motosprint, Mamola, Valentino ed io
Inviato: mer 17 set, 2014 10:58 am
Premessa: ogni mattina, a titolo di esercizio spirituale, mando un bacio a qualcuno o qualcosa: mi serve per iniziare la giornata nel miglior modo possibile e dopo aver ascoltato un paio di radio giornali non è sempre facile farlo... Questo è un breve delirio dedicato a Motosprint. Il pezzo l’ho scritto ieri, martedì quindi potreste essere ingannati nel leggerlo oggi (mercoledì)
Per quasi tutti stamattina era semplicemente un mattina come molte altre.
Siamo una minoranza a dare rilievo al fatto che non si è trattata di una mattina qualsiasi: era martedì mattina. Tra i tanti o pochi che hanno dato rilievo ci sono molti sottogruppi ed io infoltisco la linea di quelli che sanno che c’è una gran bella differenza tra una mattina qualsiasi e certi martedì mattina. In tutta Italia ci sono altri affiliati al mio stesso sotto gruppo ma per loro il tutto è spostato di 24ore, per loro la "mattina" è il mercoledì mentre per noi che per i più disparati motivi ci troviamo nell’area di Milano città, la "mattina" è il martedì.
Da che lo so è sempre stato così, solo che sino a diversi anni fa la "mattina" era il mercoledì per chi si trovava a Milano (all’epoca a me capitava in quanto feci l’ultimo anno della mia carriera bislacca di liceale a Milano ed in seguito ci venni ancora per motivi di coerenza durante un altrettanto bislacca carriera universitaria) e il giovedì per tutti gli altri mentre da qualche anno in qua la "mattina" che conta più di altre è diventata il martedì a Milano e il mercoledì in tutte le altre città – Novara compresa, distante solo una 40ina di km ma di 24ore in questo caso.
Il martedì, a Milano un giorno prima che in tutto il resto d’Italia, esce Motosprint!
I primissimi numeri di questa rivista cui sono affettivamente molto legato li comprai quando ero in prima liceo la prima volta. Mi trovai in prima liceo una seconda volta e in parte anche grazie alla letture integrale di Motosprint che avveniva rigorosamente in classe cercando di nascondere la rivista sotto al banco. Da allora sono passati 29anni eppure l’emozione di prendere in mano l’ultimo numero di Motosprint è rimasta identica nel tempo.
Ci sono stati numeri di Motosprint che ho aspettato con un’ansia infantile, talune volte mi sono ritrovato all'alba ad aiutare l’edicolante ad aprire i vari pacchi di riviste tanta era il desiderio di leggerlo la mattina il prima possibile, metti che poi nel corso della giornata non mi sarebbe stato possibile farlo… Tra tutti i numeri usciti in questi 29anni ce ne sono alcuni per me speciali e tra questi certamente quelli con in copertina il mio Pilota, quello che più di tutti ha segnato la mia lunga e incrollabile passione per lo sport motociclistico su strada: Randy Mamola. Un pilota che non ha mai vinto un titolo mondiale – è stato 4volte, dicasi 4, vice campione – eppure per me la storia del motociclismo si divide in due grandi ere: quella con Mamola in pista, e quella senza di lui in pista.
Quando correva ancora, forse lui non se n’è mai accorto ma non è mai stato in sella da solo: con lui c’ero sempre anch’io! Insieme abbiamo battagliato con tutti i grandi e i grandissimi da Roberts a Luchinelli a Lawson e Gardner (per citare solo quelli che hanno vinto il titolo potendosi fregiare di averlo come secondo in classifica, parlo di quella fatta di freddi numeri sommati non di quella emotiva che spesso ribalta tutto) e abbiamo scientificamente deciso di perdere le gare “ufficiali” accontentandoci, si fa per dire, di fare il solletico agli Dei dello Spettacolo e ai Padroni delle leggi delle Fisica e della Dinamica (questi ultimi davvero dei tipacci poco raccomandabili!). Abbiamo, per citare una sola impresa che possa riassumerne mille, portato sul podio una Cagiva inguidabile sotto la pioggia di Spa in Belgio regalando alla storia una pagina indelebile di sport, coraggio, abilità e follia. Il fatto che Randy sia ancora parte integrante del circus che in occasione anima le varie gare in giro per il mondo è la conferma che siamo di fronte ad un pilota che è molto più di un semplice pilota.
Mi fermo su Mamola perché potrei non fermarmi mai e spaziare all’infinito tra fisica e metafisica e torno al bacio di oggi che come avrete intuito ho dedicato a Motosprint e alla sua copertina dedicata a un redivivo Valentino Rossi e alla sua impresa di domenica.
Valentino ed io siamo legati da una sorta di destino parallelo. Nonostante dopo Mamola non abbia più permesso a nessun pilota di conquistare il mio cuore agonistico ma anzi mi decisi a diventare un appassionato radicale, quindi senza parteggiare per nessuno limitandomi a godere delle imprese di tutti i piloti che di volta in volta si sono distinti per meriti in pista, non posso negare che Valentino m’ha fatto provare nuovamente emozioni che temevo fossero andate perse per sempre. Non sono solo le sue vittorie ad avermi accompagnato in questi ultimi 18anni ma le modalità in cui le conquistate e come altre volte invece abbia invece dovuto inchinarsi a piloti più veloci. Qualcuno l’ha battuto, non molti e non a lungo. Valentino ha battagliato con almeno tre generazioni di piloti e se avesse messo un negozio di chiodi per appendere tuta e guanti (altrui!) oggi sarebbe ancora più ricco mentre lui è ancora in pista ad inseguire prima sé stesso e poi i concorrenti, chiunque essi siano. Ha avuto annate di gloria cristallina ed altre di oggettiva difficoltà ma non si è mai negato chi fosse e quale fosse il suo obiettivo in pista: vincere divertendosi e quando si diverte lui fatalmente si divertono milioni di spettatori e credo anche tutti quelli in pista con lui. Il parallelismo tra me e lui è qualcosa di magico ma se mi guardo indietro le sue fortune sono combaciate con le mie così come i momenti grigi. Spesso sapevo già la domenica, prima che iniziassero le gare, come sarebbero andate e spesso i loro esiti hanno anticipato il mio futuro prossimo. E' difficile da spiegare, ancor di più da provare ma è stato spesso così.
Ecco cosa ha reso speciale questo mio martedì mattina, il fatto di andare in edicola (da anni sempre la stessa) e assicurarmi un altro fascicolo di una faccenda sportiva, personale ed emotiva che dura in me da quasi 30anni e che ha trovato in Valentino, nel suo spirito e nella sua caparbietà un ambasciatore indomabile. L’edicola poi non è stata scelta a caso: è gestita da un appassionato di gare di moto, uno come me che non si limita a seguire la classe regina (la MotoGp) ma che non si perde nemmeno le classi minori e quando è possibile anche le gare di cross e trial. Quando arrivo non devo nemmeno più chiedergli la rivista, è lui che me la porge aggiungendo dei suoi commenti personali alle gare del weekend e cercando il confronto per condividere con me le emozioni di 48ore prima.
Il mio bacio si stamattina è andato a Motosprint, alle storie che esso scandisce tra le quali la mia vicenda personale
Per quasi tutti stamattina era semplicemente un mattina come molte altre.
Siamo una minoranza a dare rilievo al fatto che non si è trattata di una mattina qualsiasi: era martedì mattina. Tra i tanti o pochi che hanno dato rilievo ci sono molti sottogruppi ed io infoltisco la linea di quelli che sanno che c’è una gran bella differenza tra una mattina qualsiasi e certi martedì mattina. In tutta Italia ci sono altri affiliati al mio stesso sotto gruppo ma per loro il tutto è spostato di 24ore, per loro la "mattina" è il mercoledì mentre per noi che per i più disparati motivi ci troviamo nell’area di Milano città, la "mattina" è il martedì.
Da che lo so è sempre stato così, solo che sino a diversi anni fa la "mattina" era il mercoledì per chi si trovava a Milano (all’epoca a me capitava in quanto feci l’ultimo anno della mia carriera bislacca di liceale a Milano ed in seguito ci venni ancora per motivi di coerenza durante un altrettanto bislacca carriera universitaria) e il giovedì per tutti gli altri mentre da qualche anno in qua la "mattina" che conta più di altre è diventata il martedì a Milano e il mercoledì in tutte le altre città – Novara compresa, distante solo una 40ina di km ma di 24ore in questo caso.
Il martedì, a Milano un giorno prima che in tutto il resto d’Italia, esce Motosprint!
I primissimi numeri di questa rivista cui sono affettivamente molto legato li comprai quando ero in prima liceo la prima volta. Mi trovai in prima liceo una seconda volta e in parte anche grazie alla letture integrale di Motosprint che avveniva rigorosamente in classe cercando di nascondere la rivista sotto al banco. Da allora sono passati 29anni eppure l’emozione di prendere in mano l’ultimo numero di Motosprint è rimasta identica nel tempo.
Ci sono stati numeri di Motosprint che ho aspettato con un’ansia infantile, talune volte mi sono ritrovato all'alba ad aiutare l’edicolante ad aprire i vari pacchi di riviste tanta era il desiderio di leggerlo la mattina il prima possibile, metti che poi nel corso della giornata non mi sarebbe stato possibile farlo… Tra tutti i numeri usciti in questi 29anni ce ne sono alcuni per me speciali e tra questi certamente quelli con in copertina il mio Pilota, quello che più di tutti ha segnato la mia lunga e incrollabile passione per lo sport motociclistico su strada: Randy Mamola. Un pilota che non ha mai vinto un titolo mondiale – è stato 4volte, dicasi 4, vice campione – eppure per me la storia del motociclismo si divide in due grandi ere: quella con Mamola in pista, e quella senza di lui in pista.
Quando correva ancora, forse lui non se n’è mai accorto ma non è mai stato in sella da solo: con lui c’ero sempre anch’io! Insieme abbiamo battagliato con tutti i grandi e i grandissimi da Roberts a Luchinelli a Lawson e Gardner (per citare solo quelli che hanno vinto il titolo potendosi fregiare di averlo come secondo in classifica, parlo di quella fatta di freddi numeri sommati non di quella emotiva che spesso ribalta tutto) e abbiamo scientificamente deciso di perdere le gare “ufficiali” accontentandoci, si fa per dire, di fare il solletico agli Dei dello Spettacolo e ai Padroni delle leggi delle Fisica e della Dinamica (questi ultimi davvero dei tipacci poco raccomandabili!). Abbiamo, per citare una sola impresa che possa riassumerne mille, portato sul podio una Cagiva inguidabile sotto la pioggia di Spa in Belgio regalando alla storia una pagina indelebile di sport, coraggio, abilità e follia. Il fatto che Randy sia ancora parte integrante del circus che in occasione anima le varie gare in giro per il mondo è la conferma che siamo di fronte ad un pilota che è molto più di un semplice pilota.
Mi fermo su Mamola perché potrei non fermarmi mai e spaziare all’infinito tra fisica e metafisica e torno al bacio di oggi che come avrete intuito ho dedicato a Motosprint e alla sua copertina dedicata a un redivivo Valentino Rossi e alla sua impresa di domenica.
Valentino ed io siamo legati da una sorta di destino parallelo. Nonostante dopo Mamola non abbia più permesso a nessun pilota di conquistare il mio cuore agonistico ma anzi mi decisi a diventare un appassionato radicale, quindi senza parteggiare per nessuno limitandomi a godere delle imprese di tutti i piloti che di volta in volta si sono distinti per meriti in pista, non posso negare che Valentino m’ha fatto provare nuovamente emozioni che temevo fossero andate perse per sempre. Non sono solo le sue vittorie ad avermi accompagnato in questi ultimi 18anni ma le modalità in cui le conquistate e come altre volte invece abbia invece dovuto inchinarsi a piloti più veloci. Qualcuno l’ha battuto, non molti e non a lungo. Valentino ha battagliato con almeno tre generazioni di piloti e se avesse messo un negozio di chiodi per appendere tuta e guanti (altrui!) oggi sarebbe ancora più ricco mentre lui è ancora in pista ad inseguire prima sé stesso e poi i concorrenti, chiunque essi siano. Ha avuto annate di gloria cristallina ed altre di oggettiva difficoltà ma non si è mai negato chi fosse e quale fosse il suo obiettivo in pista: vincere divertendosi e quando si diverte lui fatalmente si divertono milioni di spettatori e credo anche tutti quelli in pista con lui. Il parallelismo tra me e lui è qualcosa di magico ma se mi guardo indietro le sue fortune sono combaciate con le mie così come i momenti grigi. Spesso sapevo già la domenica, prima che iniziassero le gare, come sarebbero andate e spesso i loro esiti hanno anticipato il mio futuro prossimo. E' difficile da spiegare, ancor di più da provare ma è stato spesso così.
Ecco cosa ha reso speciale questo mio martedì mattina, il fatto di andare in edicola (da anni sempre la stessa) e assicurarmi un altro fascicolo di una faccenda sportiva, personale ed emotiva che dura in me da quasi 30anni e che ha trovato in Valentino, nel suo spirito e nella sua caparbietà un ambasciatore indomabile. L’edicola poi non è stata scelta a caso: è gestita da un appassionato di gare di moto, uno come me che non si limita a seguire la classe regina (la MotoGp) ma che non si perde nemmeno le classi minori e quando è possibile anche le gare di cross e trial. Quando arrivo non devo nemmeno più chiedergli la rivista, è lui che me la porge aggiungendo dei suoi commenti personali alle gare del weekend e cercando il confronto per condividere con me le emozioni di 48ore prima.
Il mio bacio si stamattina è andato a Motosprint, alle storie che esso scandisce tra le quali la mia vicenda personale