Scorpa eTricks e mountain bike elettriche

[Osvaldo]

Concordo con la differenza tra inquinamento globale e locale, ma secondo me si deve puntare a risolvere il primo e il secondo sarà risolto da solo....

quello che dici e' vero, ma considerando tutto la soluzione elettrica mi sembra sempre piu' pulita, e almeno ci permetterebbe (forse) di continuare a fare
motoalpinismo anche se si inaspriscono i divieti...

poi non e' che ci siano molte altre soluzioni in vista... il nucleare? o forse il motore a fagioli, che verrebbero ingeriti dal pilota (che cosi' si nutre anche) che si siede
sulla sella da motoalpinismo munita di apposito foro/bocchettone
che alimenta una apposito motore. ops! ma anche se a puzze sarebbe
sempre a scoppio!

[Ernesto]

E' vero che non possiamo ignorare quale e' l'attuale fonte dell'energia elettrica, ne' quale possa essere l'impatto dello smaltimento delle batterie.
Ma queste considerazioni non sminuiscono la valenza ecologica di un veicolo elettrico, specialmente se parliamo di un mezzo da motoalpinismo.

Non e' tanto una questione tecnica (su cui pure e' interessante discutere) su quale sia l'efficienza energetica ed il controllo degli inquinanti in una produzione centralizzata rispetto a generatori (ovvero motori a scoppio) in ogni singolo veicolo.

Secondo me i punti qualificanti dell'uso di una moto elettrica sono:
1) Tenere l'inquinamento (chimico e acustico) lontano dai punti in cui produce il massimo danno (sostanziale e di immagine)
2) Dare un chiaro segno di discontinuita' con un uso irresponsabile ed insostenibile della motocicletta
3) Aprire le porte all'evoluzione tecnologica nel settore energia.
Per quanto pensiamo di poter andare avanti con questa dipendenza dal petrolio? Il fotovoltaico domestico, giusto per dirne una, e' gia' un opzione percorribile, per il momento grazie agli incentivi, presto anche senza.
Il momento in cui la tecnica consentira' autonomie accettabili potrebbe venire a coincidere con la grid parity del fotovoltaico, ovvero della sua equivalenza col costo al KWh prodotto col petrolio. E allora faremo il pieno col tetto di casa.
Diciamo 5 anni. Ma dipende anche da quanto ci investiamo adesso.

Come puntualmente suggeritomi dal solerte Carlo, ho inviato a Quantya.com il seguente messaggio:

Salve, sono l'amministratore di un forum italiano di motoalpinismo, motoalpinismo.forumup.it
Si tratta di un forum di recente creazione, ma che gia' conta quasi mille iscritti, che promuove attivamente un utilizzo responsabile dei veicoli fuoristrada, rispettoso della natura e conforme alle norme di tutela ambientale.
Come e' naturale c'e' nel forum molto interesse per i vostri prodotti e per l'evoluzione dei veicoli elettrici in generale. Saremmo quindi ben lieti di poter provare la vostra moto nella versione omologata, e di pubblicare le impressioni di guida sul forum, a beneficio di un pubblico di motociclisti appassionati ma attenti al precario equilibrio con l'ambiente e con le istituzioni.
Un pubblico che l'esperienza quotidiana, nel forum e fuori, ci mostra per fortuna in lento ma costante aumento.

[carlo]

si deve puntare a risolvere il primo e il secondo sarà risolto da solo

OK, da domani tutti in mountain bike

il rendimento di una centrale a combustibile dovrebbe stare al di sotto del 60%. Ma il combustibile non arriva da solo alla centrale.. La corrente prodotta arriva a casa nostra subendo la resistenza dei cavi

anche se fosse il 50%, combinandolo con il rendimento di un motore elettrico (diciamo 80%) otteniamo un 40% che, rispetto al 25% di un motore a benzina o al 30% di un motore diesel, immagino che basti e avanzi a coprire le perdite nei cavi. Poi il combustibile non arriva da solo neanche al distributore, anzi... e' molto piu' complesso (e inquinante) portarlo in una miriade di distributori sparsi nel territorio che in poche centrali. Nel complesso penso che un passaggio alla trazione elettrica sarebbe vantaggioso; oltre ad avere un miglior rendimento globale, e' piu' facile controllare le emissioni di pochi grandi impianti rispetto a una marea di piccoli motori

Non so come vanno le cose su da voi, ma dalle mie parti quando mi avvio sui monti le batterie ormai fanno parte del paesaggio..

purtroppo le cose non sono troppo diverse qui. Non capisco perche' l'idea del vuoto a rendere che si faceva una volta non venga rispolverata; paghi la batteria un tot in piu' che ti viene restituito quando la riporti ad un centro di smaltimento autorizzato. Se te ne freghi e l'abbandoni comunque, magari un ragazzino che vuole farsi un po' di soldi le raccoglie e le porta lui.

[carlo]

Come puntualmente suggeritomi dal solerte Carlo, ho inviato a Quantya.com il seguente messaggio:

Ach! Io lo dicevo piu' per scherzo che altro, ma meglio cosi' ... se sono rose, fioriranno

[Ernesto]

E se son spine, essendo elettriche, tornano comunque utili...

(speriamo che Quantya non legga queste scemenze senno' col cavolo che ci presta le moto...!)

[BAR.SP1]

Stamattina leggendo quasi ho avuto paura che mi fulminavate.. Cmq non sono contro la tecnologia elettrica. Ho solo fatto notare che l'elettricità sarebbe meglio che venisse da fonti rinnovabili, come il fotovoltaico domestico. Per le batterie sono daccordissimo che dovrebbe esistere il vuoto a rendere ma, chissa perchè ho i miei dubbi che cio avvenga.

[Ernesto]

Stamattina leggendo quasi ho avuto paura che mi fulminavate...

E perche mai...?!?
Non abbiamo l'abitudine di fulminare nessuno, nemmeno quando si parla di elettricita'.
Tanto piu' che mi pare siamo fondamentalmente d'accordo: l'obiettivo finale e' una catena dell'energia pulita in tutti gli anelli.

Pero' non si puo' aspettare un imprecisato futuro standosene con le mani in mano.
Ne si puo' agire solo in funzione degli incivili (vedi la faccenda delle batterie abbandonate), perche' significherebbe renderli arbitri del nostro futuro.

[carlo]

Pero' non si puo' aspettare un imprecisato futuro standosene con le mani in mano

tanto piu' che l'alternativa corrente non e' certo esente da colpe, anzi.

E poi se, per assurdo (o per miracolo) un domani potessimo ottenere una quantita' arbitrariamente alta di energia da fonti rinnovabili, con il parco auto/moto attuale non potremmo comunque usarla (con l'eccezione dei biocarburanti), se avessimo un parco auto/moto elettrico potremmo sfruttarla immediatamente.

Per BAR.SP1, come ribadito da Ernesto, qui nessuno vuole fulminare nessun altro. Si discute, e si puo' legittimamente essere in disaccordo, ma alla fine non si litiga e si puo' andare a prendere una birra (o magari un chinotto, per gli astemi) insieme al bar (nel nostro caso, solo virtuale)

[BAR.SP1]

Il fulminavate ci stava nel discorso . Tra motoalpinisti e aspiranti tali non si puo che non avere una certa uniformità di vedute su argomenti cosi importanti. Cmq sta alle case proporre dei mezzi seri che rappresentino una vera alternativa, per una larga fascia di utenti, agli attuali con caratteristiche meno inquinanti. Noi da consumatori non potremo far altro che scegliere tra l'offerta presente cio che riterremo piu idoneo. Poi che sia elettrico, ibrido, a GPL o perche no, un 2 tempi con iniezione diretta, pompa elettrica dell'olio e catalizzatore a poca importanza. Il problema é delle case che non investono su reali innovazioni, infatti se escludiamo la Quantya non mi sembra che ci siano delle alternative pulite. Non prendo in considerazione le moto da motoalpinismo perché sono 3 o 4 le reali proposte. Le moto nuove da fuoristrada, le piu professionali hanno un'omologazione euro 3 fittizia, ottenute con delle strozzature assurde che vengono tolte prima di uscire dal concessionario. Certo l'avvento del 4 tempi nelle intenzioni migliora la situazione, peccato che tranne se parliamo di Alp e qualche altra moto di vecchia concezione fuori produzione da anni, le altre hanno da smaltire un cambio di olio motore ogni 20-30 ore di utilizzo. Sono uscito fuori argomento, lo so..

[nucciosan]

Ciao, sono nuovo del forum ed ho letto solo ora questa discussione.

La mia opinione, dopo aver proposto un prototipo di fuoristrada a trazione elettrica a vari costruttori di motociclette è che a loro non interessa per niente, tranne qualcuno che ha voluto provare a guidare una moto elettrica per pura curiosità.

Atteggiamento più o meno comprensibile visto che ancora nessuno ha fatto il passo dell'elettrico.
Invece non capisco proprio quelle case che hanno deciso, adesso, a tirar fuori dei modelli 2 tempi Parlo di Husaberg e Fantic
A loro nonglienefregaproprioniente dell'inquinamento e tutte le altre menate moderne. Vedono al volo l'affare di vendere ai pochi talebani del 2T moto di vecchia concezione e non investono una lira a fare ricerche su motori più puliti. Siano essi a 2 o 4T.

Il mio sogno è di aiutare almeno 100 di voi a costruirsi la moto elettrica in casa e fare delle manifestazioni tutti insieme ... e poi voglio vedere chi è il più lesto a produrre la prima moto elettrica

Scusate il mio sfogo, e se volete info tecniche leggetemi pure sulla discussione che ho appena avviato.

Ciao a tutti
Nuccio