HM prima. Ciak si gira!
Cominciamo subito col dire che salendo per la prima volta a bordo non si ha la stessa sensazione di “Pied-à-terre” (scusate ma non c’entra nulla col monolocale da single). L’altezza dal suolo è sicuramente maggiore!
Anche la sterzata è un compromesso fra l’alp e un’enduro racing, accettabile comunque.
La marmitta ha un rumore accettabile anche se l’avrei preferita più silenziosa (gusti personali).
Il faro non è assolutamente all’altezza della Betina: la migliore illuminazione in assoluto fra le fuoristrada.
Il forcellone anteriore sembra piuttosto esile ed è facilmente soggetto a svirgolamento in caso d’urto (mi è già capitato!) ma si comporta bene con la moto in velocità sulle pietraie (situazione impossibile da affrontare con l’alp).
Il contachilometri elettronico è come non averlo (fa le bizze come una vecchia isterica!)
Ma passiamo adesso agli aspetti positivi:
1. Un motore generoso a qualsiasi regime.
2. La mia ha i rapporti cortissimi: 80 in sesta al massimo ma va una meraviglia con le prime 3 marce cortissime sul fuoristrada impegnativo. Coppia eccellente e cavalli sufficienti a tirarti fuori da qualsiasi problema.
3. Le sospensioni ti permettono una maggiore andatura e affaticano sicuramente meno.
4. L’avviamento elettrico non sbaglia un colpo.
5. Il freno motore permette di usare poco i freni che comunque sono adeguati (ho il tamburo dietro).
6. Sto prendendo le misure e resettando il mio vecchio modo di guidare senza rinunciare allo stare sempre in piedi.
7. Mi fa l’assistenza un amico con cui usciamo in moto ed è concessionario HM.
8. Gli amici sembrano vergognarsi meno ad apparire con loro in foto (sarà l’aspetto più racing o il colore rosso o la scritta HONDA?!?).
Passiamo quindi alle mie prime uscite col nuovo mezzo.
Errori di “gioventù” (leggi: inesperienza e sovradimensionamento delle aspettative) mi hanno fatto fare un paio di cadute, cosa che non succedeva ormai da tempo con l’alp.
Compagni d’avventura estiva Pino, Nino, Giacomo, Nico, Francesco ed Enzo coi mezzi più disparati: KTM 250 e 450 ultima serie, Yamaha WR 250 R, Husvarna 250 e un quad Honda 400.
Qualche foto per illustrarvi i percorsi. Vecchie e storiche carreggiabili chiuse al traffico da immense buche o muretti a secco e la piacevole scoperta di nuove vie, anche se piuttosto difficili.
L’entusiasmo è quello di sempre. Si cerca di selezionare sempre più le amicizie spingendo decisamente verso lo spirito più integralista del motoalpinismo di prima generazione: pochi e selezionati compagni di viaggio, percorsi su carreggiabili attraversabili dai veicoli a motore, massimo rispetto per la gente del posto, per quella che si incontra, per la flora e la fauna locali.
Che dire di più? Ecco qualche foto… e buon motortrip!
Foto

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