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multiuso: GIRO DEL LAGO DI LUCIA E DEI SUOI PAVONI 01.06.13

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tanta robbbba
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multiuso: GIRO DEL LAGO DI LUCIA E DEI SUOI PAVONI 01.06.13

Messaggio da tanta robbbba » lun 03 giu, 2013 11:16 pm

Succede nei giri-in-giro, se non succede non è un giro-in-giro: ci si perde per il gusto di farlo. A volte lo faccio da solo il giro-in-giro e quindi il perdersi vale doppio perché non ho spalle su cui appoggiarmi nei momenti più impegnativi, altre in compagnia e in questo caso del mio compare il mio amico Dino (in arte Vadasi).

Ci sentiamo telefonicamente e ci accordiamo per incontrarci sabato alla solita ora, al solito posto. Questi gli strumenti di base:
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La solita ora in verità è un orario indefinito tra le nove e le nove e mezza – non so come ma se mi presento alle nove meno dieci Dino è appena arrivato, se arrivo alle nove e un quarto Dino è comunque appena arrivato: un gran bella coincidenza che si ripete da troppe volte per non esserci sotto una sorta di magica sincronia – mentre il posto è certo come tutti i posti che restano dove dovrebbero essere (il Duomo è sempre stato lì, come la farmacia dell’angolo o l’officina dell’Alberto Bassi). Pochi giorni prima avevo postato un report di un giro-in-giro solitario che aveva suscitato interesse a Dino, quindi sarei tornato volentieri da quelle parti. Dino forse si sarebbe aspettato di rifare esattamente lo stesso mio giro della settimana scorsa ma a me rifare gite già fatte non mi da gusto, posso tornare nella stessa zona ma qualcosa di nuovo mi piace mettercelo. Ancora non potevamo sapere che gli dei ci avrebbero portato da Lucia, donna incredibilmente in gamba per la sua età (sfiora gli 80anni). Lei forse sapeva che saremmo passati, si sa che certe donne sono un po’ streghe.

Scaricate dal carrello le motorette in un piazzale (tendenzialmente anche questo punto d’appoggio logistico viene scelto di volta in volta cercando di non ripetersi) dopo un breve viaggio, partiamo. Anche la settimana scorsa il giro-in-giro l’avevo iniziato da un paesino preciso, e anche quella volta non mi fu semplicissimo raggiungerlo dalla statale: ad un paio di rotonde ci sono precise indicazioni stradali ma poi scompaiono. Anche sabato non azzecco la strada ma non me ne curo, fa parte del gioco. So che prima o poi ci saremmo arrivati, nessuna fretta ed anzi iniziamo ad esplorare. Infilo il primo bosco che mi “squinzia” e non veniamo delusi! Il sentiero gioca con un torrente attraversandolo ben OTTO volte, ovviamente senza ponticelli.
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Bene non avevamo mai testato le motorette in acqua, daranno eccellente prova a patto di mantenerle bene su di giri – la marmitta bassa rende obbligatoria questa manovra. Dino mi parla di una moto cavalcate chiamata dei 100guadi, questa basta farla una dozzina di volte e quasi ci siamo!
Vai e vai, so che il paesello è sulla nostra sinistra ma non lo vedo. Ci pensano delle difficoltà insormontabili a frenare la nostra prova di acquaticità, una serie di grossi alberi caduti ci obbligano a tornare indietro ma non del tutto. All’andata avevo notato un incrocio sulla destra, quindi tornando indietro lo imbocco – Dino ed io siamo abituati così: io cerco le grane e lui mi segue senza mai lamentarsi, come dicevo un grande compare. Destra sinistra, sinistra destra, tornanti, pietraie questo e quello finisce che intravedo sul crinale opposto il paeseX ma non pare esserci continuità.
Intersechiamo una strada asfalta, la logica direbbe di girare a destra coerentemente con la filosofia dei nostri giri-in-giro svoltiamo a sinistra. Lucia ci aspetta, noi ancora non lo sappiamo ma la svolta a sinistra era l’unica valevole per raggiungere lei e il suo angolo di paradiso in terra. Dopo un breve tratto bitumato, con un gesto della mano chiedo a Dino di affiancarsi e gli dico “se questa strada comincia a scendere dovremo tornare indietro ma direi di provare”. Mi risponde con uno sguardo che sottintende condivisione e allude al fatto che per lui nel caso non ci sarebbe alcun problema. La strada comincia a scendere, è ora di invertire il senso di marcia. Cercando un punto non pericoloso (la strada è particolarmente sinuosa, meglio fare inversione su un rettilineo per quanto breve esso sia) noto sulla sinistra uno sterrato: potrebbe portarci nella direzione giusta costeggiando il crinale dal lato opposto rispetto a quello asfaltato. Lo imbocchiamo, è uno sterrato comodo e pare abbastanza battuto. Nulla di particolarmente divertente o impegnativo ma certo meglio del bitume. È leggermente in discesa e procediamo pacatamente come piace a noi e alle nostre motorette, non abbiamo alcuna fretta e non ci piace averne. Ad un certo punto la discesa diventa più pronunciata, rallentiamo ulteriormente. Io sono davanti, Dino dietro di me di un paio di lunghezze quando inaspettatamente mi si para davanti uno spettacolo davvero incredibile: in mezzo alla strada un magnifico pavone che con la sua magnificente coda sta facendo la ruota!
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Spengo immediatamente il motore e mi arresto bruscamente cercando di non bloccare le ruote per non fare rumore; mi volto e a gesti invito Dino a fare altrettanto. Notiamo che i pavoni sono tre, due in mezzo alla strada e uno appollaiato su un colonna che sorregge un cancello. Nonostante la nostra cauta manovra il pavone con la ruota la richiude, l’altro si sposta sulla destra mentre il terzo rimane al sicuro sulla colonna – non credo siano animali particolarmente svegli ma abbastanza per sapere che da lassù nulla hanno da temere.
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La bellezza dei pennuti e la sorpresa assoluta di questo incontro non ci ha fatto notare una signora, Lucia, e un signore ai quali mi rivolgo senza nascondere lo stupore per questo incredibile incontro. Lucia ci fa sapere che i pavoni sono nove e le appartengono, oltre ai due cani che ci abbaiano da dietro il cancello di quello che scopriremo essere una testimonianza del fatto che il paradiso ha diverse succursali anche in terra. Chiediamo qualche informazione sui sentieri della zona, ma il nostro interesse è ora tutto rivolto ai pavoni e alla possibilità di fare una foto con le motorette con una ruota di piume in primo piano. Lucia ci fa sapere che con un po’ di pazienza un pizzico di fortuna sarebbe possibile sempre che Pilù (minuscolo cagnolino immensamente simpatico e intelligente) e Bobo (meticcio, saggio e un po’ più ciula del suo amico Pilù) smettano di abbaiarci.
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Dino ed io, conoscendo bene e i cani capiamo immediatamente che togliendoci i caschi avrebbero avuto meno motivi di mostrarci la loro potenziale aggressività – si vede che sono cani innocui, i cani o lo sono o non ti danno il tempo di capirlo. Fatta questa semplice manovra anche la relazione con Lucia diventa più amichevole, tanto che ci invita ad entrare nella sua proprietà.

Un incanto di cui i pavoni sono degni ambasciatori.
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La proprietà è dominata al centro da un laghetto d’acqua sorgiva abitato nei due livelli che l’acqua concede al creato: al di sopra da cigni, al di sotto da carpe in eccellente stato di salute.
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Lucia si dota di pane posso e si diverte assistendo a una piccola gazzarra di tutti contro tutti tra un cigno e le carpe. Notando la durezza del pane mi offro spontaneamente di darle una mano a nutrire gli abitanti del lago cercando di gettare spuntini sia al pennuto che ai “pinnuti”. Sembra un paesaggio da cartolina eppure senza aver l’aria di finto o posticcio. Le sponde sono ben curate ma non c’è nulla di maniacale o che renda l’idea di un posto per turisti. È la casa di una persona e pare di notarne i tratti personali ovunque si rechi lo sguardo.
Una cosa davvero curiosa sono le 11 campane, passione del marito di Lucia ora defunto, di tutte le dimensioni! Lucia ci lascia soli un attimo per entrare in casa, dopo pochi istanti le campane cominciano suonare “fra martino campanaro”, forse poco originale come tema ma spettacolo nello spettacolo assisterne al suono – intanto il piccolo Pilù (alto e lungo non più di una spanna) abbaia loro con molta più veemenza di quanto non avesse fatto con noi in precedenza!
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Dopo lo vedrò impegnato in una simulazione di combattimento contro due pavoni
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Lucia e i suoi animali sono in perfetta sintonia, pare che la ascoltino e che lei ascolti loro, chiede a mamma cigna di farci vedere i piccoli appena nati e lei si alza dalla cova, a papà cigno di non fare l’oco e di smetterla di importunare lei e il cane Bobo che a modo suo si stava già facendo rispettare da sé.
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I due cani ci accompagnano lungo il giro del lago e le visite all’isola orto: alla ghiacciaia riattata a salone per le feste tra amici (all’interno un’affettatrice Berkel perfettamente conservata),
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alla casa dell’asino Ciccio mancato all’età di 30anni poco dopo la morte del marito di Lucia (i due si volevano molto bene, tanto che l’asino aveva accesso allo studio, dentro casa) ora divenuta casetta con tanto di splendida stufa in ghisa, divani e quant’altro sia utile per trascorrervi all’interno una piacevole pausa a metà giro di lago,
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sino alla vecchia pescaia ora deposito di… piume di pavoni!
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Poi la legnaia gigantesca e il suo tesoro conservato nel retro: una sorta di piccola jeep ancora con la targa che si usava quella volta che Lucia prima o poi vorrebbe riportare in strada (ora è un po’ malconcia) – mi accorgo solo a casa di non aver fatto una foto!
Camminando abbiamo lungo la riva del lago godiamo della vista della sponda opposta, proprio nei pressi della fonte sorgiva che alimenta il lago!
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Sempre dall’altra sponda, da dove si notano due piccoli isolotti: uno è adibito a orto (!!!) l’altro a casa dei cigni
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Prima di accomiatarci facciamo un saluto a uno dei tre gatti che ha per cuccia la sua auto che rimane posteggiata nel vialotto d’ingresso con la portiera sempre aperta e dotata di cuscini.
Gran donna la mia nuova amica Lucia che ci ha salutato dicendoci di passare ancora a trovarla quando passiamo da quelle parti.
Incredibilmente dopo poco ci troviamo nei pressi di questa scultura che fa di noi dei veri cavalieri, erranti!
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Certo dopo un incontro così particolare documentare il giro con altrettanta enfasi non sarà semplice… dire che poco prima di incontrare Lucia nei pressi di una piccola cappella votiva trovammo questa targa, con il senno del poi un preciso oracolo!
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Sali e scendi, poi sali che si ridiscende infine un panorama degno di essere documentato
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Incontriamo il camperista più estremo del mondo che data la dotazione saluto in maccheron-ingles chiedendo di poterlo ritrarre. A foto fatta in perfetto italiano ci chiedi di dove siamo…
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Il giro continua mettendo alla prova noi, fosse per le motorette non ci sarebbero limiti. La centralina elettronica oggi era tarata in modalità “forza motrice a tutta” intendendo quella umana, meccanica e animale...
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Si son fatte le sei abbondanti, carichiamo le motorette e torniamo verso casa con in tasca un giro-in-giro indimenticabile!

Alla prossima
Ultima modifica di tanta robbbba il gio 01 gen, 1970 1:00 am, modificato 1 volta in totale.
Perché l'assenza è l'assenza ma la presenza ha qualcosa in più (cit. cousin Vinni)

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rerechan
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Messaggio da rerechan » lun 03 giu, 2013 11:46 pm

Fooooorte, che posto insolito per un report ma che vero lembo diparadiso...
Paradisiaco anche l'inizio con quella specie di giungla, ...ma l'avete fatta con la computer-grafica??? :lol:
chi va piano,
va sano e...
ammira il paesaggio.
(E magari vede le fate nei boschi!!)

telaiorosso
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Messaggio da telaiorosso » lun 03 giu, 2013 11:48 pm

Report....MONUMENTALE !!!
Che foto...che posti....e che poesia !
Lancio una petizione : Tanta....candidato vox populi al Pulitzer !!!!

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jacklospin8
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Messaggio da jacklospin8 » mar 04 giu, 2013 12:17 am

Questo giro-in-giro è davvero atipico. Sembra tutto così strano e ...fiabesco. Guardando il "camperista" ho pensato: (tanta) robbba da matti! È' UN PIACERE LEGGERTI
Moto: Beta Alp 200
Honda CRF 1000 Africa Twin

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Brianza
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Messaggio da Brianza » mar 04 giu, 2013 12:51 am

Quanti incontri e quante sorprese in questa uscita. :shock:

Molte belle le foto e il report.
Ciao.
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radio nezz
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Messaggio da radio nezz » mar 04 giu, 2013 9:45 am

Questa volta le motorette passano in secondo piano, ma di fronte a un'oasi del genere ce n'era davvero motivo, veramente bellissimo, bravi e fortunati ad averla trovata.
Multi..datato

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rokes
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Messaggio da rokes » mar 04 giu, 2013 12:23 pm

Che dire se non che il nostro girovagare ci fa incontrare gente straordinaria e vedere
posti che nemmeno ci si immaginerebbe potessero esistere?
tanta robbbba ha scritto: Incontriamo il camperista più estremo del mondo che data la dotazione saluto in maccheron-ingles
chiedendo di poterlo ritrarre. A foto fatta in perfetto italiano ci chiedi di dove siamo…
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Da dove arrivava e dove stava andando, glielo avete chiesto?
Come dice Rerechan "Chi va piano va sano ...e si gode il paesaggio"


M quella macchina da scrivere che si vede in foto in alto a sinistra, la usi ancora?
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Messaggio da tanta robbbba » mar 04 giu, 2013 1:17 pm

rokes ha scritto:Che dire se non che il nostro girovagare ci fa incontrare gente straordinaria e vedere
posti che nemmeno ci si immaginerebbe potessero esistere?
tanta robbbba ha scritto: Immagine
Da dove arrivava e dove stava andando, glielo avete chiesto?
Come dice Rerechan "Chi va piano va sano ...e si gode il paesaggio"


Ma quella macchina da scrivere che si vede in foto in alto a sinistra, la usi ancora?
il camperista ci ha solo detto che si stava allenando e di stare in campana dato che la Forestale da quelle bande è particolarmente arzilla; dopo la foto ha ripreso di buona lena il suo passeggio

la macchina da scrivere fa parte di una mia piccola collezione, non l'ho mai provata con il nastro ad inchiostro ma la meccanica è perfettamente funzionante - sono un appassionato dell'Olivetti come azienda e come progetto umano, ovviamente sino a quando l'azienda è stata in mano alla famiglia: fu un chiaro esempio del fatto che un altro modo di concepire il mondo e le attività produttive è possibile senza rinunciare al successo avendo come centro focale le persone, il territorio e il prodotto
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Messaggio da carlo » mar 04 giu, 2013 2:22 pm

C'e' veramente tanta bella robbbba in questo report e nei tuoi commenti...
questa volta hai superato te stesso (e non e' una cosa facile). Grazie.
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Messaggio da vadasi » mar 04 giu, 2013 4:47 pm

telaiorosso ha scritto:Report....MONUMENTALE !!!
Che foto...che posti....e che poesia !
Lancio una petizione : Tanta....candidato vox populi al Pulitzer !!!!
SOTTOSCRIVO :!:
vusempreaspass

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