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Il nome della cosa

Pensieri, idee, ipotesi e modi di concepire le due ruote in tutte le varie espressioni. Come intendiamo l'andare in moto e perché. Come affrontiamo i miti, i luoghi comuni e i preconcetti che caratterizzano e a volte affliggono il motociclismo
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carlo
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Il nome della cosa

Messaggio da carlo » ven 21 set, 2012 5:44 pm

"Cosa c'e' in un nome", si chiedeva Giulietta? Dopotutto, una rosa con qualsiasi
altro nome avrebbe lo stesso profumo. E pero' i nomi sono importanti, sempre che
ci teniamo a capirci tra noi. E' evidente che nell'ambito del fuoristrada
qualche confusione c'e', e un esempio lo troviamo qui

http://motoalpinismo.forumup.it/viewtop ... oalpinismo

nella discussione proposta da Borile sulla sua nuova creatura. Non solo il nome
scelto per la nuova moto (Trialend) e' stato criticato da un iscritto al forum,
ma si e' visto come c'e' una certa confusione riguardo al termine
"motoalpinismo". Non e' il solo termine ambiguo o usato impropriamente nel
fuoristrada; per cominciare, il termine stesso "fuoristrada" e' usato a
sproposito, visto che nella maggior parte dei casi giriamo su strade (a fondo
naturale, sterrate, mulattiere, sentieri, ma pur sempre strade).

Sul trial sembra che siamo tutti d'accordo. Ho visto stradisti che pensavano che
la WR450 potesse essere una moto da trial, ma almeno tra i fuoristradisti non ci
sono confusioni. Sul motoalpinismo non c'e' invece accordo: i puristi e i
trialisti ne danno una definizione piu' ristretta, Wikipedia ne da' una
defizione piu' ampia che descrive un modo di andare in moto molto diffuso in
questo forum. Per come la vedo io, motoalpinismo e' l'andare in moto su sentieri
di montagna, in percorsi di difficolta' medio-alta. Per gli appassionati di
escursionismo e trekking, l'equivalente di percorrere sentieri marcati EEA o
veri e propri percorsi alpinistici. Ovviamente percorsi di questo tipo
richiedono moto adatte, come le moto da trial o comunque moto agili, maneggevoli
e leggere.

Girare su percorsi adatti a una Alp o alla nuova Trialend secondo me potrebbe
essere definito piu' correttamente "motoescursionismo". Nell'analogia con i
sentieri usata prima, siamo su sentieri marcati T (facili, adatti anche a
bicilindriche o mono pesanti), E o EE (piu' impegnativi, dove serve anche una
certa esperienza e moto relativamente leggere). Questo termine e' molto poco
diffuso, ma credo che renda bene l'idea anche in rapporto al motoalpinismo vero
e proprio.

La confusione piu' grande credo sia sul termine enduro. Di per se' il termine e'
abbastanza chiaro pero', a causa forse della sua stessa popolarita', e'
utilizzato dai non specialisti come sinonimo di motociclismo fuoristrada. Ecco
perche' non e' affatto raro sentir definire le Transalp "moto da enduro" o fare
una facile sterrata (alla portata di qualsiasi moto stradale) come "fare
enduro".

Si potrebbe continuare con l'uso improprio di cross e motocross (come per certi
"divieto di motocross") come sinonimo per qualsiasi attivita' fuoristradistica,
trial compreso, ma qui siamo nell'ignoranza piu' assoluta che sconfina nella
stupidita', e mi fermerei.

E voi cosa ne pensate? Qual e' la vostra idea di motoalpinismo ed enduro?
Riusciamo a definire questi termini in modo da capirci almeno tra di noi? ;)
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stew74
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Il nome della cosa

Messaggio da stew74 » ven 21 set, 2012 6:45 pm

Secondo me la differenza non è solo sul percorso, ma anche e sopratutto del mezzo.
Nel senso che è vero che con una enduro stradale fai anche una strada bianca, ma con una enduro dual la fai molto più velocemente e con una enduro pronto gara, ci voli sopra.
Una percorso da trial, apparte muri impossibili, ma che di solito ci sono in gara ma non sui sentieri*, lo fai anche con una enduro, magari nei pezzi critici spingi o usi gli amici, ma lo fai uguale.

Eppoi, quando esci (almeno a me succede così) il percorso non è "monotono" cioè ci sono strade bianche facili, puoi una mulattiera di raccordo, poi una sassaia.. non è sempre la stessa difficoltà.

Gli unici due mezzi che affrontano pezzi sempre della stessa difficoltà sono le enduro racing e le trial. Ma solo durante le gare, proprio perchè il percorso, non è "naturale" ma studiato per avere delle difficoltà di un certo tipo.

*I sentieri che si possono fare con un mezzo a motore, legalmente, sono quelli tracciati da uomo o animali, e generalmente gli animali (apparte gli stambecchi che comunque non tracciano) scelgono percorsi più facili delle zone del trial.

Eppoi, a pensarci, è come dividere le moto stradali, tra una naked, o una supersportiva a volte cambia solo l'immagine, c'è chi si fa i viaggi col CBR e chi va in pista con la street triple...
690R. Ex TW125, ex DRz 400 (in prestito), ex XR400, ex BMW GS 650 Dakar, Urban 200 (in prestito pure questa ma ancora per poco...) ma sono caduto su pietraie con un sacco di altre moto...

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bebeking
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Re: Il nome della cosa

Messaggio da bebeking » ven 21 set, 2012 6:57 pm

carlo ha scritto: E voi cosa ne pensate? Qual e' la vostra idea di motoalpinismo ed enduro?
Riusciamo a definire questi termini in modo da capirci almeno tra di noi? ;)
bel prologo carlo. bravo. :wink:

secondo me: endurista e motoalpinista possono condividono più o meno il solito terreno, ma con approccio totalmente differente.
i primi, cercano l'adrenalina, velocità e potenza, preferiscono conoscere bene i passaggi per superare i limiti. le parti difficili vengono superate "d'ignoranza" cerando di "saltarle", quindi moto performanti sotto tutti i punti di vista. disciplina divertente. rischiosa, immorale, (fuori da percorsi specifici) e quel che si voglia, ma divertente.

il motoalpinista punta a fare i soliti percorsi ma trovando maggior piacere nell'esplorazione, cercando di passare i passaggi brutti con l'aiuto di motorette leggere, agili e che gli permettono di sbagliare senza paura, trovando soddisfazione nelle proprie capacità "equilibristiche" piuttosto che "muscolari". non che manchi l'adrenalina, ma non viene cercata nella velocità.
Gabriele, (Bebe per tutto il mondo) multi-dotato. :mrgreen:

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bebeking
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Messaggio da bebeking » ven 21 set, 2012 7:05 pm

aggiungo:

la moto è una conseguenza ad i limiti che si voglion superare. sarà una enduro racing se si punta al massimo nell'enduro, sarà un trial, (magari con kit sella e serbatoio maggiorato) se si punta al motolapinismo senza limiti.

sarà una alp4 se siamo enduristi moderati, sarà una alp200 se si è motoalpinisti moderati. (permettetemi di riportare le 2 beta per facilità) :D
Gabriele, (Bebe per tutto il mondo) multi-dotato. :mrgreen:

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Messaggio da angelofarina » sab 22 set, 2012 1:10 am

Secondo me il motoalpinismo non ha relazione diretta nè con la moto, nè col tracciato che si percorre. E' tutto nella testa di chi va in moto...
Io faccio motoalpinismo anche col Tenere' 660, ed anche sulle prime collinette che si alzano sopra la pianura padana, alte 150 metri al massimo...
Ho usato le moto da trial in città, (con la sella, ovviamente) scendendo nel greto del fiume o attraversando aree di cantiere. E vado a girare con i miei figli, che fanno enduro "veloce", e poi mi debbono aspettare a lungo...
In Trentino, ho fatto motoalpinismo in bicicletta, o usando la moto come un downhill (scendendo a motore spento giù per i percorsi ciclabili).
O mi sono arrampicato con i miei vecchi Fantic Trial su per stradine ripidissime e mozzafiato, ma... asfaltate!
Tutto sta nel gustare il viaggio e non la meta, ammirando panorami e natura, e disdegnando gli stimoli adrenalici dati sia dalla velocità, sia dalla ricerca del "numero da circo"...
Ripeto, è tutto nella nostra testa, queste emozioni un po' "zen" si possono raggiungere con qualunque mezzo e su quasi tutti i percorsi (non in autostrada, vah...).

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ontano
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Messaggio da ontano » sab 22 set, 2012 5:50 pm

Angelo/ Bebeking,
entrambi in diversi aspetti avete centrato l'essenza, il distillato che proviene dal piacere di percorrere da solo o in compagnia un percorso anche senza meta, anche senza obbiettivo,solo per il piacere di farlo.
Non è il mezzo, il modo, o il nome, l'importante è il gusto del piacere di farlo.

Un Saluto.
Ontano

diego
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Messaggio da diego » lun 24 set, 2012 2:45 pm

stew74 ha scritto:Secondo me la differenza non è solo sul percorso, ma anche e sopratutto del mezzo.
Nel senso che è vero che con una enduro stradale fai anche una strada bianca, ma con una enduro dual la fai molto più velocemente e con una enduro pronto gara, ci voli sopra.
Una percorso da trial, apparte muri impossibili, ma che di solito ci sono in gara ma non sui sentieri*, lo fai anche con una enduro, magari nei pezzi critici spingi o usi gli amici, ma lo fai uguale...
Non credo che con l'enduro riesci a fare percorsi (no zone) trialistici,
uguale poi non credo proprio.

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carlo
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Messaggio da carlo » lun 24 set, 2012 6:33 pm

Condivido, in parte, alcune delle risposte, ma con dei necessari distinguo:
stew74 ha scritto:Eppoi, quando esci (almeno a me succede così) il percorso non è "monotono" cioè
ci sono strade bianche facili, puoi una mulattiera di raccordo, poi una
sassaia.. non è sempre la stessa difficoltà.
Vero. Continuando nell'analogia escursionistica, in uno stesso giro puoi passare
per sterrate o semplici sentieri e affrontare percorsi piu' impegnativi a causa
delle pendenze elevate difficolta' di orientamento. Pero', se ti trovi davanti
un punto dove devi scendere in corda doppia e non hai l'attrezzatura, ti fermi e
torni indietro. Nel nostro caso, il percorso puo' essere di varie difficolta',
ma bastano pochi metri con gradoni con salti dell'ordine del metro e, se non sei
Jarvis, senza una moto adatta torni indietro. Si', in principio puoi spingere,
ma in certi casi dovresti tirar su la moto con le corde e comunque quel genere
di attivita' comincia a essere diverso da un giro in moto. :mrgreen:
bebeking ha scritto:endurista e motoalpinista possono condividono più o meno il solito terreno, ma
con approccio totalmente differente
D'accordo anche su questo. La differenza e' tra l'approccio "sportivo", da
pilota in gara, ed esplorativo-contemplativo da chi va a passeggio. Anche qui
pero' vedo che il tipo di terreno detta le sue regole. Sui sentieri di montagna
ci puoi fare escursioni con zaino in spalla e ti fermi a fotografare o a
mangiare un panino nei punti panoramici, oppure ci puoi fare le corse in
montagna. Sulle pareti dei monti ci puoi fare le gare di arrampicata sportiva
oppure ci puoi andare per il solo gusto di scalare la montagna e goderti il
paesaggio dalla cima; la differenza con i sentieri e' che hai bisogno di
attrezzature specifiche e di essere in grado di usarle correttamente. Vedo la
stessa differenza per le moto; ci sono percorsi che possono essere piu' o meno
facili ma non richiedono moto "da arrampicata estrema" e relative conoscenze di
tecniche di guida (fattibili con enduro o Alp), e altri dove non vai avanti
senza mezzi e capacita' di guida adeguati. Nel caso "sportivo" si parla di
enduro/rally e di trial, nel caso turistico mi sembra giusto continuare a
distinguere le due cose.
angelofarina ha scritto:Secondo me il motoalpinismo non ha relazione diretta nè con la moto, nè col
tracciato che si percorre. E' tutto nella testa di chi va in moto...
Questo mi sembra un corollario del punto precedente, considerando che nulla ti
vieta di fare il turista anche con un'enduro specialistica (il contrario non e'
altrettanto vero: difficilmente si puo' pensare di fare gare con una Alp o una
KLX 250). Pero'... in tutti gli esempi che porti parli di cose che non
richiedono necessariamente moto da trial o simili. Se vado a piedi posso
camminare nelle stradine dei paesi di montagna o percorrere sentieri anche
impervi ed impegnativi con lo stesso spirito, ma per i percorsi alpinistici
propriamente detti serve sempre qualcosa di piu'. Non basta camminare, bisogna
arrampicarsi. Ora, io in moto faccio l'equivalente del passeggiare, pero' mi
sembra evidente che ci sono percorsi da "arrampicata". Se facciamo la
distinzione a piedi, perche' non mantenerla su due ruote?

Questo magari e' il punto di vista un po' particolare di uno che nasce
escursionista e solo molto dopo cerca di tornare negli stessi posti in moto,
pero'...
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