L'altra sera ho finito presto il lavoro e allora che fare?
La gente comune va a farsi l'aperitivo al bar, io che sono malato di moto e fuoristrada vado a farmi un micro giro in off, nonostante il tempo inclemente, nonostante il freddo.
Volevo fare il giro del monte Summano, salire in vetta da un versante e scendere dall'alto, ma non ci sono riuscito.
Mi sembrava pulito dalla neve ma, salendo sul versante in ombra, ho trovato le prime chiazze di neve già a 7-800 metri:

Un Elefant(e) fra le nevi, praticamente un mammouth!
Sono riuscito a salire ancora alcune centinaia di metri, ero quasi al culmine ma una lingua di neve più profonda delle altre fermava la mia corsa a 50 metri dalla “cima Coppi”: che beffa!
ovviamente con una leggera monocilindrica sarei passato alla grande, ma la bicilindrica, invece di avanzare, si scavava la fossa da sé. Ed allora, con i piedi ammollo nella neve, la pioggia fine fine che iniziava a cadere, ragionavo sulle motopesanti in fuoristrada: in confronto con le mono, vanno peggio ovunque, eccetto che in autostrada! Ma allora chi è stato quel genio a inventare la moda delle maxi in off?

Qui mi sono fatto strada di “forza”!
Ma in realtà mi diverto troppo con la bi: fai il triplo di fatica, devi rinunciare ai passaggi difficili, se ti pianti sono caxxi amari, ma quelle volte (1 su 10) che riesco a fare un tornante intraversato di potenza in piedi sulle pedane è adrenalina pura!

Niente da fare, siamo arenati come le navi sul Baltico imprigionate dal ghiaccio: ci vorrebbe un rimorchiatore a trascinarmi su.
Scendevo, sconfitto ma non domo, a valle, godendomi il grigio tramonto sull'Alto Vicentino.

Tramonto.
Ciao
Alves