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da vajmax » dom 15 apr, 2012 10:10 am
Io ho l'inclinazione naturale al rispetto della legalità, ma quando questa assume aspetti insopportabili entro in lotta e passo alla clandestinità. Diventato partigiano percorro il bosco guardingo, perché pur abitando nell'ultimo paesello della montagna che confina con la selva, resto per gli indigeni un "furestè", nonostante mi conoscano da sessanta anni perché la mia famiglia, mamma nonni e zii sono autoctoni. In ogni caso so che se la forestale mi acchiappa saranno dolori perché sono un milanese intruso. Poco importa se coltivo il più grande appezzamento di terreno del luogo e se vivo, diversamente dai viziati del posto, come vivevano i montanari di un tempo che, ormai, è defunto. Quando vado per boschi col mio bel permesso comunale per tagliare la legna sui terreni del demanio mi vengono dietro a controllare dove taglio, ma se sono in giro con la moto prendermi non è cosa semplice, perché in questi boschi mi muovo a mio agio e sparo anche giù dritto alla cazzo, tanto poi un'uscita la trovo. Loro, i forestali, hanno binocoli che ti leggono la targa anche se stanno dall'altro versante della vallata, dunque la targa va incollata in modo che solo gli elicotteri riescano a decifrarla. È così e non ci si può fare nulla, anche se noi motopartigiani siamo i soli a tener le mulattiere percorribili. L'assicurazione della Montesa appena acquistata l'ho fatta, pagata 281 euro perché è stata considerata priva del bonus malus. L'XR, invece, è moto storica, come la Toyota. In fondo anche quando abitavo a Quarto Oggiaro le regole della fuga non cambiavano, ma l'onestà del proprio comportamento è, prima di tutto, nella nostra consapevolezza personale e non ci si dovrebbe arrendere di fronte agli egoismi delle istituzioni cieche. Io oggi abito in mezzo ai leghisti ladri, che non scuciono un euro di tasse e ti assediano di tasse e regole che loro stessi eludono. Quattro volte è uscito il tecnico del comune quando mi sono costruito, dopo aver loro sganciato sei milioni di lire di permessi, la legnaia che già c'era e ho demolito prima di rifarla. Prendevano misure col micrometro, accusavano me di fare una cantina mentre scavavo solo le fondamenta, minacciavano ritorsioni su loro fantasie e, alla fine, ho avuto ragione io e hanno dovuto ammetterlo nel loro stile: tacendo. Io pure taccio, ma la mia moto continua a parlare per me.
Incantato è bello solo se non si è la manopola del gas...