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AXY XINGYUE X250R

Trail, ovvero motociclette da sentiero, o dichiaratamente da motoalpinismo. Sono moto non estreme, semplici e robuste, mettono subito a loro agio anche i meno esperti grazie a potenze limitate e selle basse. Economiche e bisognose di poche cure, spesso spartane, sono sicuramente lontane dalle mode, ma vicine allo spirito di questo forum
alp
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AXY XINGYUE X250R

Messaggio da alp » dom 04 nov, 2007 3:15 am

AXY XINGYUE X250R
La cinesina double face


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In un precedente report, ho accennato alla novità: Pino ha appena acquistato una nuova e fiammante AXY XINGYUE X250R, una dual sport made in China. L’ho subito provata su strada ma non vedevo l’ora di valutarne il comportamento su tracciati motoalpinistici. E così, sabato scorso ci siamo dati appuntamento, fotocamera al seguito, per ‘ncignare (letteralmente: iniziare, ovvero procedere all’iniziazione) la novizia all’antica e nobile arte del motoalpinismo, secondo la millenaria tradizione cinese del tao e del motoalpinismo (vista la provenienza).

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Questa mia prova su sterrato non è quel che si suol definire un test obiettivo. Riporterò le sensazioni provate a guidarla e il feeling che si è creato fra me e lei. Il primo impatto coinvolge la sfera estetica e quindi le emozioni. Mi sembra bella ma non audace. Tradizionale per certi versi, somigliante a qualcosa di già visto e per questo piacevole. Una enduro soft.

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I copertoni, di marca cinese, si prestano ad un uso ambivalente in/off-road, proprio quello che ci vuole per poterla usare anche per andare a lavorare. L’impatto cromatico, nell’insieme, è gradevole. Il blu delle plastiche spezza armonicamente con il grigio del telaio. Il tutto ha un’aria sportivo/elegante. Molto pratico il supporto al telaio alla altezza del serbatoio che funge da protettore. Splendidi entrambi i dischi dei freni. La strumentazione è vecchia come stile, un po’ retro’ (anche in questo c’è del fascino!). Bella la forcella bronzata upside-down con protezione in plastica bianca. Simpatico l’andamento superiore delle linee di accordatura sella/serbatoio.

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Rispetto alla dotazione di serie, Pino ha sostituito la targa portanumero sul faro anteriore (gialla invece della bianca di serie). I due specchietti fissi sono stati eliminati per un solo specchietto con stelo pieghevole, più pratico quando si va sugli sterrati. Via anche il portapacchi posteriore. Così attrezzata è costata 4.600 €, tutto compreso. Quanto oggi viene più o meno la Beta Alp 200, e questo mi ha fatto incuriosire maggiormente.

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L’altezza della sella c’è, ma non mi ha spaventato (sono alto 1.70 m), probabilmente perché appena salito il morbido monoammortizzatore posteriore ha ceduto considerevolmente nonostante il mio peso di soli 60 Kg.

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Il motore, per forma, dimensioni e rumorosità, somiglia quasi perfettamente a quello che monta l’XR250 Honda. Metto in moto ed è subito musica. Il rombo è silenzioso, morbido, regolare ma, contemporaneamente, maschio. Bene! Proprio ottimo per il motoalpinismo tranquillo, come lo facciamo noi. Un paio di tentativi fallimentari di partenza per lo stacco della frizione dissimile dal mio e mi avvio, finalmente, su uno sterratone facile facile.

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La leva è morbida e mi permette di mantenere la mia abitudine trialistica di usare le leve solo con l’indice. A proposito di impostazione trialistica, la triangolatura sella-manubrio-pedane mi è sembrata ben proporzionata (permette facilmente e velocemente di alzarsi ed abbassarsi sulle pedane). Come dicevo prima, l’altezza mi intimorisce e non ci penso proprio di cavalcare la cinesina su tratti hard (lo farà Pino!).

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Dolcezza e progressione sono le sensazioni che provo dopo aver cambiato le prime quattro marce. Prima e seconda molto vicine, servono sul ripido! Lanciando il motore si riscontra una valida progressione nella rapportatura e in sesta si viaggia a 90 Km/h senza vibrazioni (l’Alp, invece, già a 70 ti permette un’ottima ginnastica rassodante per i glutei). Il cambio va bene sia a salire che a scendere. I cavalli motore non mi hanno intimorito. E’ subito feeling (almeno sul facile). Il freno anteriore è estremamente efficace, il posteriore permette sia di bloccare la ruota (per derapare nei tornanti) che di modularne la velocita. La leva del freno posteriore è troppo interna e difficilmente raggiungibile col piede, bisogna farci una certa abitudine.

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Lo sterzo gira bene (non come la maggior parte delle enduro di origine crossistica) e ciò facilita le manovre da fermo). Il peso dichiarato (133 Kg) non si sente, al contrario della sensazione che ho provato guidando l’Alp 4.0. La forcella anteriore è efficacissima, copia perfettamente le asperità ed è sufficientemente precisa. Sul posteriore si aprono le discussioni. Per la mia esperienza personale posso dire che il monoammortizzatore morbido mi ha pienamente soddisfatto. Viceversa, coi suoi 10 Kg di peso in più, Pino lo sente troppo cedevole e avverte il fondo corsa quando aumenta l’andatura su terreno sconnesso. Pare che ancora non si sia studiato il manuale d’istruzioni e che quindi non conosca il sistema di regolazione che, a quanto dice la casa costruttrice, dovrebbe essere ampio e differenziato.

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Il feeling è nato! La guida sugli sterratoni tranquilli è stata un’esperienza piacevolissima. I tratti un po’ più impegnativi, se presi ad andatura turistica, non mi hanno mai provocato particolare ansia. Il solo pensiero di scalare una pietraia mi ha, tuttavia, fatto desistere da qualsiasi tentativo. Pino, invece, oggi ha avuto modo di mettere la cinesina a dura prova (o, per meglio dire, fra i due il più provato era lui). Le abbiamo fatto il pelo e il contropelo ed è salita tranquillamente in seconda dove un TM 125 si è fermato varie volte.

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La rapportatura del cambio ravvicinata le permette di salire su sentieri ripidi e lineari ad andature sostenute (come nello stile di Pino), ma ciò comporta un notevole ondeggiamento al retrotreno. Il comportamento in discesa è sicuro, grazie alla forcella anteriore generosa.

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Che dire, quindi? In conclusione è una buona moto! Sui primi 300 Km percorsi (oggi ne abbiamo fatti una settantina su sterrato) non ha ancora dato nessun problema. Già, è naturale che ognuno di noi si chieda quale sia la qualità costruttiva del mezzo e questo, normalmente, si valuta con la tenuta nel tempo. E’ economica certo (strumentazione, copertoni, accessori e componentistica in generale sono di bassa qualità) ma ha, come tutta la merce nuova, due anni di garanzia. C’è da vedere quanto sarà necessario avere a disposizione i pezzi di ricambio, la loro disponibilità e il loro tempo di recupero. Sicuramente è una moto che non tiene sul mercato (un po’ come per le auto tipo Niva della Lada), ma chi l’acquista non se lo pone questo problema: compra questa moto per risparmiare e per avere un mezzo economico nella gestione e manutenzione. Probabilmente terrà il mezzo per tanti anni (se dura!).

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Riporto sotto i dati della scheda tecnica trovati sul sito internet ufficiale della Axy, azienda produttrice della XINGYUE X250R. Rispetto a quanto dichiarato dalla casa, si è riscontrata l’assenza della pedivella per l’avviamento (kick starter).

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AXY XINGYUE s.r.l.
10128 - Torino, Italia
info@axy.it - www.axy.it
Motore: Monocilindrico 4 tempi catalizzato
Emissioni: Euro 2
Cilindrata: 249 cm
Alesaggio / Corsa: 53,0 / 49,5 mm
Rapporto di compressione: 9,3 : 1
Potenza Max: 13,5 kw a 8.000 rpm
Coppia Max: 17 Nm a 7.000 rpm
Carburante: Benzina senza piombo (> 92 ottani)
Distribuzione: Monoalbero a camme
Raffreddamento: Aria
Lubrificazione: A carter umido
Avviamento: Elettrico e Kick Starter
Starter: Automatico
Batteria: 12 v 7 Ah
Cambio: Manuale 6 marce
Telaio: Tubolare in acciaio
Forcella anteriore: forcella regolabile a steli rovesciati 40
Ammortizzatore posteriore: corsa max 85 mm
Freni: Disco a margherita anteriore e posteriore
Pneumatici anteriori/posteriori: 3.00/21 - 4.60/18
Dimensioni: 2.135 x 880 x 1.240 mm
Passo: 1.435 mm
Altezza sella: 960 mm
Peso a secco: 134 kg
Peso massimo a pieno carico: 284 kg
Capacità serbatoio: 9 l
A presto e...
Buon motortrip,

alp

abe70
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Re: AXY XINGYUE X250R

Messaggio da abe70 » dom 04 nov, 2007 11:28 am

Bella prova,complimenti per le foto e il commento, mi sembrava di sfogliare una rivista del settore.In foto la cinesina presenta bene, per il resto bisognerebbe provarla: il prezzo è ottimo...
ABE70

alanparsons
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AXY XINGYUE X250R

Messaggio da alanparsons » dom 04 nov, 2007 10:13 pm

Grazie e complimenti per il report (e per il nuovo acquisto :wink: )
Qualche mese fa la cinesina è stata provata su Fuoristrada, con esiti non molto positivi, anzi, più critiche che altro.
Però personalmente preferisco le "prove" di utenti come voi, che sanno quello che possono aspettarsi da una moto di questo tipo...che chiaramente non può essere paragonata a mezzi per uso professionale...ma può essere validissima per un uso "tranquillo".
Facci sapere come va nel tempo, col passare dei km...
Una curiosità: nella prova di Fuoristrada si faceva riferimento alla mancanza della posizione della "riserva" e anche della spia relativa...è veramente così?
Dall'Ara Honda XR 250 SM

Ex: Fifty Top "Mistral" 50, Rizzato Califfone 50, Beta MX 50, Yamaha TDR 125, Cagiva W8 125, Beta M4 350, Yamaha DT 125 RE


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alp
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AXY XINGYUE X250R

Messaggio da alp » lun 05 nov, 2007 12:56 am

Rispondo ad Alanparsons che dice:

"Una curiosità: nella prova di Fuoristrada si faceva riferimento alla mancanza della posizione della "riserva" e anche della spia relativa...è veramente così?"

E' così.
A presto e...
Buon motortrip,

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Messaggio da rxman » lun 05 nov, 2007 10:07 pm

mah, onestamente non mi piace il fatto che sia cinese. io non la comprerei, per una questione di principio
"la moto, una cosa così meravigliosa non può non avere un anima"
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Messaggio da alanparsons » ven 09 nov, 2007 12:50 am

A me non dispiace, l'unico appunto è che 4.600 euri sono forse un pò troppi
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Messaggio da max37 » ven 09 nov, 2007 3:31 am

anche a me no dispiace però per quei soldi comprerei sicuramente un'alp. ha una maggiore rivendibilità.
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Messaggio da Ernesto » ven 09 nov, 2007 4:19 pm

rxman ha scritto:mah, onestamente non mi piace il fatto che sia cinese. io non la comprerei, per una questione di principio
Sono daccordo.

Dal mio punto di vista questione di principio significa diverse cose.

Se devo comprare delle scarpe da ginnastica oramai ho poca scelta: posso solo decidere se spendere 15 euro o 150, a seconda di quanti soldi voglio regalare al marchio, ma sempre "cinesi" saranno.
Per la moto pero' per fortuna ho ancora una scelta, e per di piu' non sono obbligato a comprarla. La moto e' un piacere, se non e' buona che piacere e'?
Per me l'essere "buona", CV a parte, deriva molto dall'essere costruita in una fabbrica poco inquinante, da persone pagate decentemente, come frutto di uno sforzo creativo che lascia inevitabilmente il segno sull'oggetto.
Non voglio sembrare feticista, ma una moto in cui ogni elemento progettuale e' solo la media algebrica di quanto gia' presente sul mercato mi pare tremendamente spersonalizzante.

Per dirla in altri termini, se assegnamo un costo aggiuntivo, ognuno decida quanto, per ogni "difetto" tangibile e intangibile di questi prodotti, quanto finiamo per pagarli in realta'?

C'e' poco da fare, quando ce li presenteranno a 500€ il discorso sara' comunque chiuso, con buona pace dell'etica e dell'ecologia. Ma finche' ne costano 5000...
Ultima modifica di Ernesto il gio 01 gen, 1970 1:00 am, modificato 1 volta in totale.

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Messaggio da max37 » ven 09 nov, 2007 4:57 pm

Ernesto ha scritto:C'e' poco da fare, quando ce li presenteranno a 500€ il discorso sara' comunque chiuso, con buona pace dell'etica e dell'ecologia. Ma finche' ne costano 5000...
concordo in pieno.
se costassero veramente poco si potrebbe valutare ma dal momento che hanno prezzi paragonabili ai nostri a questo punto non c'è paragone.
meglio un marchio conosciuto magari usato oppura la beta nuova.
non dimentichiamoci che certe moto anche se di marchi famosi hanno una notevole difficoltà nel mercato dell'usato perchè non sono state capite, per l'estetica ecc.
immaginatevi poi a dover rivendere quella moto li.
poi se uno vuole provare e ha 4600 € da buttare può fare quello che vuole.
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Messaggio da max37 » ven 09 nov, 2007 5:01 pm

dimenticavo, senza nulla togliere alla moto che magari può essere la migliore del mondo ma da noi purtroppo non ha mercato.
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