Anche andare al lavoro è una avventura...
Inviato: ven 29 giu, 2007 11:11 am
Ieri parto per il lavoro in sella alla mia Honda XR, 24ore col PC a tracolla.
Perché, direte voi, ti fai i 30 km da Schio a Vicenza con la scomoda enduro 400, invece di usare come al solito la poderosa e comodosa Elefant 750, con tanto di bauletto per la valigetta?
Perché l’Honda era ancora sozza dalla mancata uscita con Navaho e Burba, e contavo di fermarmi all’autolavaggio a gettone lungo la strada.
Andata
Con terrore mi accorgo che la moto non tiene la strada manco se Gesù Cristo in persona scendesse davanti al manubrio! Per l’uscita scorsa avevo montato un treno di gomme nuove, le Riga Gomme competition, dal disegno uguale alle Michelin Enduro Competition.
Già queste gomme hanno di suo una impronta a terra ridottissima (parlando di asfalto, ovvio) in più quelle che ho montate mi sembrano molto “molli” di mescola, sento quasi i tasselli flettersi!
Che sia perché le ho conservate nella cantina sotterranea, fra damigiane e soppresse?
Le prossime le conserverò in soffitta, chissà che stagionino meglio!
Fatto stà che vado tranquillo, soprattutto in curva, in rettilineo non supero i 75 km/h.
A Castelnovo scopro che la solita strada secondaria che collega questo paesino con Costabissara è chiusa per lavori, impossibile passare il cantiere con la moto; cerco un paio di alternative, capezzagne fra i campi, ma muoiono tutte nelle coltivazioni.
Non mi resta che entrare nel greto del torrente che bagna queste 2 località; trotterello tranquillo nel pietrame quando mi si para davanti, fermo, un immenso escavatore; il suo pilota ne è al fianco, mi vede e mi si avvicina; dal modo capisco che non vuole salutarmi, temo il solito cazziatone “che li non si può andare in moto, bla, bla, bla….” 120 kg di moto no, una ruspa da x tonnellate si? Ma va a f…
Faccio finta di non capire, lo saluto, lo supero e proseguo; ma dopo non molti metri vedo altri scavatori al lavoro sull’argine: forse il tipo voleva avvisarmi del cantiere, forse ci sono anche forestali che controllano i lavori…alla prima rampa esco dal torrente, evitando il cantiere, maledicendo tutta l’umanità che ce l’ha con le moto!
E poi mi chiedono perché vorrei vivere nel deserto australiano!
Ritorno
Alle 17.30 torno in sella per il percorso in segno contrario.
Dopo Costabissara ritrovo il cantiere stradale ancora aperto, e da lontano vedo ancora gli scavatori al lavoro lungo gli argini del torrente: non posso proprio fare come al mattino.
Sconsolato ritorno verso Costabissara, per andare a prendere la SS; ma, invece di passare dal centro del paese, prendo una stradina secondaria che lo bypassa, fino all’incrocio con la SS Schio-VI: per chi conosce la zona è via Piave, asfaltata ma larga solo da consentire il passaggio di un’auto alla volta.
Nella curva più secca del tracciato, dopo un ponticciolo su una roggia, mi trovo di fronte una Opel Corsa che avanza a passo d’uomo, tanto che vedendomi praticamente si ferma; facevo si e no i 20-30 km/h, già impostato in curva, strattono il manubrio verso dx, e d’istinto pinzo la leva del freno anteriore; in quel momento avrò avuto 2 cmq di tassello a terra, ho sentito lo sterzo chiudersi, la gomma slittare e mi sono appoggiato a terra col ginocchio dx e la 24ore, grattandola.
La moto è scivolata in avanti di forse 50 cm, e la ruota anteriore ha toccato e frantumato il fendinebbia destro dell’Opel, più qualche striscio sul paraurti; l’XR ha storto le forcelle e perso un po’ di benzina; il mio ginocchio si è leggermente sbucciato.
Passato lo spavento mi è montato un nervoso da non dire; io sostanzialmente non avevo danni (infatti a casa ho raddrizzato le forcelle in 5 minuti, il ginocchio non si è gonfiato, ho solo dei graffi superficiali) ma per pochi cm l’auto aveva riportato un danno, anche se lieve.
Li per li volevo liquidare la donna cash, senza coinvolgere l’assicurazione, che poi mi aumenterebbe il premio; ma ho riflettuto che magari, viste le condizioni della strada (ripeto, talmente stretta da impedire ad un’auto ed una moto di stare affiancate) davano un concorso di colpa a entrambi. Inoltre, con le tariffe attuali dei meccanici e dei pezzi di ricambio, anche un fendinebbia e un paraurti graffiati possono diventare un salasso.
Iniziava così la trafila del “modulo di constatazione amichevole”, ma non lo potevamo fare in loco, la tipa voleva farsi aiutare dal marito, e si andava nella loro casa, ad un paio di km da lì.
Compilate le scartoffie, riprendevo mogio mogio la strada verso casa, ma non era finita.
Già da Costabissara ero in riserva con l’XR, ma non ricordavo fosse così ridotta; al Ponte d’Oro, periferia di Schio, 2 km massimo da casa, la moto si spegneva inesorabilmente; dalla cannetta non usciva più benzina, anche se sentivo ancora del liquido sciabordare dentro il serbatoio: credevo che il rubinetto dell’XR pescasse tutto il carburante, senza lasciare zone “morte” all’interno del serbatoio.
Dovrò verificare che non ci sia un principio di intasamento…
Per fortuna era a 300 metri da un benzinaio, a cui spingevo l’XR, recitando un rosario di bestemmie!!!!
Questa la mia avventura di ieri, tutto dovuto al progetto di lavare la moto!
Mi domando cosa sarebbe successo se fossi stato in sella al 750; con le gomme più stradali forse sarei riuscito a non cadere e a schivare l’auto, ma nel malaugurato caso che fossi caduto, i 2 quintali della Cagiva avrebbero fatto ben altri danni all’Opel, ed anche a se stessa (carena, frecce, ecc.), ed anch’io avrei rischiato col peso del bicilindrico da sostenere nella caduta: forse è stato un bene che ero con l’XR…
Ciao
Alves
Perché, direte voi, ti fai i 30 km da Schio a Vicenza con la scomoda enduro 400, invece di usare come al solito la poderosa e comodosa Elefant 750, con tanto di bauletto per la valigetta?
Perché l’Honda era ancora sozza dalla mancata uscita con Navaho e Burba, e contavo di fermarmi all’autolavaggio a gettone lungo la strada.
Andata
Con terrore mi accorgo che la moto non tiene la strada manco se Gesù Cristo in persona scendesse davanti al manubrio! Per l’uscita scorsa avevo montato un treno di gomme nuove, le Riga Gomme competition, dal disegno uguale alle Michelin Enduro Competition.
Già queste gomme hanno di suo una impronta a terra ridottissima (parlando di asfalto, ovvio) in più quelle che ho montate mi sembrano molto “molli” di mescola, sento quasi i tasselli flettersi!
Che sia perché le ho conservate nella cantina sotterranea, fra damigiane e soppresse?
Le prossime le conserverò in soffitta, chissà che stagionino meglio!
Fatto stà che vado tranquillo, soprattutto in curva, in rettilineo non supero i 75 km/h.
A Castelnovo scopro che la solita strada secondaria che collega questo paesino con Costabissara è chiusa per lavori, impossibile passare il cantiere con la moto; cerco un paio di alternative, capezzagne fra i campi, ma muoiono tutte nelle coltivazioni.
Non mi resta che entrare nel greto del torrente che bagna queste 2 località; trotterello tranquillo nel pietrame quando mi si para davanti, fermo, un immenso escavatore; il suo pilota ne è al fianco, mi vede e mi si avvicina; dal modo capisco che non vuole salutarmi, temo il solito cazziatone “che li non si può andare in moto, bla, bla, bla….” 120 kg di moto no, una ruspa da x tonnellate si? Ma va a f…
Faccio finta di non capire, lo saluto, lo supero e proseguo; ma dopo non molti metri vedo altri scavatori al lavoro sull’argine: forse il tipo voleva avvisarmi del cantiere, forse ci sono anche forestali che controllano i lavori…alla prima rampa esco dal torrente, evitando il cantiere, maledicendo tutta l’umanità che ce l’ha con le moto!
E poi mi chiedono perché vorrei vivere nel deserto australiano!
Ritorno
Alle 17.30 torno in sella per il percorso in segno contrario.
Dopo Costabissara ritrovo il cantiere stradale ancora aperto, e da lontano vedo ancora gli scavatori al lavoro lungo gli argini del torrente: non posso proprio fare come al mattino.
Sconsolato ritorno verso Costabissara, per andare a prendere la SS; ma, invece di passare dal centro del paese, prendo una stradina secondaria che lo bypassa, fino all’incrocio con la SS Schio-VI: per chi conosce la zona è via Piave, asfaltata ma larga solo da consentire il passaggio di un’auto alla volta.
Nella curva più secca del tracciato, dopo un ponticciolo su una roggia, mi trovo di fronte una Opel Corsa che avanza a passo d’uomo, tanto che vedendomi praticamente si ferma; facevo si e no i 20-30 km/h, già impostato in curva, strattono il manubrio verso dx, e d’istinto pinzo la leva del freno anteriore; in quel momento avrò avuto 2 cmq di tassello a terra, ho sentito lo sterzo chiudersi, la gomma slittare e mi sono appoggiato a terra col ginocchio dx e la 24ore, grattandola.
La moto è scivolata in avanti di forse 50 cm, e la ruota anteriore ha toccato e frantumato il fendinebbia destro dell’Opel, più qualche striscio sul paraurti; l’XR ha storto le forcelle e perso un po’ di benzina; il mio ginocchio si è leggermente sbucciato.
Passato lo spavento mi è montato un nervoso da non dire; io sostanzialmente non avevo danni (infatti a casa ho raddrizzato le forcelle in 5 minuti, il ginocchio non si è gonfiato, ho solo dei graffi superficiali) ma per pochi cm l’auto aveva riportato un danno, anche se lieve.
Li per li volevo liquidare la donna cash, senza coinvolgere l’assicurazione, che poi mi aumenterebbe il premio; ma ho riflettuto che magari, viste le condizioni della strada (ripeto, talmente stretta da impedire ad un’auto ed una moto di stare affiancate) davano un concorso di colpa a entrambi. Inoltre, con le tariffe attuali dei meccanici e dei pezzi di ricambio, anche un fendinebbia e un paraurti graffiati possono diventare un salasso.
Iniziava così la trafila del “modulo di constatazione amichevole”, ma non lo potevamo fare in loco, la tipa voleva farsi aiutare dal marito, e si andava nella loro casa, ad un paio di km da lì.
Compilate le scartoffie, riprendevo mogio mogio la strada verso casa, ma non era finita.
Già da Costabissara ero in riserva con l’XR, ma non ricordavo fosse così ridotta; al Ponte d’Oro, periferia di Schio, 2 km massimo da casa, la moto si spegneva inesorabilmente; dalla cannetta non usciva più benzina, anche se sentivo ancora del liquido sciabordare dentro il serbatoio: credevo che il rubinetto dell’XR pescasse tutto il carburante, senza lasciare zone “morte” all’interno del serbatoio.
Dovrò verificare che non ci sia un principio di intasamento…
Per fortuna era a 300 metri da un benzinaio, a cui spingevo l’XR, recitando un rosario di bestemmie!!!!
Questa la mia avventura di ieri, tutto dovuto al progetto di lavare la moto!
Mi domando cosa sarebbe successo se fossi stato in sella al 750; con le gomme più stradali forse sarei riuscito a non cadere e a schivare l’auto, ma nel malaugurato caso che fossi caduto, i 2 quintali della Cagiva avrebbero fatto ben altri danni all’Opel, ed anche a se stessa (carena, frecce, ecc.), ed anch’io avrei rischiato col peso del bicilindrico da sostenere nella caduta: forse è stato un bene che ero con l’XR…
Ciao
Alves