Una ordinaria giornata di lavoro
Inviato: dom 05 lug, 2009 9:32 am
UNA ORDINARIA GIORNATA DI LAVORO
Ero alla bancarotta, il governo era alla bancarotta, il mondo era alla bancarotta. Ma chi cazzo li aveva, i fottuti soldi?
Charles Bukowski
W.LH.-M. STRADE BLU
La sigla sta per William Least Heat-Moon, scrittore americano di origini pellirossa, famoso per il libro “Strade Blu, viaggio “on the road” nella America provinciale degli anni 70.
Ne avevo sentito parlare, mi ero ripromesso do leggerlo, prima o poi, ma senza fretta, lo consideravo una delle tante “road stories” meritevoli di essere lette, nulla più.
Ma poi l'ho trovato in offerta in una bancarella, l'ho preso per pochi euri, e … FLASH! Illuminazione, divorato e balzato nella top ten della mia personale biblioteca.
Un libro immenso, in cui mi sono immedesimato in ogni pagina o quasi.
Lo scrittore, un bel giorno, si sveglia e scopre di essere stato licenziato, e al contempo la moglie gli annuncia di avere un altro uomo: che giornatona, uomo! E allora che fa, il nostro indiano? Prende il suo furgoncino e si fa 3 mesi di viaggio per le strade secondarie d'America, evitando autostrade e simili, raccontando gli incontri e i paesi che attraversa, con ironia ed acume; da li poi il libro.
Intanto io e il vecchio Heat abbiamo già da subito un 50% di sfiga in comune, e al momento mi basta così; non ho la possibilità di star via 3 mesi, ma Heat torna più volte a parlare di lavoro, e quando un vecchio gli chiede la professione, e lui per tagliar corto dice “disoccupato”, si sente rispondere:
“Un uomo, per poco che valga, ha sempre un lavoro ...qualche volta senza essere pagato. Il lavoro di un uomo consiste nel fare ciò che è destinato a fare... non c'è batosta che possa distogliere un uomo in gamba dal suo lavoro.”
FLASH!Seconda illuminazione. E indovinate qual'è il mio “lavoro” da cui niente e nessuno mi distoglierà mai?
In una radiosa alba primaverile mi avvio al lavoro; col mio attrezzo preferito!
Eccomi in ufficio!
Mi devo recare nel capoluogo, per un incontro di lavoro, quello in cui la moto non centra, ma prchè non rendere più bello in viaggetto con una divagazione sulle sterrate collinari?
Colline vicentine.
Dicono di me che sono un solitario in moto, ma non è vero! La mia Ombra mi segue sempre come una … ombra!
C'era una storia di Topolino in cui le ombre si ribellavano agli umani, cioè, ai fumetti disegnati, e cercavano di conquistare il mondo: che paura a 8 anni!
Da allora controllo sempre di avere l'ombra al suo posto.
Ma adesso devo distogliermi dal lavoro, e immergermi nella confusione metropolitana per svolgere l'incombenza che mi aspetta.
Si percepisce chiaramente quanto la mia povera Elefant sia a disagio qui!
Forse qui starebbe meglio? Nahhhh ...
Qui è il posto giusto! Di nuovo sullo sterrato.
Chiesetta della “Salve Regina”, luogo ben noto ai vicentini “doc”.
“Rotolando verso sud ...” Parafrasando i Negrita scendo verso l'interno dei Colli Berici, deserti in questa giornata feriale; al più incontro solo fagiani in amore.
Bell'esemplare di fagiano maschio.
Campi arati come un giardino zen giapponese, in alta val di Calto.
La val Liona e le colline di Lonigo.
Mi fermo a dissetarmi ad una sorgente, e la sosta mi regala piccole emozioni; un foglietto, con grafia da bambina, riporta una poesiola dedicata alla fontana, e un invito a non sporcare il luogo; che tenerezza! Invece sulla gettata di cemento che stabilizza la roccia sopra la fontana leggo, inciso nel conglomerato, “ 1938 A. XVI”, sedicesimo anno dell'era fascista, che pochi anni dopo si sarebbe conclusa in una catastrofe per l'Italia (e il mondo). La storia passa anche in una fontana persa nei boschi berici.
Fontanon.
Iscrizione.
Ma è ora di riprendere il “lavoro”!
Prima ero lassù ...
. e lassù; notare il nero ingresso della cava di marmo.
Base Home chiama Elefant Shuttle, Base Home chiama Elefant Shuttle, rispondete!
Di valle in collina, sono arrivato in fondo ai Berici; inverto la rotta verso nord, percorrendoli nel bordo orientale.
Colli Euganei.
Sulla cattiva strada, sempre e comunque.
Single track fra gli ulivi.
SuperHank nel giardino degli ulivi.
La chiesa di San Donato ...
… e le sue grotte.
Parliamo di tutela del paesaggio artistico?
E non poteva mancare la sosta al lago, l'unico lago della provincia vicentina!
Sulla Sartorati, mitica mulattiera che fu anche teatro della gara di enduro di un lustro fa.
Ma il finale è off-limit per l'Elefant...
...ripiego su sterre più alla portata del bisonte Cagiva.
Il fiume Bacchiglione pigro scorre nella campagna tra VI e PD; seguendolo a ritroso tornerò a casa.
Sull'argine.
Soto ponteeee! Dice sempre mia figlia quando in auto passiamo sotto ad un qualsiasi cavalcavia.
Nelle paludi dell'Astico.
E di nuovo le montagne da cui son partito alla mattina.
L'eroe del giorno: una ragazzino in bici che continuava a guadare, avanti e indietro, indietro e avanti, l'Astico come niente fosse; da grande farà l'endurista!
E sono a casa, dopo 10 ore e 180 km di “lavoro” in giro per la provincia berica, dalle montagne alle colline ai fiumi.
W.L.H.-M. Sarebbe stato fiero di me!
Ciao
Alves
Ero alla bancarotta, il governo era alla bancarotta, il mondo era alla bancarotta. Ma chi cazzo li aveva, i fottuti soldi?
Charles Bukowski
W.LH.-M. STRADE BLU
La sigla sta per William Least Heat-Moon, scrittore americano di origini pellirossa, famoso per il libro “Strade Blu, viaggio “on the road” nella America provinciale degli anni 70.
Ne avevo sentito parlare, mi ero ripromesso do leggerlo, prima o poi, ma senza fretta, lo consideravo una delle tante “road stories” meritevoli di essere lette, nulla più.
Ma poi l'ho trovato in offerta in una bancarella, l'ho preso per pochi euri, e … FLASH! Illuminazione, divorato e balzato nella top ten della mia personale biblioteca.
Un libro immenso, in cui mi sono immedesimato in ogni pagina o quasi.
Lo scrittore, un bel giorno, si sveglia e scopre di essere stato licenziato, e al contempo la moglie gli annuncia di avere un altro uomo: che giornatona, uomo! E allora che fa, il nostro indiano? Prende il suo furgoncino e si fa 3 mesi di viaggio per le strade secondarie d'America, evitando autostrade e simili, raccontando gli incontri e i paesi che attraversa, con ironia ed acume; da li poi il libro.
Intanto io e il vecchio Heat abbiamo già da subito un 50% di sfiga in comune, e al momento mi basta così; non ho la possibilità di star via 3 mesi, ma Heat torna più volte a parlare di lavoro, e quando un vecchio gli chiede la professione, e lui per tagliar corto dice “disoccupato”, si sente rispondere:
“Un uomo, per poco che valga, ha sempre un lavoro ...qualche volta senza essere pagato. Il lavoro di un uomo consiste nel fare ciò che è destinato a fare... non c'è batosta che possa distogliere un uomo in gamba dal suo lavoro.”
FLASH!Seconda illuminazione. E indovinate qual'è il mio “lavoro” da cui niente e nessuno mi distoglierà mai?
In una radiosa alba primaverile mi avvio al lavoro; col mio attrezzo preferito!
Eccomi in ufficio!
Mi devo recare nel capoluogo, per un incontro di lavoro, quello in cui la moto non centra, ma prchè non rendere più bello in viaggetto con una divagazione sulle sterrate collinari?
Colline vicentine.
Dicono di me che sono un solitario in moto, ma non è vero! La mia Ombra mi segue sempre come una … ombra!
C'era una storia di Topolino in cui le ombre si ribellavano agli umani, cioè, ai fumetti disegnati, e cercavano di conquistare il mondo: che paura a 8 anni!
Da allora controllo sempre di avere l'ombra al suo posto.
Ma adesso devo distogliermi dal lavoro, e immergermi nella confusione metropolitana per svolgere l'incombenza che mi aspetta.
Si percepisce chiaramente quanto la mia povera Elefant sia a disagio qui!
Forse qui starebbe meglio? Nahhhh ...
Qui è il posto giusto! Di nuovo sullo sterrato.
Chiesetta della “Salve Regina”, luogo ben noto ai vicentini “doc”.
“Rotolando verso sud ...” Parafrasando i Negrita scendo verso l'interno dei Colli Berici, deserti in questa giornata feriale; al più incontro solo fagiani in amore.
Bell'esemplare di fagiano maschio.
Campi arati come un giardino zen giapponese, in alta val di Calto.
La val Liona e le colline di Lonigo.
Mi fermo a dissetarmi ad una sorgente, e la sosta mi regala piccole emozioni; un foglietto, con grafia da bambina, riporta una poesiola dedicata alla fontana, e un invito a non sporcare il luogo; che tenerezza! Invece sulla gettata di cemento che stabilizza la roccia sopra la fontana leggo, inciso nel conglomerato, “ 1938 A. XVI”, sedicesimo anno dell'era fascista, che pochi anni dopo si sarebbe conclusa in una catastrofe per l'Italia (e il mondo). La storia passa anche in una fontana persa nei boschi berici.
Fontanon.
Iscrizione.
Ma è ora di riprendere il “lavoro”!
Prima ero lassù ...
. e lassù; notare il nero ingresso della cava di marmo.
Base Home chiama Elefant Shuttle, Base Home chiama Elefant Shuttle, rispondete!
Di valle in collina, sono arrivato in fondo ai Berici; inverto la rotta verso nord, percorrendoli nel bordo orientale.
Colli Euganei.
Sulla cattiva strada, sempre e comunque.
Single track fra gli ulivi.
SuperHank nel giardino degli ulivi.
La chiesa di San Donato ...
… e le sue grotte.
Parliamo di tutela del paesaggio artistico?
E non poteva mancare la sosta al lago, l'unico lago della provincia vicentina!
Sulla Sartorati, mitica mulattiera che fu anche teatro della gara di enduro di un lustro fa.
Ma il finale è off-limit per l'Elefant...
...ripiego su sterre più alla portata del bisonte Cagiva.
Il fiume Bacchiglione pigro scorre nella campagna tra VI e PD; seguendolo a ritroso tornerò a casa.
Sull'argine.
Soto ponteeee! Dice sempre mia figlia quando in auto passiamo sotto ad un qualsiasi cavalcavia.
Nelle paludi dell'Astico.
E di nuovo le montagne da cui son partito alla mattina.
L'eroe del giorno: una ragazzino in bici che continuava a guadare, avanti e indietro, indietro e avanti, l'Astico come niente fosse; da grande farà l'endurista!
E sono a casa, dopo 10 ore e 180 km di “lavoro” in giro per la provincia berica, dalle montagne alle colline ai fiumi.
W.L.H.-M. Sarebbe stato fiero di me!
Ciao
Alves