[size=150]ATTENZIONE[/size]: oggi dalle 13:00 circa il forum sara' utilizzabile in sola lettura per operazioni di manutenzione. L'operazione dovrebbe durare alcuni minuti,

Libri, ebooks, contenitore, contenuto, moto, mezzo. Fine.

Pensieri, idee, ipotesi e modi di concepire le due ruote in tutte le varie espressioni. Come intendiamo l'andare in moto e perché. Come affrontiamo i miti, i luoghi comuni e i preconcetti che caratterizzano e a volte affliggono il motociclismo
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carlo
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Messaggio da carlo » mer 04 apr, 2012 7:20 pm

La recente pubblicazione del libro di alp (speriamo il primo di una lunga serie
dedicata al motoescursionismo) ha soffiato sul fuoco di un problema a cui ho
pensato spesso in questi ultimi tempi. Come molti lettori appassionati, ho
accumulato negli anni una massa spropositata di carta, in forma di libri e
riviste. Recentemente mi e' capitato di doverla spostare a causa di una piccola
ristrutturazione in casa. La cosa e' stata complicata dal fatto che lo
spostamento includeva il trasporto lungo una scala a chiocciola con i gradini
larghi 60 cm. Un ottimista avrebbe potuto notare l'aspetto positivo e
interpretare la cosa come un utile esercizio fisico, ma io ho solo maturato la
decisione che i tempi sono maturi per passare in modo esclusivo alle
pubbblicazioni in formato ebook (o meglio, in uno qualsiasi dei millemila
formati alternativi che esistono). Alla peggio, la prossima volta spostero' un
paio di hard disk e una pila di DVD in piu', con grande sollievo per la mia
schiena.


Questa decisione farebbe inorridire un bibliofilo. Si puo' rinunciare a una
stampa di qualita', in particolare per pubblicazioni che includono foto? Devo
confessare che io stesso, pur non essendo particolarmente legato alla fisicita'
del libro, non rimango insensibile a certe vecchie edizioni, magari lasciate per
anni e anni nella biblioteca del nonno, con le pagine un po' ingiallite e quel
persistente odore di polvere e di anni. Eppure sono convinto che questa
transizione sia la cosa giusta da fare. Anche i manoscritti miniati a mano dai
monaci medievali avranno avuto il loro fascino, ma credo che nessuno oggi
pretenderebbe dei lavori del genere, accontentandosi di un banale libro
stampato. Io credo che gli ebook e relativi lettori siano l'equivalente
dell'invenzione della stampa. Portarsi dietro in poche centinaia di grammi
un'intera biblioteca, comprare un libro da casa e poterlo leggere praticamente
subito e' una cosa altrettanto rivoluzionaria, che vale bene la rinuncia a
qualche, pur piacevole, informazione sensoriale.

E, in fondo, a che cosa stiamo rinunciando? Rinunciamo solo al contenitore, che
potra' anche essere, in qualche caso, un'opera d'arte, ma il contenuto rimane
intatto, anche piu' fruibile. Ed e' il contenuto la cosa piu' importante, quello
che trasporta le idee dell'autore, quello che appassiona, stimola e fa crescere
il lettore, non il mezzo che, fino ad oggi, era indispensabile per portarci
tutto questo. Vale insomma lo stesso discorso che in questo forum abbiamo fatto
ripetutamente per le moto: come per queste, il libro e' un mezzo, non un fine.

Questo e' un punto di vista un po' estremo, e' vero. Tutti noi siamo qui perche'
siamo appassionati di moto. Se l'unico punto importante fosse l'aspetto
escursionistico, ora staremmo leggendo un forum del CAI o cose del
genere. Ognuno di noi e' attratto, in modo piu' o meno intenso, dall'oggetto
moto, e' inutile nasconderlo. Il punto e' che la moto resta uno strumento, per
quanto piacevole. Se l'aspetto escursionistico ed esplorativo non fosse
preponderante, ci accontenteremmo di girare in piste da cross, trial park o
circuiti di enduro; ma sono convinto che, per ognuno di noi, questa prospettiva
sarebbe comparabile agli arresti domiciliari.

E l'escursionismo non e' necessariamente l'unico fine. Per tornare ai libri, in
questo messaggio ho scritto due righe sulle analogie che vedevo tra lo "Zen e
l'arte della manutenzione della motocicletta" e "I diari della
motocicletta". Una cosa che non ho detto esplicitamente li', ma e' in realta'
piuttosto ovvia, e' che sia nel libro che nel film (e, presumo, nel libro del
Che da cui il film e' tratto) la moto e' il mezzo che permette ai protagonisti
di crescere come persone, diventando individui che, in modi molto diversi, hanno
cambiato il mondo (nel caso di Pirsig, almeno i suoi lettori). Se non e'
serendipita' questa...
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Messaggio da ontano » gio 05 apr, 2012 3:47 pm

Ciao Carlo,
difficile leggere questo post per me.
Infatti stamani dopo averlo letto, ho cercato di farlo fermentare nella mia mente, ripromettendomi che nella prima pausa utile avrei contribuito con le mie idee allo stesso.

L'Ontano pensiero,
non penso che verrà mai il tempo maturo per passsare alle pubblicazione ebook da parte di un privato; almeno spero che questo non avvenga.
Il privato perderebbe la proprietà del contenitore a favore del proprietario del programma che permette di leggerlo o vederlo.
Un esempio in parabola, tra i milioni possibili:Ciccio ha un computer dove ha archiviato centinaia di riviste, libri, foto, filmati, sempre con lo stesso o gli stessi programmi; tutti i vari aggiornamenti sono sempre andati a buon fine permettendo sempre di leggere file salvati nei vecchi formati.
Poi questa azienda di software viene venduta,(la filosofia cambia) il nuovo proprietario del software decide che per leggere i vecchi file del programma, il nuovo programma, ha bisogno di una patch, di un driver,di una qualsiasi diavoleria, a pagamento.
Sei costretto di nuovo a pagare per una cosa che è tua.
Mai disfarsi di qualcosa che hai pagato con il tuo duro lavoro.
Come fare:
Sicuramente è utile avere in alcune centinaia di grammi milioni di informazioni; molto utile.
Ma il tuo archivio dopo che è stato digitalizzato deve essere appartato.
Appartato, in qualsiasi dei modi possibili, basta che rimanga nella tua disponibilità sia il contenitore che il contenuto.
Un libro se ben conservato può vivere per migliaia di anni, un hard disk solo alcune decine.
Te lo immagini un frate emanuense che cerca di copiare un hard disk; farebbe pagine e pagine di cerchi bianchi.
Te lo immagini se un museo qualsiasi decidesse per problemi, o di costi, o di spazio, di digitalizzare le opere d'arte e sbarazzarsi delgli originali (questa è pessima, ma rende bene l'estremismo dell'idea).
In un tuo passaggio del post:

E, in fondo, a che cosa stiamo rinunciando? Rinunciamo solo al contenitore, che
potra' anche essere, in qualche caso, un'opera d'arte, ma il contenuto rimane
intatto, anche piu' fruibile. Ed e' il contenuto la cosa piu' importante, quello
che trasporta le idee dell'autore, quello che appassiona, stimola e fa crescere .

Già, pensa ad uno qualsiasi che con un solo pulsante può cancellare tutti i contenitori informatici ( di conseguenza tutti i contenuti e l'idee).
Facciamo un esempio: domani un qualsiasi governo (o altra entità) decide che da domani dovranno scomparire tutti i testi che contengono la parola moto.

E' utopistico ma realmente possibile e fattibile.

E l'idee relative a quella parola che fine farebbero ?.

Pensa invece a dover fare la stessa cosa con i libri che contengono la stessa parola; quante centinaia di anni impiegherebbero, sicuramente non riusciendoci.
Quante culture, religioni, hanno fatto grandi falò di libri, non riusciendo però a distruggere tutte le copie.
Quanti hacker sono riusciti, digitando sulla tastiere solo alcuni codici,a rubare o distruggere milioni di informazioni preziose.
Bè potrei continuare ancora per molto, ma risulterei solo noioso.
Carlo,
spero di averti almeno insinuato una pulce nell'orecchio, e che questo ti permetta di non distruggere il tuo archivio dopo averlo digitalizzato.

Un saluto ed un Abbraccio
Ontano

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Messaggio da carlo » gio 05 apr, 2012 4:30 pm

ontano ha scritto:Il privato perderebbe la proprietà del contenitore a favore del proprietario del programma che permette di leggerlo o vederlo.
Verissimo, e questo e' uno dei piu forti argomenti in favore dell'uso
di software open source e di formati pubblici. In questo modo, se il
produttore del software fallisce o decide di passare a un programma
incompatibile con il vecchio, il codice sorgente del vecchio programma
e' comunque disponibile e chiunque puo' continuare a mantenerlo, o
puoi passare a un altro programma in grado di leggere quel formato,
visto che le specifiche del formato stesso sono pubbliche. E' proprio
per questo motivo che io mi rifiuto di usare software proprietario
(sistema operativo incluso) e formati proprietari.

Da questo punto di vista sfondi una porta non aperta, ma spalancata. :D

Sulle altre obiezioni, le soluzioni si chiamano backup e archivio offline.
E' pur vero che non puoi permetterti di lasciare i dati su un qualsiasi
supporto e sperare che tra venti o quarant'anni sia ancora leggibile,
ma e' anche vero che i sistemi informatici hanno vita piu' breve e quindi
sei costretto comunque a copiare le tue cose sui nuovi supporti.
Già, pensa ad uno qualsiasi che con un solo pulsante può cancellare tutti i contenitori informatici ( di conseguenza tutti i contenuti e l'idee).
Sinceramente non credo che sia possibile farlo.
Facciamo un esempio: domani un qualsiasi governo (o altra entità) decide che da domani dovranno scomparire tutti i testi che contengono la parola moto.

E' utopistico ma realmente possibile e fattibile.

E l'idee relative a quella parola che fine farebbero ?.

Pensa invece a dover fare la stessa cosa con i libri che contengono la stessa parola; quante centinaia di anni impiegherebbero, sicuramente non riusciendoci.
Quante culture, religioni, hanno fatto grandi falò di libri, non riusciendo però a distruggere tutte le copie.
Piu' e' facile fare copie, piu' e' difficile eliminarle tutte. E copiare
un file e' piu' facile che copiare (o stampare) un libro.

Condivido pienamente i tuoi timori, ma credo che la transizione carta->byte
(purche' fatta mantenendo acceso il cervello, cosa che effettivamente
non sembra stia accadendo con tutte le complicazioni con cui cercano
di impedire le copie illegali) contribuisca a vanificarli.
Un saluto ed un Abbraccio
Ricambiato, e grazie per il tuo intervento.
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Messaggio da max37 » gio 05 apr, 2012 8:22 pm

per i miei documenti utilizzo 2 hard disk, uno all'interno del computer, un secondo rispetto a c ed un esterno.
in caso di guasto al c ho sempre d ed esterno e lo stesso vale per gli altri 2, in caso di guasto di uno dei due ho sempre l'altro.

con un programmino molto semplice di sincronizzazione lo tengo aggiornato quasi quotidianamente.
è praticamente impossibile perdere i dati in questo modo quindi sono sostanzialmente d'accordo con carlo anche se preferisco la lettura su carta
Max37

http://www.tecnicamotori.it/

La cosa più deliziosa non è non avere nulla da fare. E' avere qualcosa da fare e non farla.

Oggi non faccio niente perchè ieri non ho fatto niente ma non avevo finito.

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