Alp 250 2T vs. Alp 200 4T - impressioni personali
Inviato: dom 07 lug, 2013 1:21 am
Ciao a tutti.
Finalmente riesco a fare la prima uscita "seria" con la mia "nuova" Alp 250 (1999).
Da vecchio possessore (3 anni) di alpetta 200 (2000) condivido, con chi interessato, le mie impressioni sulle differenze tra i due mitici (per i motoalpinisti) veicoli.
La prima differenza si nota quando si sposta la moto da fermo: immediatamente percepibile la leggerezza della 250, si muove pressappoco come se fosse una bicicletta e, della stessa, mantiene anche l'ampiezza dell'angolo di sterzo.
Poi però iniziano i guai: nella 250 manca il pulsante magico dell'avviamento - a dirla tutta manca anche la batteria -.
Non nascondo che per mia inettitudine, non avendo una grossa massa corporea e nessuna tecnica specifica, i primi avviamenti sono stati abbastanza traumatici.
La compressione del motore e' impietosa, sinceramente non me l'aspettavo! Poi con un po' di pazienza e soprattutto tecnica (grazie Misso!) il problema si e risolto. Adesso l'avviamento e' sistematico al primo/secondo colpo.
I primi metri, per chi non ha esperienza di mezzi da trial e' strano: su strada si va, ma, come dice qualcuno, effettivamente non le piace molto.
Seguo per la breve trasferta stradale il mio compagno di escursioni che guida una alp 200 del 2010. La 250 e' decisamente piu' rumorosa.
Inizia il tratto duro: bosco con foglie secche su fondo fangoso con pendenza notevole e ramaglie/tronchetti sparsi ovunque.
Sicuramente con il 200 mi sarei arreso subito vedendo la fatica del mio compagno ex trialista, ma qui e' tutto diverso.
In alcuni casi mi sono bloccato con la ruota piena di fango adesivo e ostacoli che rendevano insidioso il percorso. Il fondo scivoloso e la forte pendenza rischiavano di trasformare la beta e il sottoscritto in una slitta. Con molta calma, senza spegnere il motore, con la marcia inserita sono lentamente sceso dalla moto, con la destra ho faticosamente sollevato il posteriore superando l'ostacolo. La frizione e' incredibile: con la prima inserita e il motore al minimo surriscaldato non trascina minimamente ed evita ogni spegnimento accidentale.
Sono arrivato in cima in un bagno di sudore, ma, incredibilmente senza nessuna caduta. Pur deficitando di tecnica, sono riuscito ad affrontare meglio determinati passaggi rispetto al mio esperto compagno di avventure. Dopo una breve pausa defaticante riprendiamo il tragitto.
Aumentando gradualmente la dimistichezza, mi sono reso conto che utilizzando la maggiore coppia del mezzo, nei tornantini stretti è possibile abbozzare una sorta di derapata "di potenza" che aiuta a chiudere la curva con efficacia.
Tratto sconnesso con pietre di grandi dimensioni.
Sebbene non mi sembra vi siano grandi differenze tra le forcelle dei due mezzi, con la 250 ho praticamente dimenticato quegli strani scarti dell'anteriore che mi facevano riprecipitare sulla sella onde evitare spiacevoli conseguenze.
La guida in piedi è decisamente più piacevole ed efficace rispetto alla 200.
In discesa ritengo che la differenza principale risieda nelle caratteristiche del motore e rapporti: scalando con poca attenzione c'e' il rischio di arrivare al bloccaggio della ruota con conseguente arresto del motore: con il 4t ciò avveniva raramente... se dovesse accadere si puo' avviare il motore anche lasciando la marcia inserita, tirando opportunamente la frizione, possibilità utile in caso di arresti "scomodi".
Attenzione: stando seduti nelle curve a destra può capitare di puntare involontariamente il freno posteriore con il piede con bloccaggio posteriore, ma in questo caso, forse sono solo io impedito...
Ritorno su alfalto con trasferimento lunghetto.
Piacevole sorpresa per i motoalpinisti in vena di emozioni stradali: in 6' con i rapporti lunghi abbiamo - finalmente - un po' di motore.
Non aspettatevi un dragster, ma diciamo che dai 70 ai 100 potrete dire la vostra, ovvero, in concreto, sorpassare camion e affini senza patema, con somma soddisfazione del vostro gommista.
Le reazioni della ciclistica, nervosissima, non mi hanno consigliato di andare oltre i 110.
Velocità di crociera sui 75/80, un filo superiore a quella dell'alp 200, sempre dotata di rapporti lunghi.
Si perche' - a mio modesto avviso - la 250 sembra più comoda rispetto alla 200 nonostante la sella minimalista.
In primo luogo vibra di meno, poi ci si puo' allungare anche sulla pseudosella passeggero, variando di tanto in tanto la posizione. E' vero che sono "alto" 1.70 e questo aiuta non poco...
Piccola digressione verso la motofilosofia.
La instabilità propria del mezzo fa si che il trasferimento su strada venga vissuto con una sorta di senso di precarietà, aspetto che può far nascere una sensazione di disagio, ma che nel sottoscritto amplifica la percezione del "viaggio" inteso come il percorrere una strada verso una meta vivendo appieno le sensazioni offerte dallo stesso.
Si ha la sensazione stare sopra un mezzo che in un modo o nell'altro ci porterà comunque a destinazione - meglio se eroicamente dotato di tanica acerbis aggiuntiva - facendoci percepire appieno l'esperienza.
Esattamente l'opposto di ciò che accadrebbe guidando uno scooterone, concepito per "filtrare" in tutti i modi la stessa.
Arrivo a casa.
Vorrei ripartire e non sono distrutto come spesso accadeva con l'alp 200.
Rilevo consumi leggermente superiori al motore 4t, ma non stravolgenti.
Non so se sono state apportate le famose modifiche al mikuni.
Pensate che non sia stato sufficientemente obiettivo: può darsi, ma credo che di una moto nuova, ci si debba sempre innamorare, altrimenti non ne vale la pena!!
Un lampeggio a tutti!
PS: con la 250 non esiste il pulsante "lampeggio"
Finalmente riesco a fare la prima uscita "seria" con la mia "nuova" Alp 250 (1999).
Da vecchio possessore (3 anni) di alpetta 200 (2000) condivido, con chi interessato, le mie impressioni sulle differenze tra i due mitici (per i motoalpinisti) veicoli.
La prima differenza si nota quando si sposta la moto da fermo: immediatamente percepibile la leggerezza della 250, si muove pressappoco come se fosse una bicicletta e, della stessa, mantiene anche l'ampiezza dell'angolo di sterzo.
Poi però iniziano i guai: nella 250 manca il pulsante magico dell'avviamento - a dirla tutta manca anche la batteria -.
Non nascondo che per mia inettitudine, non avendo una grossa massa corporea e nessuna tecnica specifica, i primi avviamenti sono stati abbastanza traumatici.
La compressione del motore e' impietosa, sinceramente non me l'aspettavo! Poi con un po' di pazienza e soprattutto tecnica (grazie Misso!) il problema si e risolto. Adesso l'avviamento e' sistematico al primo/secondo colpo.
I primi metri, per chi non ha esperienza di mezzi da trial e' strano: su strada si va, ma, come dice qualcuno, effettivamente non le piace molto.
Seguo per la breve trasferta stradale il mio compagno di escursioni che guida una alp 200 del 2010. La 250 e' decisamente piu' rumorosa.
Inizia il tratto duro: bosco con foglie secche su fondo fangoso con pendenza notevole e ramaglie/tronchetti sparsi ovunque.
Sicuramente con il 200 mi sarei arreso subito vedendo la fatica del mio compagno ex trialista, ma qui e' tutto diverso.
In alcuni casi mi sono bloccato con la ruota piena di fango adesivo e ostacoli che rendevano insidioso il percorso. Il fondo scivoloso e la forte pendenza rischiavano di trasformare la beta e il sottoscritto in una slitta. Con molta calma, senza spegnere il motore, con la marcia inserita sono lentamente sceso dalla moto, con la destra ho faticosamente sollevato il posteriore superando l'ostacolo. La frizione e' incredibile: con la prima inserita e il motore al minimo surriscaldato non trascina minimamente ed evita ogni spegnimento accidentale.
Sono arrivato in cima in un bagno di sudore, ma, incredibilmente senza nessuna caduta. Pur deficitando di tecnica, sono riuscito ad affrontare meglio determinati passaggi rispetto al mio esperto compagno di avventure. Dopo una breve pausa defaticante riprendiamo il tragitto.
Aumentando gradualmente la dimistichezza, mi sono reso conto che utilizzando la maggiore coppia del mezzo, nei tornantini stretti è possibile abbozzare una sorta di derapata "di potenza" che aiuta a chiudere la curva con efficacia.
Tratto sconnesso con pietre di grandi dimensioni.
Sebbene non mi sembra vi siano grandi differenze tra le forcelle dei due mezzi, con la 250 ho praticamente dimenticato quegli strani scarti dell'anteriore che mi facevano riprecipitare sulla sella onde evitare spiacevoli conseguenze.
La guida in piedi è decisamente più piacevole ed efficace rispetto alla 200.
In discesa ritengo che la differenza principale risieda nelle caratteristiche del motore e rapporti: scalando con poca attenzione c'e' il rischio di arrivare al bloccaggio della ruota con conseguente arresto del motore: con il 4t ciò avveniva raramente... se dovesse accadere si puo' avviare il motore anche lasciando la marcia inserita, tirando opportunamente la frizione, possibilità utile in caso di arresti "scomodi".
Attenzione: stando seduti nelle curve a destra può capitare di puntare involontariamente il freno posteriore con il piede con bloccaggio posteriore, ma in questo caso, forse sono solo io impedito...
Ritorno su alfalto con trasferimento lunghetto.
Piacevole sorpresa per i motoalpinisti in vena di emozioni stradali: in 6' con i rapporti lunghi abbiamo - finalmente - un po' di motore.
Non aspettatevi un dragster, ma diciamo che dai 70 ai 100 potrete dire la vostra, ovvero, in concreto, sorpassare camion e affini senza patema, con somma soddisfazione del vostro gommista.
Le reazioni della ciclistica, nervosissima, non mi hanno consigliato di andare oltre i 110.
Velocità di crociera sui 75/80, un filo superiore a quella dell'alp 200, sempre dotata di rapporti lunghi.
Si perche' - a mio modesto avviso - la 250 sembra più comoda rispetto alla 200 nonostante la sella minimalista.
In primo luogo vibra di meno, poi ci si puo' allungare anche sulla pseudosella passeggero, variando di tanto in tanto la posizione. E' vero che sono "alto" 1.70 e questo aiuta non poco...
Piccola digressione verso la motofilosofia.
La instabilità propria del mezzo fa si che il trasferimento su strada venga vissuto con una sorta di senso di precarietà, aspetto che può far nascere una sensazione di disagio, ma che nel sottoscritto amplifica la percezione del "viaggio" inteso come il percorrere una strada verso una meta vivendo appieno le sensazioni offerte dallo stesso.
Si ha la sensazione stare sopra un mezzo che in un modo o nell'altro ci porterà comunque a destinazione - meglio se eroicamente dotato di tanica acerbis aggiuntiva - facendoci percepire appieno l'esperienza.
Esattamente l'opposto di ciò che accadrebbe guidando uno scooterone, concepito per "filtrare" in tutti i modi la stessa.
Arrivo a casa.
Vorrei ripartire e non sono distrutto come spesso accadeva con l'alp 200.
Rilevo consumi leggermente superiori al motore 4t, ma non stravolgenti.
Non so se sono state apportate le famose modifiche al mikuni.
Pensate che non sia stato sufficientemente obiettivo: può darsi, ma credo che di una moto nuova, ci si debba sempre innamorare, altrimenti non ne vale la pena!!
Un lampeggio a tutti!
PS: con la 250 non esiste il pulsante "lampeggio"