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Il Roadbook

Inviato: mer 06 giu, 2007 3:26 pm
da sambuca
Il Roadbook

Ancora un dubbio mi attanaglia, ma l'esploratore motoalpinista in base a che cosa sceglie le strade, si infila in tutte le sterrate?(ovviamente ove non vi sia espressamente cartello di divieto)in caso di zona non conosciuta il bon ton consiglia di fermarsi da un locale o addirittura dalla forza pubblica a chiedere eventualmente se ci sono o meno divieti? se non c'è nessun cartello la strada è sicuramente percorribile?
scusate per le domande magari un po stupide o banali. :oops:

Il roadbook

Inviato: mer 06 giu, 2007 4:22 pm
da alp
Il roadbook


Ti parlo della mia personale esperienza di cinque intensi anni di questa attività.

Innanzitutto è importante che distinguiamo una escursione esplorativa da una da diporto. Nel primo caso, il gruppo dei motoalpinisti non conosce il percorso e si avventura lungo i sentieri sulla base dello studio delle carte topografiche IGM (scale 1:10000, 1:25000, 1:50000) o delle Google maps (http://maps.google.it/). Nel secondo caso, il capo gruppo ha già percorso, in precedenza, quei luoghi e il roadbook serve a richiamare in memoria i punti più complicati dal punto di vista topografico.

Per preparare il roadbook per un'escursione esplorativa bisogna valutare i punti di partenza e di arrivo nonché le postazioni intermedie che possono rappresentare degli indispensabili punti di repere. I percorsi vanno individuati in base ai segni convenzionali dell'Istituto Geografico Militare Italiano riportati nelle leggende delle carte topografiche. Va considerato che queste non possono essere aggiornate continuamente. Quelle attualmente in uso fanno riferimento ai dati rilevati con ricognizioni effettuate nel 1986. C'è sempre un certo margine d'errore. D'altra parte, non ci sarebbe l'avventura! Rilevati i sentieri fra le differenti postazioni intermedie si evidenziano i sentieri sulla carta e si individuano i più importanti punti di riferimento lungo il percorso: guadi, casolari, cime di monti vicini, incroci con altri sentieri che potrebbero interferire nelle indicazioni. Si comincerà con il contrassegnare con cerchi rossi i sentieri da evitare in corrispondenza di incroci e evidenziare i punti di repere lungo il sentiero principale. E', quindi, il momento di rilevate le distanze chilometriche approssimative fra le varie stazioni intermedie, facendo riferimento alla scala utilizzata nella carta topografica.

A questo punto si può cominciare a compilare il roadbook numerando progressivamente le note, inserendo le distanze chilometriche parziali e totali. Nel roadbook utilizzato per il motoalpinismo, di solito, le celle per il disegno non vengono utilizzate in quanto si preferisce consultare la cartina, opportunamente ingrandita e fotocopiata in segmenti di percorso. Ciò permette di avere una visione ampia dell'ambiente circostante e, cosa importante, individuare le vie di fuga, cioè, uscite di sicurezza dal sentiero prescelto. E' importante, infatti, essere in grado di avere, in vari punti del tracciato, delle vie d'uscita che portano a villaggi o piccoli centri abitati così da potervi fare ricorso in caso di necessità (infortuni o guasti meccanici). Tutto questo rimanda alla sicurezza che bisogna tenere sempre nella massima considerazione. Prima di intraprendere un percorso è buona norma lasciare una copia della cartina per facilitare eventuali soccorsi o recupero dei mezzi con 4X4.

Nella casella delle annotazioni è conveniente riportare i punti del tracciato in corrispondenza dei quali si trovano le vie di fuga.
Torniamo, quindi alla struttura del roadbook per il motoalpinismo. Non sono necessari né le note numerate, né i disegni. Alla cella di sinistra è conveniente segnare un riferimento numerico o alfabetico che rimandi alla corrispondente fotocopia (più o meno ingrandita) di carta topografica che riporta quella parte di tracciato. La seconda e la terza cella da sinistra vengono utilizzate per segnare rispettivamente il punto di partenza e quello d'arrivo del segmento di percorso, ciascuno con i rispettivi rilievi altimetrici (altezza in metri sul livello del mare) registrati dalla cartina. La quarta cella da sinistra serve a dare indicazioni sul fondo (sterrato/asfaltato) e la pendenza (+ per indicare salita, = per la pianura e - per la discesa) che, se forte è bene scriverlo. La quinta cella è riservata al chilometraggio parziale e totale (è bene, per entrambi, distinguere eventuali combinazioni tra il fondo asfaltato e quello sterrato). Nella sesta cella si usa dare indicazioni di massima sul verso del sub-percorso facendo riferimento al punto di partenza e a quello di arrivo relativamente alla riga (si indicherà, per esempio, N per il Nord, SE per Sud-Est, WNW per Ovest-Nord-Ovest e così via). L'ultima casella è quella delle annotazioni, forse la più importante (anche se non la si compila sempre). In questa vanno inseriti: vie di fuga, incroci e direzioni da prendere in corrispondenza di punti di repere. E' indispensabile evidenziare anche le condizioni di orientamento difficile, così da attivare una maggiore attenzione quando ci si avvicina a quella zona. In questa cella vanno, inoltre, inserite le annotazioni riguardanti ruderi, ponti, guadi, rifugi, cappelle votive e tutto quant'altro può aiutare nell'orientamento.

Come si vede, il roadbook motoalpinistico deve essere molto più preciso degli altri perché il gruppo dei motociclisti non è supportato da alcun tipo di assistenza lungo il percorso (come nelle manifestazioni per 4X4 o nelle competizioni di motorally) e quindi è necessario che si abbia in qualsiasi punto del tracciato un orientamento preciso, specie nel caso di escursione esplorativa.


Ecco un estratto di un Roadbook che abbiamo realizzato e usato per una recente escursione (di cui, magari, vi racconterò in seguito)

Immagine

Il Roadbook

Inviato: mer 06 giu, 2007 5:39 pm
da sambuca
grazie molto completa come risposta, spero di capirci di + con la pratica.
la prossima volta che esco provo a stilarne uno io di road book. :shock: