Ecco la moto stampata in 3D
Ispirata a una Harley è stata assemblata in 16 ore ma non supera i 25 orari
di Lino Garbellini
La svizzera TE Connectivity (Tyco Electronics Ltd.) ha presentato la prima moto
super accessoriata e funzionante stampata in 3D e disegnata interamente al
computer. La due ruote è ispirata ad una Harley-Davidson Softail e ha fatto il
suo debutto pubblico il mese scorso a Long Beach (California) al Rapid 2015 3D
printing fair, un evento dedicato interamente a questo tipo di tecnologia.

Concept
La motocicletta non è stata pensata per la produzione in serie, è una sorta di
concept, un passo in avanti verso la mobilità alternativa creato per dimostrare
lo stato dell’arte e le potenzialità dell’impiego della stampa 3d nella
realizzazione di oggetti complessi destinati alla vita di tutti i giorni. Alcune
parti come il motore elettrico da 1 CV (750W), i componenti elettronici, la
cinghia di distribuzione, i freni e le pedivelle utilizzano i materiali
tradizionali (un aspetto da cui al momento non è possibile prescindere). Tutti
gli altri componenti invece sono realizzati tramite stampa a strati di materiale
plastico Abs (Acrilonitrile butadiene stirene). I componenti più delicati, come
per esempio il telaio, sono ottenuti con un procedura proprietaria di TE
Connectivity, studiata appositamente per questo tipo d’impiego. La moto non
supera i 25 km/h con un’autonomia di alcuni minuti, ma in questa fase le
prestazioni non erano una delle preoccupazioni dei progettisti, intenti invece a
dimostrare la fattibilità di una due ruote realizzata tramite computer.
Pesa 110 kg
«La sfida più grossa è stata la produzione delle ruote. I cerchioni sono stati
testati fino a 2.000 giri per minuto e sono in grado di funzionare anche con i
pneumatici gonfiati al massimo» spiega Charles Fry, Principal Engineer di Tyco
Electronics. Il modello è lungo quasi due metri e mezzo, pesa 113,4 kg e può
sopportare un peso massimo di 181 kg, ovvero è in grado d’ospitare anche due
persone. Il primo esemplare è costato 16 ore di lavoro solamente per quanto
riguarda l’assemblaggio ed è andato distrutto durante il trasporto al sito
dell’esposizione. Un episodio che non depone certo a favore di un mezzo
destinato alla strada, ma che le menti creative di Te hanno sfruttato per
migliorarsi. Per il secondo modello, quello esposto al Long Beach i tempi
necessari al montaggio sono stati dimezzati.