A spasso con Taddy
Inviato: lun 05 ago, 2013 10:34 am
Stanco dei soliti percorsi a San Marino e nel circondario mi sono voluto concedere tre giorni speciali e così mi decido a contattare Taddy, un fuoristradista veramente doc di Bologna. Celebre è stata la sua impresa di attraversare tutta l’Italia in fuoristrada accompagnato da Gloria, la sua dolce metà .
http://www.iviaggiditaddyegloria.it/gps ... si-cd.html
Sta di fatto che Taddy è un’autentica enciclopedia vivente in fatto di percorsi in off nel bolognese e circondario, conosce una miriade di sentieri, sterrate, mulattiere, ti porta ovunque percorrendo , per ore, tracciati diversi. Era una buona occasione per mettersi in gioco e, perché no, anche alla prova, concordo così con lui tre pomeriggi da trascorrere insieme. Grazie all’aiuto e alla gentilezza di Marino, il mio meccanico di fiducia, riesco a portare l’alpetta in prossimità di Bologna e dopo aver preso alloggio al Dulcamara, un agriturismo immerso nel verde e nella più totale pace, mi appresto ad attendere il primo pomeriggio.
Puntuale come un orologio svizzero alle 13,30 mi si presenta Taddy accompagnato da un suo amico e così, dopo uno scambio di piacevoli battute (la socievolezza dei bolognesi è proverbiale), ci apprestiamo a partire; devo confessare che provavo una certa trepidazione non avendo idea a cosa sarei andato incontro. Da quel momento, per ben quattro ore, è stato un susseguirsi di sentieri, sterrate, guadi, il tutto immerso in paesaggi d’incanto, ma quello che più mi ha stupito è stata la lunghezza di questi tracciati che parevano non finire mai. In verità il mio passo era ben inferiore al loro; in moto sono lento, lo so, tuttavia i miei compagni di avventura hanno sempre avuto la pazienza di aspettarmi ad ogni deviazione. Arriva ben presto sera, la stanchezza comincia a farsi sentire, torno al Dulcamara e in men che non si dica mi addormento in un sonno profondo e ristoratore unito ad un piacevole compiacimento.
Il secondo giorno Taddy è accompagnato da un altro fuoristradista, questa volta si sale sul crinale di un monte e lo si attraversa in tutta la sua lunghezza, alcuni tratti mi incutono un po’ timore ma le parole rassicuranti dei miei accompagnatori mi inducono ad affrontare le difficoltà con decisione, poi è la volta del fiume e qui è un guado dopo l’altro, poi è la mulattiera con i sassi smossi, l’alpetta sale senza esitare dando il meglio di sé, siamo tutti e tre immersi nel fumo e nella polvere, le frizioni vengono messe a dura prova. Si ritorna casa dopo altre quattro ore di percorrenza, gli occhi bruciano ma il cuore esulta.
Terzo ed ultimo giorno: Taddy ha capito le mie esigenze e questa volta senza amici appresso mi ha chiesto di tenere la mia andatura perché lui mi sarebbe stato dietro e quindi, a piccolo trotto, ci siamo ritrovati su sterrate più ampie da dove si dominavano i fondovalle; solo laggiù, ormai in lontananza, la città di Bologna sempre più distante e sempre più piccina.
http://www.iviaggiditaddyegloria.it/gps ... si-cd.html
Sta di fatto che Taddy è un’autentica enciclopedia vivente in fatto di percorsi in off nel bolognese e circondario, conosce una miriade di sentieri, sterrate, mulattiere, ti porta ovunque percorrendo , per ore, tracciati diversi. Era una buona occasione per mettersi in gioco e, perché no, anche alla prova, concordo così con lui tre pomeriggi da trascorrere insieme. Grazie all’aiuto e alla gentilezza di Marino, il mio meccanico di fiducia, riesco a portare l’alpetta in prossimità di Bologna e dopo aver preso alloggio al Dulcamara, un agriturismo immerso nel verde e nella più totale pace, mi appresto ad attendere il primo pomeriggio.
Puntuale come un orologio svizzero alle 13,30 mi si presenta Taddy accompagnato da un suo amico e così, dopo uno scambio di piacevoli battute (la socievolezza dei bolognesi è proverbiale), ci apprestiamo a partire; devo confessare che provavo una certa trepidazione non avendo idea a cosa sarei andato incontro. Da quel momento, per ben quattro ore, è stato un susseguirsi di sentieri, sterrate, guadi, il tutto immerso in paesaggi d’incanto, ma quello che più mi ha stupito è stata la lunghezza di questi tracciati che parevano non finire mai. In verità il mio passo era ben inferiore al loro; in moto sono lento, lo so, tuttavia i miei compagni di avventura hanno sempre avuto la pazienza di aspettarmi ad ogni deviazione. Arriva ben presto sera, la stanchezza comincia a farsi sentire, torno al Dulcamara e in men che non si dica mi addormento in un sonno profondo e ristoratore unito ad un piacevole compiacimento.
Il secondo giorno Taddy è accompagnato da un altro fuoristradista, questa volta si sale sul crinale di un monte e lo si attraversa in tutta la sua lunghezza, alcuni tratti mi incutono un po’ timore ma le parole rassicuranti dei miei accompagnatori mi inducono ad affrontare le difficoltà con decisione, poi è la volta del fiume e qui è un guado dopo l’altro, poi è la mulattiera con i sassi smossi, l’alpetta sale senza esitare dando il meglio di sé, siamo tutti e tre immersi nel fumo e nella polvere, le frizioni vengono messe a dura prova. Si ritorna casa dopo altre quattro ore di percorrenza, gli occhi bruciano ma il cuore esulta.
Terzo ed ultimo giorno: Taddy ha capito le mie esigenze e questa volta senza amici appresso mi ha chiesto di tenere la mia andatura perché lui mi sarebbe stato dietro e quindi, a piccolo trotto, ci siamo ritrovati su sterrate più ampie da dove si dominavano i fondovalle; solo laggiù, ormai in lontananza, la città di Bologna sempre più distante e sempre più piccina.