rokes ha scritto:Crollo di un contrafforte delle mura aureliane a Roma.
Non sono crollate le mura romane, bensì la parte corrispondente ad un restauro "rammendo" novecentesco
che doveva sorreggerle.
Dal Corriere della sera:
Maltempo, cede prima del restauro
un contrafforte delle Mura Aureliane
Ci si potrebbe chiedere come mai le opere romane resistono a tutte le intemperie (o quasi), mentre gli interventi
di restauro contemporanei (che dovrebbero essere conservativi e a prova di tutto,) si sfracellano su sé stessi?
Gli avi erano forse più avanti e più bravi dei posteri?
Cosa ce ne facciamo delle tecnologie moderne, dei progressi fantascientifici, del sapere e delle esperienze accumulati
nei millenni se poi li mettiamo nelle mani dei soliti ignoti (lascio a voi il compito di compilare la lista dei preferiti
![[Sogghigno] :mrgreen:](./images/smilies/icon_mrgreen.gif)
) ?
I motivi sono molteplici.
I romani avevano gli schiavi, la mano d'opera era praticamente a costo zero e i lavori avevano tanti fondi e, se ti beccavano a rubare sugli appalti, non ci pensavano due volte a condannarti a morte per strangolamento (se cittadino romano), o crocifissione.
In più, usavano materiali molto buoni e calcolati per reggere molto più del carico normale.
Oggi gli ingegneri eseguono calcoli al computer per risparmiare su tutto e basta che stacchi una vite e un ponte viene giù.
Una volta modificai un programma di computo del cemento per un ingegnere edile, il quale mi confessò che aveva gli incubi la notte, pensando che qualche ponte cedesse perché gli avevano chiesto di risparmiare al massimo sul cemento.