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Aspetti legali?

Le difficolta' che incontra un fuoristradista non sono solo date da fango, gradoni o altre cose che puo' incrociare sul sentiero. Dai problemi di percorribilita' di sterrate e mulattiere alle interazioni con le assicurazioni, c'e' un intero mondo di ostacoli che tutti dobbiamo affrontare. In questo forum raccogliamo le nostre esperienze e cerchiamo di fornire utili indicazioni e consigli su come muoversi nella giungla legale e amministrativa, di far conoscere i nostri diritti e capire come farli valere.
ilpippino
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Messaggio da ilpippino » mar 01 mar, 2011 12:33 am

grazie per la sua cortese risposta..
Vorrei però specificare che la strada da me presa, quella sulla quale mi hanno fatto il verbale (a dire la verità li x li non ci fecero nessun verbale,non avendolo con loro!! ma presero solo i nostri dati!)all'inizio recava delle indicazioni sul tempo di percorrenza a piedi per raggiungere un posto li vicino, tipo sentiero CAI o cose simili, e sono cartelli che si trovano addirittura su strade asfaltate li vicino e CERTAMENTE percorribili, quindi non era il classico stradello usato dai tagliatori di legna. E quindi, tanto più che c'è anche questa indicazione, come potevo immaginare dopo circa 10-20 metri dalla strada maestra che quella fosse da me presa fosse off limits? Certo è che presenterò il mio ricorso all'Ente preposto, e cioè alla Comunità Montana del mio paese, dove c'è un ufficio contenziosi a cui presentare ricorso, ricorso che comunque anche se dovesse andar male non fa aumentare la consistenza della multa e non produce altri effetti negativi. Speravo però che il decreto del TAR ligure potesse essermi più d'aiuto... la Forestale tale credo fosse in zona x controllare i cacciatori, ci han visto o sentito da lontano, ed essendoci poi fermati,moto spente,casco in mano, è stato facile "fermarci" :)

ilpippino
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Messaggio da ilpippino » mar 01 mar, 2011 1:05 am

PS: tra l'altro leggo su www.mototrial.it/tecnica/motoalpinismo.pdf che " è un vostro diritto che vi venga rilasciato subito un verbale di contestazione, la legge prevede che la contestazione sia immediata nel caso in cui veniate fermati" . Il che, se fosse vero, mi aprirebbe altri scenari...ma non so quanto sia attendibile questa cosa.

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Misso
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Messaggio da Misso » mar 01 mar, 2011 11:35 am

,moto spente,casco in mano,
Allora, vista la vicinanza alla strada maestra, vi avrebbero eventualmente dovuto contestare un divieto di fermata.

Morphail
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Messaggio da Morphail » mar 01 mar, 2011 6:19 pm

angelofarina ha scritto:Su questa questione esiste una posizione ufficiale ed autorevole, quella della FMI, che ha pure patrocinato la famosa causa in Liguria di cui si parlava, e la cui sentenza ha fatto chiarezza in materia.
Vi invito, come peraltro ho gia' fatto in altri thread, a leggere l'apposito Quaderno FMI sul motoalpinismo, disponibile sul sito MotoTrial:
http://www.mototrial.it/tecnica/motoalpinismo.pdf
In sostanza, il Codice della Strada ricomprende fra le strade "a fondo naturale" anche mulattiere, tratturi, ed addrittura "sentieri tracciati da animali", quindi non opera dell'uomo...
Questo ESCLUDE tali strade dal potere normativo delle Regioni, e di fatto vanifica quasi completamente le leggi regionali citate che vietano la circolazione fuoristrada, in quanto la percorrenza di mulattiere, tratturi e sentieri NON E' FUORISTRADA...
Le leggi regionali quindi possono sanzionare solo la percorrenza di pascoli, campi coltivati, o aree silvestri AL DI FUORI DEI SENTIERI.
Viceversa, ovviamente, gli enti proprietari delle "strade a fondo naturale" suddette hanno pieno diritto di vietare su di esse la circolazione dei veicoli a motore, ma debbono farlo secondo le prescrizioni di legge, quindi con delibera ufficiale, i cui estremi debbono essere riportati dietro ai cartelli apposti all'ingresso dei percorsi vietati.
Va anche notato che, per le strade su terreni privati, il proprietario, se vuole vietarne la percorrenza, non ha alcun diritto di apporre cartelli "simil-stradali" di divieto di circolazione, che possono venire infissi solo dal Comune, dalla Provincia o dallo Stato (e sempre con l'indicazione della delibera di istituzione del divieto sul retro). L'unico modo che ha il proprietario di vietare la circolazione e' quello di mettere uno sbarramento, possibilmente con una bella scritta "area privata - vietato l'accesso", che ovviamente ogni buon motoalpinista si guardera' bene dal violare.

Resta inteso infine che, siccome di fatto percorriamo sempre STRADE normate dal Codice della Strada, dobbiamo rispettare TUTTE le regole di circolazione stradale: quindi la moto deve essere perfettamente conforme (scarico, luci, frecce, specchi, etc. etc.), ed anche la tecnica di guida deve risultare coerente con le prescrizioni di legge. In particolare, le ultime revisioni del CdS vietano di guidare continuativamente con una sola mano, o di sollevare continuativamete il sedere dalla sella... Un bel problema per le moto da trial...
Ciao angelo....ho capito male o....stai dicendo che se mi infilo con il trial su per un sentiero nel bosco di quelli che normalmente faccio a piedi quando vado a funghi la forestale non mi può multare(o meglio...lo può fare solo se c'è un divieto all'imbocco del sentiero)?Ti prego...dimmi che ho capito giusto...sarebbe un sogno poter andare per sentieri senza la spada di damocle che mi pende sulla testa...

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Messaggio da max37 » mer 02 mar, 2011 3:05 am

la multa te la fanno comunque, poi bisogna fare ricorso e c'è buona probabilità di vincerlo
Max37

http://www.tecnicamotori.it/

La cosa più deliziosa non è non avere nulla da fare. E' avere qualcosa da fare e non farla.

Oggi non faccio niente perchè ieri non ho fatto niente ma non avevo finito.

ilpippino
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Messaggio da ilpippino » mer 02 mar, 2011 12:39 pm

quindi avrei buone possibilità di vincerlo?? MA SU COSA DEVO IMPRONTATRE LA MIA LINEA DIFENSIVA DUNQUE?
anche sulla sentenza del tar della Liguria?

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angelofarina
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Messaggio da angelofarina » mer 02 mar, 2011 12:49 pm

Beh, che la multa la facciano comunque dipende da uno cosa gli raconta, che atteggiamento tiene, e quanto dimostra di essere "ferrato" in materia.
Se parliamo di strade, per quanto "a fondo naturale", in assenza di cartelli di divieto si riesce ad ottenere abbastanza facilmente, se proprio insistono a fare il verbale, di far scrivere sullo stesso nome della strada e posizione esatta, cosa che ne garantisce il facile annullamento (per vizio di forma, in quanto contestano la "Circolazione fuoristrda" su una strada, il che e una palese tautologia negativa).
Qui sull'appennino tutte la mulattiere, anche se in condizioni disastrose, hanno un nome e sono censite sulle mappe comunali (molte somo proprio "strade comunali" a tuti gli effetti, anche se ormai ridotte ad un "single track").
Questo perche' negli anni '60 una legge diede cospicui finanziamenti ai comuni montani per censire la loro rete stradale a fondo naturale...
Se pero' usciamo da tale rete, e ci infiliamo su per i sentiere, la situazione cambia (da noatre comunque che per il CdS sono "strade" anche i sentieri TRACCAITI D ANIMALI, che in appennino puo' solo voler dire dai cinghiali, in quanto qui altri animali "da pascolo" che possano tracciar sentioeri non ci sono - ed il CdS non distingue fra animali selvatici e domestici...).
A mio avviso, la distinzione corretat da fare e' fra "sentieri pdonali"< ovvero destinati al solo transito a piedi, e "sentieru veicolari"< ovvero destinati a sopportare il traffico anche di veicoli a ruote (non necessariamente a otore, ad esempio Mountain Bike o carri trainati da animali).
Sui secondi, che sono "strade" a tutti gli effetti, vale quanto gia' affermato, ovvero che in assenza di regolari cartelli di divieto, che, rammento, debbono riportare sul retro o su tabella gli estremi dell'ordinanza municipale in cui i e' seciso di apporre il divieto stesso, sono percorribili anche in moto.
Viceversa, i "sentieri pedonali" non sono a mio avviso, in generale, percorribili lecitamente, salvo specifiche autorizzazioni rilasciate dal Comune interessato, in occasione di manifestazioni quali le "mulatrial" o similari...
Qui sull'appennino molti sentieri sono denominati "ippovie", quindi sono qualificati per la percorrenza a cavallo, o "ciclovie", ovvero qualificati per la percorrenza in mountain bike, e sono accuratamente dotati di cartelli indicatori e frecce per evitare di finire "fuori sentiero". In assenza di esplicito divieto, essi sono percorribili anche dalle moto...

Comunque, stante la "laschezza" del CdS nella definizione delle strade, sono le leggi regionali che fissano un esatto limite fra "strade" e "sentieri pedonali".
Ricordo ad esempio che in alcune regioni, i sentieri diventano "pedonali" solo al superamento della quota di 600 m slm...

COncludo dicendo che la verbalizzazione immediata e' in generale un obbligo di legge, e quindi una verbalizzazione diferit e' immediatamente annullata. Essa e; cosnentita solo quando condizioni di sicurezza impediscono alla patuglia di fermare il trasgressore, cosa che non mi sembra sia papplicabile al caso in questione. Il fatto che la pattuglia non fosse attrezzata per emettere verbali per la violazione alla normativa regionale sulla circolzione fuoristrda fa indurre a pensare che essa non avesse alcuna autorita' di contestare tale infrazione...
Ed il fatto che il nostro amico colto in flagrante non abbia avuto la possibilita' di far annotare sul verbale le coordinate GPS del punto in cui si trovava, costituisce una palese violazione dei suoi diritti. Perc ui immagino che il ricorso abbia ottime possibilital di successo.

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Messaggio da carlo » mer 02 mar, 2011 3:22 pm

angelofarina ha scritto:Comunque, stante la "laschezza" del CdS nella definizione delle strade, sono le leggi regionali che fissano un esatto limite fra "strade" e "sentieri pedonali".
ma le regioni hanno competenza in termini di strade? Le strade non sono di competenza di comuni, province e stato?
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Messaggio da ilpippino » gio 03 mar, 2011 2:40 pm

Ho appena redatto il mio memoriale difensivo, se qualcuno lo vuol leggere glielo invio volentieri in PV magari mi date il vostro giudizio o qualche consiglio...

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Messaggio da angelofarina » ven 04 mar, 2011 12:10 am

carlo ha scritto:ma le regioni hanno competenza in termini di strade? Le strade non sono di competenza di comuni, province e stato?
No, ma hanno competenza sul territorio fuori dalle strade. Quindi, in una legge regionale ben fatta, dovrebbe esserci una chiara indicazione dell'ambito di applicazione della stessa, che supplementi quella del CdS e definisca dove la regolamentazione della circolazione fuoristrada e' applicabile.
Questo se vivessimo in un paese civile...
Invece molte leggi regionali sono pastrocchiate e confuse, e si "allargano troppo", arrivando a imporre regole esplicitamente espresse anche per le strade, ove ovviamente le stesse non possono essere applicate, pena la violazione di una legislazione di ordine superiore a quella regionale...
Alla fine, al di la' delle definizioni contenute nella legge nazionale (CdS) ed in quelle regionali, chi decide veramente se un certo percorso entra o meno nel novero delle strade e' il Comune. Negli uffici tecnici dei comuni esistono dettagliatissime carte della viabilita' "a fondo naturale", solitamente divisa in strade comunali propriamente dette (che dalle nostre parti sono sovente anche delle robe da zona da trial), strade vicinali, strade interpoderali e strade private.
Le prime due sono in linea generale sempre percorribili da tutti; le interpoderali sarebbero su terreno privato gravato da servitu' di passaggio, quindi il proprietario non puo' impedire il passaggio a chi le percorre per raggiungere i "fondi preclusi", ovvero gli altri poderi che non hanno accesso diretto alla viabilita' pubblica, ma a rigore non dovrebbero essere percorse "per turismo", ma solo per raggiungere i fondi preclusi.
Infine le strade private sono regolate dal proprietario del fondo, che se vuole la chiude (con una sbarra, non e' comunque autorizzato ad usare cartelli stradali ad imitazione di quelli comunali).
Esistono poi strade "ad usi speciali" ovvero le strade militari, le strade antincendio e le strade forestali. Queste sono solitamente sempre accuratemente segnalate, ed i cartelli indicano in modo molto chiaro se e quando sono percorribili da veicoli "non di servizio".
La "terra di nessuno" sono i sentieri pedonali. Nei comuni di cui ho conoscenza, essi NON sono riportati sulle mappe comunali, e quindi non e' facile farseli riconoscore come strade in caso di contravvenzioni per "guida fuoristrada".
La sentenza della Corte di Cassazione in merito alla vicenda accaduta in Liguria riconosce che sono "strade a fondo naturale" anche i sentieri tracciati da animali, ma francamente tale esagerata estensione, che consentirebbe di fatto qui in appennino di andare dappertutto, a me pare eccessiva e non sostenibile.
La verita' e' che la Cassazione ha sconfessato la legge regionale ligure per il semplice motivo che essa era fatta male: se la legge regionale e' ben fatta, essa risulta efficace nel contrastare la pratica del "fuoristrada selvaggio", senza ovviamente intaccare il diritto alla libera circolazione dei cittadini, anche con mezzi a motore, sull'intera rete viaria, anche a fondo naturale, come censita dai Comuni...
Questo significa che vedo ben difficile poter fare ricorso chiedendo l'applicazione della sentenza della Cassazione in regioni diverse dalla Liguria, bisogna vedere se e quanto la legge regionale ivi vigente ripercorre gli errori contenuti nela legge regionale ligure.
Cosa che solo un bravo avvocato e' in grado di stabilire, non certo io...

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