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old six days

Inviato: mar 07 ott, 2014 12:09 am
da dario62
Dopo il libro sulla sei giorni di San Pellegrino del 68, i grandissimi Biza e Grigorov hanno fatto un altro capolavoro, direi un icona per gli amanti del fuoristrada d'epoca, il libro sulla sei giorni di Camerino del 74.
Ricordo che all'epoca avevo 12 anni ed erano i primi motociclismo che con la misera paghetta potevo permettermi,
sapevo praticamente tutti gli articoli a memoria e le foto in particolar modo quelle della sei giorni e delle valli bergamasche le ricordo ancora oggi (che ho 52 anni).
Leggendo i due libri si ripercorre la storia della regolarita' negli anni d'oro, sono riportate le cartine dei percorsi dei singoli giorni, le tabelle orarie originali, cronaca delle singole giornate, interviste odierne ai partecipanti che finalmente dicono in pubblico la verita' sui vari accaduti e molto altro.
In merito a Camerino i partecipanti concordano sul fatto che il percorso attraversasse zone diciamo disabitate e fuori dal mondo che mettevano preoccupazione sul fatto d'aver imboccato la strada giusta, (infatti ci furono diversi frontali dovuti a sbagli di strada od a piloti che pensavano d'aver sbagliato).
Un'attenta osservazione delle foto fa capire la portata dell'evoluzione che ci fu' in soli 6 anni; i vari Morini ,Gilera,Laverda 4 tempi erano praticamente scomparsi lasciando il posto alle piu' prestazionali 2 tempi.
In poche parole dei libri fantastici che consiglio a tutti gli amanti delle moto da fuoristrada.
Sia ben chiaro non voglio fare pubblicita', ma la loro lettura mi ha talmente entusiasmato che non posso fare a meno di mettere tutti al corrente della cosa.
posto le foto delle copertine sperando di non incorrere nelle ire degli autori, il mio entusiasmo mi vorrebbe far postare anche altre foto ma penso proprio sia meglio di no.

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guardate che meraviglia la Java in copertina
ed il K guidato forse da Gritti..fantastico

Re: old six days

Inviato: mar 07 ott, 2014 2:44 pm
da carlo
dario62 ha scritto:In merito a Camerino i partecipanti concordano sul fatto che il percorso attraversasse zone diciamo disabitate e fuori dal mondo che mettevano preoccupazione sul fatto d'aver imboccato la strada giusta
Questo la dice lunga sul punto di vista degli agonisti rispetto ai
motoalpinisti/motoescursionisti: questi ultimi, quando attraversano zone fuori
dal mondo, hanno la certezza di essere sulla strada giusta. :mrgreen: ;)
posto le foto delle copertine sperando di non incorrere nelle ire degli autori
Con la recensione che gli hai fatto dovrebbero come minimo invitarti a cena,
altro che arrabbiarsi... :lol: :mrgreen: