hal2000 ha scritto:Togliere il sistema antiniquinamento?
E poi ci lamentiamo se non ci fanno andare sui sentieri?
Evidentemente siamo masochisti e siamo destinati a fare la fine dei pellerossa (che per altro non inquinavano) e a girare soltanto nelle riserve!!!
In linea teorica, come non darti ragione al 100%?
Poi però indagando più a fondo la materia, si scoprono alcune cose sui moderni motori Euro-XX, che in teoria inquinano molto poco, ma poi invece...
Cominciamo dai kW indicati a libretto: la gran parte delle moto da fuoristrada vengono "omologate" avendo installato strozzi pazzeschi su carburatore e scarico, che poi di fatto non troviamo mai montati quando ritiriamo la moto in concessionaria. La mia Scorpa T-ride ha a libretto 3 kW, l'Huski TE-450 di mio figlio ne ha 11, e via cosi'... E questi strozzi rendono la moto non solo inusabile, ma portano al rapido danneggiamento del motore, per cui questi li toglie direttamente il concessionario (o addirittura la moto arriva dalla casa già senza di essi).
Esiste poi un secondo livello di strozzatura, costituito dal circuito aria secondaria (AIS e via dicendo) e dal catalizzatore sullo scarico. In effetti, la rimozione di questi dispositivi non è cosi' indispensabile come i precedenti, la moto va benissimo anche con essi, anche se ovviamente il motore fatica un po' di più. Mio figlio sull'Huski 450, che ha CV da vendere, li ha mantenuti, e secondo me ha fatto bene, non c'era alcun bisogno di passare da 40 Cv a 45.
Sulla mia T-ride 250F invece eran già stato tolti dal precedente proprietario, e secondo me invece su questa moto è stato bene toglierli, perchè passare da 18 Cv a 22 è invece assai utile, ma soprattutto si guadagna parecchio ai bassi... E secondo me questo è vero ancor di più per l'Alp 200...
Va detto che, nonostante la rimozione di questi dispositivi, la moto passa comunque regolarmente la revisione, quindi è vero che inquina di più, ma è ancora nei limiti di legge.
Esiste poi un terzo livello, che consiste in modifiche sostanziali: nuovo impianto di scarico "racing", carburatore maggiorato, kit "big bore" per aumento cilindrata, modifiche a valvole ed alberi a camme, etc...
E' chiaro che questo terzo di livello di modifiche rende la moto completamente illegale, spesso determina un notevole aumento di rumorosità, e può ridurre significativamente la durata del motore...
Queste modifiche sono a mio avviso in generale da sconsigliare, sia per il rapporto costo-beneficio, sia per i rischi conseguenti.
E veniamo infine alle moderne moto ad iniezione: su di esse, la via più promettente pare essere la rimappatura della centralina, che non comporta alcuna modifica "strutturale". In generale, con una mappataura "ad hoc" è possibile ritagliare un profilo di erogazione personalizzato, cosa sicuramente apprezzabile.
In teoria, una mappatura personalizzata fa aumentare in modo notevole le emissioni inquinanti. Ma la verità è che le moderne centraline sono "intelligenti", ed inquinano veramente poco solo quando la centralina stessa, identificati i particolari regimi a cui vengono effettuati i test di emissione, carica automaticamente la speciale mappatura "low emission", che nulla ha a che vedere con quella normale, e che viene attivata appunto solo per passare il test...
Quindi in realtà le moto ad iniezione sembrano inquinare poco solo durante i test, perchè la centralina se ne accorge e modifica carburazione ed accensione di conseguenza.. Ma nell'uso pratico inquinano invece assai di più (spesso più della stessa moto in versione a carburatore), e solitamente il caricamento di una mappatura personalizzata non comporta affatto un peggioramento dell'inquinamento...