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Beccarsi una multa con la moto-elettrica....

Le difficolta' che incontra un fuoristradista non sono solo date da fango, gradoni o altre cose che puo' incrociare sul sentiero. Dai problemi di percorribilita' di sterrate e mulattiere alle interazioni con le assicurazioni, c'e' un intero mondo di ostacoli che tutti dobbiamo affrontare. In questo forum raccogliamo le nostre esperienze e cerchiamo di fornire utili indicazioni e consigli su come muoversi nella giungla legale e amministrativa, di far conoscere i nostri diritti e capire come farli valere.
VALCHISUN
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Beccarsi una multa con la moto-elettrica....

Messaggio da VALCHISUN » mer 30 dic, 2009 5:01 pm

A quanto ho letto, le varie Quantya etc. per poter circolare in Italia sono omologate come una moto di 125 cc. dotata di propulsione a motore a scoppio tradizionale e quindi soggette a targatura, pagamento di tassa di tassa di proprieta' e assicurazione R.c. obbligatoria e quindi soggette a tutte le limitazioni e divieti per la circolazione dei mezzi fuoristrada in base alle leggi regionali, quindi con le attuali leggi in vigore non servono praticamente a niente, ti becchi un verbale come con qualsiasi altro motoveicolo....
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nolimit
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Messaggio da nolimit » mer 30 dic, 2009 7:59 pm

Con buona pace per chi sperava di poter fare il... "vandalo" con la copertura della corrente elettrica :lol:
Un altro buon motivo per lasciarle dove stanno :wink:

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angelofarina
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Beccarsi una multa con la moto-elettrica....

Messaggio da angelofarina » mer 30 dic, 2009 8:20 pm

Beh, sono comunque veicoli a motore, cosa pretendi, che non debbano essere assicurate, bollate, ed in regola con le norme del Codice della Strada?
Comunque ci sono anche le Mountain Bike elettriche, e queste sono equiparate alle biciclette...

Tieni comunque presente due fatti:

1) le leggi regionali (dove ci sono) regolamentano (cioe' vietano) la circolazione FUORISTRADA. Le regioni, tuttavia, non hanno alcuna competenza legislativa sulla circolazione stradale. In base al Codice della Strada, rientrano fra le strade anche "mulattiere, tratture e sentieri", ivi inclusi "i sentieri tracciati dagli animali", cosa che nel nostro appennino significa in sostanza qualunque passaggio percorso dai cinghiali.... Solo chi fa veramente dell'estremo, dunque, si trova ad avere problemi con le leggi regionali, la pratica del motoalpinismo si svolge invece per il 99% su percorsi stradali (nella accezione sopra precisata), e dunque puo' scontrarsi solo con provvedimenti di limitazione alla circolazione presi da enti locali (tipicamente i Comuni), ma non certo con le leggi regionali da te citate.

2) Il rovescio della medaglia, ovviamente, e' che siccome la legge ha classificato come percorsi stradali anche le mulattiere ed i sentieri, occorre percorrerli con motoveicoli perfettamente in regola con TUTTE le norme del CdS, inclusi frecce, portatarga, fanali, cicalino, specchio, etc.

Per quanto sopra, consiglio come sempre a tutti di leggere l'autorevole documento sul "motoalpinismo legale" prodotto dalla FMI:
http://www.mototrial.it/tecnica/motoalpinismo.pdf

Ed anche questa pagina web, che riporta una sentenza in cui i principi di cui sopra sono stati verificati in pratica:
http://motoalpinismo.forumup.it/viewtop ... oalpinismo

Possiamo quindi usare con tranquillità le moto elettriche, se omologate per la circolazione stradale, anche per la pratica del motoalpinismo, senza temere di venire multati per violazione delle leggi regionali (ed ovviamente non infrangendo eventuali divieti posti da Comuni o Provincie, divieti che tuttavia debbono sempre essere regolarmente segnalati con gli appoositi cartelli stradali, riportanti le diciture relative alla delibera di adozione del divieto stesso).
Se invece si tratta di moto elettriche "prototipo", come quella che sto costruendo io, allora ovviamente bisogna stare molto attenti, perchè non possono essere usate su percorsi stradali aperti al pubblico....

lazzariello
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Beccarsi una multa con la moto-elettrica....

Messaggio da lazzariello » gio 31 dic, 2009 4:57 pm

Angelo, fatti beccare da un qualsiaasi forestale o gev in una zona boschiva e vedi se nn ti appioppa una multa di 103 euro, targa o non targa ....... cominciano dal dissesto idrogeologico e così via ....
che poi puoi fare ricorso e magari anche vincerlo è un'altro discorso, ma il verbale te lo fanno lo stesso ......

x Val ... magari con una moto elettrica non ti sentono arrivare e nn ti vengono a cercare ......

VALCHISUN
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Beccarsi una multa con la moto-elettrica....

Messaggio da VALCHISUN » gio 31 dic, 2009 5:22 pm

L'anno scorso ho avuto modo di provare la Quanthya, e piu' che una moto elettrica, ho avuto l'impressione di provare una mountain bike elettrica, le sospensioni sono molto piu' vicine a quelle di una bici ammortizzata che a quelle di una moto da enduro, la sensazione di stabilita' non e' certo quella di una moto, e' poi alla faccia della definizione di motore elettrico che si fa' ad una moto convenzionale per dire che ha un'erogazione regolare della potenza:l'entrata in coppia di un motore elettrico, almeno di quello che ho provato io, e' molto brusca, la definirei "strapposa", diffficilmente gestibile se uno dovesse dosare la potenza, magari su un fondo viscido o su radici bagnate, sicuramente e' una tecnologia ancora acerba, credo che nel giro di pochi anni ci sara' un progresso enorme, comunque se metti il motore sotto sforzo l'autonomia e' di mezz'ora, meglio portarsi una prolunga....
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Messaggio da rxman » lun 04 gen, 2010 2:00 pm

angelofarina ha scritto:Beh, sono comunque veicoli a motore, cosa pretendi, che non debbano essere assicurate, bollate, ed in regola con le norme del Codice della Strada?
Comunque ci sono anche le Mountain Bike elettriche, e queste sono equiparate alle biciclette...

Tieni comunque presente due fatti:

1) le leggi regionali (dove ci sono) regolamentano (cioe' vietano) la circolazione FUORISTRADA. Le regioni, tuttavia, non hanno alcuna competenza legislativa sulla circolazione stradale. In base al Codice della Strada, rientrano fra le strade anche "mulattiere, tratture e sentieri", ivi inclusi "i sentieri tracciati dagli animali", cosa che nel nostro appennino significa in sostanza qualunque passaggio percorso dai cinghiali.... Solo chi fa veramente dell'estremo, dunque, si trova ad avere problemi con le leggi regionali, la pratica del motoalpinismo si svolge invece per il 99% su percorsi stradali (nella accezione sopra precisata), e dunque puo' scontrarsi solo con provvedimenti di limitazione alla circolazione presi da enti locali (tipicamente i Comuni), ma non certo con le leggi regionali da te citate.

2) Il rovescio della medaglia, ovviamente, e' che siccome la legge ha classificato come percorsi stradali anche le mulattiere ed i sentieri, occorre percorrerli con motoveicoli perfettamente in regola con TUTTE le norme del CdS, inclusi frecce, portatarga, fanali, cicalino, specchio, etc.

Per quanto sopra, consiglio come sempre a tutti di leggere l'autorevole documento sul "motoalpinismo legale" prodotto dalla FMI:
http://www.mototrial.it/tecnica/motoalpinismo.pdf

Ed anche questa pagina web, che riporta una sentenza in cui i principi di cui sopra sono stati verificati in pratica:
http://motoalpinismo.forumup.it/viewtop ... oalpinismo

Possiamo quindi usare con tranquillità le moto elettriche, se omologate per la circolazione stradale, anche per la pratica del motoalpinismo, senza temere di venire multati per violazione delle leggi regionali (ed ovviamente non infrangendo eventuali divieti posti da Comuni o Provincie, divieti che tuttavia debbono sempre essere regolarmente segnalati con gli appoositi cartelli stradali, riportanti le diciture relative alla delibera di adozione del divieto stesso).
Se invece si tratta di moto elettriche "prototipo", come quella che sto costruendo io, allora ovviamente bisogna stare molto attenti, perchè non possono essere usate su percorsi stradali aperti al pubblico....
sapevo anch'io qualcosa del genere sulla circolazione, comunque adesso vado a leggermi il codice della strada per sicurezza.
ma allora, se all'inizio di un sentiero c'è un cartello di divieto, è lecito? perchè si sa, un conto è lo stato e un altra cosa il comune, e spesso il comune va contro alle leggi dello stato (basta vedere gli autovelox illegali e i semafori truccati).
detto questo, ho potuto vedere con i miei occhi che un cavallo rovina un sentiero molto più di una qualsiasi moto (credo che se la moto è una beta alp 200 anche una bicicletta rovina di più il sentiero :wink: ), mi chiedo quindi il perchè di questi divieti.
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Messaggio da rxman » lun 04 gen, 2010 2:21 pm

questo è quello che ho trovato nel codice della strada:

articolo 3) comma 1) Ai fini delle presenti norme le denominazioni stradali e di traffico hanno i
seguenti significati:

48) SENTIERO (O MULATTIERA O TRATTURO): strada a fondo naturale
formatasi per effetto del passaggio di pedoni o di animali.

e ora, quello che ci interessa è l'articolo 5, cioè quello che regola la circolazione.
comma 1) Il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti può impartire ai commissari del
governo e agli enti proprietari delle strade le direttive per l'applicazione delle
norme concernenti la regolamentazione della circolazione sulle strade di cui
all'art. 2.

comma 3) I provvedimenti per la regolamentazione della circolazione sono emessi dagli
enti proprietari, attraverso gli organi competenti a norma degli articoli 6 e 7, con
ordinanze motivate e rese note al pubblico mediante i prescritti segnali. Contro
i provvedimenti emessi dal comando militare territoriale di regione è ammesso
ricorso gerarchico al Ministro della difesa.

gli enti proprietari sono i comuni, giusto?

vediamo ora l'articolo 6

comma 1) Il prefetto, per motivi di sicurezza pubblica o inerenti alla sicurezza della
circolazione, di tutela della salute, nonché per esigenze di carattere militare
può, conformemente alle direttive del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti,
sospendere temporaneamente la circolazione di tutte o di alcune categorie di
utenti sulle strade o su tratti di esse
. Il prefetto, inoltre, nei giorni festivi o in
particolari altri giorni fissati con apposito calendario, da emanarsi con decreto
del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, può vietare la circolazione di
veicoli adibiti al trasporto di cose. Nel regolamento sono stabilite le condizioni
ed eventuali deroghe.

L'ente proprietario della strada può, con l'ordinanza di cui all'art. 5, comma 3:
a) disporre, per il tempo strettamente necessario, la sospensione della
circolazione di tutte o di alcune categorie di utenti per motivi di incolumità
pubblica
ovvero per urgenti e improrogabili motivi attinenti alla tutela del
patrimonio stradale o ad esigenze di carattere tecnico;
b) stabilire obblighi, divieti e limitazioni di carattere temporaneo o permanente
per ciascuna strada o tratto di ess
a, o per determinate categorie di utenti, in
relazione alle esigenze della circolazione o alle caratteristiche strutturali delle
strade;

ed ecco le sanzioni, stesso articolo comma 13)
Chiunque non ottempera ai provvedimenti di sospensione della circolazione
emanati a norma dei commi 1 e 3 è soggetto alla sanzione amministrativa del
pagamento di una somma da €155,00 a €624,00. Se la violazione è commessa
dal conducente di un veicolo adibito al trasporto di cose, la sanzione
amministrativa è del pagamento di una somma da €389,00 a €1.559,00. In
questa ultima ipotesi dalla violazione consegue la sanzione amministrativa
accessoria della sospensione della patente di guida per un periodo da uno a
quattro mesi, nonché della sospensione della carta di circolazione del veicolo
per lo stesso periodo ai sensi delle norme di cui al capo I, sezione II, del titolo
VI.

ma quindi, i 103€ da dove saltano fuori? un invenzione dei comuni? viste queste leggi, secondo me è possibile fare ricorso.

per chi volesse leggere tutto il codice http://poliziadistato.it/pds/file/files ... rt_117.pdf
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Messaggio da Pisolomax » lun 04 gen, 2010 2:23 pm

Alle spalle di tali forme di divieto, quando va bene c'è dietro un qlc assessore ambientalista (che poi magari butta spazzatura nel bosco!), ma spesso interessi indiretti (zona riservata ai cacciatori, terreni in proprietà a personaggi politicamente "influenti", ecc. ecc. :? )

Penso si contino sulle dita di una mano i comuni d'Italia che si prendono la briga di tener puliti sentieri e mulattiere frequentate ...meglio un bel divieto, poi se c'è anche una discarica libera a cielo aperto, chissenefrega, la cd. immagine di "facciata" è salva, giusto? ( :evil: )
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Messaggio da nolimit » lun 04 gen, 2010 2:35 pm

di norma si fanno carico della pulizia dei sentieri le associazioni, ad es. Associazione Alpini, CAI, proLoco )raramente) ecc... gli Enti, con la scusa dei budget, se ne fo.. glissano amenamente.

Qui se ne sono inventata un'altra: hanno fatto la sistemazione e la messa in sicurezza di un paio di strade che sevono per arrivare in cresta coi fondi pubblici, poi l'hanno date in gestione a dei un Consorzi privati, che guarda caso sono costituiti dai proprietari di malghe e terreni che sussistono sul percorso, che per prima cosa l'hanno subito tabellate rendendole, di fatto, strade private a tutti gli effetti pratici.
Così tutti hanno contribuito all'interesse di pochi..... :evil:

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Beccarsi una multa con la moto-elettrica....

Messaggio da Pisolomax » lun 04 gen, 2010 2:43 pm

nolimit ha scritto:di norma si fanno carico della pulizia dei sentieri le associazioni, ad es. Associazione Alpini, CAI, proLoco )raramente) ecc... gli Enti, con la scusa dei budget, se ne fo.. glissano amenamente.

Qui se ne sono inventata un'altra: hanno fatto la sistemazione e la messa in sicurezza di un paio di strade che sevono per arrivare in cresta coi fondi pubblici, poi l'hanno date in gestione a dei un Consorzi privati, che guarda caso sono costituiti dai proprietari di malghe e terreni che sussistono sul percorso, che per prima cosa l'hanno subito tabellate rendendole, di fatto, strade private a tutti gli effetti pratici.
Così tutti hanno contribuito all'interesse di pochi..... :evil:
Ecco ...altra conferma di come "vadano le cose" in Italia :x

Per il discorso mantenimento dei sentieri, sino a 15 anni fa esistevano i cd. cantonieri comunali (peraltro sempre imboscati nei bar :lol: ) che oltre a pulir la crescita d'erba sul ciglio strada ...ogni tanto (tanto) davano anche una decespugliata ai sentieri. Ma ormai il ricordo si perde nella notte dei tempi :(

Penso che se dessero la manutenzione ai motoalpinisti, in cambio di circolazione pacatamente regolamentata, sarebbe un'ottima forma collaborativa (qui alcune stradine se le puliscono i fruitori di mountain-bike) ...certo è, che poi ci passerebbero anche gli enduristi "a fuoco", arando letteralmente i passaggi ... :?
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