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Motoalpinismo Percoso 68.

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ontano
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Messaggio da ontano » gio 09 mag, 2013 6:21 pm

Gnacuri ha perfettamente ragione,
dopo la mia adolescenza sono venuti i tempi in cui le moto da strada e la velocità la facevano da padrone.
Anche perché nel frattempo le montagne cominciavano ad essere vietate quasi ad ogni mezzo.
Venivano istituiti parchi, riserve, aree a ripopolamento biologico, ecc ecc.
Di conseguenza iniziarono da noi a sparire le moto da enduro e da cross; le trial a quei tempi da noi erano poco presenti.
Ma soprattutto a chiudere aziende storiche di moto da enduro, tra tutte l'AIM.
Che bei ricordi.... :cry:

Un Saluto
Ontano

tanta robbbba
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Messaggio da tanta robbbba » gio 09 mag, 2013 10:26 pm

Che bel ritrovo di impennaioli!

Sono anch'io un patito del genere! Annovero nel curriculum diverse multe con definizioni esilaranti che conservo gelosamente come dei "diplomi".

Procedeva in mono ruota, guida pericolosa, non si fermava dopo aver intimato l'alt procedendo con la ruota anteriore sollevata e via dicendo. La foto di Mamola (motociclisticamente lamia guida spirituale) conservata prima nella carta d'identità poi nella patente veniva considerata un aggravante, mentre per me era un salvacondotto o una specie di licenza d'impennare.

I miei esordi sono legati ad un graziellina obbligando mio fratello a stare sul portapacchi per agevolarmi nell'alzare la ruota davanti, poi fu una saltafoss a farmi da nave scuola ma il primo vero "diploma" lo ottenni con un ciao colorato con i colori rasta: una vera palestra! Tengo a precisare che sono un purista, nel senso che non ho mai imparato ad usare il freno posteriore, le mie impennate sono quindi pure sfide alla legge di gravità

Non mi sono mai spiegato cosa mi rende indispensabile impennare, so solo che mentre lo faccio mi sento dannatamente bene e che appena posso lo faccio. Fu uno dei motivi che mi portarono a sospendere la mia attività motociclistica lasciando per otto anni l'XR600 (altra arma da impennata selvaggia) inutilizzata in garage - l'introduzione della patente a punti e la mia liaison con la municipale furono concause non meno importanti.... Vivo in macchina per motivi di lavoro.

Oggi in mountainbike faccio anche centinaia di metri impennando mentre con la MULTIUSO mi sto togliendo piano piano la ruggine anche perché ad oltre 40anni e' subentrata una velatura di saggezza che prima non mi apparteneva.
Perché l'assenza è l'assenza ma la presenza ha qualcosa in più (cit. cousin Vinni)

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max37
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Messaggio da max37 » gio 09 mag, 2013 11:29 pm

bel giro complimenti
Max37

http://www.tecnicamotori.it/

La cosa più deliziosa non è non avere nulla da fare. E' avere qualcosa da fare e non farla.

Oggi non faccio niente perchè ieri non ho fatto niente ma non avevo finito.

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Messaggio da ontano » sab 11 mag, 2013 7:26 am

Grazie Max.
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ontano
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Messaggio da ontano » sab 11 mag, 2013 7:47 am

tanta robbbba ha scritto:Che bel ritrovo di impennaioli!

Sono anch'io un patito del genere! Annovero nel curriculum diverse multe con definizioni esilaranti che conservo gelosamente come dei "diplomi".

Procedeva in mono ruota, guida pericolosa, non si fermava dopo aver intimato l'alt procedendo con la ruota anteriore sollevata e via dicendo. La foto di Mamola (motociclisticamente lamia guida spirituale) conservata prima nella carta d'identità poi nella patente veniva considerata un aggravante, mentre per me era un salvacondotto o una specie di licenza d'impennare.

I miei esordi sono legati ad un graziellina obbligando mio fratello a stare sul portapacchi per agevolarmi nell'alzare la ruota davanti, poi fu una saltafoss a farmi da nave scuola ma il primo vero "diploma" lo ottenni con un ciao colorato con i colori rasta: una vera palestra! Tengo a precisare che sono un purista, nel senso che non ho mai imparato ad usare il freno posteriore, le mie impennate sono quindi pure sfide alla legge di gravità

Non mi sono mai spiegato cosa mi rende indispensabile impennare, so solo che mentre lo faccio mi sento dannatamente bene e che appena posso lo faccio. Fu uno dei motivi che mi portarono a sospendere la mia attività motociclistica lasciando per otto anni l'XR600 (altra arma da impennata selvaggia) inutilizzata in garage - l'introduzione della patente a punti e la mia liaison con la municipale furono concause non meno importanti.... Vivo in macchina per motivi di lavoro.

Oggi in mountainbike faccio anche centinaia di metri impennando mentre con la MULTIUSO mi sto togliendo piano piano la ruggine anche perché ad oltre 40anni e' subentrata una velatura di saggezza che prima non mi apparteneva.
Allora non sono solo, pensavo di essere una specie quasi estinta.
Anche i miei inizi sono con la Graziella, non ricordo quante ne ho distrutte a mia madre.
Per questo mio padre stravolto da il continuo andare dal fabbro a risaldare la Graziella, decise di acquistarmi una bicicletta tutta per me. Casualmente trovai una bicicletta usata che nuova non si poteva acquistare. Sotto una foto della stessa trovata in internet.

Immagine

Ve la ricordate ?....
Questa è la Tin Tin Agers.
La bicicletta non poteva essere acquistata ma solo vinta con le merendine Alemagna.
Era pesantissima, ma un vero spasso; quando uscivi in strada sembrava una Rolls Royce a confronto delle altre biciclette.
Naturalmente la radio e gli specchietti dopo un mese non c'erano più e non vi dico quante volte furono risaldati gli attacchi per gli ammortizzatori posteriori.
Ma guarda tanta robbbba che cosa mi ha fatto ricordare. :D
Mi fermo altrimenti scrivo un libro.

Un Saluto.
Ontano

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Messaggio da rerechan » mar 14 mag, 2013 5:19 pm

Stupendo questo tratto, e facile come piace a me.
chi va piano,
va sano e...
ammira il paesaggio.
(E magari vede le fate nei boschi!!)

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Messaggio da ontano » mer 15 mag, 2013 7:56 am

Grazie rerechan.

Un Saluto.
Ontano

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