Per gli amanti del bianconero

[Anonymous_14/08/08 08:43]

La storia certe volte si ripete

[nolimit]

ma Ghino di Tacco il brigante toscano o quell'altro che scriveva da Hammamet?

[VALCHISUN]

Io credevo che parlassi della televisione in bianco e nero!Immagino che la Vecchia Signora le abbia "prese", o mi sbaglio......

[nolimit]

ha cominciato a giocare adesso, a sentire dal TG...

[Anonymous_14/08/08 08:43]

ha cominciato a giocare adesso, a sentire dal TG...

Ma io sapevo già che perdeva ........ e l'altra bianconera (Siena) non va molto meglio





Ghinotto di Tacco, detto Ghino (La Fratta, ...), è un brigante italiano.

Nacque a La Fratta nella seconda metà del XIII secolo, oggi nel comune di Sinalunga (SI). Figlio del nobile ghibellino Tacco di Ugolino e fratello di Turino, era un rampollo della famiglia Cacciaconti Monacheschi Pecorai, ed insieme al padre, al fratello e uno zio commetteva furti e rapine, nonostante la caccia che gli veniva data dalla Repubblica di Siena. Una volta catturati, i membri maggiorenni della banda vennero giustiziati nella Piazza del Campo di Siena, mentre Ghino e il fratello si salvarono in virtù della minore età.

Rifugiandosi a Radicofani (SI), una rocca sulla Via Cassia, al confine tra la Repubblica di Siena e lo Stato Pontificio, Ghino continuò la sua carriera di bandito, ma in forma di gentiluomo, lasciando ai malcapitati sempre qualcosa di che vivere. Boccaccio, infatti lo dipinge come brigante buono nel suo Decamerone parlando del sequestro dell'abate di Cluny, nella II novella del X giorno:

Ghino di Tacco piglia l'abate di Clignì e medicalo del male dello stomaco e poi il lascia quale, tornato in corte di Roma, lui riconcilia con Bonifazio papa e fallo friere dello Spedale.

Dante, invece, gli concede un posto tra i personaggi citati nel sesto canto del Purgatorio della sua Divina Commedia, quando parla del giurista Benincasa da Laterina (l'Aretin), giureconsulto a Bologna, poi giudice del podestà di Siena, ucciso da un fiero Ghino di Tacco.

« Quiv'era l'Aretin che da le braccia
fiere di Ghin di Tacco ebbe la morte »
(Dante, Purgatorio VI, vv. 13-14)

[Pisolomax]

Ah però

Il brigante è stato "nominato" sia da Dante che da Boccaccio ...mica bau-bau, micio-micio, come in un reality eh

[Anonymous_14/08/08 08:43]

Ah però

Il brigante è stato "nominato" sia da Dante che da Boccaccio ...mica bau-bau, micio-micio, come in un reality eh

Era un brigante serio

Pensa che una volta si innamorò di una ragazzotta (si dice molto bona) figlia del conte di Rocca d'Orcia,un paese vicino, e dal momento che il padre di lei (il conte) non volle concedergliela in sposa a causa della sua pessima fama di brigante, lui marciò con le sue armate e dopo un breve assedio mise a ferro e fuoco Rocca d'Orcia uccidendo gran parte degli abitanti incluso il futuro suocero e si portò la sua bella come sposa nel castello di Radicofani.

Una volta le cose andavano cosi'

[Pisolomax]

...sarà per questo che conquistò un posto nel Decamerone ...

A quei tempi, o te la davano o se la prendevano

[Anonymous_14/08/08 08:43]

...sarà per questo che conquistò un posto nel Decamerone ...

A quei tempi, o te la davano o se la prendevano

Sicuramente è anche per questo che lo impiccarono in Piazza del Campo

(E poi dicono che a fare Motoalpinismo non ci si fa una cultura)

[Pisolomax]

Già ...

siffatta cultura, che affonda nobiltate origin nello tassello alpino ...dal quale io fuggii prematuramente la già tremolante presa

vi lascio con questo, facendo testè mesto rientro nelle mie stanze ...Morfeo chiama, mentre lo travaglio di doman già bussa

Però basta bere di sera tardi ...