Borsa laterale alp 4.0

[on-off]

Qualcuno ha provato o visto la borsa laterale per l'Alp 350?
Cerco informazione per un eventuale acquisto!
Grazie.

[frank]

chiesto al conce, venduto come optional e con un costo di 150 eurini

[spark]

a proposito di borse laterali, avevo appeso al portapacchi del DRZ, una borsa in tela militare da una parte e borraccia dall'altra, nel fare enduro soft, la ruota si è mangiata la tela della borsa, poi non contenta, si è presa uno straccio all'interno della stessa e se l'è riavvolto attorno alla catena; in special modo dentro la cruna di alluminio e plastica guida catena che è un tunnel inacessibile. Non vi dico le smadonnate per togliere il tutto, ma soprattutto lo scioppone che mi ha preso quando ho sentito bloccarsi letteralmente la ruota posteriore: 5 metri di scivolata intraversata, per fortuna su terra smossa e stoppata finale (in piedi grazie a sella ribassata e stivali del 45 a frenare) in mezzo ai cespugli sugli argini del fiume...

[Pisolomax]

Per un enduro da stradoni, qlc suppellettile o fronzolo (in plastica dura) ci può anche stare

ma se vi cimentate in forme di enduro toste ...meno roba c'è sulla moto e meno cose si rompono o s'impigliano pericolosamente in arbusti vari (zainetti compresi)

[nolimit]

esattamente!

A parte il discorso delle "suppellettili" morbide o rigide che siano (che a me causano convulsioni perfino sulle stradali ) in ogni caso i problemi che ne derivano, a mio avviso, sono ben maggiori dei benefici che ricerchiamo: telaietti tranciati, scomodità inverosimili di esercizio, erronea distribuzione dei pesi e conseguente sballatura del baricentro, pericolosità in caso di caduta (la sella dev'essere libera per far si che ci si possa allontanare dalla moto più o meno casualmente).
Purtroppo riconosco anche che, per un escursionista, il misero marsupio non riesce a contenere un set di emergenza sufficiente, né tantomeno un panino, una borraccetta e quel che obbligatoriamente (documenti, schei, chiavi di casa ecc...) tocca portarsi appresso in uscite "recon".
Io sto ricercando (senza troppa fretta, tanto ormai mi muovo carrellato e ho un rateo di esercizio pari a mezzo pieno) un fantomatico set di miniborse laterali da serbatoio, che poggino ai lati dei convogliatori, da riempire con roba leggera e magari di consumo durante il tragitto (vedi panino).
Intanto, se proprio tocca vado di zainetto, ma sicuramente non roba da ARMIR , giusto una maglietta di ricambio, un sacchettocon la "ciuccia" preso al Decathlon per pochi euro e le schifezze di rito. Mi fa ancora nostalgia vedere vuoto lo spazio che destinavo alle sigarette, ma questa è un'altra storia....

[spark]

Una delle cose che amavo di più (pensa com'ero conciato) era spegnere la moto in qualche posto dimenticato da Dio, e accendermi una sigaretta ad ascoltare il ticchettio del motore che si raffreddava e la natura attorno manifestarsi timidamente dopo essere stata violata dalla moto in arrivo. CaZ.. che poeta! Adesso non si fuma più e non si tossisce più. Pienamente d'accordo sull'illogigità della borse flosce, era per abbinarle a quelle sotto gli occhi....

[nolimit]

la poesia è retaggio di chi ama la moto, e senza di essa il viaggio, la strada, il motore avrebbero forse meno senso. O forse è così solo per chi ha superato una soglia in cui si ha voglia di farsi riprendere, finalmente, dalle sensazioni e non solo dalla corsa delle lancette, dell'agenda, del senso del dovere.

Postata sul web e lberamente reinterpretata tre inverni fa, fissa un momento in cui le emozioni sono, in fondo, le stesse tue...:

E' notte fonda.
Il cielo e' stellato.
Lei e' li... fidata, sempre pronta ad accompagnarti, ad assecondarti.
Brilla misteriosamente il suo metallo, la sua nera vernice assorbe il mondo sotto la luce pallida della luna quasi piena.
Pochi passi e la raggiungo.
Una carezza sul serbatoio.
Un brivido "CI" percorre...
Freme...
*SA* cosa ci aspetta...
Basta una carezza per metterla in moto, la marmitta starnuta, borbotta, tuona:
"Andiamo, cosa aspetti?"
E andiamo. Silenziosa, senza farsi notare, scivola per la circonvallazione.
Un bivio. Dobbiamo scegliere. A lei piace la ss 51.
La accontento. Ci inerpichiamo su per la collina. Il suo doppio cuore da 992cc pulsa con forza.
Il nastro d'asfalto scorre sotto di noi. Lei sa di quel messaggio.
Mi asseconda... quarta... terza... tornante. La gomma, ancora appena tiepida, le dà fastidio, ma cerca di non farmelo sentire. Apprezza come la accarezzo con la destra, il suo urlo quando mi da tutta la coppia a 8200 giri me lo conferma. Lei sa come prendere il suo uomo...
Quando e' il momento si mette giu' in piega per catapultarti fuori dalla curva con i suoi soli 100 cavalli, se sbagli nella rabbia ti perdona con le Ohlins. Ti fa sentire la sua presenza facendo le fusa come un gatto. Cavatappi, discesa, piega destra, lungolago...
in un attimo siamo a 190... nessuno ci ha sentiti...
Lei non si fa notare. Non ne ha bisogno, sa di aver trovato la sua controparte....
Il vento freddo si infila sotto il casco, non importa... avanti... dove?
Non importa... Il fascio di luce illumina la strada. Maledetta strada...
Non possiamo farne a meno. Ci ha drogato con il suo scorrere, il suo freddo riflesso. Incontriamo una macchina, le scivoliamo accanto in silenzio... la passiamo e la coppietta all'interno probabilmente non se n'é nemmeno accorta. Avanti, sempre avanti... il pompone spinge, il serbatoio avvolge le ginocchia. Siamo uno... Armonia...
Che facciamo? Ci concediamo una pausa...
Accendo la sigaretta, frizza nel silenzio stellato. La piccola brace scalda le mani e il cioccolato al latte integra la cena liofilizzata fatta da un single mezzora fa ... A lei non ne va... Preferisce diete liquide ad alta gradazione e comunque ancora non ha sete. Silenzio... solo lo scricchiolare della marmitta. Ci guardiamo con uno sguardo d'intesa.
Lei ricorda quel che abbiamo passato. E so che ha incontrato l'altra, mentre era "in clinica". E' quell'altra, che le ha raccontato tutto di me. Sono sorelle ormai. Capisce e sa che i ricordi sono importanti.
Del resto anche lei mi racconta del suo calvario, del dolore dei pezzi contorti, lacerati strappati via dai morsi dell'asfalto. E di come la trattavano bene mentre le ridavano forma e vita assieme, pezzo dopo pezzo. In silenzio evochiamo all'unisono l' incidente e il brivido freddo che, quando steso a guardare il cielo, provai nell'udire "è spaccata in due", la tristezza di saperla lasciata in officina... ferita nel corpo e nell'orgoglio. Senza poterla rivedere. Poi ci incontrammo di nuovo. Fu subito una nuova intesa immediata. Il meccanico lo aveva capito. Fece di tutto per unirci. Quando uscimmo dall'officina era docile come un gattino. La portai sulla collina e lei perse le inibizioni... divenne un puma senza pudore alcuno. E trovammo subito il nostro ritmo.

Fa freddo... un brivido mi percorre la schiena sotto il guscio... La sigaretta e' finita e la mattina si lavora... Sono tranquillo adesso e lei si adegua. Torniamo indietro sulla strada dalla quale siamo venuti, ma in modo differente. Lei danza lungo la strada, pennella le curve con andatura tranquilla e regolare. Il motore ronfa tra i 3500 e i 5000...
inutile usare il freno... Siamo in sintonia...
Le accarezzo il serbatoio, fida compagna!... l'asfalto scorre regolare.
Il paesaggio irreale ci avvolge. Le pareti di roccia prima del passo sembrano d'acciaio... Il pezzo illuminato dello svincolo autostradale lo odiamo in due, ma tanto e' breve...
Ci fermiamo un attimo sulla piazzola per guardare a valle... quante luci... quanta gente... quanto vuoto... ripartiamo con tranquillita' e scendiamo lentamente. Non abbiamo voglia di rientrare ma dobbiamo...
La foschia ci avvolge come un freddo sudario...
Sento la vita che pulsa nelle vene fino a farle scoppiare e vincere sul freddo, sulla violenza...sul quotidiano e sulla vacuità degli attimi che rincorriamo.

Andiamo a riposare un pochino... Una pacca affettuosa sul faro che sembra strizzarmi l'occhio... siamo amici... siamo amanti... ci intendiamo io e lei....

Il Nolimit e L'Araba Fenice, insieme una falena che vaga per i monti alla ricerca di... alla ricerca.

[spark]

ma poi, sei riuscito a scopartela? grande!!!

[spark]

è notte fonda e lei è li e non parte più, una carezza sul fanale e mi accorgo che l'acqua è penetrata ancora una volta, poco male, domani asciugherò le tue lacrime. Una leggera pressione sul pulsante e il tuo mezzo cuore cinese resta muto, caz.. un'altra volta solo nel mezzo del nulla. Ti accarezzo dolcemente sotto, dove le tue curve sono ancor più calde, come in una passionale richiesta, ma mi ritrovo le mani piene d'olio, ti succede sempre quando esci con me: brutta troia. Lontano, i gemiti felici di un quattro entrato in coppia. E tu li, nel buio, la gomma un po' floscia ti fa un'andatura ubriaca anche solo spingendoti: come ti sei ridotta, sfatta dal V-Power con le valvole sfiancate dagli eccessi...non ti riconosco più, sei fuori mercato e anche i tuoi fianchetti sono segnati dal tempo, sembri più larga e sciatta, hai preso talmente tanto gioco da togliermi tutto il piacere quando sto con te...non so se ti amerò ancora a lungo,no, è inutile che mi fai le frecce ...

[anALPhaBETA]

....
Ci guardiamo con uno sguardo d'intesa ... Siamo in sintonia...
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finalmente uno

Mi fa ancora nostalgia vedere vuoto lo spazio che destinavo alle sigarette

grande!
ora però non mollare, nemmeno una neanche per sbaglio.
Con tutta la mia stima
kiss