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Il mezzo non è il fine. Il fine non è il mezzo.

Pensieri, idee, ipotesi e modi di concepire le due ruote in tutte le varie espressioni. Come intendiamo l'andare in moto e perché. Come affrontiamo i miti, i luoghi comuni e i preconcetti che caratterizzano e a volte affliggono il motociclismo
alanparsons
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Re: Mezzo/fine?

Messaggio da alanparsons » dom 03 giu, 2007 9:38 pm

alp ha scritto:Mezzo/fine?


Vorrei trarre spunto da una discussione che mi sembra interessante, iniziata con la presentazione su chi siamo da parte di ciccio72/Andrea (clicca su http://motoalpinismo.forumup.it/viewtop ... oalpinismo per rileggere il tutto)

Lo stimolo-chiave di partenza è stato ciò che ha scritto alanparsons:
alanparsons ha scritto:Bel mezzo, il Beta RR 450...
Anche se non propriamente una moto "tranquilla" :)

è da qualche mese che giro in montagna con xfilerc (ha una Yamaha WR250). Certo non è l'RR450 ma credo che la "tranquillità" di cui parla alanparsons sia da ricercare dentro di noi, nel modo in cui governiamo il mezzo. Non è lui a portarci passivamente ma noi che scegliamo cosa fare con lui (assieme a lui e per mezzo di lui! :D ).

O no?!?! :wink:

Senza dubbio. A mio parere, però, un "certo" tipo di fuoristrada lo fai "meglio" con un'Alp 200 piuttosto che con un'enduro specialistica da mezzo litro.
Che poi cmq la mia era una mezza battuta.
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Ex: Fifty Top "Mistral" 50, Rizzato Califfone 50, Beta MX 50, Yamaha TDR 125, Cagiva W8 125, Beta M4 350, Yamaha DT 125 RE


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=burba=
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Messaggio da =burba= » lun 04 giu, 2007 6:41 pm

E' proprio vero... il mezzo non conta niente quando si va con gli amici a pascolare.. :D Molto più importanti i valori umani, l'amicizia, l'aiuto reciproco, vivere certe emozioni assieme.

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SuperHank
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Messaggio da SuperHank » mar 05 giu, 2007 12:03 pm

Sono d’accordissimo con tutto quanto detto finora, ma il mezzo ha la sua importanza, che non dipende dalle prestazioni, o dalla tecnica utilizzata per costruirlo, o dal suo valore di mercato.
Il motociclista è come un cavaliere di altri tempi: la moto la conosciamo nei suoi particolari, la ripariamo, la mettiamo a punto, ne conosciamo il funzionamento…non ci è anonima come l’auto che usiamo in modo distratto tutti i giorni.
Il mezzo da emozioni: quando sento il “Pum Pum” e il risucchio di aspirazione del grosso mono XR, quando il bicilindrico Ducati del mio Cagiva prende vita tra 1.000 ticchettii metallici, quando sento il profumo di olio bruciato emanato dal vecchio Fantic…è poesia!
E sebbene il viaggiare sia l’anima dell’andare in moto, non posso non godere della spinta a gas aperto del bicilindrico, anche solo per 2 secondi, non posso non emozionarmi di un passaggio col trial, insuperabile a tutte le altre moto.
Ciao
Alves

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Messaggio da betty » mar 05 giu, 2007 1:46 pm

Forse dovrei prima presentarmi, giuro che dopo di ciò corro a farlo
Con un gruppo di amici motociclisti, enduristi, per la precisione, ci stiamo accordando per fare uscite a tema, partendo proprio dal presupposto che la moto è il mezzo per...

quindi uscite per fare foto, uscite per scoprire nuove strade, uscite gastronomiche, ma sempre e comunque per stare in compagnia e per godere delle nostre montagne ( vivo in Umbria )

Ah! Io guido una XR 250, ma ultimamente sono sempre più attratta e incuriosita dall' idea, mista, di fare trial o di provare una mtb
:wink:
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Messaggio da rxman » mar 05 giu, 2007 5:47 pm

SuperHank ha scritto:Sono d’accordissimo con tutto quanto detto finora, ma il mezzo ha la sua importanza, che non dipende dalle prestazioni, o dalla tecnica utilizzata per costruirlo, o dal suo valore di mercato.
Il motociclista è come un cavaliere di altri tempi: la moto la conosciamo nei suoi particolari, la ripariamo, la mettiamo a punto, ne conosciamo il funzionamento…non ci è anonima come l’auto che usiamo in modo distratto tutti i giorni.
Il mezzo da emozioni: quando sento il “Pum Pum” e il risucchio di aspirazione del grosso mono XR, quando il bicilindrico Ducati del mio Cagiva prende vita tra 1.000 ticchettii metallici, quando sento il profumo di olio bruciato emanato dal vecchio Fantic…è poesia!
E sebbene il viaggiare sia l’anima dell’andare in moto, non posso non godere della spinta a gas aperto del bicilindrico, anche solo per 2 secondi, non posso non emozionarmi di un passaggio col trial, insuperabile a tutte le altre moto.
Ciao
Alves
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alp
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è una questione di testa!

Messaggio da alp » gio 14 giu, 2007 1:20 pm

è una questione di testa!

SuperHank scrive altrove:

Comunque penso che il moto alpinismo sia una attitudine: lo si può fare anche in sella ad una enduro da 40 cv, volendo…


E' chiaro che, per me, viaggiare su una moto tranquilla e leggera mi permette di stare a osservare ciò che c'è intorno. Chi fà enduro insieme ad enduristi accaniti difficilmente sosterà a guardare il panorama, viaggerà a ritmi sostenuti e a velocità che non ti permettono di assaporare i profumi.

E chiaro che poi, è una questione di testa!


Fate voi...
A presto e...
Buon motortrip,

alp

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Messaggio da p51mustang » mer 20 giu, 2007 11:51 pm

Oggi pomeriggio sono uscito presto dal lavoro. Avevo da fare alcuni accertamenti medici. Solitamente rientro dal lavoro alle 8 di sera, mentre stasera alle 6 ero in casa. Beh ho detto prendo la beta e faccio un giretto.
Stupendo, era caldo, però la luce era quella giusta ed i sentieri puliti. Nessun rischio d'incontri troppo ravvicinati con altri enduristi come può avvenire il sabato o la domenica. La motina andava a meraviglia ed io mi sentivo pure in forma. Beh ci riprovo mi son detto. Era un pò rischioso visto che ero solo e constatato l'ora. Dovevo rifare quel passaggio difficilissimo che la scorsa volta mi fece abdicare e fare retromarcia. Prima di arrivare al passaggio però sono caduto quasi da fermo e si è rotta la leva del freno anteriore, nel punto apposito, però frenava benissimo. Arrivato all'imbocco del tratto, mi sono fermato ed ho fatto come i trialisti. Sono sceso ed ho studiato dove passare, punto per punto.
Sono ripartito in piedi e via, la Alp era come se mi assecondasse. E' un tratto ripidissimo e con gradoni, se sbagli ti pianti e come minimo cadi. Non è facile ripartire. E' brutto anche per le enduro vere ed i segni delle patinate dei tasselli sui massi, ne sono la prova. Io seguivo il percorso studiato prima e la motina saliva in prima senza tentennamenti. Ringraziavo la Beta e la Suzuky mentre pregavo di non abbandonarmi. Sono passato sul crinale e ve lo giuro ho baciato il serbatoio della beta. Non credevo posse possibile con questa motina e con il pignone di 15 tra l'altro. Dopo mi si è aperto il mondo davanti. Un bel sentiero veloce e facile, poi una strada bianca ed il ritorno a casa tra viottoli che arrivano proprio dietro casa mia. Ho 47 anni, ma ho goduto come un 17enne.
Grazie Beta Alp, sei un amica incredibile.

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Messaggio da Ernesto » gio 21 giu, 2007 1:52 pm

LO SAPEVO!!! LO SAPEVOOOOOO!!! La mulattiera a gradoni e' solo nella nostra mente.

Mustang, sei salito su perche' il tuo respiro era buono e profondo.
L'ispezione della zona e' servita per avvicinarti alle difficolta', interiorizzarle, anziche' vederle come un nemico ansiogeno che ti viene improvvisamente incontro.

E' il respiro che ti ha portato su, non la Beta. Ma l'Alpetta ha il merito fondamentale di non disturbare il respiro.

(come la classifichiamo questa caratteristica, Fabio, nei parametri di selezione di una moto...? :wink: )

Grazie Maestro Mustang.

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Zen e passaggi difficili!

Messaggio da joflo » gio 21 giu, 2007 6:23 pm

Bravo Bravissimo Mustang!! è una vera soddisfazione passare oltre, per me è un sfida con me stessa. Quando arrivo nel tratto "nn facile", mi concentro un attimo prendo un bel respiro, mi guardo un pò attorno e mi chiedo: "ma Jo, è mai possibile che tu nn possa farcela!! guarda l'ostacolo e pensa a dove mettere le ruote (le mie sono quattro!!) e poi nn vorrai che gli ometti mettano in dubbio le tue capacità!!!! eh noooo eh! vai!" Jo :lol: :lol:

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Messaggio da p51mustang » ven 22 giu, 2007 12:19 am

Ammetto che mentre ispezionavo tutto a piedi un pò mi sentivo assurdo e mi rendevo conto che nonostante tutto l'essere umano è una macchina perfetta. La mia Moto, ma potrebbe essere stata un altra, in quel contesto non c'entrava niente. Un sentiero, sassi smossi, poi gradoni di pietra, terra e alberi. Anche il rosso della moto male contrastava con quell'ambiente. In effetti era tutto assurdo perchè io a piedi salivo abbastanza bene su quei gradoni e allora perchè?
Un pò ci ho pensato. Ho spento la moto in segno di rispetto, credetemi!
Poi sono partito ed Ernesto ha centrato pieno. Il respiro era giusto e senza affanno. Era come se il sentiero avesse capito che io non lo volevo sfidare, ma volevo solo passare senza danneggiare, in assoluto rispetto.
Grazie Beta Alp, il tuo aspetto è gentile e non aggressivo, ma il tuo cuore è grandissimo.

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