La costruzione risale al 1664.
Nel '44 venne completamente distrutta dai nazi-fascisti come tutte le baite e i rifugi della zona sopra i 1.000 metri che potevano servire da base per i partigiani della 55° Brigata Rosselli.
Fu ricostruita tre anni dopo.
Ecco il rifugio

Si parte da Introbbio in Valsassina, si risale l'antica “Via del Bitto”.
Nel primo tratto la strada alterna tratti in sterrato a tratti in cemento.
Sino al secondo ponte è aperta ai mezzi 4x4 e alle moto, poi purtroppo i soliti cartelli di divieto.
La via segue un itinerario antico di molti secoli che metteva in comunicazione la Valtellina con il basso Lario e poi Milano, passando dalla Valgerola dove appunto si produce il Bitto, tipico formaggio fatto con latte di mucca e di capra.

Ormai prossimi a sbucare in Val Biandino, sulla sinistra il Rif. Tavacchia

Baite in Biandino

L'alta Val Biandino, il rifugio e il Pizzo dei Tre Signori.

Dietro il Rif. parte il sentiero che porta in vetta al Pizzo passando dal Rif. Santa Rita; lo seguiamo solo per un breve tratto, lo lasciamo per dirigerci verso il Lago di Sasso, la meta di questa gita.
Verso il Lago di Sasso


Finalmente arriviamo al lago, l'altimetro segna 2.000 metri.


Ripercorrendo lo stesso itinerario, contenti della bella giornata trascorsa in questo posto stupendo. ritorniamo velocemente a valle.
