premessa:
Un ringraziamento particolare a Davide di Villacidro, da me contattato su Facebook, per la disponibilità dimostrata e per averci coinvolto con i suoi amici nel bel giro che hanno organizzato domenica 18 aprile!
1° GIORNO
... non siamo andati in Sardegna per pettinare le bambole...
dopo il viaggio di avvicinamento durato tutto il sabato (e notte precedente) si arriva alla sede del "ritiro" :
VILLACIDRO, uno dei due capoluoghi della neo provincia del Medio Campidano (VS= Villacidro - Sanluri)
...domenica mattina eravamo già attrezzati per la 1° presa di contatto con i sentieri sardi!
Io (Johax) con la Scorpa T-Ride, Ambrogio (Brianza)con l’inossidabile Beta Alp 200 e Claudio (Husqvarna100) con la Husqvarna 450 “Special edition”
l'appuntamento è con un gruppo di giovani enduristi del posto, che, con la solita disponibilità di queste parti, ci avevano già preparato un percorso bello tosto per farci assaggiare la bellezza del loro territorio
dopo qualche km di transito per strade di campagna, apprezziamo l'atteggiamento: ad ogni incrocio ci si aspetta per tener sempre compatto il gruppo!
"loro" han tutti moto da enduro sopra i 400cc e un'età media che oscilla tra i 25 e i 30 anni! ...ci sarebbe di che preoccuparsi...ma ormai è tardi per farlo e quando si è in pista...si può solo ballare!
E si inizia a far sul serio!
Ad un certo punto chi conduce il gruppo si ferma: ci fa ripartire uno alla volta!
La vegetazione, a noi che stiamo nelle retrovie, copre la visuale di quello che ci aspetta, ma il rombo dei motori che partono lascia pochi dubbi alla fantasia!
Svoltata la curva si ci lancia su per una “tagliafuoco” di 150-200metri con una pendenza media di 45° (100%!) …non avevo mai fatto una roba simile! Il tipo mi urla:” 2° o 3° marcia e non mollare!”
Quando ti vai a mettere in certe situazioni non puoi far altro che proseguire e sperar in bene! Capisco in fretta che il segreto è avere sempre trazione senza cali di motore evitando assolutamente che la moto si intraversi!
Devo ammettere che arrivare in cima alla collina è stata un’esperienza di alta adrenalina…e da li in poi “vivi di rendita” ormai nulla è impossibile!
Condividere questa esperienza con altri ci induce a far presto amicizia (nel “rischio condiviso” chissà perché si diventa tutti amici in fretta!)
Portandosi in alto il paesaggio diventa sempre più appagante e aumenta la voglia di continuare a vedere cosa c’è oltre!
Non è obbligatorio proseguire sulle tagliafuoco, esiste la strada alternativa che non è mai banale, ma è una bella esperienza il mettersi alla prova! E quindi tentiamo nuovamente la sorte…e con successo!
Arrivati in cima alla serie di creste di collina, ci conducono per un sentiero in discesa dove non esiste margine d’errore! Se ti fai attirare a guardare il paesaggio sotto rischi di andar giù per la verticale! …anche perché le piogge di questa primavera hanno fatto crescere in modo esagerato la vegetazione a bordo sentiero…come se rami e foglie volessero opporsi alla nostra intrusione!
A questo punto un breve tratto asfaltato ci porta fino ad una carrareccia che termina nel fondovalle.
Il fondo degenera perché è di fatto il greto di un torrente secco…ed uno dei ragazzi rompe il manubrio in due pezzi! Evidentemente aveva già subito delle “torture” in passato e questa è l’ultima! Gli diamo una mano e posizioniamo il tubo a “cavallo” dei due raiser per consentire all’amico di rientrare tranquillamente a casa.
Più avanti nel torrente c’è acqua, guadiamo e il sentiero prende a salire di quota lungo una mulattiera impestata di sassi che, ovviamente, tendono a rotolarti sotto le ruote!
Abbiamo ormai superato da tempo l’ora di pranzo, ci dirigiamo in vetta per una serie di strade sterrate fino ad arrivare sul versante opposto dove raggiungiamo un bel agriturismo.
Claudio ne ha abbastanza, approfitta dei dolori ad una gamba di uno dei ragazzotti che nell’esuberanza ha rimediato una botta…e rientra.
Il gruppo si assottiglia ma il ritmo diventa più alto…dopo aver abbondantemente pranzato…e sproporzionalmente bevuto…ogni ulteriore commento diventa superfluo!
Pratichiamo sentieri nel fitto sottobosco dove spesso è conveniente non star in piedi sulle pedane per via dei rami bassi. Non sappiamo dove siamo ma io ed Ambrogio ci stiamo divertendo molto e lui tiene anche un bel ritmo con la sua Alpetta! Non sfigura certo di fronte a enduro di grossa cilindrata! Ancora una volta la poliedricità del mezzo viene fuori…anche se il Brianza confida d’esser andato al limite…se non oltre!
La mia moto ormai non mi stupisce più! Tiene testa agli enduro e può far compagnia ai trial…va ovunque con dignità insomma!
Scendiamo a valle per una mulattiera bella tosta e finiamo al paese di Fluminimaggiore non senza aver mangiato la polvere delle retrovie per uno sterratone che porta alla “civiltà”
Qui facciamo rifornimento alle moto…e alle nostre gole! Una ICHNUSA è d’obbligo!
Riprendiamo la via di casa su per le colline con altri bei panorami con animali al pascolo
L’altro versante ci porta al paese di Gonnosfanadiga (uno scioglilingua!) e sempre su strade sterrate rientriamo a Villacidro che sono ormai le 7 di sera passate eravamo partiti alle 9 del mattino!