
Prologo
Il Don Chisciotte della Mancia è un romanzo del genere picaresco, cioè una narrazione apparentemente autobiografica, fatta in prima persona e in cui il fittizio protagonista descrive le proprie avventure dalla nascita alla maturità. E’ l’opera principale dallo scrittore spagnolo Miguel de Cervantes Saavedra in cui vengono raccontate le vicende di Don Chisciotte, un cavaliere errante che, in qualche modo, assomiglia al nostro Endurista Errante, il mitico Ender.
Il protagonista della vicenda è un hidalgo spagnolo morbosamente appassionato di romanzi cavallereschi. Le letture lo condizionano a tal punto da trascinarlo in un mondo fantastico, nel quale si convince di essere chiamato a diventare un cavaliere errante. Si mette quindi in viaggio, come gli eroi dei romanzi, per difendere i deboli e riparare i torti e inizia a girare per la Spagna (non con una moto da trial, tipo Montesa). Nella sua follia, Don Chisciotte trascina con sé un contadino del posto, Sancho Panza, cui promette il governo di un'isola a patto che gli faccia da scudiero.
Purtroppo per Don Chisciotte, la Spagna del suo tempo non è quella della cavalleria, e nemmeno quella dei romanzi picareschi, e per l'unico eroe rimasto le avventure sono scarsissime. La sua visionaria ostinazione lo spinge però a leggere la realtà con altri occhi. Inizierà quindi a scambiare i mulini a vento con giganti dalle braccia rotanti, i burattini con demoni, i greggi di pecore con eserciti nemici. Combatterà questi avversari immaginari risultando sempre sonoramente sconfitto, e suscitando l'ilarità delle persone che assistono alle sue folli gesta. Sancho Panza, dal canto suo, sarà in alcuni casi la controparte razionale del visionario Don Chisciotte, mentre in altri frangenti condividerà suo malgrado le disavventure del padrone.

... il racconto continua
(un po' di pazienza!)