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Circolazione fuoristrada in Piemonte

Le difficolta' che incontra un fuoristradista non sono solo date da fango, gradoni o altre cose che puo' incrociare sul sentiero. Dai problemi di percorribilita' di sterrate e mulattiere alle interazioni con le assicurazioni, c'e' un intero mondo di ostacoli che tutti dobbiamo affrontare. In questo forum raccogliamo le nostre esperienze e cerchiamo di fornire utili indicazioni e consigli su come muoversi nella giungla legale e amministrativa, di far conoscere i nostri diritti e capire come farli valere.
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Circolazione fuoristrada in Piemonte

Messaggio da MrOneTwo » mar 27 gen, 2015 7:19 pm

Ciao a tutti,
apro questo thread per cercare di chiarire una volta per tutte i dubbi riguardo alla circolazione fuoristrada in Piemonte.
Ho cercato di documentarmi il più possibile in proprio ma mi rimangono parecchi buchi... vi espongo le mie considerazioni, sperando che qualcuno più ferrato di me in materia giuridica possa darmi una mano!
Oltre a capire come funziona la legge, vorrei anche avere ben chiare le conseguenze se vengo fermato dalla forestale o chi per essa, sia dal punto di vista “economico” che, eventualmente, da quello penale...
Un’ultima premessa: i ragionamenti che sto cercando di fare presuppongono comunque una moto assolutamente in regola col codice della strada, targata e assicurata.


La legge che norma la circolazione fuoristrada è la legge regionale 2 novembre 1982, n. 32
(http://arianna.consiglioregionale.piemo ... 82032.html)


L'articolo 11 dichiara, fra il resto:
1. Su tutto il territorio regionale e' vietato compiere, con mezzi motorizzati, percorsi fuoristrada.
2. Tale divieto e' esteso anche ai sentieri di montagna e alle mulattiere, nonche' alle piste e strade forestali che sono segnalate ai sensi della legge regionale 12 agosto 1981, n. 27

Da come ho capito, la legge regionale 27/1981 è stata sostituita dalla 45/1989 (http://arianna.consiglioregionale.piemo ... 89045.html), dalle mie parti si trovano spesso cartelli di divieto facenti riferimento a questa legge. Dovrebbe comunque non cambiare nulla da una all’altra.


Ricordo di aver letto qui sul forum un post di Angelo Farina in cui veniva spiegato che:
1. nessuna legge regionale può sovrapporsi a una legge statale
2. il codice della strada identifica chiaramente come strade anche sterrati, sentieri e mulattiere

Di conseguenza la circolazione “fuoristrada” dovrebbe essere intesa nel suo significato letterale: al di fuori di ogni tipo di strada. Una multa basata sull’applicazione della legge 32/1982 che contesta la circolazione fuoristrada su di un sentiero dovrebbe quindi essere in contrasto col codice della strada e di conseguenza nulla. Da qui i molti ricorsi vinti.

A questo riguardo ho trovato però una circolare della Regione Piemonte (http://www.regione.piemonte.it/governo/ ... tutamb.pdf) dove si afferma che
“Tale previsione non risulta in contrasto con le previsioni del d.lgs. 30 aprile 1992, n. 285 (Nuovo Codice della strada), laddove il medesimo, nel fissare le denominazioni stradali e di traffico, definisce il sentiero (o mulattiera o tratturo) come la “strada a fondo naturale formatasi per effetto del passaggio di pedoni o di animali” (art. 3, comma 1, numero 48). Diversa è infatti la ratio delle due discipline, poiché il Codice della Strada mira alla tutela della sicurezza delle persone nella circolazione stradale, mentre il divieto previsto dall’art. 11 della l.r. 32/1982 e dall’art. 2, comma 6, della l.r. 45/1989 cura l’interesse pubblico alla salvaguardia dell’ambiente rurale e montano ed all’equilibrio idrogeologico del territorio. La norma statale e la norma regionale non sono quindi tra loro confliggenti in quanto finalizzate alla cura di interessi pubblici diversi.”

È solo un tentativo di confondere le acque o c’è del vero?

Sempre tratto dalla stessa circolare è interessante questo passaggio:
“Si sottolinea inoltre che, con specifico riferimento all’applicazione dei disposti di cui ai commi 1, 2 e 5 dell’art. 11 della l.r. 32/1982, non vi è necessità di segnalazione del divieto tramite apposita cartellonistica: essendo infatti i divieti stessi generalizzati ed operanti ad esempio su tutte le aree boschive, prative o pascolive del territorio regionale, sarebbe impossibile dotare tali aree di idonea segnalazione. Per quanto riguarda la viabilità agro-silvo-pastorale, si rammenta che il comma 7 dell’art. 2 della l.r. 45/1989 invita comunque a segnalare il divieto di passaggio, a cura del titolare dell'autorizzazione all’apertura di tale viabilità in zona a vincolo idrogeologico, con la posa di un apposito cartello recante gli estremi della legge stessa. In ultimo, si ritiene che, in una logica di maggior informazione ai cittadini e come da prassi già diffusa, appaia opportuna, anche se non indispensabile ai fini della sussistenza del divieto, la posa di eventuali cartelli di divieto ai sensi dell’art. 11 della l.r. 32/1982 in ambiti molto frequentati e in corrispondenza di tracciati vietati al transito in virtù dell’articolo in commento.”


In sostanza, quindi, continuo a non capire se posso o non posso circolare su sterrate e simili!

Ho poi un paio di altre domande:
1. è vero che presentare un ricorso al giudice di pace dal 2014 costa 70 euro anche se si ottiene la ragione e la multa viene tolta? 70 euro per ogni ricorso vinto sarebbero comunque un po’ troppi per i miei gusti!
2. a questo link (http://www.provincia.torino.gov.it/natu ... 2_1982.pdf) sono indicate le varie sanzioni. Minime 56/113 euro, a seconda dei casi. Mi preoccupa non poco però la nota a margine: “misura discrezionale e facoltativa del sequestro amministrativo del mezzo”. Non so esattamente in cosa consista ma non sembra una bella cosa...
3. Ci sono differenze fra essere fermati su di una generica strada sterrata senza cartelli ed essere fermati su di una con cartello di divieto facente riferimento alla 45/1989?


Cosa ne pensate? E come vi regolate voi piemontesi?
Grazie :mrgreen:

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jermakki
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Messaggio da jermakki » mar 27 gen, 2015 9:57 pm

Io vado ovunque, a meno che non ci sia il cartello di divieto(legge regionale).
Sarà che dove vado io non c'è nessuno che va a piedi ed evito i percorsi battuti da escursionisti. In 20 anni mai avuto un problema.
Ciao

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angelofarina
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Messaggio da angelofarina » gio 29 gen, 2015 1:47 pm

L'approccio di Jermakki e' quello corretto.
Parliamo ovviamente di circolazione STRADALE, non di FUORISTRADA: questo e' vietato paraticamente ovunque, a meno che vengano realizzati appositi "circuiti fuoristrada" autorizzati dai Comuni.
Ma se tu percorri una qualunque strada carrabile, anche non asfaltata, ed essa non presenta regolari cartelli di divieto a norma del CdS, essa e' sicuramente percorribile.
La circolare regionale che hai trovato indica correttamente che non occorrono cartelli di divieto per inibire la circolazione nei pascoli o nei boschi.
Invece, con riferimento alla viabilita' forestale (che da voi si chiama "agro silvo pastorale", ma e' la stessa cosa, e che dunque include anche le "piste" realizzate dai boscaioli per il taglio della legna), vige la regola che se mancano i cartelli di divieto la percorrenza e' libera.
Anche perche' il motocicilista come fa a sapere se si tratta di una normale strada comunale, o di una strada ad uso agricolo, se non c'e' scritto?
Molte strade comunali sono in condizioni ben peggiori delle strade forestali, in quanto le prime non le percorre quasi nessuno, mentre le seconde vengono usate da contadini e boscaioli, che le tengono in ordine...

Io non ho molta esperienza di escursionismo in Piemonte, ma ho ben presente la situazione di altre regioni alpine, in particolare Trentino e Lombardia. Li' tutti i percorsi vietati (la maggior parte invero) e' chiaramente segnalata in modo molto evidente, quindi non esiste proprio il rischio di percorrrere "per errore" un percorso vietato. I pochi percorsi non segnalati sono liberamente percorrribili, mai avuto problemi su di essi, pur avendo incontrato varie volte la Forestale ed una volta i Carabinieri, che mi fermarono solo per ammirare le magnifiche moto storiche con cui io e mio figlio ci stavamo inerpicando...

In Trentino ho visto invece i "locali" usare le moto da Trial nel bosco o su per i pratoni sommitali per cercare i funghi. Parliamo dei classici trial "da malgaro", privi di targa, assicurazione, fari, etc. A loro e' consentito praticamente di tutto, se un "turista" come me si azzardasse a fare robe del genere lo arresterebbero e gli confischerebbero la moto... Ma pare che tale "tolleranza" verso i locali derivi da un regime legale speciale, legato all'esistenza delle "comunalia" sin dal medio evo. In pratica sono organizzazioni con regole proprie, legate allo sfruttamento agricolo del territorio montano, che e' "proprieta' condivisa" dell'intera comunita'. Pertanto i "locali" sono legalmente "in area privata", e dunque a loro non si applicano le normali leggi "moderne", in quanto le medievali leggi delle "comunalia" hanno priorita' temporale e di rango sull'intero apparato legislativo italiano.
Evidentemente anche in Piemonte esistono regole del genere, infatti nella legge regionale si citano eccezioni ai divieti di cirolazione "fuoristrada" legati appunto ad usi agricoli o silvo-pastorali.

Riguardo infine il caso che, finita la pista forestale o la stradina comunale abbandonata, tu sia costretto per raggiungere la strada successiva a fare un pezzetto di fuoristrada,, sappi che sostanzialmente rischi solo una sanzione pecuniaria (di circa 108 Euro, se non sbaglio, ma ridotti del 30% se paghi entro 5 gg.). Le ipotesi di sanzioni accessorie piu' gravi, quali il fermo amministrativo del veicolo, o addirittura la sua confisca, sono legati ad infrazioni assai piu' gravi, quali l'uso di veicoli non immatricolati, o privi di assicurazione, o se il conducente non indossava il casco, e se guidava in modo pericoloso.
Va anche detto pero' che ben raramente quando si viene beccati dalla Forestale a "strappare il bosco" o a fare le impennate nei pratoni viene contetestata la sola infrazione di circolazione fuoristrada: li' scatta come minimo la guida pericolosa, e poi biosgna vedere se davvero la moto era legale al 100% (a ben cercare, qualcosa fuori norma lo trovano sempre: inclinazione della targa, funzionalita' delle frecce e degli specchi, gomme della misura corretta indicata a libretto, scarico non manomesso, etc.).

Ultima cosa: cosa fare se si sta percorrendo una strada priva di divieti, e la pattuglia della Forestale insiste nel voler fare comunque il verbale? Esistono un paio di accorgimenti che consnetono poi di farlo annullare d'ufficio, senza bisogno di imbarcarsi col ricorso. Si parla di "annullamento in autotutela", e scatta allorche' il verbale e' viziato in modo cosi' grave che, mantenendolo in vigore, il funzionario di polizia che lo ha emesso rischia gravi consequenze penali.
Il caso piu' comune e' il falso ideologico, che si verifica se nel verbale l'agente accertatore afferma fatti non veritieri. Oltre ad una condanna penale, cosi' facendo l'agente si espone al reale rischio di licenziamento...
L'ipotesi pu' comune in cui scatta il falso ideologico e' se l'agente emette un verbale per "circolazione fuoristrada" mentre si stava percorrendo una strada (dotata o meno di cartelli di divieto).
E" ovvio che non si puo' erogare una sanzione per cirolazione fuoristrada mentre si era su strada... Magari era una strada vietata, ed allora la sanzione va emessa per violazione di un divieto di circolazione, ma e' un falso ideologico affermare che il veicolo circolava fuori strada se era su una strada non asfaltata.
A tal fine, se l'agente insiste nella sua versione, si deve annotare sul verbale (o sul retro, se non c'e' abbastanza spazio" che la contravvenzione e' stata elevata mentre si percorreva la via "Pinco Pallo", alle coordinate GPS XXXX YYYY, e che il luogo della supposta infrazione e' stato fotografato con fotografia georeferenziata (ogni cellulare moderno ha questa funzione).

Una volta tornati a casa, si va a recuperare dal sito della Provincia la carta digitalizzata del Piano Provinciale di Coordinamento Territoriale, o come si chiama li' da voi. Esso contiene solitamente una crata tematica indicata come "viabilita'", e sulla stessa sono indicate tutte le strade della provincia, incluse quelle forestali, le vicinali, le interpoderali, etc...
verificato che il luogo della contestazione sia effettivamente su un percorso stradale, si manda una bella letterina al corpo di polizia che ha emesso il verbale, invitandoli gentilmente all'annullamento in autotutela entro una settimana, specificando che se tale provvedimento non verra' preso, si provvedera' a trasmettere il tutto alla Procura delle Repubblica assieme ad una bella dununcia per Falso Ideologico nei confronti dell'agente accertatore...
Siccome lo stesso rischia il posto, e viene comunque sospeso dal servizio non appena la Procura gli manda l'avviso di garanzia, vedrai che si fara' subito carico lui di far annullare il verbale in autotutela.
Io personalmente non ho mai dovuto far ricorso, le poche volte che mi han fatto dei verbali me li sono sempre riusciti a far annullare in autotutela.

Se invece ti beccano su un prato o in mezzo ad un bosco, o su una strada con i cartelli di divieto, li' han ragione loro: paga la multa entro 5gg. (cosi' hai lo sconto) e taci...

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Messaggio da MrOneTwo » gio 29 gen, 2015 5:30 pm

Grazie a entrambi per le risposte.

Angelo, mi confermi che non devo preoccuparmi del fermo amministrativo del veicolo se vengo fermato su una strada con cartello di divieto? Ovviamente niente guida nei prati, con moto assicurata e in regola, e guidando in maniera "normale" (niente impennate o velocità folli, che non mi interessano e soprattutto non sono capace a fare :mrgreen: ).
Posso anche, di tanto in tanto, correre il rischio di beccarmi 100 euro di multa, ma avendo una moto sola un fermo di 3 mesi non voglio proprio rischiarlo...

Un'ultima cosa: come devo comportarmi in presenza di strade o sentieri SENZA cartelli di divieto ma con le classiche palette per escursionisti che indicano meta e tempo di percorrenza? Oppure con i segni bianco-rossi in vernice dipinti su alberi e massi? Credo significhino che la tal strada è un itinerario del CAI... Sono equivalenti a un cartello di divieto?

Grazie ancora

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Messaggio da angelofarina » gio 29 gen, 2015 6:55 pm

Qui in Emilia Romagna i segni bianco/rossi, tracciati dal CAI, indicano che e' un percorso facente parte della REER, quindi, in assenza di divieti E' LIBERAMENTE PERCORRIBILECON QUALUNQUE MEZZO, anche a motore...
Ma so bene che nel resto d'Italia non gira cosi' bene come da noi, ed il CAI tende a cosniderare "suoi" i sentieri che hanno segnato e numerato...
Oviamente NON SONO LORO, anzi, spesso hanno segnato tratti di strada comunale o priovinciale, qui da noi han segnato addirittura lunghi tratti della STATALE DELLA CISA... Tuttavia se incontri quelli del CAI sicuro che protesteranno...
I segni bianco/rossi del CAI non hanno alcun valore legale, peraltro, ma indicano eprcorsi frequentati daglie scursionisti a piedi, per cui sarebeb buona regola evitarli il piu' possibile, onde ridurre gli attriti. Ma a volte non si puo', non ci sono alternative prive di divieti, e dunque tocca passare di li'...
Se e' una strada carrabile e non ci sono divieti, vai pure tranquillo.

Il problema casomai si pone quando il sentiero CAI e' tracciato su una strada NON CARRABILE. Siccome chi li ha tracciati pensava solo agli escursionisti a piedi, spesso questi percorsi comprendono scalinate, gradoni, o passaggi che possono essere impraticbili persino per una moto da trial, ed in generale sono del tutto insuperabili da una normale autovettura, anche se a 4 ruote motrici.
Insomma, sono sentieri pedonali, non strade carrabili, e dunque NON e' lecito percorrerli in moto.
In tali casi, la mia personale opinione e' che una moto NON DEBBA passare di li', se non altro per motivi di sicurezza. Pertanto io sconsiglio di appoggiarsi alle cartine "escursionistiche" del CAI per pianificare escursioni in bici o in moto, si puo' finire davvero nel pericolo, quelli non hanno cognizione, ti fan passare su una cengia larga 30 cm con sotto 100m di strapiombo...

Riguardo l'applicazione delel sanzioni accessorie (fermo del veicolo o confisca): tali sanzioni possono essere applicate solo se previste dal codice della strada, per le specifiche infrazioni che le prevedono.
Alcune sono banali (tipo: sollevare il sedere dalla sella, togliere una mano dal manubrio per pulire gli occhiali, solevare anche di 1 solo cm la ruota anteriore), quindi la certezza di non incorrervi non c'e' mai. Sta al buon senso dell'agente accertatore distinguere il ragazzino che fa il coglione stando seduto sul manubrio ed il motociclista accorto che, nel passare sopra un buco, solleva momentaneamente il sedere dalla sella di qualche cm per evitare che la moto gli si possa intraversare pericolosamente per effetto del "rimbalzo" delle sospensioni. E' chiaro che il primo non guida con prudenza, il secondo si...

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Messaggio da MrOneTwo » gio 29 gen, 2015 7:50 pm

Secondo te però, al di la della difficoltà tecnica e del pericolo di un sentiero, il fatto che siano ben evidenti, segnalati e "tracciati", li rende una strada a tutti gli effetti come da definizione del codice della strada? In tal caso dovrebbe valere lo stesso principio per cui si può transitare in assenza di divieti.
La legge regionale estende in effetti il divieto di circolazione a "sentieri e mulattiere", ma giuridicamente parlando dubito sia possibile identificare il punto in cui una strada diventa un sentiero...
Questo punto è più per il gusto personale di capire bene la legge che non altro, con l'Alp 4 e le mie doti di guida un vero sentiero di montagna io lo evito come la peste :mrgreen:

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Messaggio da carlo » gio 29 gen, 2015 9:08 pm

MrOneTwo ha scritto:giuridicamente parlando dubito sia possibile identificare il punto in cui una strada diventa un sentiero...
Irrilevante: e' comunque strada per il CdS.
Art. 3 comma 1 punto 48 ha scritto:Sentiero (o Mulattiera o Tratturo): strada a fondo naturale formatasi per
effetto del passaggio di pedoni o di animali.
A quanto capisco, se il percorso e' riportato nelle carte cui faceva riferimento
Angelo allora e' ufficialmente una strada, altrimenti no (e quindi, se lo
percorri, stai circolando fuoristrada).
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Messaggio da angelofarina » gio 29 gen, 2015 9:08 pm

I sentieri pedonali, denominati in inglese "single track", non sono carrabili, in quanto per essere carrabile una strada deve presentare DUE ormaie affiancate, distanti circa 1m (mi pare che le norme tecniche del CNR prevedono una distanza minima fra i centri delle due ormaie pari a 90 cm).
Se il sentiero ha una sola ormaia ("single track", perlappunto), allora NON e' carrabile, e' un sentiero pedonale, o, al piu', per animali quali muli o cavalli.
Si definisce STRADA CARRABILE una strada in cui possa transitare un carro, tipicamente trainato da buoi o altri animali, ma comunque dotato di almeno un assale, e dunque che procede con due ruote affiancate.
Purtroppo pochissimi hanno superato, come me, l'esame di Costruzione di Strade, e quindi confondono allegramente un sentiero con una mulattiera, una mulattiera con un tratturo, un tratturo con una carraia, etc. etc.,
Dovrei pero' recuperare il libro di Strade per darti le definizioni esatte, anche perche' detti questo esame nel lontano 1981, direi che e' passato un po' troppo tempo anche per me....
Anche le stesse forze dell'ordine non han ben chiare queste distinzioni, ed e' per questo che commettono facilmente il reato di falso ideologico nel redigere i verbali.
Se percorrevi una mulattiera, e scrivono sentiero, son fregati!
Va anche detto che spesso sono scusabili: 100 anni fa gran parte dei percorsi che ora facciamo in moto erano strade carrabili. Ma poi, con l'abbandono della montagna, il disuso, le frane, la crescita della vegetazione, etc., ecco che strade carrabilissime, spesso comunali, degradano progressivamente in percorsi che di carrabile hanno ormai ben poco.
Diciamo che la questione della clasificazione delle strade a fondo naturale e' questione di lana caprina... Sicuramente sono STRADE con la S maiuscola quelle riportate nelle cartografie ufficiali, quali il citato PCTP, i mappali del Catasto, o la cartografia militare IGM. I comuni, invece, per la gran parte, non hanno online una bella carta della viabilita'...
In certe zone d'Italia la cartografia ufficiale abbonda ed e' dettagliatissima, riportando come "strade" anche percorsi che ormai sono davvero da motoalpinismo estremo. In altre zone mancano addirittura vaste porzioni di strade comunali in uso da decenni...
Val sicuramente la pena fare una ricerca delle carte disponibili delle zone in cui si va a girare in moto, anche perche' a volte cosi' facendo si scoprono percorsi sconosciuti.
Io mi tengo salvate sul cellulare alcune di queste carte, in formato PDF, in modo da poterle mostrare all'agente in caso di contestazione.
Inoltre uso un programma di cartografia sul cellulare (Oruxmaps, Viewranger), cosi' si puo' facilmente mostrare all'agente che si stava seguendo col GPS una strada ufficialmente dichiarata tale...
Ribadisco, il problema si pone solo se la strada, nel punto considerato, e' degradata al punto tale che non appare piu' facilmente carrabile, e si e' ridotta ad un "single track". La' dove le due ormaie affiancate sono presenti, la carrabilita' e' ovvia anche senz alcuna carta, e dunque se non ci sono i cartelli di divieto si puo' andare tranquilli...
Ultima modifica di angelofarina il gio 01 gen, 1970 1:00 am, modificato 1 volta in totale.

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Messaggio da jermakki » gio 29 gen, 2015 11:17 pm

Angelo, non vorrei essere nei panni del tutore dell'ordine che ti ferma! Va a finire che fa la multa a se stesso!!
Scherzi a parte, la questione è veramente di lana caprina. Io, come ripeto, non ho mai avuto problemi, pur incrociando molte volte la forestale.
Basta a volte usare un po' la testa, essere sempre rispettosi(farla finita con le marmitte aperte e l'andatura da mondiale enduro) e cercare di sfruttare il più possibile i percorsi poco o nulla battuti e, principalmente, quelli dove non c'è un divieto esplicito. Qui da me, ad esempio, ho circa 500km di percorsi di tal tipo e, oltretutto, non siamo in molti a girare.
L'unico problema a volte qui da noi è rappresentato dai GEV. Il classico esempio del "dai una divisa o un minimo di potere alla persona sbagliata" e sei fritto.
Certo che devo dire che a leggerti c'è sempre da imparare qualcosa di importante e utile!
Ciao

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Messaggio da MrOneTwo » ven 30 gen, 2015 8:16 pm

Mi unisco a jermakki e ringrazio di cuore, finalmente so come e dove posso muovermi :mrgreen:

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