L'Alpenstein sulla Via del sale...
Inviato: lun 21 lug, 2014 3:20 pm
Moglie e figli in vacanza e un week end libero da impegni lavorativi non potevano non essere sfruttati per un giro in moto come si deve.
Chiamo quindi l'amico Adriano ("Fagiolo" per il resto nel mondo...) e scopro che sta organizzando un giro sulla "Via del sale" con partenza da Linone Piemonte. E' fatta!
Inizia quindi la trasformazione dell'Alpenstein (un ibrido fra una Alp 250 del '99 e una Techno Lampkin del '98.) in ... AlpenRider ...![[LOL] :lol:](./images/smilies/icon_lol.gif)
Rimonto quindi la sella, il portapacchi e il fanale standard e sostitisco la ruota posteriore Techno con corona da 43 e gomma (fresca) Michelin con la ruota originale Alp (corona da 39 e pneumatico stagionato da finire...).
Al portapacchi attacco un telaietto autocostruito per poter alloggiare una tanichetta da 5 litri per raddoppiare l'autonomia: ora sono pronto!

Cosi' venerdì sera partiamo alla volta del cuneese e dopo 4 ore di chiacchiere ed risate arriviamo all'agriturismo che fungerà da campo base per le scorribande motociclistiche del week-end.

Alla fine siamo in 4: "Fagio" (www.saharaservices.it) con un Yamaha 450 YZ endurizzato, Davide (www.enduroparma.it e autore delle foto) con una Kappa 450, Andrea con una gloriosa Honda XR250R e il sottoscritto con la sua Alp 250 modificata.


Sabato mattina beviamo in un lampo la manciata di km di asfalto che ci separano dall'attacco dello sterrato e tutti gasati raggungiamo il forte centrale che troneggia sul Col di Tenda e fa partenza per il nostro giro.
I panorami sono mozzafiato, con un cielo terso e luminoso che esalta la verticalità degli orridi che scorrono sotto l'Alta Via.

Il tracciato e' facile e alla portata di qualsiasi mezzo a due ruote (trent'anni fa lo feci in vespa...) e questo permette di rilassarsi e godersi a pieno il susseguirsi di scenari che via via si presentano.
I prati sono tutti fioriti e pullulano di vita e ben presto ci si abitua alla simpatica presenza delle marmotte che scappano a tuffarsi nella tana non appena ci scorgono arrivare.


Pochi chilometri di incanto e poi incontriamo una frana che ha interrotto la strada ed e' attraversabile solo attraverso uno stretto sentierino di fortuna. Nulla di preoccupante per le nostre agili moto, ma mentre ci fermiano per un paio di foto e una chiacchiera, veniamo raggiunti da un folto gruppo di motociclisti che cavalcano degli enduroni. Inutile dire che a questo punto tutti si prodigano per aiutare tutti a passare indenni, e l'opearazione portavia una ventina di minuti.

Chiude il gruppo un simpatico e attempato tedescone in sella ad una monumentale KTM 990 adventure, che in solitaria sta girovagando per l'Europa. Scopriamo che non ha la benchè minima idea di trovarsi sulla mitica Via del sale, ma che si trova li per caso grazie al suo fiuto di inguaribile globetrotter.

Dopo la frana, si riprende il giro e dopo pochi chilometri decido di fermarmi per travasare un po' di benzina dalla tanica al piu' sicuro serbatoio dell'Alp. Il gruppo delle maxi ormai e' lontano e sto per risalire in sella, quando mi si ferma a fianco una Yamaha e dal casco del suo pilota sento uscire un "Tu sei Pietro!".
Alzo lo sgurado stupito e inquadro gli occhi incorniciati da casco integrale e occhialoni del cenauro sconosciuto che mi sta davanti.

Azz! Sono incredulo ma non ho dubbi... sono sicuro che quella voce e quello sguardo sono quelli di un amico vicentino conoscito durante il servizio militare e che non vedo piu' da trent'anni...
"Riccardo!" urlo, il pilota si toglie il casco e... (incredibile!) e' proprio lui!
L'incontro diventa una festa e salutarsi (con la promessa di sentirsi un po' piu' spesso...) per riprendere il giro diventa difficile (quante cose avremmo da raccontarci!!!).

Ora la strada comincia a scendere, si allagra e si infila in un monumetale bosco di conifere, che termina solo quando decidiamo di fare un salto alla statua del Cristo Redentore sul monte Saccarello presso Monesi. Ormai mezzogiorno e' passato da un pezzo e si torna a scendere in territorio francese; una sosta "tecnica" a La Brigue con le gambe sotto una tavola diventa quindi obbligatoria. Ravioli, tagliata di manzo, patatine e caffe sono i compagni dell'oretta di pausa che ci prendiano prima di decidere di rimetterci in sella.


Si rabboccano i serbatoi, si torna a salire in quota e alla fine di un giro bellissimo, ci ritroviamo verso sera al forte centrale del Col di Tenda.

Due foto e poi giu' a valle, convinti che la giornata motociclistica sia giunta al termine.
Invece appena mettiamo le gomme sull'asfalto, ci ferma una signora che chiede aiuto. Il marito motociclista e' in linea al telefono, bloccato in una strada seconadria dell'Alta Via, reduce da una brutta caduta e con il serbatoio della sua grossa KTM bucato e vuoto. Siamo stanchi, ma ci ricordiamo di essere motociclisti di Protezione Civile, così ci facciamo spiegare dove pensa di essere, giriamo le moto e torniamo su per portargli soccorso.
Lo troviamo vicino agli impianti della Cabaneira con la moto spenta e la falla del serbatoio turata alla meglio con un legno (...in gamba il ragazzo!). Ormai non ha piu' un goccio di benzina e la tanichetta della mia Alpenstine si rivela utilissima per farlo ripartire per tornare giu a valle. Arrivati all'asfalto apriamo le borse dei ferri che ci hanno accompagnato per tutto il giro e grazie all'esperienza del "Fagio" (pluri dakariano DOC) ripariamo il serbatoio per permettere al nuovo amico di tornare a Torino in sicurezza.



Ora la giornata e' propio finita e dopo una birretta per salutarci e festeggiare, si torna alla base.
Ripensando alla faccenda della falla, lungo la strada faccio due conti sui miei consumi odierni: l'Alp 250 cosi' settata e con le modifiche di Mototekna si e' bevuta i quasi 200 km fatti, con poco meno di 9 litri di miscela all'1,5%... GRAN MOTO!!!!
Domani Via dei Cannoni di Rossana, ma questa e' un'altra storia....
Chiamo quindi l'amico Adriano ("Fagiolo" per il resto nel mondo...) e scopro che sta organizzando un giro sulla "Via del sale" con partenza da Linone Piemonte. E' fatta!
Inizia quindi la trasformazione dell'Alpenstein (un ibrido fra una Alp 250 del '99 e una Techno Lampkin del '98.) in ... AlpenRider ...
![[LOL] :lol:](./images/smilies/icon_lol.gif)
Rimonto quindi la sella, il portapacchi e il fanale standard e sostitisco la ruota posteriore Techno con corona da 43 e gomma (fresca) Michelin con la ruota originale Alp (corona da 39 e pneumatico stagionato da finire...).
Al portapacchi attacco un telaietto autocostruito per poter alloggiare una tanichetta da 5 litri per raddoppiare l'autonomia: ora sono pronto!

Cosi' venerdì sera partiamo alla volta del cuneese e dopo 4 ore di chiacchiere ed risate arriviamo all'agriturismo che fungerà da campo base per le scorribande motociclistiche del week-end.

Alla fine siamo in 4: "Fagio" (www.saharaservices.it) con un Yamaha 450 YZ endurizzato, Davide (www.enduroparma.it e autore delle foto) con una Kappa 450, Andrea con una gloriosa Honda XR250R e il sottoscritto con la sua Alp 250 modificata.


Sabato mattina beviamo in un lampo la manciata di km di asfalto che ci separano dall'attacco dello sterrato e tutti gasati raggungiamo il forte centrale che troneggia sul Col di Tenda e fa partenza per il nostro giro.
I panorami sono mozzafiato, con un cielo terso e luminoso che esalta la verticalità degli orridi che scorrono sotto l'Alta Via.

Il tracciato e' facile e alla portata di qualsiasi mezzo a due ruote (trent'anni fa lo feci in vespa...) e questo permette di rilassarsi e godersi a pieno il susseguirsi di scenari che via via si presentano.
I prati sono tutti fioriti e pullulano di vita e ben presto ci si abitua alla simpatica presenza delle marmotte che scappano a tuffarsi nella tana non appena ci scorgono arrivare.


Pochi chilometri di incanto e poi incontriamo una frana che ha interrotto la strada ed e' attraversabile solo attraverso uno stretto sentierino di fortuna. Nulla di preoccupante per le nostre agili moto, ma mentre ci fermiano per un paio di foto e una chiacchiera, veniamo raggiunti da un folto gruppo di motociclisti che cavalcano degli enduroni. Inutile dire che a questo punto tutti si prodigano per aiutare tutti a passare indenni, e l'opearazione portavia una ventina di minuti.

Chiude il gruppo un simpatico e attempato tedescone in sella ad una monumentale KTM 990 adventure, che in solitaria sta girovagando per l'Europa. Scopriamo che non ha la benchè minima idea di trovarsi sulla mitica Via del sale, ma che si trova li per caso grazie al suo fiuto di inguaribile globetrotter.

Dopo la frana, si riprende il giro e dopo pochi chilometri decido di fermarmi per travasare un po' di benzina dalla tanica al piu' sicuro serbatoio dell'Alp. Il gruppo delle maxi ormai e' lontano e sto per risalire in sella, quando mi si ferma a fianco una Yamaha e dal casco del suo pilota sento uscire un "Tu sei Pietro!".
Alzo lo sgurado stupito e inquadro gli occhi incorniciati da casco integrale e occhialoni del cenauro sconosciuto che mi sta davanti.

Azz! Sono incredulo ma non ho dubbi... sono sicuro che quella voce e quello sguardo sono quelli di un amico vicentino conoscito durante il servizio militare e che non vedo piu' da trent'anni...
"Riccardo!" urlo, il pilota si toglie il casco e... (incredibile!) e' proprio lui!
L'incontro diventa una festa e salutarsi (con la promessa di sentirsi un po' piu' spesso...) per riprendere il giro diventa difficile (quante cose avremmo da raccontarci!!!).

Ora la strada comincia a scendere, si allagra e si infila in un monumetale bosco di conifere, che termina solo quando decidiamo di fare un salto alla statua del Cristo Redentore sul monte Saccarello presso Monesi. Ormai mezzogiorno e' passato da un pezzo e si torna a scendere in territorio francese; una sosta "tecnica" a La Brigue con le gambe sotto una tavola diventa quindi obbligatoria. Ravioli, tagliata di manzo, patatine e caffe sono i compagni dell'oretta di pausa che ci prendiano prima di decidere di rimetterci in sella.


Si rabboccano i serbatoi, si torna a salire in quota e alla fine di un giro bellissimo, ci ritroviamo verso sera al forte centrale del Col di Tenda.

Due foto e poi giu' a valle, convinti che la giornata motociclistica sia giunta al termine.
Invece appena mettiamo le gomme sull'asfalto, ci ferma una signora che chiede aiuto. Il marito motociclista e' in linea al telefono, bloccato in una strada seconadria dell'Alta Via, reduce da una brutta caduta e con il serbatoio della sua grossa KTM bucato e vuoto. Siamo stanchi, ma ci ricordiamo di essere motociclisti di Protezione Civile, così ci facciamo spiegare dove pensa di essere, giriamo le moto e torniamo su per portargli soccorso.
Lo troviamo vicino agli impianti della Cabaneira con la moto spenta e la falla del serbatoio turata alla meglio con un legno (...in gamba il ragazzo!). Ormai non ha piu' un goccio di benzina e la tanichetta della mia Alpenstine si rivela utilissima per farlo ripartire per tornare giu a valle. Arrivati all'asfalto apriamo le borse dei ferri che ci hanno accompagnato per tutto il giro e grazie all'esperienza del "Fagio" (pluri dakariano DOC) ripariamo il serbatoio per permettere al nuovo amico di tornare a Torino in sicurezza.



Ora la giornata e' propio finita e dopo una birretta per salutarci e festeggiare, si torna alla base.
Ripensando alla faccenda della falla, lungo la strada faccio due conti sui miei consumi odierni: l'Alp 250 cosi' settata e con le modifiche di Mototekna si e' bevuta i quasi 200 km fatti, con poco meno di 9 litri di miscela all'1,5%... GRAN MOTO!!!!
Domani Via dei Cannoni di Rossana, ma questa e' un'altra storia....