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Report raduno Abruzzo 2009

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squily
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Messaggio da squily » mar 23 giu, 2009 5:09 pm

e io avrò finalmente una moto con il motore che girerà bene.....
complimenti tutti
un giorno senza rischio è un giorno non vissuto.

pinof
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Messaggio da pinof » mar 23 giu, 2009 5:29 pm

Credo che per comprendere la felice riuscita di questo secondo raduno sia necessario, oltre alla perfetta organizzazione di Ernesto, capire in quale paradiso ci siamo calati. I posti visitati erano splendidi: boschi, vallate, prati....
Comincio, quindi, ad inviare alcune immagini d'Abruzzo:




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FINALMENTE LA PARTENZA!
Si dà avvio ai preparativi


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Una breve sosta in attesa degli altri
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Le prime difficoltà superate da tutti egregiamente

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L'incontro con rodcat
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Una sosta per abbeverarci mentre qualcuno si lava "i panni sporchi"

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In mezzo ai pascoli...
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La cena a casa di Ernesto


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Inserisco anche alcune immagini di Scurcola Marsicana

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DI NUOVO UN RINGRAZIAMENTO A TUTTI PER LA COMPAGNIA E L'ALLEGRIA CHE CI HANNO ACCOMPAGNATO E IN PARTICOLARE ALLA FAMIGLIA DI ERNESTO CHE , PER TRE GIORNI , SI SONO TROVATI ACCERCHIATI DA QUESTI STRANI MARZIANI ARMATI DI STIVALI, CASCHI E ATTREZZI VARI.

rxman
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Messaggio da rxman » mar 23 giu, 2009 8:08 pm

aspettiamo i video di squily :D
"la moto, una cosa così meravigliosa non può non avere un anima"
Valentino Rossi

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http://sites.google.com/site/mondoemotori/

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Messaggio da frank » mar 23 giu, 2009 11:01 pm

bel report, bei posti, belle moto...bello tutto...complimenti a tutti...
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Messaggio da rerechan » mer 24 giu, 2009 3:05 pm

Un paradiso sensazionale.......
Mi piacerebbe provare ad andarci un giorno, ovviamente per fare quei bei sentieri..., ovviamente a piedi...
Certo che poter andare anche "sul verde" deve essere una bella soddisfazione...
Complimenti a tutti quenti, anche per le belle foto (specie alcuni paesaggi "scattati" da Max37)
chi va piano,
va sano e...
ammira il paesaggio.
(E magari vede le fate nei boschi!!)

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Ernesto
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Messaggio da Ernesto » mer 24 giu, 2009 6:14 pm

Bravissimi Max, Joax e Pinof, davvero belle foto: e dire che non era facile fermare i movimenti nella scarsa luce del sottobosco, e ancora meno facile è rendere con una foto il senso di placida vastità delle vallate dei Simbruini. Spettacolari e molto ben fatte le panoramiche, Max! Ci riesci a mettere un link anche a versioni a più alta definizione?
Belle anche le foto pubblicate da Rodcat, fatte da Massimo, il proprietario del quad verde che ci aspettava all'uscita del tratto tosto.
Io non ho ancora visto cosa c'è nella mia fotocamera, ma so che non ci troverò molto, per cui provo invece a rendermi utile raccontando il weekend con le parole. Allora, correva il 19 Giugno dell'anno 2009...

Venerdi
Alle 19:30 di Venerdi scorso arriva dal Nord il primo della serie di oggetti semoventi, solo lontanamente assimilabili ad automobili, che mi affolleranno il piazzale di casa nei due giorni seguenti, da cui si staccano o fuoriescono una fantastica serie di moto che spaziano dal 125 2T al XT600. Ma sono le 22:00 passate quando riusciamo a dirigerci verso una pizzeria.
Tra una margherita ed un tiramisu' la stanchezza affiora nelle facce dei viaggiatori, ma e' superata dalla voglia di conoscersi e dal piacere di esserci. Ancora una volta la virtualita' di Internet, assolto al suo compito, sparisce senza lasciar traccia.

Sabato
Nonostante il poco sonno tutti sono pronti all'orario prestabilito il giorno dopo. Arriva anche Federico (Mucchiaranomoto), unico abruzzese DOC del gruppo, a tener alto il nome della regione. :D
Qualche nuvola solca il cielo ma al momento la temuta pioggia sembra lontana. Quello che invece non mi convince e' proprio l'XT di yamaha600 (Nomen omen? non stavolta...): la stazza e le coperture saranno ottime per il deserto, ma sulle rampe sassofogliose che ci attendono mi sembrano un po' azzardate. Propongo allora a yamaha600, ovvero Luca, la mia arma segreta che tenevo in serbo per ogni necessita': una Scorpa TYS-125F (non ve ne ho mai parlato? Forse dovrei... ;) ).
Luca, che ha un passato trialistico di tutto rispetto, se lo fa dire 2 volte, ma solo per cortesia....
Il tempo di approntarla e siamo in marcia.

Per gli amanti delle statistiche, siamo in undici, con le seguenti moto: Max-GasGas 280, Luca-Scorpetta, Claudio-Montesa RT4, Andrea-Husky WRE125, Squily/rxman-Honda XR400, Brianza/Joax/Pinof/Mukky/me-Alpetta. L'XT e il Montesa di Lamberto dormono per il momento nel garage.

La nostra prima meta e' l'Alta Valle del Liri. Il Galateo motoalpinistico forse richederebbe una partenza soft, ma metto invece subito alla prova i miei compagni con una specie di tagliafuoco che ci portera' a destinazione seguendo la percorrenza piu' breve. Gia' la marcia di avvicinamento attraverso i cespugli si rivela laboriosa, specialmente per gli XR400 che continuano a spegnersi e a richiedere sforzi titanici per la rimessa in moto (Alpetta, I Love You...). Ne' le cose migliorano molto sulla lunga rampa sassosa.
Alla fine comunque riusciamo tutti ad arrivare in cima, con la lingua penzoloni, ma il panorama e la brezza fresca ci ripagano dello sforzo. Scendiamo verso valle e ci fermiamo al bel fontanile di Verrecchie.
Vedo facce contente, foto di gruppo e espressioni da ora di pranzo. Faccio presente che dobbiamo ancora guadagnarcelo...

Imbocchiamo una sterrata sinuosa e scorrevole verso Cappadocia. Lascio correre avanti gli enduro a sgranchirsi i tasselli.
Finalmente entriamo nel bosco e cominciamo a salire, dapprima molto dolcemente. Poi la pendenza comincia ad aumentare progressivamente.
Poi l'episodio che migliora l'umore di tutti tranne uno: arriva a sorpresa un'ampia pozzangherona fangosa, effetto di pioggie remote. Tutti la evitano scartando di lato nel bosco ma Claudio se la vede all'ultimo momento, non fa in tempo ad evitarla e cerca di attraversarla al bordo. Troppo al bordo: una radice affiorante gli toglie la moto di sotto e lo manda a pelle di leopardo nel fango. La Montesa fa una piroetta e gli ricade educatamente accanto. Il fango attutisce l'impatto ad entrambi, e non si registrano danni significativi, tranne che a look e all'orgoglio. Si riparte dopo aver pulito, ma sarebbe meglio dire spalato, per quanto possibile, il fango.

Il bosco di latifoglie si estende lussureggiante e senza apparente fine. Ma comincia a diventare piu' complicato goderselo man mano che la pendenza aumenta ed il sentiero, pur ampio, comincia a contorcersi. I trial ricamano il percorso aggiungendo varianti e piroette, e le Alpette salgono zompettando felici. Ma le grosse pietre smosse freneno l'abbrivio degli enduro, con sempre piu' frequenti arresti, spegnimenti e conseguenti corpo a corpo estenuanti per rimettere gli XR in linea e in moto. Proseguiamo molto lentamente, anche per una foratura di Brianza, fortunatamente ripresa col Fast.

Quando sembrava che il peggio fosse passato, Squily perde il controllo della moto, e i due partono a setta verso il cielo, ricadendo per fortuna in posti diversi. Ma stavolta non c'è del fango soffice ad attenderli: Squily se la cava con poco, ma l'XR ha una perdita d'olio a stento frenata da mastice epossidico, e il ferno posteriore fuori uso. Il che non è cosa buona con la discesa a Campo Rotondo che ci attende.

Ma non e' finita: fino a quel momento me la sono cavata decentemente come guida di fortuna, ma ecco che il sentiero ci porta su di una radura sulla sommita' di un monte e muore li, in mezzo ad una moltitudine di altre cime boscose senza traccia apparente di presenza umana. Torniamo indietro di un km, fino ad un punto del sentiero di cui ho sicura memoria, ma nessuna traccia, ne' in testa ne' sul terreno su come uscire di li, salvo tornare indietro, che dato il ritardo gia' accumulato sarebbe disastroso.
Tento di chiamare Rodcat, che da Campo Rotondo si era gia' mosso per venirci incontro, purtroppo con il fuoristrada "normale", ma il campo e' precario. Percorro avanti ed indietro il tratto di bosco mentre il gruppo si riposa, ma niente. Leggero panico. Alla fine riesco a parlare con Rodcat e gli chiedo di venirci incontro fin su, ma e' dura.
Qualche minuto dopo, in base alle sue indicazioni ed andando per esclusione, riesco finalmente a ritrovare la traccia inesistente. Alla faccia dei segni indelebili che le moto lascerebbero!!!!
Chiamo Rodcat per fermarlo ma e' di nuovo fuori campo. Torno al gruppo per dare la buona notizia, e cerco di darmi un tono dicendo che non avevo perso la strada: era lei che si era persa per conto suo... ;)
La discesa in mezzo al bosco si fa tosta, resa ancor piu' sdrucciolevole da un fogliame autunnale. Squily senza freno se la fa prudentemente a fianco della moto, e anche cosi non deve essere facile.
A meta' rampa c'e' un fuoristrada graziosamente incastonato tra gli alberi, e dentro Rodcat, con la tranquillita' di chi ne ha viste di ben peggiori. Facciamo delle buffe presentazioni in pendenza, poi scastriamo lo Zukino e ci rimettiamo tutti in marcia.

Usciamo infine su di una carrareccia in cui ci aspetta Massimo col suo KingQuad 4x4. Proseguiamo per Campo Rotondo senza problemi, ma oramai siamo in enorme ritardo. Al ristorante comunque ci aspettano, e allora ci dirigiamo a tutta velocita' verso Marsia, attraversando la Valle della Dogana.
Seguo gli altri con la coda dell'occhio: vedo teste che si girano, moto che rallentano... E' difficile non restare ammaliati entrando per la prima volta (ma anche alla 72esima...) in questa Valle dell'Eden, una delle tante nei Simbruini, dove morbide colline vellutate si alternano a ripidi speroni di roccia. Ci fermiamo ad un fontanile, e poi ad laghetto dove si abbeverano mandrie di mucche e cavalli, ben poco turbati dalla nostra presenza, e poi siamo a Marsia.

Forget Volpaia. L'edificio che ospita il ristorante e' brutto e spettrale, ad essere gentili, simbolo di come la stupidita' umana metta a rischio tanta bellezza per speculazioni che spesso neanche riescono. Ma il ristorante e' accogliente ed il personale gentilissimo. Sono le 3 passate, e c'e' rimasto solo un gruppo di arzilli ciclisti (MTB, naturalmente) che ci dicono "Beati voi...!". "Beh, dipende..." rispondo io, pensando alle lotte di Squily.
Affrontiamo con impeto tutto il ben di Dio che Luca, il proprietario, ci fa arrivare, ma e' una battaglia senza speranza, non puoi farcela quando quello che qui chiamano "antipasto" altrove si chiama "pranzo". Eppure ci difendiamo con onore, e ben poco resta dietro di noi.
Ha nel frattempo preso a piovere a dirotto e alle 5 siamo ancora li, satolli e brilli.
Giornata finita? Neanche per idea: appena usciamo per rifornire le moto con la tanica che ci ha portato Luca il sole torna a risplendere, e l'aria rinfrescata ci purifica dagli eccessi, e subito torna la voglia di andare. Squily non e' pero' in condizione di continuare, con l'XR ormai a corto d'olio, e prende la via di casa. In compenso Luca si offre gentilissimamente di farci da guida per il pomeriggio. Ha anche lui un KingQuad, armato di 3 snorkel che gli arrivano alla testa e la dicono lunga sulle pozze in cui ama cacciarsi.
I percorsi sono piu' agevoli di quelli del mattino, ma altrettanto piacevoli, alternando boschi ombrosi e ampie vallate.
Nelle soste quasi nessuno si ferma: i trial giocano con i sinuosi contrafforti del terreno, e qualche alpettista comasco in stato di grazia, non consapevole dei limiti del suo mezzo, li imita felice.

Ci perdiamo, spezzandoci in 3 tronconi, e altrettanto inaspettatamente ci ritroviamo. Tanto i Simbruini sono inquietanti come il lettone della nonna. Le ombre cominciano ad allungarsi, e le mucche diventano dorate. Incredibile, siamo in giro da 10 ore, forse e' il caso di tornare sui nostri passi. I Suzukino di Rodcat ha una gomma a terra, ma nei nostri zaini c'e' di tutto, e rimettiamo anche lui in ordine di marcia. Facciamo una breve sosta a casa sua a vedere i suoi gioielli, foto ricordo al cofano aperto del Suzukone. Telefono a Lamberto per sapere dove si trova. "A casa tua a giocare a bigliardino" e' la risposta: sempre meno virtuale, 'sto forum... 8)

Si son fatte le 8, e' allora giu' di corsa verso casa, dove ci aspettano le famiglie e gli arrosticini, c'e' giusto il tempo per attraversare le strette e normalmente silenziose viuzze di Tagliacozzo alta. Le signore sedute sull'uscio ci salutano tranquille, ma i gatti tradiscono una certa inquitudine.

A casa la brace gia' arde, e ci aspetta una lunga fila di salsicce e mazzi di arrosticini. Squily, che di fuoco se ne intende, armeggia con carbonella e aria compressa, fondendomi una pentola e dando fuoco al prato. Ma e' tutto sotto controllo, e dopo poco l'aria si riempie di profumi inconfondibili. Abbiamo mangiato, e non poco, solo 4 ore prima, ma nessuno si tira indietro, e riusciamo a dar fondo anche a parte dei tanti doni venuti dal Nord. A sorpresa sbuca anche una torta per Anna, che compie gli anni domani, ma l'occasione di festeggiare era troppo ghiotta.
La stanchezza ancora non si fa sentire, tale e' l'energia che il giro ci ha dato e si va avanti a chiacchiere fino a tardi, ognuno fornendo la propria versione, anche apocrifa, dell'esperienza fangosa di Claudio. :D

Domenica
Il mattino dopo anche Lamberto e' dei nostri, ma dichiarano forfait per i postumi del Sabato Pinof, Mukky, rxman e naturalmente Squily, che oltre alla moto fuori uso vuole far conoscere alla moglie la gente presso di cui ha prestato servizio nel dopo terremoto.
Alla partenza subito propongo un antipasto sfizioso per i trialisti: raggiungere la cima della montagna sopra Scurcola, passando per un ripido sentierino sassoso, mentre noi comuni mortali ci giriamo attorno. Ma vuol provarci anche Johax con l'Alpetta, perche' dice che e' meglio vivere di rimorsi che di rimpianti. In ogni caso e' meglio vivere, penso tra me, mentre lo lascio andare a malincuore. Guardo con un po' d'ansia le silouette delle moto sul fianco del cono, mentre si allontanano fino a scomparire, prima 3 puntini spediti, poi un quarto un po' piu' lento, ma alla fine sparisce pure lui. Lo ritrovo raggiante dall'altra parte della montagna e mi complimento con lui, e con l'Alpetta ovviamente. Ma ora non ho piu' scuse per non provarci anch'io... :(

Riscendiamo per un sentiero di cui conosco l'inizio e la fine, ma che non ho mai percorso per intero. ERRORE! C'e' di mezzo un bosco che ha invaso la strada con rami bassi, che come dita di enormi streghe ci si stringono addosso sempre di piu'. Anche se la distinazione e' vicinissima siamo costretti a risalire, e per tornare a valle mi gioco a scendere la famosa "mula da meditazione" che Claudio ben conosce. Con un breve tratto di strada raggiungiamo Rosciolo, e da li gli altopiani sovrastanti. Oramai alle pendici del Velino facciamo la sosta di rito alla chiesetta paleocristiana di S.Maria in Valle Porclaneta.

Ripartiamo, e ormai il gruppo di 8 moto va con perfetto affiatamento, spediti ma sempre con un occhio a chi segue. Faccio l'andatura, cercando di non far addormentare come al solito chi mi segue, ma nelle salite impegnative faccio andare avanti Andrea con l'unico enduro rimasto, affinche' non si pianti. Ma oramai Andrea e' un camoscio esperto, e fila via senza problemi.
Sopra Massa D'Albe faccio una deviazione in quota per raggiungere un evocativo triangolo scuro ai piedi del Velino, frutto dell'attivita' di rimboschimento. Sostiamo accanto al boschetto di conifere e ci godiamo il fresco, l'ampio panorama, e gli Amaretti di Gallarate gentilmente forniti dallo sponsor. Riscendiamo per poi risalire sull'ultima erta sassosa che ci porta all'imbocco suggestivo della Valle Majelama, che circonda ad anello il Velino e porta diretta al cuore selvaggio del massiccio.

Ma noi ci accontentiamo di riscendere verso Forme, attraverso campi di grano che crescono eroici tra i sassi aridi (OK, sara' qualche cavolo di OGM con camel-back incorporato, ma mi commuovono lo stesso). 2 Km di bitume e siamo ad ammirare (fugacemente) le rovine romane di Alba Fucens. E poi giu' a capofitto per un sentierino che ci porta a 5 Km da casa.
Tutto sommato non e' male trovarsi su asfalto quando cominciano a cadere goccioloni grossi cosi, e capisci che Giove Pluvio, per quanto simpatizzante motoalpinista, non ce la fa piu' a trattenersi. E difatti appena il tempo di arrivare a casa e viene giu' il diluvio, perfino la grandine. Organizziamo in fretta un pranzetto alla buona e poi e' il tempo degli abbracci.

E' andato piu' o meno tutto bene, hanno vegliato su di noi anche i Numi Tutelari del forum: son stati vicini, almeno telefonicamente, Alp, Yoshi, Ciccio... (non che questo li scusi per l'assenza... 8) )

E' stato bellissimo avervi tutti qui, e non aggiungo altro per non finire nella melassa. Dico solo che a 3 giorni di distanza ho ancora il sorriso sulle labbra... :D

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Brianza
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Report raduno Abruzzo 2009

Messaggio da Brianza » mer 24 giu, 2009 6:18 pm

Ai bei report che avete inserito, aggiungo anch'io qualche foto di questo splendito week end appena trascorso. :P


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Ciao.
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BR1
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Report raduno Abruzzo 2009

Messaggio da BR1 » gio 25 giu, 2009 4:48 pm

Che meraviglia! Bravissimi! Grandissimi!
Se c'è rimedio, perchè ti arrabbi?
Se non c'è rimedio, perchè ti arrabbi?

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LucaXr
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Messaggio da LucaXr » gio 25 giu, 2009 5:22 pm

Che belle foto, complimenti!!! :D
Io la Motocavalcata l'ho saltata per un soffio a causa di problemi personali, ma sò che è stata memorabile :wink:

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ciccio72
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Messaggio da ciccio72 » sab 27 giu, 2009 1:58 am

Ragazzi, vedere tutte queste foto mi ha messo una grande nostalgia di quei posti visitati qualche mese fa in avan scoperta con Ernesto e molti li ho riconosciuti al primo sguardo.... Non sapete quanto ho rosicato domenica pensandovi la belli a scorazzare.....
Claudio non me l'avevi mica raccontato però l'incontro ravvicinato con il fango.. :twisted: :twisted: :lol: :lol: :lol: :lol:
Complimenti a tutti per le bellisime foto e mi sa che tra un pochetto Ernesto si dovrà rassegnare ad un'altro bel giretto da quelle parti VERO??????????? :wink: :wink:
A presto...
guardati in giro e stai sereno

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