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Yin yang, o sull'equilibrio

Pensieri, idee, ipotesi e modi di concepire le due ruote in tutte le varie espressioni. Come intendiamo l'andare in moto e perché. Come affrontiamo i miti, i luoghi comuni e i preconcetti che caratterizzano e a volte affliggono il motociclismo
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carlo
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Yin yang, o sull'equilibrio

Messaggio da carlo » ven 18 feb, 2011 8:47 pm

Nella filosofia cinese lo yin yang si riferisce al rapporto di interdipendenza tra forze o componenti contrarie. Quello
che in occidente tendiamo a vedere come contrapposizione e conflitto tra opposti (spesso tra bene e male) e' invece
interpretato come un equilibrio tra questi elementi. Forse il motociclista e' in una posizione privilegiata per
comprendere questo modo di vedere il mondo. La moto e' un oggetto intrinsecamente instabile in lotta costante con la
forza di gravita'. Ma e' proprio l'interazione tra questi elementi che da' interesse all'andare in moto. Se il conflitto
in qualche modo si risolve (sparizione della forza di gravita' o, piu' probabilmente, moto a terra) la moto cessa di
essere divertente. E' l'equilibrio tra i due elementi (instabilita' e gravita'), o l'equilibrio in senso stretto, che
rende il gioco divertente.

In questa sezione abbiamo spesso affrontato dei dualismi. Il piu' discusso e' forse l'intendere la moto come fine o come
mezzo
. Nessuno di noi intende la moto solo come fine, altrimenti ci basterebbe girare in piste da cross o su circuiti
chiusi. In tanti abbiamo rimarcato che la moto e' principalmente un mezzo, che l'importante e' percorrere certe sterrate
o certi sentieri e godere dell'ambiente naturale. D'altra parte uno stesso percorso non ha lo stesso sapore fatto in
altro modo. In macchina (4x4) siamo inscatolati e separati dal mondo. A piedi siamo parte dell'ambiente, ma camminare e'
un'attivita' fin troppo facile e familiare. In bici c'e' un mezzo a due ruote da guidare e spostare, ma manca un motore
che, se da un lato fa risparmiare fatica, dall'altro richiede esperienza e attenzione per controllarlo. Come osservava
Ciaccia su MF qualche numero fa, la moto e' un amplificatore di emozioni. Quindi ne' solo fine (il fine e'
l'escursione), ne' solo mezzo (pero' la moto ti fa' apprezzare di piu' il percorso), ma un giusto equilibrio tra le due
componenti.

Un altro tema affrontato e' il rapporto tra logica/razionalita' e passione/bellezza o, per dirla con le parole di
Pirsig, tra la mentalita' classica e romantica. Il tema era stato proposto da Ernesto che aveva di fatto gia' fornito la
chiave di lettura yin yang, riprendendo le parole di Pirsig:
Secondo l'autore una delle cause primarie dell'infelicità risiede nella spaccatura che si è prodotta sin
dall'antichità greca tra questi due aspetti, che invece rappresentano due lati inscindibili della natura umana.
Anche qui, equilibrio tra tecnica e piacere di guida.

Sempre Ernesto affronta il tema dell'elogio della lentezza, e cioe' dell'importanza dell'andare piano e di come la
velocita' moderata ci fa gustare sensazioni ignote agli smanettoni per i quali andare in moto significa dare quanto piu'
gas e ' possibile. Anche ora il nostro ci rivela immediatamente la risposta yin yang (sara' un saggio taoista in
incognito 8)):
Questo non significa bandire completamente l'idea di velocità: [CUT] Mi pare una situazione analoga all'uso del
sale in cucina. Il sale in piccole dosi esalta il sapore dei cibi, ma aumentando la dose si finisce per sentire solo il
suo sapore, e fa pure male...
Insomma, la chiave e' una quantita' equilibrata di velocita'. Ne' troppo, ne' troppo poco.

Io avevo parlato di minimalismo. Non serve avere l'ultimo prodigio della tecnica per divertirsi; spesso bastano mezzi
meno estremi per fare le stesse cose, e ancora piu' spesso e' la persona, non la macchina o l'attrezzatura, a fare la
differenza. Cio' non toglie che per fare un sentiero di montagna che si inerpica tra le rocce con gradini e stretti
tornanti non abbia senso scegliere un trial piuttosto che una pesante bicilindrica. Ancora una volta bisogna raggiungere
un punto di equilibrio tra le caratteristiche del percorso, del mezzo e delle capacita' della persona.

Chi riesce a bilanciare tutti questi elementi contrastanti riesce a godere appieno dell'esperienza motoescursionistica,
e a raggiungere quella sorta di illuminazione che avevo provato a descrivere parlando di motoescursionismo olistico.

E pero'... l'unico modo per divertirsi veramente e' quello di essere sempre controllati alla ricerca dell'equilibrio
perfetto? Non c'e' piu' spazio per gli eccessi? L'esagerazione e' sempre e soltanto un male? Anche qui non bisogna
esagerare; bisogna usare moderazione in tutte le cose, anche nella moderazione (questa frase la ricordo attribuita a
Mark Twain, ma non sono riuscito a trovare una conferma. Comunque e' bellissima). Insomma, anche per questo ci vuole
equilibrio. :)
Ultima modifica di carlo il gio 01 gen, 1970 1:00 am, modificato 2 volte in totale.
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Messaggio da anALPhaBETA » ven 18 feb, 2011 11:40 pm

Immagine
A mio più modesto parere alcune "Donne" dovrebbero fare un "attimino" di pratica prima di "scrivere" certe "sentenze ingiuste" ...

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Yin yang, o sull'equilibrio

Messaggio da husqvarna100 » sab 19 feb, 2011 9:59 am

Ottima la sintesi-introduzione di Carlo.
Splendida la foto di Analphabeta del viso sorridente.

Claudio.

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Messaggio da anALPhaBETA » sab 19 feb, 2011 2:52 pm

husqvarna100 ha scritto:Ottima la sintesi-introduzione di Carlo.
Splendida la foto di Analphabeta del viso sorridente.

Claudio.
è di più, è un volo sorridente (ovviamente trovato in google immagini)
ci sono parole e immagini che entrano e ti fanno volare con il pensiero, la vocazione, il desiderio o anche solo con l'immaginazione;
cercando un sorriso come commento mi è piaciuta questa foto scattata da chissachì come apprezzamento e assoluta approvazione per quanto esposto da Carlo, molte delle cose che ha scritto sono anche mie convinzioni.
Per la questione del fine o del mezzo per me dipende da "chi" è con me (arrampicandomi sugli specchi per sostenere la mia impressione che non siano mezzi mi rifugio nel mondo degli atomi)
Ammirazione per i link inseriti: io ci perdo le giornate a ricercare un qualcosa che ho letto ma non ricordo dove!
A mio più modesto parere alcune "Donne" dovrebbero fare un "attimino" di pratica prima di "scrivere" certe "sentenze ingiuste" ...

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Messaggio da Tobitaka61 » lun 21 feb, 2011 2:25 am

mi piacciono molto questi temi e ne parlo sempre con piacere...

mi allaccio al discorso dell'equlibrio nell'esagerazione..
secondo me "esagerare" è fondamentale soprattutto nella ricerca del proprio limite e nella ricerca di nuovi orizzonti. Per fortuna, lo spirito di avventura, la curiosità, fanno parte del genere umano da sempre..e "quello spingersi un po' pià in là" è spesso stata scintilla che ha messo in moto grandi cose...

Questo secondo me è vero per tutto e in tutte le cose, è come se fosse una legge scientifica anche se non saprei bene come dimostrarla, ma come dite voi, con le moto questo si esemplifica alla perfezione.
Con tutte le moto, dal motoalpinismo alla SBK da pista! :)

complimenti! bellissimo post!
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Messaggio da nolimit » lun 21 feb, 2011 1:07 pm

perfetto, "Tobi".... :wink:

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Messaggio da carlo » mar 22 feb, 2011 4:37 pm

Innanzitutto un commento sulla foto mostrata da anALPhaBETA: sara' anche un fotomontaggio (sarebbe troppo bello se fosse
vera), pero' e' veramente stupenda. Complimenti a chi avuto l'idea
Tobitaka61 ha scritto:mi allaccio al discorso dell'equlibrio nell'esagerazione.. secondo me "esagerare" è fondamentale
soprattutto nella ricerca del proprio limite e nella ricerca di nuovi orizzonti. Per fortuna, lo spirito di avventura,
la curiosità, fanno parte del genere umano da sempre..e "quello spingersi un po' pià in là" è spesso stata scintilla che
ha messo in moto grandi cose...
questo discorso mi fa venire in mente una citazione di Theodore Sturgeon (un famoso scrittore di fantascienza):
"Maturita' e' sapersi fermare". Un bambino o un adolescente sono sempre a sperimentare qualcosa di nuovo, sia per
curiosita' che per poca consapevolezza dei propri limiti. Se non facessero cosi' non crescerebbero, del resto. Un adulto
invece, di solito, non esagera, sa quando e' il momento di tirarsi indietro e non strafare. Un motociclista, ma anche
chi fa attivita' come escursionismo. speleologia. arrampicata, non farebbe granche' se si comportasse sempre come un
adulto responsabile. Deve avere quel minimo di incoscienza che gli consente di alzare un po' di piu' l'asticella e
provare passaggi un po' piu' arditi. Deve conservare un po' dello spirito di un bambino.

D'altra parte, questo spirito va saputo bilanciare con il buon senso. Non e' necessariamente una buona idea voler
provare a tutti i costi un backflip o un'arrampicata su un parete di roccia instabile e franosa. C'e' una sottile
differenza tra la maturita' e l'istinto di conservazione :mrgreen:
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Messaggio da nolimit » mar 22 feb, 2011 5:58 pm

Naturalmente. Dì al signor Storione che confonde maturità con senescenza e appagamento. :lol:
Mi rammarico di non conoscere l'autore, my fault. Però dal genere che ha scelto direi che si tratta di una affermazione alquanto singolare.
Se fosse come dice lui, Colombo non avrebbe mai scoperto l'America, Messner non avrebbe mai fatto un 8000, Mozart non avrebbe mai composto il Don Giovanni, Einstein non avrebbe mai divulgato i propri studi sulla relatività.
Il Genio non alza l'asticella di un centimetro, la tira su di un metro buono, sfida l'impossibile e vince, oppure soccombe nel tentativo di vincere.
Come Patrick De Gayardon, Jeremy Lusk, Plinio il Vecchio e lo stesso Napoleone I.
I Pionieri avanzano implacabili con gli occhi fissi sul loro nobile scopo lontano e non vedono mai il caos e i rottami che si lasciano dietro. E neppure vedono quanto più grande sia il rischio della certezza.
Diciamo grazie a chi, per Sturgeon, si comporta da bambino :wink:

“Dobbiamo andare e non fermarci finché non siamo arrivati”

“Dove andiamo?”

“Non lo so, ma dobbiamo andare”

[J. Kerouac]

La tua vita è la tua vita.
non lasciare che le batoste la sbattano nella cantina dell’arrendevolezza.
stai in guardia.
ci sono delle uscite.
da qualche parte c’è luce.
forse non sarà una gran luce ma la vince sulle tenebre.
stai in guardia.
gli dei ti offriranno delle occasioni.
riconoscile, afferrale.
non puoi sconfiggere la morte ma puoi sconfiggere la morte in vita, qualche volta.
e più impari a farlo di frequente, più luce ci sarà.
la tua vita è la tua vita.
sappilo finché ce l’hai.
tu sei meraviglioso gli dei aspettano di compiacersi in te.
(C. Bukowski )

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Messaggio da carlo » mar 22 feb, 2011 6:23 pm

nolimit ha scritto:Mi rammarico di non conoscere l'autore
ed e' per questo che hai scritto queste cose. Il signor Storione ha detto questa celebre (:!:) frase quando e' stato accusato
dalla sua (futura ex, mi pare) moglie di comportarsi in modo immaturo. Lui sosteneva che la maturita' non era necessariamente
una dote desiderabile, proprio come scegliere di fermarsi non e' necessariamente una cosa positiva. Del resto un bravo
scrittore di fantascienza (anzi, un bravo scrittore tout court) non puo' essere un'icona della maturita'; se vuole
scrivere cose solo appena decenti deve essere in grado di andare un po' piu' in la' di quello che l'immaginazione e
l'intuzione del signor Rossi consente di raggiungere.

In conclusione, si puo' essere perfettamente d'accordo con te e con lui contemporaneamente senza incoerenze. ;)

Poi devo fare un commento sugli esempi che hai scelto: Messner ha rischiato la pelle per farsi tutti quegli 8000, Einstein
ha solo rischiato l'incomprensione della comunita' scientifica (anzi, l'ha pure trovata, tanto e' vero che il Nobel glielo
hanno dato per altre cose). Il primo puo' soccombere nel tentativo, il secondo torna comunque a casa sano e salvo. A me e'
sembrato un accostamento strano (pur avendo il massimo rispetto per entrambi) 8)
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Messaggio da nolimit » mar 22 feb, 2011 7:24 pm

la mente raccoglie sfide ancor più del corpo, al quale semmai le trasmette, tutto qua :wink:
La differenza tra il fare e il non fare, a quel punto, sta solo nel volersela giocare o accontentarsi per rinunciare. Anche Mozart non rischiava la pelle, ma dentro aveva qualcosa che doveva uscire, e lo fece.
La grandezza di chi ha dato un colpo alla ruota dell'umanità sta nell'osare.
prova solo a pensare quante similitudini usiamo per mostrare poco apprezzamento verso qualcuno: sono quasi tutte appartenenti ad animali in fondo alla catena alimentare o cosa di poco conto. Come chi si tira indietro pur sapendo che ce la potrebbe fare. pigrizia, codardia, insicurezza, problemi suoi. Vero o no?

ma dove volevo arrivare? Ah si... per divertirsi occorre rompere qualche equilibrio. :wink:

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