Dopo due mesi ho ripreso in mano il climber
Inviato: mar 09 giu, 2009 1:00 pm
A due mesi dalla lussazione della spalla, Sabato ho ripreso in mano il climberino.
L'avvio è stato davvero imbarazzante. Stremato alla prima salita, terrorizzato alla prima discesa, ogni buca rischiavo lo sbriciolamento delle ossa di gambe e braccia, per la tensione dei muscoli...
Insomma un cadavere. Poi, complici un gruppo di amici enduristi smanettoni pazzi ero veramente in difficoltà.
A quel punto ho mandato a cagare gli enduristi e ho fatto il mio ritmo.
Che meraviglia. Ripescare le sensazioni provate l'ultima volta è stata solo questione di un paio di salitone toste.
Ovviamente a sera avevo la sensazione di aver trascinato un pianoforte per 200 km e la spalla era in fiamme, però il sorriso mi faceva il giro della faccia.
Tra l'altro, col fatto che devo star leggero sulle braccia, sto imparando a guidare la moto "come si deve"; do anche molto meno gas e vado decisamente più fluido. E uso molta meno miscela.
Insomma, non dico per fortuna mi son lussato la spalla, però son contento di essere tornato sulle pedane più motivato di prima.
Peccato che in zona Reggio Emilia andare in fuoristrada voglia dire "a tutto gas a rotta di collo facendo un casino bestiale e schivando i ciclisti così la gente si incazza e chiudono i sentieri o danno le multe a tutti indistintamente".
Peccato.
Finisce che vado sempre da solo anche se mi ero ripromesso di non farlo più.
L'avvio è stato davvero imbarazzante. Stremato alla prima salita, terrorizzato alla prima discesa, ogni buca rischiavo lo sbriciolamento delle ossa di gambe e braccia, per la tensione dei muscoli...
Insomma un cadavere. Poi, complici un gruppo di amici enduristi smanettoni pazzi ero veramente in difficoltà.
A quel punto ho mandato a cagare gli enduristi e ho fatto il mio ritmo.
Che meraviglia. Ripescare le sensazioni provate l'ultima volta è stata solo questione di un paio di salitone toste.
Ovviamente a sera avevo la sensazione di aver trascinato un pianoforte per 200 km e la spalla era in fiamme, però il sorriso mi faceva il giro della faccia.
Tra l'altro, col fatto che devo star leggero sulle braccia, sto imparando a guidare la moto "come si deve"; do anche molto meno gas e vado decisamente più fluido. E uso molta meno miscela.
Insomma, non dico per fortuna mi son lussato la spalla, però son contento di essere tornato sulle pedane più motivato di prima.
Peccato che in zona Reggio Emilia andare in fuoristrada voglia dire "a tutto gas a rotta di collo facendo un casino bestiale e schivando i ciclisti così la gente si incazza e chiudono i sentieri o danno le multe a tutti indistintamente".
Peccato.
Finisce che vado sempre da solo anche se mi ero ripromesso di non farlo più.