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FRASASSI RALLY

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SuperHank
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FRASASSI RALLY

Messaggio da SuperHank » gio 15 nov, 2007 7:56 pm

FRASASSI RALLY
Come Alves si fa un giro in moto nelle Marche in solitaria e a zero spese!

LAVORO

Qualche rara volta sono riuscito a trasformare un impegno di lavoro in una girata in moto.
Nel 2004 avevo approfittato di una missione per lavoro a Udine per farmi un giro sugli immensi fiumi friulani: il venerdì avevo lavorato fino alle 16.00, poi avevo fatto un giretto serale lungo il Tagliamento, riprendendolo la mattina seguente e risalendolo fin dove possibile, per poi scendere verso la pianura lungo il Meduna Cellina, finendo in pieno in mezzo alla Baja Cellina, la gara di fuoristrada che si tiene annualmente in quelle lande.

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Settembre 2004: ponte di Pinzano al Tagliamento

Un anno dopo mi si prospettava una doppia trasferta, Bologna ed Ancona.
Il capo mi diceva:”Puoi scendere ad Ancona Lunedì, in 2 giorni ce la fai a fare tutto, poi salendo ti fermi un giorno a Bologna”.
“STI’CAZZI!” pensavo “così dopo 3 giorni di trasferta mi tocca rientrare in ufficio”.
ma invece dicevo:”Penso di fermarmi a Bologna il mercoledì, che faccio presto a fare il lavoro, il pomeriggio riparto e scendo ad Ancona, dove mi fermo giovedì e venerdì”.
Il Capo:”Ma di solito si comincia dal posto più distante…”
Alves:”Si, ma preferisco fare il ritorno con calma, Ancona è lontana…” e la spuntavo.
In realtà ad Ancona so bene che il lavoro si fa in poco più di una giornata, se il giovedì mattina ero già in loco avevo buone possibilità di avere quasi tutto il venerdì libero, e magari ci buttavo dentro pure il sabato.
Ad Ancona ci sono già stato 3 volte, mi piace molto: c’è un centro storico medievale con i ristorantini lungo il corso, dove si può mangiare ascoltando complessini che suonano ed ammirando la fauna femminile locale allo struscio; c’è il mare, ma non con la noiosa piattezza delle spiagge adriatiche, ma con la asprezza del promontorio roccioso del Conero; c’è un porto commerciale, che con le sue navi e traghetti mi fa sognare viaggi in terre lontane; c’è un entroterra di ondulate colline dai colori accesi che non ha nulla da invidiare ai più blasonati colli toscani ed umbri.

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Non sono le bianche scogliere di Dover (GB), ma le pareti rocciose del Conero.

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Non è bello pranzare affacciati al mare in tempesta, al posto della solita mensa in zona industriale a Vicenza?

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Tramonto sereno sulle colline anconetane

IL PERCORSO

Il problema principale era il percorso. La mia idea iniziale era orientata a un giro facile facile sulle stradine nell’immediato entroterra anconetano: ero conscio che sicuramente non ci sarebbero state mulattiere assassine e sterratoni infiniti, ma ci saranno sicuramente reticoli di stradine ai margini dei coltivi e piste lungo i numerosi fiumi marchigiani che scendono paralleli verso l’Adriatico, tali da permettere un giro natural-enduristico! Se riescono a fare enduro perfino nella più piatta Padania, figurati se ad Ancona non si poteva: questo pensavo.
Perciò inserivo un annuncio su alcuni forum cercando guide per un giro infrasettimanale nella zona, ma le risposte freddavano i miei entusiasmi: sia gli smanettoni di Soloenduro che i tranquilli mototuristi di xt600.it (su questi ultimi contavo molto) mi dicevano che attorno ad Ancona c’era ben poco, e che per fare enduro si spostavano verso l’Appennino, nei famosi Monti Sibillini, o nei dintorni di Cingoli, San Severino Marche, Matelica, Esanatoglia, tutti luoghi famosi al motociclismo in quanto sede di gare, circuiti di motocross, prove di rally ed enduro.
Un soloendurista molto gentile si offriva di farmi da guida nella zona di Cingoli, promettendomi un enduro strepitoso senza un metro di asfalto; ero tentato di accettare, ma avevo una alternativa.
Sul sito fotoviaggi.it c’è una raccolta di road-book che copre quasi tutta l’Italia, pubblicati da riviste di appassionati di auto fuoristrada 4x4 e messe in rete dall’autore del sito, liberamente scaricabili.
Per le Marche c’è un solo itinerario: Frasassi.
Quando si parla di fatalità!
Il mese prima mi ero recato in una officina per dei ricambi moto, e il meccanico mi aveva tirato fuori da sotto il bancone un porta road book ad avanzamento manuale della Ramirez:”sono anni che l’ho qua e sono stufo di vederlo, per 20 € te lo porti via”; senza sapere bene cosa ne avrei fatto lo avevo preso. E poche settimane dopo mi capita di andare in moto in una zona che non conosco ma di cui sono disponibili dei road book!
Poteva essere la soluzione.
Frasassi è all’incirca alla stessa altezza di Ancona, 50 km nell’entroterra, ma una superstrada a 2 corsie che percorre la valle dell’Esino la rende raggiungibile dalla costa in tempi brevi.
Trattasi di un percorso ad anello, con partenza e arrivo alle famose grotte, attorno ai monti prima di Fabriano; questa le note riguardo il giro:

“Note di viaggio
Caratterizzato da un andamento molto dinamico per quanto riguarda l'alternarsi di sterrati e tratti di collegamento su asfalto, l'itinerario che si snoda nei pressi di Frasassi, può essere classificato tra i percorsi offroad di media difficoltà. Le sue caratteristiche lo rendono infatti particolarmente stimolante per i driver alle prime armi, riuscendo tuttavia ad offrire sensazioni forti che ai fuoristradisti più smaliziati.
Le prime insidie al chilometro 16, sia per la presenza di una notevole pendenza laterale (nota n. 22), che per una pietraia molto impegnativa in discesa (nota n. 25). Il tratto più emozionante ed impegnativo dell'intero percorso si trova comunque all'altezza delle note n. 46-47 nel corso di un tragitto in salita molto insidioso; i pericoli maggiori sono rappresentati inizialmente dalla presenza di lastroni di roccia di grosse dimensioni sparsi sulla pista che, per essere superati senza eccessiva difficoltà richiedono l'adozione delle marce ridotte. La pendenza si accentua ulteriormente entro il chilometro successivo e le condizioni del fondo, particolarmente sconnesso, non escludono l'insorgenza di fenomeni di twist. A tale proposito è consigliabile affrontare questo itinerario almeno in coppia con un altro veicolo (mi raccomando non dimenticate le strops!). “

Ovviamente, se i percorsi sono tarati sulle auto, sarebbero risultati facili per la moto, ma mi andava bene: non cercavo rogne o difficoltà, solo un piacevole giro enduro in luoghi sconosciuti.
Sarei andato a Frasassi; in più mi stampavo il road book “ Montefeltro”, altro giro per 4x4 a cavallo di Romagna e Marche, tra la valle del Marecchia e San Leo: avrei potuto farlo sabato mattina, tornando verso il Veneto.

INCUBO

Trascinarsi dietro la moto sul carrello per 3 giorni è stato un incubo, ma non per l’impiccio nella guida o per il tempo pessimo trovato lungo la discesa della penisola: ho vissuto la costante angoscia di essere derubato!
Il furto del mio 600 in Corsica e la sottrazione con scasso del GSX600 di mio fratello dal garage di casa, mi hanno segnato. Da allora mi sono convinto che rubare una moto, sopratutto una leggera e piccola fuoristrada, è facile molto di più del classico bere il bicchier d’acqua!
In autostrada mi fermavo una volta sola in autogrill, tempo di bere un caffè al volo, con l’angoscia dell’auto la fuori.
A Bologna parcheggiavo a fianco del capannone della ditta; quando sono andato in bagno, mi sono accorto che i servizi erano sullo stesso lato del parcheggio, e sbirciavo dalla grata per controllare la moto: e non vedevo più i miei mezzi!!
Terrorizzato correvo nel piazzale, ed era tutto OK; mi ero sbagliato nel collocare la posizione del bagno, era molto più lontano dalla mia auto e dalla grata non potevo vederla, ma per 5 minuti mi sono tremate le gambe!
L’albergo lo avevo scelto apposta per la presenza del garage sotterraneo, in cui avevo parcheggiato il carrello, adeguatamente coperto da un telo; di notte il portone era chiuso, ma di giorno no, e non c’era un controllo all’entrata, chiunque volendo avrebbe potuto entrarvi: il giovedì e venerdì mattina ho lavorato col terrore dentro!
Al parcheggio di Frasassi vedevo una persona bighellonare per tutto il tempo che stavo li, osservandomi con insistenza; terrorizzato pensavo a qualche ladro, finché non capivo che era l’autista di uno dei pullman delle scolaresche in gita!
Finalmente alle 10.30 del venerdì completavo con anticipo il mio incontro, recuperavo la moto all’albergo e imboccavo la superstrada verso Frasassi.

IL SOSIA

Anche il trasferimento in auto era piacevole, accompagnato dalle colline della valle dell’Esino e dal fiume stesso gonfio di pioggia. Vedevo in lontananza sterrate sui colli e piste lungo il corso d'acqua, e non mi vengano a dire che nell’immediato entroterra marchigiano non si possa fare del facile fuoristrada, guarda che posti: Pivelli!
Pochi km prima di Frasassi le colline scompaiono di colpo, lasciando il passo a scabre pareti rocciose in cui si infilano strada e fiume: è la “Gola della Rossa” molto suggestiva.
Non ho capito bene se Frasassi sia un paese o solo il nome delle grotte, perché il comune si chiama Genga, formato da tante borgate; a Genga Stazione c’è un enorme piazzale con parcheggio e numerosi baracchini di cianfrusaglie, parcheggio ed inizio la preparazione di moto e attrezzatura.
Nel mentre una Land Rover dei Carabinieri entra nel piazzale, gira verso di me ( in un piazzale quasi completamente vuoto!) e mi accosta a fianco!
Al volante c’è un solo militare (ciò smentisce che i caramba vanno sempre in coppia), scende e mi trovo davanti il mio amico Baypiss, milanese D.O.C.:”Ma che ci fai nelle Marche travestito da carabiniere, Baypiss?”
Ma non è lui, ma un sosia!
Mi chiede dove sto andando, li rispondo che voglio fare un giro nei monti qui attorno, mi chiede di dove sono, che percorso faccio; sto sul vago, ho delle indicazioni tratte da alcuni siti di viaggi, rispondo; “ma lo sa che qui non sono molto tolleranti verso le moto, è zona parco” mi dice.
Ahia, ahia, qui ti beccano ancor prima di cominciare, mi vien da pensare; ma poi il colpo di scena:”No, non è per dirle niente, è che anch’io sono endurista, ho un CRF, non giro da queste parti ma più in giù di solito, ma so che qui fanno problemi!” E poi non mi lasciava più andare: e guarda la moto, e guarda il road book, e domanda com’è la situazione dell’enduro dalle mie parti, e cerca una cartina topografica della zona in auto per regalarmela, che tanto ne ha un sacco!
Finalmente l’amico endurista mi lascia partire, regolo il road-book alla prima nota, azzero il contakm e parto.

FRASASSI RALLY

Subito combino un casino che mi comprometterà la sequenza del road book: interpretavo come punto 0 il piazzale del parcheggio, mentre la nota, anche se parlava di parcheggio, in realtà intendeva l’ingresso delle grotte, ubicato in una stretta forra, in cui i visitatori vengono portati da bus navetta. Sul manubrio ho il semplice cruscotto dell’XR600, con il parziale che si azzera completamente; se faccio errori, se torno indietro, i km indicati non corrispondono più a quelli indicati nelle note, ed allora sono costretto a fare complicati calcoli per pareggiare i km segnati con le note; ci riuscirò per un po’. Poi lascerò perdere e mi affiderò alle sole note.
La sfiga è che non ho con me nessuna cartina specifica del luogo, solo la mappa regionale 1:200.000, assolutamente inadeguata alle esigenze di un giro fuoristrada. Ad Ancona ne avevo cercata una, ma causa lavoro avevo sempre trovato le librerie chiuse.
Uscito dalla suggestiva forra delle grotte, prendo una laterale che costeggia un torrente, per poi arrampicarsi sulla montagna; un fagiano fugge al rumore dell’XR, pennuti che non conosco si alzano in volo: ci sono tabelle naturalistiche, ogni 50 metri sulla strada c’è un cartello che dice “inizio area di protezione” ed avvertono che nei sentieri che conducono alle pareti rocciose non si può transitare, a piedi, e nemmeno arrampicare, per non disturbare la nidificazione della fauna volatile: figuriamoci in moto, qui se mi beccano mi gettano nelle grotte e chiudono l’ingresso!
L’asfalto termina in un pianoro in cui sorge il borgo di Rosenga: inizia uno sterrato ampio, dal fondo compatto come cemento e senza divieto.


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Rosenga – chiesetta

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Ampia la veduta dei monti verso l’interno; foreste, radure coltivate, qualche paese e casa colonica persi in questa immensità; proprio come in Veneto!
Non n sono sicuro ma quello innevato dovrebbe essere il Monte Cucco, sulla dorsale che separa Fabriano da Gubbio.

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Una cartolina dalle Marche

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Ponte di comando XR: road book con note evidenziate da vero “professional”, contakm del vecchio XR600, marsupione rosso con antipioggia, cartina delle Marche infilata dietro il portafaro, serbatoione Acerbis da 22 l che fa tanto “Africa”!

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Lo sterrato da Rosenga

Lo sterrato valica un crinale gibboso e scende verso un’altra piccola borgata, per quella che dovrebbe essere la nota n°9, “svoltare a DX – SSP”, cioè seguire sterrato principale, ma la strada principale è asfaltata! Sull’altro versante della valle vedo interessanti mulattiere arrampicarsi sul dorso della montagna, ma non mi sembrano itinerari da 4x4; qui emerge lo svantaggio di non avere una mappa dettagliata dei luoghi, e di seguire una traccia per auto: se avessi avuto una carta topografica avrei potuto individuare alternative più motociclistiche all’itinerario principale; inoltre il road-book non è aggiornatissimo (pubblicato nel 2002) quindi è facile che qualche sterrata sia stata asfaltata; è questo il caso, infatti scendendo per l’asfalto ritrovo le indicazioni del road book.
L’itinerario prosegue lungo una valletta suggestiva, chiusa da piccoli colli boscosi e percorsa da un torrentello che forma un minuscolo lago, credo artificiale, il lago Fossi, anch’esso oasi naturalistica e attrezzato con campeggio.
Anche questo pezzo, che doveva essere sterrato, è asfaltato.

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Il lago Fossi

La nota successiva diceva di raggiungere l’abitato di Capovilla, che in realtà non si chiama così, ma Codevilla; non sarà l’unico nome di località scritto erroneamente nel road book: Calcello al posto di Colcello, Monticelli al posto di Monticello: un diversivo in più per rendere più emozionante la ricerca della via!
Da Codevilla parte, come da nota, una carrareccia stretta, ripida e profondamente scavata dall’acqua, molto divertente da affrontare con la moto; purtroppo all’inizio è posta una piccola tabellina di divieto di transito, inchiodata al fusto di un albero!
Quando trovo questi segnali “atipici” non so mai come comportarmi: il dubbio è sempre lo stesso, che un contadino o un abitante del posto, irritato per il passaggio dei fuoristrada, abbia optato per il “fai da te”, prendendo un cartello di quelli che vendono nelle ferramenta ed appendendolo dove capita.
Decido, pur con timore, di fregarmene e tiro dritto.
La carrareccia è molto divertente, impegnativa senza mettere in difficoltà: non me ne intendo di 4x4 fuoristrada, ma non mi pare un percorso da SUV, inoltre è anche molto stretto.
Dopo aver preso quota la stradina si inserisce in una profonda vallata, chiusa da una montagna rocciosa, ricoperta da rada vegetazione, molto molto affascinante.
La carrareccia arrivava ad una radura, crocevia di diversi sentieri; una tabella mi informava che ero nella Valle Scannuppia, o Scannuccia, non ricordo bene, “biotopo importante per le formazioni geologiche…la flora…la storia…ecc.: capivo che forse quel divieto non era stato messo a caso!

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Bivio

Nelle note la radura era indicata, perciò proseguivo dritto come da road book.
Mi aspettava una lunga discesa dal fondo pietroso, con alte sponde, molto divertenti da sfruttare per far curvare la moto.
La discesa terminava al borgo di Monticello (Monticelli Assecondo il R-B); le note indicavano di scendere l’asfalto per pochi metri ed imboccare uno sterrato a SX, che poi sarebbe passato per una cava; trovavo uno sterrato, vietato col solito cartello inchiodato all’albero, lo seguivo ma invece di passare per una cava scalava la montagna trasformandosi in sentiero.
Tornavo all’asfalto e scendevo a valle, e quasi in fondo mi trovavo la cava, ma a DX: BOH???
Dal fondovalle dovevo andare verso Meleto; ormai non mi ci capivo più col road book: il conta km dell’XR è completamente sballato con le indicazioni delle note, con i continui errori di rotta e i relativi avanti e indietro.
Non so quale sterrata imboccare, ne vedo una bella, dal fondo impegnativo: “fan’culo il R-B, buttiamoci qui!”
È una divertentissima sterrata dal fondo a lame di roccia longitudinali, che godo a fare a manetta.

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La sterrata a lame

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Da quei monti sono appena sceso

Al termine della sterrata mi ritrovo al paese di Calcelllo (Cancello per il R-B!): ho ritrovato la strada senza volerlo.
La conferma mi viene data dalla nota 40, ““a SX “CRAZY SPLASH” acquapark”””, ed infatti ecco l’acquapark:

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Che lo riaprano per l’inizio della bella stagione?

Dall’acquapark le note indicano di seguire l’asfalto per Ancona, per poi imboccare uno sterrato impegnativo che conduce a Valle Montagnana; giro come un ebete la valle, ma proprio non riesco a rintracciare un percorso che collimi con le note; alfine vedo una invitante carrareccia che guada un torrentello, e mi ci ficco.
Dopo il torrente attraverso un tratto fangoso, poi la mulattiera sale con pendenza elevate il fianco del monte; ci sono canalette scavate dall’acqua dove le pedane strisciano ai bordi, mentre il motore quasi è fagocitato dalla terra: divertimento puro!
La discesa avviene per una lunga sterrata bordata da cipressi, che mi regala panorami splendidi, e soprattutto mi fa arrivare a Valle Montagnana!

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L’arrivo della mulattiera a SX

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La discesa

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Appennino

Da Valle Montagnana devo ora raggiungere Colle Giglioni, attraverso una sterrata dal fondo durissimo, tirata come un biliardo: asfaltatura in vista?
Sarebbe un delitto, perché osservare da lontano quel nastro bianco snodarsi con ampie volute sulle colline è affascinante.

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Valle Montagnana e la sterrata per Colle Giglioni

Sono arrivato in una zona di basse colline, e intravedo Fabriano al centro di una ampia valle; il road-book riconduce a Frasassi per asfalto, ma al mio occhio esperto non sfuggono spunti fuoristradistici, la presenza di collegamenti in fuoristrada.
Ma cosa posso fare senza una cartina topografica?
Rientro a Frasassi per asfalto, godendo (almeno per quello che è possibili con l’XR) del tortuoso bitume.

BILANCIO FINALE

Al rientro al parcheggio ho in attivo 70 km, di cui almeno metà in fuoristrada, per nemmeno 4 ore di marcia; non è molto in assoluto, ma i pezzi off-road erano belli e il panorama dell’Appennino ancora di più, e scoprire una nuova zona, anche solo in asfalto, è sempre una gioia.
E a zero spese ancora meglio!
Se fossi riuscito a trovare una cartina topografica della zona avrei certamente avuto maggior frutto nell’uso del road-book, ance per ovviare alle inesattezze delle note e ai cambiamenti intervenuti in loco in questi anni.

Ciao
Alves

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FRASASSI RALLY

Messaggio da pinof » gio 15 nov, 2007 8:35 pm

Bellissimo resoconto, Alves! Dettagliato, con belle immagini. Bravo! Contribuisci, in questo modo, anche tu ad ampliare i percorsi dell'Italia centrale; inoltre credo che l'Appennino dalle mie parti offra innumerevoli risorse, si tratta solo di avventurarsi. Carpegna, Pennabilli.... potrebbero essere le mie prossime mete di primavera. Che sia il caso di comprarmi un carrello?

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FRASASSI RALLY

Messaggio da max37 » ven 16 nov, 2007 3:15 am

sempre gran bei giri.
Max37

http://www.tecnicamotori.it/

La cosa più deliziosa non è non avere nulla da fare. E' avere qualcosa da fare e non farla.

Oggi non faccio niente perchè ieri non ho fatto niente ma non avevo finito.

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Messaggio da sambuca » ven 16 nov, 2007 10:51 am

la carogna invidiosa che ho sulle spalle sta' raggiungendo un peso incredibile!!!
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FRASASSI RALLY

Messaggio da =burba= » ven 16 nov, 2007 5:23 pm

Uauuuu!! Sei arrivato anche lì ?!?! :shock: Ottimo report e foto... Come sempre! :wink:
--------LUNGA VITA AL 2T--------
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alp
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FRASASSI RALLY

Messaggio da alp » ven 16 nov, 2007 5:52 pm

Alves continua a stupirci coi suoi magnifici report.

A questo punto, cari motortrippers mi viene in mente un’idea. Perché non eleggiamo il nostro motortrip-reporter?

Dico subito che il mio voto va ad Alves. 1 a 0 per lui. Avanti il prossimo.
A presto e...
Buon motortrip,

alp

colibrì
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FRASASSI RALLY

Messaggio da colibrì » sab 17 nov, 2007 1:51 am

Bel giro Alves, ma la prossima volta ...ricordati che (anche se da poco) ci sono anchi'io e questi sono i mie posti............e se si va insieme l'unica "cartina" di cui avrai bisogno..... sarà quella del menù della trattoria dove ti porterò. :P

Ciao.
Il problema non è avere ragione...ma farsela dare!

SuperHank
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FRASASSI RALLY

Messaggio da SuperHank » gio 22 nov, 2007 5:02 pm

colibrì ha scritto:Bel giro Alves, ma la prossima volta ...ricordati che (anche se da poco) ci sono anchi'io e questi sono i mie posti............e se si va insieme l'unica "cartina" di cui avrai bisogno..... sarà quella del menù della trattoria dove ti porterò. :P

Ciao.
Mi sa che non ci sarà una prossima volta!
Ero stato assunto per seguire i depositi periferici in giro per l’Italia, ora mi ritrovo chiuso in ufficio.
Per i depositi da Roma in giù ho sempre preso l’aereo, ma gli altri erano da raggiungere in auto (Genova, Firenze, Udine, Torino, Ancona, Bologna).
Anche per questo mi ero deciso a prendere l’Elefant, dopo averci pensato su un annetto: sai che bello andare a Genova o Firenze in moto, facendo l’Appennino al posto dell’autostrada, magari con qualche sterratine in mezzo?
Risultato: a maggio 2006 compro l’Elefant, a dicembre mi destinano ad altro incarico, in mezzo solo viaggi in aereo!
Sibillini, Conero, appennini, addio!

Ciao
Alves

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