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La Multiuso di Umberto Borile

Trail, ovvero motociclette da sentiero, o dichiaratamente da motoalpinismo. Sono moto non estreme, semplici e robuste, mettono subito a loro agio anche i meno esperti grazie a potenze limitate e selle basse. Economiche e bisognose di poche cure, spesso spartane, sono sicuramente lontane dalle mode, ma vicine allo spirito di questo forum
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gigetto
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Messaggio da gigetto » gio 04 set, 2014 6:32 pm

radio nezz ha scritto:chi le prove di durata (Gigetto per me rasenta la ...follia :lol: )
Grazie 8) hehehehe!
recupero le foto dal social di Borile che me le ha pubblicate:
https://www.facebook.com/borilemotorcyc ... =1&theater
Che stile!!! ;)

corvorosso
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La Multiuso di Umberto Borile

Messaggio da corvorosso » mer 10 set, 2014 1:21 pm

Ciao Gigetto sto cercando il report del tuo epico viaggio ma non lo trovo da nessuna parte, sono curioso di sapere delle tue impressioni,la fatica e dati tecnici se ne hai o ne ricordi: tappe, soste, tempi, consumi, velocità max e di crociera e comunque credo sia stata una bella sfida solo a pensarla: grande e complimenti al tuo spirito libero

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bebeking
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Messaggio da bebeking » mer 10 set, 2014 2:04 pm

corvorosso ha scritto:Ciao Gigetto sto cercando il report del tuo epico viaggio ma non lo trovo da nessuna parte, sono curioso di sapere delle tue impressioni,la fatica e dati tecnici se ne hai o ne ricordi: tappe, soste, tempi, consumi, velocità max e di crociera e comunque credo sia stata una bella sfida solo a pensarla: grande e complimenti al tuo spirito libero
prenditi tempo, e buona lettura. :D
gigetto ha scritto:Ciao a tutti ragazzi,
un saluto agli utenti ed un abbraccio particolare a tutti i possessori della Multi!
Alla salute della famiglia!

Mi aggiungo ai fortunatissimi, perchè da tre settimane ho acquistato una Borile Multiuso 230 usata, di 402,7Km, colore desert sand, con i tre portpacchi e praticamente nuova! Simone di Futur Bike di Milano è stato un perfetto venditore ed il precedente proprietario ha usato veramente poco il mezzo. C'erano comunque dei segni di una scivolatina su asfalto, il portapacchi di sinistra era leggermente graffiato e la leva del cambio sembrava risaldata, ma nulla di più.
Mi permetto di arricchire il topic con le mie personali osservazioni, che sono complessivamente positivissime! ...ma mi permetto anche di avanzare qualche costruttiva critica, per provare a migliorare la mia Multi, secondo il mio utilizzo. Dunque chiedo anche a voi! Ho addirittura visto che c'è un account attivo nella discussione ufficiale Borile! Giù il cappello! Soprattutto perchè questa è la cosa che più mi piace della Borile! E' avvicinabile e presente per ogni singolo cliente e ciò è lusinghiero, oltre ad essere utile biunivocamente.
Non vorrei approfittare del tempo di nessuno dunque avviso tutti che il testo è lungo e che si più saltare alle cose importanti in fondo, magari leggendosi “LA PROVA” e poi ripartendo da “I PREGI” e da “I DIFETTI”.

Buona lettura.

LA MIA RECENSIONE

LA VERSIONE:
La moto è la numero 5 di produzione, ha i rapporti corti e le coperture trial ed è stata aggiornata nell'impianto elettrico, avendo il gruppo ottico anteriore nuovo ed inoltre è stata sostituita la paratia parafango posteriore in gomma, con quella in carbonio.
Non è stata aggiornata invece per quanto riguarda il dispersore termico sul primo segmento di collettore di scarico, ininfluente per me che sono 176cm, ed il collettore aria-pistone non è ricavato dal pieno, ma non fondamentale. Il porta-targa non è in tinta con il colore della moto, ma nero, che a me piace anche di più, infine non c'è il pre-filtro che spero invece di poter mettere al più presto.
Infine ho notato che la pedivella per l'accensione meccanica è diversa da altre, è cromata, e forse nera era meglio, ma ha una forma migliore, che intralcia meno il polpaccio della gamba destra.

LA PROVA:
Pur non essendo un motociclista ed un endurista esperto, dopo la prima settimana passata a fare piccoli esperimenti su asfalto e su strade bianche, sono partito per un viaggio, totalizzando 1400km spaccati in due settimane. La prima tappa è stata Milano-Cortona(AR) svoltasi quasi in una giornata, dove alla sedicesima ora di guida, tra sette passi di montagna e tre parchi naturali, asfalto e sterrati, pioggia e addirittura grandine, ho ceduto fisicamente a Siena, pernottando in un alberghetto. Il giorno dopo in due ore ho raggiunto la prima meta per una settimana ahimè lavorativa. La seconda settimana ho raggiunto due utenti del forum, che conosco da anni, Fede detto Tango e Andrea (di cui non ricordo il nick), attraverso una tappa veloce e leggera sino alla provincia di Siena. Questi suddetti pazzi scatenati a trecentosessanta gradi, mi hanno insegnato a modo loro, come è successo anni fà con i mezzi 4x4, di cui siamo da molto appassionati ed assidui praticanti. Dopo un rapido frivolo e veloce test di "base", ci siamo dedicati a giri subito impegnativi, tagliando la testa al toro rapidamente!
Abbiamo fatto due uscite discretamente impegnative in due distinte giornate, una con "il meglio della zona", quindi rampe dissestate e sassaie erte, ed un'altra più di navigazione, tutta su sterrato e guida veloce, attraverso la provincia di Siena.
Al rientro verso casa, per problemi tecnici di cui dopo vi parlo, ho fatto una tappa Siena-Firenze con una riparazione di fortuna ed un amico di passaggio con un furgone, mi ha evitato l'ansia di rimanere appiedato tra Firenze e Milano! Viaggio concluso comunque come piace a noi, con sano sudore, tanti chilometri tutti molto sentiti, e paralisi facciale con sorriso a trentadue denti!

IL TELAIO:
Il telaio è il cuore di questa progettazione, so che pesa solo 3,8kg e funge anche da serbatoio, se pur da meno di 5 litri, e da scatola filtro. La prima peculiarità è che è realizzato in alluminio Carpental. Da non esperto non prendete per oro colato quello che dico, ma le mie impressioni sono state ottime! L'estrema leggerezza complessiva della moto, i pesi bassi, soprattutto dati dal motore ed il passo corto, fanno della Multiuso una divertentissima moto! Non è per nulla una moto noiosa o che impari a gestire fin dal primo minuto. L'anteriore si alleggerisce con facilità, ma perdona altrettanto facilmente, il posteriore su sterrato è nervosetto e divertente. Il telaio in ogni dove mi ha trasmesso e comunicato tutto molto bene, perchè le mie reazione alla guida, sono state, da scarso quale io sono, molto veloci, istintive ed efficaci. Questo telaio rende la moto reattivissima, ma la leggerezza ti salva sempre, dunque la sensazione è di sentirsi subito bravi! Ottima per imparare su asfalto e soprattutto in enduro!
Le vibrazioni non sono eccessive e non stancano, soprattutto perchè la cilindrata è limitata a 230cc.
Ultima cosa sul telaio. Esteticamente ad alcuni non piace perchè essendo mono-culla, evidenzia la larghezza del motore, che però è di una dimensione normalissima. Una cosa che all'inizio può non piacere, ma di cui alla fine, abitui velocemente l'occhio!

IL MOTORE:
Il propulsore come saprete è un Zongshen 230 ad aste e bilancieri, 4 tempi, con pochi cavalli, ma coppia infinita! Non va sotto-coppia mai! E pare sia estremamente longevo! Tutto confermato dalle mie sensazioni per ora!
Il sound non è per nulla spento, è strano perchè picchietta, ma è aggressivo, soprattutto quando giri la manetta in alto! L'impianto di scarico è un'opera d'arte, per gli ingombri e la posizione.
L'accelerazione è adeguatissima, le marche nella configurazione trial sono corte e danno soddisfazione anche in salita, il freno motore è abbondantissimo. La velocità massima è bassa, ma inadeguata solo per lunghi e noiosi rettilinei in pianura, che comunque sono facilmente evitabili, potendosi inventare, con questo mezzo, strade più divertenti anche in città, figuriamoci in campagna o in montagna!
Altre note: la frizione ed il cambio si sono ammorbiditi con il rodaggio ed ora sono perfetti, anche sotto sforzo estremo.
Ultima cosa che molti hanno notato, la moto, per lo più da ferma ed in estate, caccia molto calore, addirittura scalda il serbatoio, che comunque non risente per nulla di problemi pressione. So che il problema è stato arginato nella zona sella, con l'introduzione del pre-filtro, dove la paratia parafango in carbonio, prosegue sotto la sella limitando la trasmittanza termica. E' comunque un problema nel complesso irrisorio, soprattutto tecnicamente parlando. Al massimo il problema è di comfort, ma è limitato ai semafori rossi in estate.

LE SOSPENSIONI:
All'anteriore le Marzocchi da 40mm sono adeguate e largamente regolabili ed accoppiate da due piastre ricavate dal pieno in ergal! I pesi si trasmettono in modo nervosetto e davanti si alleggerisce spesso, ma con grandi margini ed in modo divertente. Io ora le regolazioni le ho abbastanza dure per l'asfalto in modo tale da non farle affondare molto in staccata, ma in off-road è meglio impostarle su una via di mezzo, più sul morbido, perchè tende a rimbalzare.
Il posteriore invece è il famigerato cantilever in Carpental da 4mm, oltre alle slitte, ai tendi-catena ed ai dadi ergal, con due ammortizzatori da down-hill, anch'essi discretamente regolabili. Non surriscaldano e copiano bene. Questi ultimi però sono un po' più difficili da regolare, almeno per me, ed infatti con questi ultimi, io ho avuto un problemino, di cui vi parlo in conclusione. La ciclistica comunque è complessivamente efficace, molto emozionante e molto divertente sempre con poco.

LE RUOTE:
I cerchi anteriori e posteriori hanno retto bene le sessioni di enduro fatte, anche se ho visto su un altro esemplare una discreta usura di quello anteriore, ovviamente dopo essere stato messo sotto sforzo estremo.
Le gomme originali non sono per nulla male. Il disegno è adeguatissimo sia per l'asfalto, sia per la roccia, le pietre e gli sterrati, un po' meno per il fango, soprattutto il posteriore. La mescola è morbida e ha molta aderenza, si sentono i tasselli che si pettinano in piega, quasi come se la ruota fosse un po' sgonfia. Ciò da notevoli vantaggi anche su denti e passaggi di roccia e pietre, dove la gomma aiuta a copiare puntualmente in fondo.

L'IMPIANTO FRENI: I freni sembrano adeguati ai pesi, l'anteriore decelera bene e blocca raramente, anche in fuoristrada, il posteriore è divertente perchè rallenta il giusto e all'occorrenza blocca con facilità e disinvolta gestione, aumentando il divertimento con poco.
Il consumo, si vociferi sia rapido, ma io so per certo che al contrario il costo di manutenzione è irrisorio proprio per le minime dimensioni degli organi.

L'IMPIANTO ELETTRICO:
L'impianto elettrico è ben pensato, i cavi sono limitati al necessario, la batteria è al litio, e per ora va benissimo, i gruppi ottici sono adeguati, il clacson è vivace e la strumentazione è limitata al minimo, anzi è addirittura digitale!
Una delle poche pecche estetiche della moto è forse proprio l'impianto elettrico, che io immagino, per questioni di semplificazione progettuale, di produzione, di assemblaggio, di costi e di facilità d'intervento in manutenzione, è stato posizionato in modo evidente alla vista e fissato con fascette in plastica. Credo comunque siano ipotizzabili piccole migliorie, che spero di riuscire ad apportare io stesso, magari su consigli specifici dal forum o dai miei conoscenti!

LA POSIZIONE DI GUDIA:
Sembra una Graziella (Cit. Tango). E' vero! E' una Graziella, fatta per stare in piedi grazie al manubrio alto. Le pedane non sono esteticamente stupende, ma sembrano ben posizionate. La sella è comoda più di quanto può sembrare, il passeggero ha un po' meno imbottitura, ma comunque largamente godibile per piccoli o piccoli/medi spostamenti. Questa sella comunque meriterebbe un capitolo a parte, perchè funge anche da parafango, deviatore d'aria per il filtro e infine blocca lo stesso filtro, nella giusta posizione.

GLI OPTIONALS:
Il mio esemplare ha i tre portapacchi, che sono eccezionali, perchè permettono di portare, senza alcuna ironia, tanto quanto un bmw, senza alcun bisogno di borse o bauletti specifici. Sono robusti, anzi, tanto che le vibrazioni in off-road tendono ad allentarne le viti.
So che da poco c'è anche il serbatoio aggiuntivo, che come detto dallo stesso Umberto Borile, snatura l'estetica della moto, ma è utile. Io comunque preferisco le mie due tanchette a bottiglia di due litri, perchè non più gestibili e svincolate dalla moto. Il serbatoio originale, tengo a precisarlo, è comunque impegnativo da svuotare in fuoristrada, anche se non impossibile.
Come sapranno tutti, ci sono anche optionals personali di Umberto Borile, come il rimorchio o il porta-motosega. Personalmente, aspetto con ansia novità per quanto riguarda, maschere per i fari anteriori e porta-taniche laterali, come quelle per la miscela della famosa motosega. Oltre a molto altro. Domande e curiosità che esplicherò sempre nel finale.

L'ESTETICA / LA FUNZIONALITA':
L'estetica è uno di punti forti di questa moto, che oltre ad essere funzionale io ognuna delle sue singole componenti, è anche atipica in modo non volgare, anzi retrò ed elegante. Se pur nuda e cruda, è sportiva ed aggressiva. Caratterialmente ed Esteticamente! Connubi unici, quasi inediti!
E' una moto che da questo punto di vista non mente! E' bella ed atipica nell'estetica, come nei possibili utilizzi ed anche nella guida. Spartana, ma pulita, Leggera, ma con estreme capacità di carico. Brillante e divertentissima su qualsiasi fondo, ma sicura, sincera e facile!
Ogni passante, benzinaio, motociclista al semaforo o bimbo, ha gli occhi puntati verso di te! Non sanno l'anno della moto e neppure conoscono la casa produttrice, ma sanno che gli piace! Sono sempre pieni di domande ed a volte io ripeto il solito nastro, che però non riesce mai a risultare dal tono annoiato! Fa piacere, avere gusti piacenti e fa altrettanto piacere poter tramandare il verbo, la cultura di possedere una vera moto, nata da una genialità tipica italiana!
Moto così, nate quasi per caso come la penicillina, sono io credo le più riuscite, ancor più di quelle dove l'impegno ha cercato fin dall'inizio l'estrema virtuosità. La stessa virtù che poi facilmente si perderà magari nel costo alto, o nella macchinosa produzione, oppure nella impegnativa gestione o ancora nell'esagerazione delle prestazioni fini a se stesse e mai commisurate all'uso.

I PREGI:
Per il mio utilizzo, il pregio più grande, ciò che mi ha fatto orientare verso questa scelta è stato proprio il connubio tra l'estetica e la funzionalità. La mia Multi desert sand con i portapacchi, mi permette di raggiungere un cliente in camicia, essendo io Architetto, oppure sgommare con discreta violenza nel bosco, o ancora andare a fare la spesa in città, oppure in fine affrontare un breve o medio tragitto in due o addirittura un lungo spostamento da solo, senza mai sentirmi in imbarazzo o in difficoltà in nessuna di queste occasioni!
La Multiuso è comunque piena di virtù, oltre a quest'ultima descritta che per me è fondamentale, e sono tutte le caratteristiche di cui ho avuto sensibilità o informazione per saperne, e di cui vi ho parlato nei precedenti paragrafi. Genialità progettuale. Reale ampio utilizzo. Leggera, perdona e non stanca. Facile gestione in guida di ogni tipo e su ogni fondo. Manutenzione facile ed economica. Costo di acquisto basso, soprattutto rispetto alla qualità del prodotto. Divertimento e confidenza, anche in passaggi impegnativi. Affidabile e sicura. Esteticamente bellissima in termini assoluti perchè unica, ed è una rarità poterlo dire di qualsiasi cosa, in qualsiasi ambito.
Un ultima importante cosa. Sempre però personale per le mie esigenze. Come spesso succede con i 4x4 a noi che purtroppo siamo di Milano, vi è la necessità di riuscire a poter fare lunghi spostamenti su asfalto, magari anche evitando le vie principali, riuscire poi ad affrontare la “tappa speciale” in programma in questo o in quell'alto posto solitamente sugli appennini, per poi poter ritornare a casa, cercando di riportarsi il proprio ferro. Il carrello appendice è una scelta plausibile che magari farò anche a breve, ma partire ogni tanto da casa con il proprio mezzo, farci un vero e proprio rallie-raid e tornare con lo stesso mezzo è veramente impagabile! Ciò però implica spesso bagagli maggiori di chi invece già abita sull'appennino, addirittura potrebbe implicare la tenda, il sacco a pelo, i fornelletti, le minime vettovaglie, qualche indumento, senza tralasciare anche qualche elemento di gastronomia tipico locale di dove si va! Tutto ciò è possibile farlo solo con un 4x4 attrezzato di tutto punto, fino a due persone o poco più. Da solo è possibile farlo solo con una Borile Multiuso ed i suoi tre portapacchi! Perchè qualsiasi altra moto che spacciano per una enduro da viaggio, è in realtà una moto stradale da viaggio, praticamente una station-wagon...

I DIFETTI / LO SVILUPPO:
Un'altra cosa che mi piace in termini assoluti della passione per i motori e che contribuisce a farmi cercare piccoli difetti, soprattutto secondo il mio utilizzo e la mia, in questo caso, acerba guida, è il fatto di poter provare a tarare oppure a modificare in modo personale il mio esemplare. A volte anche in modo erroneo, oppure mettendo in crisi alcuni organi o ancora sfortunatamente, ma ahimè mai raramente, rompere. Tutto a beneficio dell'esperienza, cercando di non farlo mai gratuitamente, anche perchè non navigo nell'oro, ma sono comunque sempre stato molto avido di conoscenza, di cimentarmi, di provarci! Sono un cronico curioso ed un creativo!
Mi permetto dunque di avanzare delle ipotesi, sempre ricordando a tutti la mia minima, ma credo genuina, esperienza per migliorare il mio esemplare e chiedere alla comunità pareri e arricchimenti!

LE ROTTURE E IL CRITICITA' DURANTE LA PROVA / LE FUTURE PREPARAZIONI
Vi espongo i problemi in modo empirico, partendo da ciò che si è danneggiato o rotto o ancora non mi è totalmente piaciuto durante la mia prova del mezzo sopra descritta, e tengo a ricordare a tutti, che comunque è stata un test molto impegnativo ed a trecentosessanta gradi, oltre a considerare la mia guida, che essendo meno elegante di altre, mette sicuramente più in crisi i vari organi della moto.

1- Le vibrazioni in fuoristrada mi hanno fatto perdere due viti: la prima è stata una delle quattro che serrano il parafanghi anteriore al lembo che unisce le due cartucce delle forcelle. La seconda, probabilmente per le vibrazioni causate dai portapacchi, è stata quella che fissa il telaietto della sella al telaio, la vite che c'è tra la cima della scatola filtro e la parte anteriore della sella.
Qui c'è poco da fare per quanto riguarda la preparazione del mezzo, bisognerà ricordarsi di controllare spesso il serraggio delle viti e della bulloneria, oltre a rimuovere i portapacchi in off-road, ovviamente almeno quando se ne ha la possibilità, ricordandosi che serve un set di viti più corte. Inoltre se si smontano i portapacchi, la moto è meno protetta ed a parte le carene in vetro-resina, le prime a rimetterci sono le frecce, che anche se morbide non sono totalmente infrangibili. Si potrebbe pensare ad un nuovo set di frecce più piccole e sempre discrete. Piccola parentesi: entrando nel tema “non vorrei prendere multe”, magari sostituirò i due specchietti originali, con uno solo sinistro after maket più piccolo, discreto ed economico, ma non è detto che alla fine sceglierò di smontare occasionalmente tutto, frecce e specchietti, soprattutto in una eventuale configurazione enduro, anzi magari pensando di sostituire le viti a brugola, con attacchi rapidi, come viti con pomelli e dunque rimovibili manualmente, in tempo reale.

2 - Inoltre le stesse vibrazioni sopra dette, hanno rotto il vincolo superiore dei fanali anteriori e crepato quello di sinistra, ma ho visto che la moto di Tango ha dei fari un po' diversi, sembrano rinforzati con una modifica. Dovrò dunque chiedere in Borile!

3 - Per alcune cadutine, quasi da fermo, ma su roccia, ho deteriorato un po' le manopole e spezzato la leva della frizione. Nulla di grave e non dovrebbe neppure essere messo tra le critiche, ma mi chiedevo se esistono leve più corte, comunque con il classico taglio anti-rottura, poiché tanto si dovrebbero utilizzare al massimo, solo indice ed anulare. Per quanto riguarda le manopole invece, mi chiedevo se potesse essere utile, oppure dannoso, montare quei “pesi” che solitamente si mettono ai ferri veloci, all'esterno delle manopole. Anche questo comunque risulta un problema minimo poiché le manopole si cambiano con un costo irrisorio.

4 - Sempre per una mia caduta, dove mi sono impiantato con l'anteriore in un sabbione a bordo torrente, ho rotto con lo stivale il parafanghi anteriore. L'ho tranciato in due inciampando sulla moto in avanti. Un classico. Dunque ipotizzavo che l'ultima parte, diciamo i 2/3 più bassi, si potrebbe provare a fare in gomma morbida nera fissata con due o tre rivetti alla vetro-resina, come un para-sassi da automobile e come la Borile aveva previsto all'inizio per il posteriore della stessa Multi.

5 - Continuiamo aumentando il grado di gravità del danno... Ahimè, ho fatto una bozza al mio povero serbatoio. La moto mi è scappata dalle mani mentre ero giù a spingere, su di una rampa dove avevo la ruota affondata nella terra e tra le pietre. Il risultato è che purtroppo lo stelo della forcella di destra è arrivato a pacco contro il telaio e lo ha abbozzato un po'. Ci vorrebbero dei fine-corsa in gomma, magari regolabili, fissati sotto il serbatoio e che battano contro la piastra inferiore delle forcelle.

6 - Di male in peggio! Non spaventatevi! Ma io, durante gli ultimi chilometri di fuoristrada duro programmati nel mio itinerario, ho letteralmente strappato gli steli dalle cartucce degli ammortizzatori posteriori, durante una discesa su pietraia a credo circa 40km/h, dopo 6 ore di pratica sostenuta pressochè continua e circa al 1300°km di viaggio. Abbiamo rimesso in sede gli steli e poi abbiamo vincolato il forcellone al telaietto della sella con una corda a cricchetto. Poco dopo siamo riusciti a riprendere l'asfalto e rientrare. Io ho proseguito fino a Firenze dove, come vi raccontavo, un amico mi ha recuperato fortuitamente con il suo furgone. La modifica è stata estremamente funzionale, poiché grazie alle molle degli ammortizzatori ed alla corda il tutto funzionava discretamente, avrei potuto anche raggiungere Milano, ma diciamo che vivo bene anche con il dubbio! Grazie Omar!
Ma cerchiamo di leggere onestamente l'accaduto. Io per “par condicio” direi che è colpa al 25% della mia inesperienza e dal mio stile di guida acerbo. Al 25% è colpa o merito dello stupendo itinerario che mi sono fatto, non che della massacrante prova a cui ho sottoposto la Multi, comunque senza remore e rimorsi! Al 25% alla sfiga che ci sta! Al 25% è demerito del pezzo, che è un geniale azzardo, ma che può forse essere potenziato, senza discostarsi da questa coraggiosa scelta progettuale.
Ma andiamo al punto: ora devo cambiare ammortizzatori e la filosofia “sostituisci in meglio ciò che si rompe” parla chiaro! Ho visto ammortizzatori da downhill di ogni marca e costo, addirittura Ohlins da 750 euro a quasi 1000! Anche Marzocchi tra i 270 ed i 340 euro. Quello che non so valutare è la resistenza a sforzi di un ammortizzatore rispetto ad un altro. Non è detto che un prodotto più performante sia necessariamente più robusto. Ecco, io vorrei soprattutto un componente più specialistico e resistente di quello che ha selezionato la Borile, comprensibilmente per questione di marketing, di produzione, di costi, ecc..
Magari poi però tirate le somme, con il rischio di rompere comunque, è consigliabile invece rimanere su di una scelta più economica come quella fatta da Borile e portarsi dietro i ricambi!

7 - Il capitolo rotture e guasti è (s)fortunatamente concluso. Ma mi rimangono domande e quesiti per una possibile e futura evoluzione del mezzo. Senza essere troppo pignoli i lunghi tragitti richiederebbero rapporti più lunghi, ma personalmente non vorrei perdere l'attitudine all'enduro che hanno i rapporti odierni. Dunque mi chiedevo se, con la dovuta calma, al termine della vita del mio motore, quindi spero fra molto, si potesse accoppiare il basamento del 230 Easy della Honda, che ha la sesta marcia, con testa e pistone ad aste e bilancieri della Multi. Magari attraverso una flangia di accoppiamento.

8 - Sempre in tema motore: non so se porterebbe notevoli benefici, ma si potrebbe pensare di aumentare leggermente la potenza, per chi volesse sperimentare un giorno maggiori potenze, eliminando a mal in cuore quell'opera d'arte che è la prima camera di compensazione ed il consecutivo collettore, con un tubo flessibile, che aumenti il diametro del collettore, prima del barilotto di scarico, altra opera d'arte, di cui però mi chiedo per curiosità quanti diametri di scarico siano stati provati o se siano stati calcolati sul fabbisogno del motore.
Sempre in tema potenze, durante un'intervista on-line ho sentito dire Umberto Borile che la catena con gli o-rings porta via 3 cavalli. Sarei curioso di provare un giorno la Multi con una catena normale, per poi poter valutare, le prestazioni ed i rischi di rottura.

9 - Finiamo con gli opitonals che sognerei di poter chiedere in Borile oppure auto-fabbricarmi su consigli eventuali ed aiuti vari!
Avete capito che il mio utilizzo è totale. A me servirebbero tre specifiche configurazioni, che sarebbe bello coincidessero il più possibile per questioni di rapidità di trasformazione.

A - La configurazione moto cittadina e da faccende quotidiane, spesa, spostamenti di lavoro, spostamenti di piacere da solo ed in due, con frecce e specchietto sinistro, pedane passeggero ed a volte con portapacchi, dunque provvederò come dicevo istallando attacchi rapidi dove posso e come potrò, ma con grande cura.

B- La configurazione moto da lunga percorrenza, con borsoni ai lati e sull'anteriore, io ho scelto delle borse della Quechua da 40l nere e resistenti, pechè quelle Borile in cuoio, credo costino molto e non hanno la capienza adatta alle mie esigenze.
La preparazione che sogno invece, a parte la sesta marcia, è il porta-tanica laterale, come quello personale di Umberto Borile, magari studiato con una tanchetta iper-leggera ed una struttura altrettanto poco pesante, ma robusta e resistente alle cadutine. Mi piacerebbe averlo replicato anche sul lato sinistro, che proprio non esiste, magari con una tanica meno profonda, in modo tale da poter prevedere anche un alloggiamento per un minuto compressorino portatile. Ho visto in rete che ci sono anche da 1,5kg per pochi cm di ingombro, in modo tale da avere la possibilità di intervenire sulla pressione delle gomme, una volta ritornato su asfalto.
Tutta roba che all'occorrenza si deve poter comunque smonta velocemente, per lasciare alcune cose al “campo base” e andare a fare una “tappa speciale”.

C – L'ultima configurazione è appunto da enduro! Senza frecce e specchietto, oppure minimizzate, in modo da non incappare in continue rotture. Fanaleria anteriore robusta. Senza portapacchi o accessori ingombranti o pesanti. Leve piccole e anti-rottura, Griglia para-fari all'anteriore. Cerchio anteriore rinforzato. Gomma posteriore più palettata. Ammortizzatori posteriori più robusti. Forse catena senza o-rings, Staffa per GPS e navigatore GPS, con presa accendi-sigari.

In termini assoluti poi vorrei migliorare la moto per quanto riguarda il posizionamento dei cavi dell'impianto elettrico, che per esempio al posteriore potrebbe passare all'interno del telaietto reggi-sella, e mi piacerebbe un giorno studiare delle pedane esteticamente più ben finite, magari in duralluminio piegato, ovviamente mantenendo la parte finale, che è mobile, come da consuetudine, per evitare le rotture.

CONCLUSIONE:
Credo che si sia intuito dalla lungaggine e dai particolari del testo la passione e la piacevolezza che mi ha trasmesso la Multi, anzi ringrazio chi è arrivato a leggere fin qui! Buon Multiuso a tutti i felici possessori! Sogni d'oro a chi a scelto altro! E complimenti all'inimitabile Umberto Borile e a chi a collaborato!
Sono felice di fare parte di questa famiglia!

Luca Gioiosano detto Gigetto
Gabriele, (Bebe per tutto il mondo) multi-dotato. :mrgreen:

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Messaggio da carlo » mer 10 set, 2014 5:10 pm

bebeking ha scritto:prenditi tempo, e buona lettura. :D
Magari un semplice link al posto delle millemila righe bastava, eh!!! ;)
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Messaggio da gigetto » mer 10 set, 2014 6:16 pm

corvorosso ha scritto:Ciao Gigetto sto cercando il report del tuo epico viaggio ma non lo trovo da nessuna parte, sono curioso di sapere delle tue impressioni,la fatica e dati tecnici se ne hai o ne ricordi: tappe, soste, tempi, consumi, velocità max e di crociera e comunque credo sia stata una bella sfida solo a pensarla: grande e complimenti al tuo spirito libero
Ciao Corvo!
lusingato!

...se comunque ti interessa nello specifico sapere quanta strada potresti fare ed a che velocità con la Borile in un ipotetico viaggio, bhè..

Io su asfalto minimo ed alcune sterrate, sotto la pioggia, ho fatto 550km da Milano a Siena in 16 ore consecutive, media oraria circa 35km/h, con circa 23,5 litri di benzina totali (40euro), dunque facendo circa i 23km/l in media, ma considera che ci ho dato ;)

In totale sterrato credo si possa provare a percorrere anche 200km in un giorno di 10 o max 12 ore, contando anche qualche problemino come al solito. Poi ovviamente dipende dai problemi che riscontri, dalla difficoltà del percorso, dalla stagione, dalla fortuna o dalla sfiga... ecc...

Comunque lo proveremo a fare io, Loredana e Jonas tra 3 settimane lungo il fiume Po ...se vuoi unirti? ;)

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Messaggio da gigetto » mer 10 set, 2014 6:22 pm

PS: la velocità di crociera ideale sarebbero i 70 o il 75km/h... come è anche da codice della strada ;) ...ma si viaggia comodi ed a lungo anche fino ad 85km/h, oltre secondo me diventa veramente troppo, il motore arrivato a 95 inizia ad avere i vuoti e si sente che è proprio a manetta, anche se secondo me è talmente robusto che potrebbe anche andare avanti cosi 2 ore senza problemi, poi ovviamente la moto diventa imprecisa e ballerina, ma comunque discretamente controllabile

PPS io ho i rapporti corti, tra i due che propone Borile.

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La Multiuso di Umberto Borile

Messaggio da gigetto » mer 10 set, 2014 6:28 pm

PPPS anche Loredana però ha i miei rapporti eppure con delle gomme un po' meno aggressive va 10km/h in più di me e, per esempio, mette normalmente la 5° marcia a 70km/h... io invece arrivo tirato a 60km/h... poi magari la fa anche la carburazione, la mia ora è abbastanza magra.

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bebeking
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Messaggio da bebeking » mer 10 set, 2014 6:51 pm

carlo ha scritto:
bebeking ha scritto:prenditi tempo, e buona lettura. :D
Magari un semplice link al posto delle millemila righe bastava, eh!!! ;)
mi ha sempre pianto il cuore sapere di questo post di la e non nel 3d più lungo del mondo. :lol: (non scherzo) :oops:
Gabriele, (Bebe per tutto il mondo) multi-dotato. :mrgreen:

corvorosso
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La Multiuso di Umberto Borile

Messaggio da corvorosso » ven 12 set, 2014 12:04 pm

Grazie Bebeking e grazie Gigetto per tutto: la visualizzazione del report, l'offerta del viaggio e le ulteriori specifiche tecniche.
Ho divorato la lettura tutta d'un fiato, sia per la mia curiosità sia per l'esposizione così precisa ed accurata.
Più che di un test prestazionale credo si sia trattato di una prova quasi distruttiva per arrivare a toccare con mano i possibili limiti del pilota e della moto.
Davvero complimenti: alla Multiuso (Borile) ed a Gigetto.
A prescindere da queste considerazioni tecniche pregevolissime chiare ed esaustive (forse manca solo una descrizione della discesa assassina ai 40 e del "difficile" precedente che consentirebbe una minima valutazione di causa-effetto, ma diverrebbe un trattato)
ciò che ho apprezzato maggiormente, e che mi ha affascinato,
è stata proprio l'idea.
Idea da pioniere che, secondo il mio vedere, ha collimato perfettamente con lo spirito costruttivo della moto: spartana e tuttofare; irridendo di fatto i falsi miti indicati dal mercato e dalla moda che impongono solo cavalli a non finire e pesanti, impacciati pachidermi, costosi e delicati.
E' proprio una bella pagina, che ripropone l'essenza del vero divertimento e spirito d'avventura.
Grazie

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Loredana
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Messaggio da Loredana » ven 12 set, 2014 12:26 pm

corvorosso ha scritto: E' proprio una bella pagina, che ripropone l'essenza del vero divertimento e spirito d'avventura.
E allora unisciti al fiuming.. vedrai che avvenutra che sarà questa!!! :lol:
Loredana

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