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Secondo legge o secondo coscienza?

Pensieri, idee, ipotesi e modi di concepire le due ruote in tutte le varie espressioni. Come intendiamo l'andare in moto e perché. Come affrontiamo i miti, i luoghi comuni e i preconcetti che caratterizzano e a volte affliggono il motociclismo
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rokes
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Secondo legge o secondo coscienza?

Messaggio da rokes » mer 24 dic, 2014 12:36 pm

L'abuso e la disubbidienza alla legge, non può essere impedita da nessuna legge.
(Giacomo Leopardi, 31 08 1820)

Noi continueremo sempre ad andare in moto alla faccia di quelli che vorrebbero farci la vita dura
negandoci i nostri sacrosanti diritti, utilizzando in primis tutte le vie legali a nostra disposizione.

Ma, se uno crede di essere nel suo diritto, assumendosi le sue responsabilità, può e deve seguire
quel che la coscenza gli detta perché essa non può esser limitata dalla legge, anche se, cito Carlo:
Il principio che la legge non deve impedirti di fare ciò che è giusto o ciò che è meglio è per certi versi
pericoloso, ma ci sono diversi esempi di come il rispetto cieco della legge abbia causato mostruosità.

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angelofarina
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Secondo legge o secondo coscienza?

Messaggio da angelofarina » dom 11 gen, 2015 4:00 pm

E' un discorso leggermente pericoloso.
Secondo me uno deve anzitutto cercare di rispettare il più possibile le leggi esistenti.
Se le ritiene ingiuste, deve darsi da fare per cambiarle (questo è il lato "sano" della politica), ma nello stesso tempo continuare a rispettare le leggi vigenti, anche se ritenute ingiuste.
Solo in casi estremi uno può volontariamente decidere di non rispettare la legge, ad esempio nei casi in cui il rispetto della legge causa pericoli alla salute o alla sicurezza, seguendo l'antico proverbio "ubi major, minor cessat": ovvero, di fronte ad esigenze di priorità più elevata, (tutela della vita umana o della salute, prevenzione di atti di terrorismo, etc.) il rispetto delle leggi "normali" può venire messo in secondo piano.
Ed in effetti, quando si commettono violazioni di leggi con tali supreme giustificazioni, normalmente non si viene poi puniti.

Ma pensare che, per svolgere attività di tipo ricreativo assolutamente opzionali e non necessarie ad alcuno, possiamo prenderci la libertà di violare sistematicamente tutte le leggi che ci pare, solo perchè "non ci piacciono", mi pare alquanto fuorviante ed ingiustificato.

Io personalmente cerco sempre di girare con moto del tutto in regola per la circolazione stradale (salvo "incidenti", quali rottura frecce o specchi in caso di caduta, distacco della targa, etc.), e di percorrere solo sentieri e mulattiere in cui il transito non sia esplicitamente vietato a norma del Codice della Strada. Quando incontro un cartello di divieto (valido), cerco un percorso alternativo non vietato... Cosa che spesso porta poi a scoprire "percorsi alternativi" ancor più belli di quello vietato... Ed ovviamente guido in modo rispettoso del codice e soprattutto della sicurezza (in effetti non cado quasi mai).
Se poi, per uscire da una situazione spinosa e pericolosa, tipo strada franata o coperta da una lastra di ghiaccio, mi tocca passare nell'erba accanto, allora ovviamente anche io lo faccio, ben conscio però che la violazione che sto facendo è ampiamente giustificata.

Quando vedo altri motociclisti che invece se ne fanno un baffo delle leggi, girando con moto non targate, smarmittate, etc., solitamente li riprendo. Screditano tutta la categoria ed aumentano il rischio che ulteriori percorsi vengano vietati alle moto...

Per quanto riguarda la citazione di Leopardi, temo che essa confermi la mia ben già scarsa opinione su tale personaggio, e continuo a non capire perchè la Scuola italiana continui a portarne gli scritti e le gesta ad esempio dei nostri giovani... Direi proprio un esempio da non seguire!

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