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Sulle tracce di Edward Lear. Parte 1: prima esplorazione.
Sulle tracce di Edward Lear. Parte 1: prima esplorazione.
In effetti, caro Paolo, attraversare gli stessi luoghi dopo la lettura di un libro come quello di E. Lear, me li ha fatti vedere in una prospettiva diversa. Oltre centocinquanta anni di differenza e vedi la stessa chiesa, la stessa fiumara, lo stesso sentiero, l’asino sostituito dalle moto, l’identica ospitalità e le stesse difficoltà a trovare un luogo in cui recuperare del cibo. Pensare alla sua paura per i briganti e alle incognite di un viaggio in una regione così inospitale per quei tempi mi hanno fatto entrare in una dimensione fantastica e percorrere le stesse mulattiere di sempre non è stata più la stessa cosa.
A presto e...
Buon motortrip,
alp
Buon motortrip,
alp
Sulle tracce di Edward Lear. Parte 1: prima esplorazione.
Ohhh, che bel regalo ha portato Babbo Natale, o meglio dire Babbo Alp!
Un viaggio nella storia e nella geografia, dove la moto da enduro e relative tecniche di guida, così come gli ostacoli del percorso, non sono il fine stesso della uscita, ma solo accidentali conseguenze del fine ultimo, ossia vivere una avventura esplorativa nel tempo e nello spazio.
Sono i giri più belli, questi.
E non sono facili da fare: prima di montare in sella c'è studio, di libri, di carte, ragionamenti, forse una parte migliore perfino del viaggio concreto.
Quanto ai compagni, difficile trovarli, lo posso capire: non tuti hanno la sensibilità per le cose di cui sopra, e anche se ce l'hanno, poi magari manca il tempo, la voglia, ecc..
Io stesso ultimamente mi trovo a fare uscite in gruppo più ludiche che esplorative a 360° ... forse la dimensione individuale è la migliore per un andare in moto introspettivo e culturale.
Grazie Alp.
Ciao
Alves
Un viaggio nella storia e nella geografia, dove la moto da enduro e relative tecniche di guida, così come gli ostacoli del percorso, non sono il fine stesso della uscita, ma solo accidentali conseguenze del fine ultimo, ossia vivere una avventura esplorativa nel tempo e nello spazio.
Sono i giri più belli, questi.
E non sono facili da fare: prima di montare in sella c'è studio, di libri, di carte, ragionamenti, forse una parte migliore perfino del viaggio concreto.
Quanto ai compagni, difficile trovarli, lo posso capire: non tuti hanno la sensibilità per le cose di cui sopra, e anche se ce l'hanno, poi magari manca il tempo, la voglia, ecc..
Io stesso ultimamente mi trovo a fare uscite in gruppo più ludiche che esplorative a 360° ... forse la dimensione individuale è la migliore per un andare in moto introspettivo e culturale.
Grazie Alp.
Ciao
Alves