Io, l'enduro e OneTwoFive
Inviato: mer 17 set, 2014 3:15 pm
Da un mese e mezzo ho ricominciato ad endurare con "OneTwoFive", non solo riparata dopo l'incidente
dell'anno scorso, ma finalmente anche completamente restaurata, (ovvero rimessa a nuovo)… l'anno prossimo
soffierà le sue prime dieci candeline!
Dopo nove mesi di stop forzato sentivo di aver perso molti automatismi nella guida in off, e di conseguenza
sono sorti dubbi, insicurezze e paure. A tal punto che mi sono posto la domanda se avrei continuato a cavalcare
le due ruote tassellate, e ricavarne quell'immenso piacere che mi spinge a partire su per le mulattiere ogni qualvolta
un momento libero si presenta.
Ovvio che mi dicevo di sì! Non ho mai preso in considerazione di dover fermarmi un giorno, (l'anno scorso ho fatto da guida
ad un signore tedesco di 72 anni, in un giro nel quale, vedendo le sue qualità, non gli ho risparmiato niente o quasi).
Ripeto: 72 anni!
Appendere il casco al chiodo l'ho sempre considerato come una sconfitta, una rinuncia troppo pesante, anche se
inevitabilmente, anche i più ardui e tenaci fuoristradisti pagheranno pegno al passar del tempo.
Mi sto rendendo conto che spesso e volentieri, quando si gira in compagnia, sono il più "anziano" del gruppo.
Avrò anche il fiato corto dopo un paio di spinte o dopo una mulattiera che mi ha fatto sputare sangue e messo sotto
tensione, il cuore che batte, ogni tanto qualche crampo qua e là, ma in mezzo ai più giovani mi difendo ancora!
Malgrado tutto, il "vecio", se va col giusto ritmo, tiene ancora le sue 10 ore in sella, da mattino a sera… e domenica è stata
una di queste belle giornate.
Ho fatto delle cose che dopo l'incidente non mi sentivo più di provare e mi son riuscite.
Neanche un'appoggiata a terra! Partenza alle 10, rientro alle 19 con 140 km sotto i tasselli dei quali almeno la metà
di pietraie, discesoni, guadi, single track, ecc. Ho ritrovato quel piacere di osare, e, in certe situazioni, quella necessaria
determinazione nella guida, senza la quale "OneTwoFive" si ribella e ti fa soffrire.
Ma quando gli dai quello che chiede, va, eccome!
Sono arrivato a casa bello cotto; comunque sia, so che posso far di meglio, ma per quest'uscita son più che soddisfatto così.
Qualche foto dei percorsi di ieri in compagnia di giulio drz e pop:
Dopo un bellissimo sigletrack tutto in salita a filo di monte...

Bhe, una foto anche col sottoscritto!

Vecchi sentieri dimenticati

Percorsi guidati

Imprevisti

Sempre a tribolare

Sì, sì, ci sono posti anche così, tra il magico ed il selvaggio

…e così

Si intravede appena. Ancora una traccia percorribile

Pausa pranzo; un momento di relax (in foto giulio drz)

Una salita molto insidiosa.

Successivamente ci si inerpica con grande pendenza, terreno smosso a volontà, curve a gomito, dossi in uscita di curva, residui di legname...

Tornando a casa, cavalcando tutto in scioltezza, come non emozionarsi di fronte a tanta inebriante bellezza?

dell'anno scorso, ma finalmente anche completamente restaurata, (ovvero rimessa a nuovo)… l'anno prossimo
soffierà le sue prime dieci candeline!
Dopo nove mesi di stop forzato sentivo di aver perso molti automatismi nella guida in off, e di conseguenza
sono sorti dubbi, insicurezze e paure. A tal punto che mi sono posto la domanda se avrei continuato a cavalcare
le due ruote tassellate, e ricavarne quell'immenso piacere che mi spinge a partire su per le mulattiere ogni qualvolta
un momento libero si presenta.
Ovvio che mi dicevo di sì! Non ho mai preso in considerazione di dover fermarmi un giorno, (l'anno scorso ho fatto da guida
ad un signore tedesco di 72 anni, in un giro nel quale, vedendo le sue qualità, non gli ho risparmiato niente o quasi).
Ripeto: 72 anni!
Appendere il casco al chiodo l'ho sempre considerato come una sconfitta, una rinuncia troppo pesante, anche se
inevitabilmente, anche i più ardui e tenaci fuoristradisti pagheranno pegno al passar del tempo.
Mi sto rendendo conto che spesso e volentieri, quando si gira in compagnia, sono il più "anziano" del gruppo.
Avrò anche il fiato corto dopo un paio di spinte o dopo una mulattiera che mi ha fatto sputare sangue e messo sotto
tensione, il cuore che batte, ogni tanto qualche crampo qua e là, ma in mezzo ai più giovani mi difendo ancora!
Malgrado tutto, il "vecio", se va col giusto ritmo, tiene ancora le sue 10 ore in sella, da mattino a sera… e domenica è stata
una di queste belle giornate.
Ho fatto delle cose che dopo l'incidente non mi sentivo più di provare e mi son riuscite.
Neanche un'appoggiata a terra! Partenza alle 10, rientro alle 19 con 140 km sotto i tasselli dei quali almeno la metà
di pietraie, discesoni, guadi, single track, ecc. Ho ritrovato quel piacere di osare, e, in certe situazioni, quella necessaria
determinazione nella guida, senza la quale "OneTwoFive" si ribella e ti fa soffrire.
Ma quando gli dai quello che chiede, va, eccome!
Sono arrivato a casa bello cotto; comunque sia, so che posso far di meglio, ma per quest'uscita son più che soddisfatto così.
Qualche foto dei percorsi di ieri in compagnia di giulio drz e pop:
Dopo un bellissimo sigletrack tutto in salita a filo di monte...

Bhe, una foto anche col sottoscritto!

Vecchi sentieri dimenticati

Percorsi guidati

Imprevisti

Sempre a tribolare

Sì, sì, ci sono posti anche così, tra il magico ed il selvaggio

…e così

Si intravede appena. Ancora una traccia percorribile

Pausa pranzo; un momento di relax (in foto giulio drz)

Una salita molto insidiosa.

Successivamente ci si inerpica con grande pendenza, terreno smosso a volontà, curve a gomito, dossi in uscita di curva, residui di legname...

Tornando a casa, cavalcando tutto in scioltezza, come non emozionarsi di fronte a tanta inebriante bellezza?
