Uscita sul monte San vicino
Inviato: gio 02 apr, 2009 12:25 am
Presi accordi già da tempo, domenica 29 io, Stefano, “Maestro” Franco e due amici di Milano, siamo stati sul monte San Vicino (AN) in fuori strada.
Nonostante le previsioni del tempo non fossero buone, abbiamo comunque deciso di provarci (e ne è valsa la pena). Appuntamento al lago Castreccioni di Cingoli per le ore 09:30. Tutti presenti con le proprie macchine e carrelli annessi.
Betaflo con la mia inseparabile Alp 200 e Stefano con il suo DRZ 400 Suzuki
Orlando e Davide (padre e figlio) con le rispettive KTM 450 e 125EXC
infine Franco con la Yamaha WR450F caricata comodamente sul suo camper (infatti non si vede)
Il percorso è cominciato dopo circa 7 km di asfalto; da lì su per un sentiero che ci ha portato al paesino di Elcito (praticamente disabitato).
Qui il percorso si è svolto per vari sentieri del monte
compresa la risalita di un fiume in secca.
Ultimo pilota di un gruppo di intrusi
Meritata sosta pranzo
A fine giornata, abbiamo deciso di percorrere l’ultimo sentiero che costeggia la parete scoscesa della montagna; non estremamente difficile ma richiede una costante attenzione altrimenti….
Purtroppo si, è successo!!
Davide penultimo del gruppo si è distratto un attimo ed è volato giù per la parete insieme alla moto. Non vedendo arrivare ne lui ne Stefano, abbiamo deciso di chiamare quets’ultimo via radio per sapere se c’erano problemi. Stefano mi racconta che Davide gli si è presentato davanti chiedendo aiuto in quanto dopo essere ruzzolato giù per diversi metri è riuscito a risalire lungo la parete ma ovviamente senza la moto(che nemmeno si poteva vedere dal sentiero). Fortunatamente non si è fatto male, a parte una botta sul piede. Può sembrare impossibile ma in 4 persone, dandoci il cambio, ci abbiamo messo quasi 1 ora prima di recuperare la moto e rimetterla sul percorso.
Da questa esperienza abbiamo capito l’importanza di portarsi sempre appresso le radio e le corde, che ci avrebbero fatto risparmiare fatica.
Il gruppo che si rinfresca alla fontana di Elcito a fine giro (per ovvi motivi di tutela della propria incolumità, su suggerimento di Colibrì, abbiamo reso irriconoscibile i nostri volti )
Giornata indimenticabile per la compagnia e il ruzzolone finale.
Nonostante le previsioni del tempo non fossero buone, abbiamo comunque deciso di provarci (e ne è valsa la pena). Appuntamento al lago Castreccioni di Cingoli per le ore 09:30. Tutti presenti con le proprie macchine e carrelli annessi.
Betaflo con la mia inseparabile Alp 200 e Stefano con il suo DRZ 400 Suzuki
Orlando e Davide (padre e figlio) con le rispettive KTM 450 e 125EXC
infine Franco con la Yamaha WR450F caricata comodamente sul suo camper (infatti non si vede)
Il percorso è cominciato dopo circa 7 km di asfalto; da lì su per un sentiero che ci ha portato al paesino di Elcito (praticamente disabitato).
Qui il percorso si è svolto per vari sentieri del monte
compresa la risalita di un fiume in secca.
Ultimo pilota di un gruppo di intrusi
Meritata sosta pranzo
A fine giornata, abbiamo deciso di percorrere l’ultimo sentiero che costeggia la parete scoscesa della montagna; non estremamente difficile ma richiede una costante attenzione altrimenti….
Purtroppo si, è successo!!
Davide penultimo del gruppo si è distratto un attimo ed è volato giù per la parete insieme alla moto. Non vedendo arrivare ne lui ne Stefano, abbiamo deciso di chiamare quets’ultimo via radio per sapere se c’erano problemi. Stefano mi racconta che Davide gli si è presentato davanti chiedendo aiuto in quanto dopo essere ruzzolato giù per diversi metri è riuscito a risalire lungo la parete ma ovviamente senza la moto(che nemmeno si poteva vedere dal sentiero). Fortunatamente non si è fatto male, a parte una botta sul piede. Può sembrare impossibile ma in 4 persone, dandoci il cambio, ci abbiamo messo quasi 1 ora prima di recuperare la moto e rimetterla sul percorso.
Da questa esperienza abbiamo capito l’importanza di portarsi sempre appresso le radio e le corde, che ci avrebbero fatto risparmiare fatica.
Il gruppo che si rinfresca alla fontana di Elcito a fine giro (per ovvi motivi di tutela della propria incolumità, su suggerimento di Colibrì, abbiamo reso irriconoscibile i nostri volti
) Giornata indimenticabile per la compagnia e il ruzzolone finale.
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