multiuso MONFA PER UNO 19.05.13
Inviato: dom 19 mag, 2013 10:00 pm
MONFA PER UNO
Sarà che settimana scorsa c’ho preso gusto al fango, sarà che un piemontese è legato profondamente al Monferrato, sarà che il Vate mi ha spronato a darci dentro, sarà che alla folla preferisco la quiete, sarà che dopo una settimana d’astinenza non mi riusciva proprio di lasciare il piccolo ascensore emozionale chiamato MULTIUSO in garage, resta che stamattina mi sono svegliato al solito senza programmi se non quello di andare a fare un giro-in-giro sino a quando ho deciso mentre mi vestivo di costruirmi una MONFA-PER-UNO: me!
Il primo incontro con il Po’ è, come dire, “tanta robbbba”!
La MONFA-PER-UNO è così esclusiva che nemmeno io so che meta abbia, non mi resta che spegnere la moto guardarmi intorno e decidere che quella collina quasi al centro della foto e il suo castello saranno la mia meta di oggi!
Passando per strade secondarie, procedo tranquillamente senza nemmeno superare i 60km/h per godermi il paesaggio rimanendo colpito da questo nido che credo sia l’unico dotato di linea telefonica fissa…
Tutto mi appare come se fossi in una sorta di fiaba, questi due orrendi funghi di cemento mi riportano con i piedi per terra e in un certo senso mi atterriscono (trovo intollerabile una fonte energetica i cui costi ambientali vengono lasciati in eredità almeno alle prossime 10 generazioni)
Me ne faccio una ragione, e vengo accolto da un piccolo borgo incentrato su questo reperto di archeologia industriale
Gli dei hanno un occhio di riguardo per i viaggiatori dalla mete incerte, oggi mi regalano un raduno di amici della 500 dove vengo accolto quasi come un discepolo del Messia: in parecchi conoscono la Borile ma nessuno ne aveva mai vista una dal vivo! Come ambasciatore della causa made in Vò mi intrattengo con piacere a decantarne le doti e le virtù. Devo aver fatto simpatia perché mi invitano il 31 maggio al raduno dei possessori delle Moto Morini in qualità di special guest – non so ci andrò davvero però la cosa mi ha fatto davvero piacere
Fatto il pieno rincontro il Po’ anche lui pieno. Comincio a credere che se non sarò io ad andare io da lui, sarà lui a venire a prendermi….
Passano i km, crescono le mie deviazioni ma la meta pare avvicinarsi: non ho fretta, cominci a pensare di aumentare il numero degli imprevisti
Da questo ponte il Po’ restituisce la sua potente portanza in tutto il suo temibile splendore
Gli amici della 500 mi raggiungono nuovamente dandomi l’occasione di sentire il rombo delle loro fuori classe, oltre che fuori serie. Eccole a voi nel loro splendore che ha vinto il tempo:
Ok, ora torniamo a fare sul serio. Mi ero ripromesso di andarmi a cerca un po’ di guai e di dedicarmi un po’ alla lotta nel fango (Tango è il nuovo riferimento e so da fonti ufficiose che sta meditando di cambiare il suo nick name in Fango). Non se è suggestione dettata dalle ottime performance dei pneumatici da trial o merito dell’allenamento di settimana scorsa ma procedo bello pimpante vengo vinto solo da pendenze che anche asciutte sarebbero impegnative
Non lo si fa apposta ma ognuno ha una preferenza sentieristica ed io non resisto al verde!
Gli dei oggi mi devono davvero aver preso in simpatia, dopo una bella sudata mi regalano un magnifico sfondo per la mia amatissima MULTIUSO. Il vento nell’aria pare far suonare il tema de “ma lo sai che i papaveri son alti alti e tu sei piccolina”, piccolina si ma coriacea!
L’appetito vien mangiando: bosching!
Sempre più vicino, la mia principessa è quasi nel suo castello odierno
Voglio arrivarci a modo mio, ed infatti mi trovo davanti ad un portone chiuso…
Ecce castello! In prossimità dell’entrata ufficiale mi si fa incontro una signora che sebbene dispiaciuta mi informa che dato il mio stato di statua di fango semovente non mi sarà possibile entrare. Comprendo benissimo e condivido con la signora l’oggettivo impedimento. La signora pare più dispiaciuta di me, infondo per me quel castello era solo una meta come un’altra, e mi dice che se mi pulisco almeno gli scarponi potrei entrare nell’androne sul quale si affaccia un salone nel quale è in corso una lezione di tango per l’evento Riso&Rose (se vi interessa trovate il calendario ai siti www.castellodicamino.it e/o www.bieffepi.it). La faccio breve, la signora certo ingentilita dalla mia cavalla mi permette di entrare e visitare il castello!
Gentile castellana, ci rivedremo prima o poi: au revoir!
Nei pressi trovo questa chiesa all’ombra della quale mi concedo l’unica pausa della giornata per bere un po’ d’acqua e mangiare qualcosa (sino a quel momento mi ero nutrito solo di voglia di MULTIUSO e dissetato guardando il Po’)
Non so se Osso frequenta questo forum ma nel caso ricambio pubblicamente il saluto (se poi mi spieghi cosa ti ha spinto a scrivere i tuoi saluti su un cestino dell’immondizia abbiamo fatto Bingo!)
Torno in riva del Po’ e lo trovo ancora eccessivo, sono obbligato a tornare sui miei passi….
Lo scenario torna a farsi avventuroso tanto da imbattermi in un elefante solitario!
S’è fatta una certa, è ora di tornare verso casa ma desidero chiudere alla grande e gli dei me lo concedono
Nella mia testa questo giro voleva essere una MONFA-PER-UNO ma quando incontro questi cartelli mi rendo conto che forse era destino!!!!
Dopo oltre 100km la mia MULTIUSO è bella come mai lo è stata! Questo scatto che ritrae una concentrazione mai vista di medaglie è dedicato a Umberto, Gianmaria e Alberto:
Ah, dopo la moto cavalcata di settimana scorsa eravamo tutti così euforici che abbiamo scordato di ritirare la bottiglia di vino che l’Organizzazione ci ha regalato alla partenza: quale occasione migliore per portarmi a casa una bottiglia di Barbera ruspante acquistata da un piccolo produttore locale?
Deposti i ferri del mestiere non vedo l’ora che sia tempo per la prossima uscita
Alla prossima!
Sarà che settimana scorsa c’ho preso gusto al fango, sarà che un piemontese è legato profondamente al Monferrato, sarà che il Vate mi ha spronato a darci dentro, sarà che alla folla preferisco la quiete, sarà che dopo una settimana d’astinenza non mi riusciva proprio di lasciare il piccolo ascensore emozionale chiamato MULTIUSO in garage, resta che stamattina mi sono svegliato al solito senza programmi se non quello di andare a fare un giro-in-giro sino a quando ho deciso mentre mi vestivo di costruirmi una MONFA-PER-UNO: me!
Il primo incontro con il Po’ è, come dire, “tanta robbbba”!
La MONFA-PER-UNO è così esclusiva che nemmeno io so che meta abbia, non mi resta che spegnere la moto guardarmi intorno e decidere che quella collina quasi al centro della foto e il suo castello saranno la mia meta di oggi!
Passando per strade secondarie, procedo tranquillamente senza nemmeno superare i 60km/h per godermi il paesaggio rimanendo colpito da questo nido che credo sia l’unico dotato di linea telefonica fissa…
Tutto mi appare come se fossi in una sorta di fiaba, questi due orrendi funghi di cemento mi riportano con i piedi per terra e in un certo senso mi atterriscono (trovo intollerabile una fonte energetica i cui costi ambientali vengono lasciati in eredità almeno alle prossime 10 generazioni)
Me ne faccio una ragione, e vengo accolto da un piccolo borgo incentrato su questo reperto di archeologia industriale
Gli dei hanno un occhio di riguardo per i viaggiatori dalla mete incerte, oggi mi regalano un raduno di amici della 500 dove vengo accolto quasi come un discepolo del Messia: in parecchi conoscono la Borile ma nessuno ne aveva mai vista una dal vivo! Come ambasciatore della causa made in Vò mi intrattengo con piacere a decantarne le doti e le virtù. Devo aver fatto simpatia perché mi invitano il 31 maggio al raduno dei possessori delle Moto Morini in qualità di special guest – non so ci andrò davvero però la cosa mi ha fatto davvero piacere
Fatto il pieno rincontro il Po’ anche lui pieno. Comincio a credere che se non sarò io ad andare io da lui, sarà lui a venire a prendermi….
Passano i km, crescono le mie deviazioni ma la meta pare avvicinarsi: non ho fretta, cominci a pensare di aumentare il numero degli imprevisti
Da questo ponte il Po’ restituisce la sua potente portanza in tutto il suo temibile splendore
Gli amici della 500 mi raggiungono nuovamente dandomi l’occasione di sentire il rombo delle loro fuori classe, oltre che fuori serie. Eccole a voi nel loro splendore che ha vinto il tempo:
Ok, ora torniamo a fare sul serio. Mi ero ripromesso di andarmi a cerca un po’ di guai e di dedicarmi un po’ alla lotta nel fango (Tango è il nuovo riferimento e so da fonti ufficiose che sta meditando di cambiare il suo nick name in Fango). Non se è suggestione dettata dalle ottime performance dei pneumatici da trial o merito dell’allenamento di settimana scorsa ma procedo bello pimpante vengo vinto solo da pendenze che anche asciutte sarebbero impegnative
Non lo si fa apposta ma ognuno ha una preferenza sentieristica ed io non resisto al verde!
Gli dei oggi mi devono davvero aver preso in simpatia, dopo una bella sudata mi regalano un magnifico sfondo per la mia amatissima MULTIUSO. Il vento nell’aria pare far suonare il tema de “ma lo sai che i papaveri son alti alti e tu sei piccolina”, piccolina si ma coriacea!
L’appetito vien mangiando: bosching!
Sempre più vicino, la mia principessa è quasi nel suo castello odierno
Voglio arrivarci a modo mio, ed infatti mi trovo davanti ad un portone chiuso…
Ecce castello! In prossimità dell’entrata ufficiale mi si fa incontro una signora che sebbene dispiaciuta mi informa che dato il mio stato di statua di fango semovente non mi sarà possibile entrare. Comprendo benissimo e condivido con la signora l’oggettivo impedimento. La signora pare più dispiaciuta di me, infondo per me quel castello era solo una meta come un’altra, e mi dice che se mi pulisco almeno gli scarponi potrei entrare nell’androne sul quale si affaccia un salone nel quale è in corso una lezione di tango per l’evento Riso&Rose (se vi interessa trovate il calendario ai siti www.castellodicamino.it e/o www.bieffepi.it). La faccio breve, la signora certo ingentilita dalla mia cavalla mi permette di entrare e visitare il castello!
Gentile castellana, ci rivedremo prima o poi: au revoir!
Nei pressi trovo questa chiesa all’ombra della quale mi concedo l’unica pausa della giornata per bere un po’ d’acqua e mangiare qualcosa (sino a quel momento mi ero nutrito solo di voglia di MULTIUSO e dissetato guardando il Po’)
Non so se Osso frequenta questo forum ma nel caso ricambio pubblicamente il saluto (se poi mi spieghi cosa ti ha spinto a scrivere i tuoi saluti su un cestino dell’immondizia abbiamo fatto Bingo!)
Torno in riva del Po’ e lo trovo ancora eccessivo, sono obbligato a tornare sui miei passi….
Lo scenario torna a farsi avventuroso tanto da imbattermi in un elefante solitario!
S’è fatta una certa, è ora di tornare verso casa ma desidero chiudere alla grande e gli dei me lo concedono
Nella mia testa questo giro voleva essere una MONFA-PER-UNO ma quando incontro questi cartelli mi rendo conto che forse era destino!!!!
Dopo oltre 100km la mia MULTIUSO è bella come mai lo è stata! Questo scatto che ritrae una concentrazione mai vista di medaglie è dedicato a Umberto, Gianmaria e Alberto:
Ah, dopo la moto cavalcata di settimana scorsa eravamo tutti così euforici che abbiamo scordato di ritirare la bottiglia di vino che l’Organizzazione ci ha regalato alla partenza: quale occasione migliore per portarmi a casa una bottiglia di Barbera ruspante acquistata da un piccolo produttore locale?
Deposti i ferri del mestiere non vedo l’ora che sia tempo per la prossima uscita
Alla prossima!