazione di un arto, lavori forzati a vita in una miniera di carbone, inculatio da tutto un plotone di Kaiserjager tirolesi, ascolto a manetta di tutta la discografia dei Pooh…ARGHHHHHHH!!!)

XR on the Rocks

Prego notare il braccio sinistro del mio amico, mollemente disteso lungo il fianco, ormai privo di vita; l’indomani procederà con l’amputazione.
Dopo un giro così facile e scorrevole, alla portata di un Vespone 150, quella pappamolla di Diego si lamentava di non avere più il gomito funzionante: stì giovani!
Si rientrava quindi alla base per sterrato e asfalto, dopo 4 ore esaltanti, 1.600 metri di ascesa, 110 km di fuoristrada.
Ciao
Alves
P.S.: Gli eventi narrati in questo racconto sono frutto di fantasia; i personaggi non sono mai esistiti, i luoghi mostrati sono elaborazioni di immagini virtuali al PC.
Ogni riferimento a luoghi, cose e persone reali è da ritenersi assolutamente causale!