Moto sharing. Sareste disposti a condividere la vostra moto?
Inviato: sab 18 lug, 2015 8:13 pm
Sareste disposti a condividere la vostra moto? In un mondo dove sono sempre più diffusi gli scambi basati sulla condivisione di beni o servizi (dai servizi metropolitani di car sharing o bike sharing presenti in molte in città italiane alle più recenti modalità di scambio dove i cittadini tramite applicazioni web, spesso basate esclusivamente sulla fiducia e la "reputazione" virtuale, offrono o si scambiano direttamente senza alcun intermediario i beni ed i servizi più disparati, dal passaggio in macchina per condividere una tratta stradale (rendendo addirittura necessario nel nostro paese, forse unico caso al mondo, l'intervento della magistratura per far chiudere una applicazione mobile in virtù di una non ben identificata tutela dei proprietari di licenza di taxi e similari), fino allo scambio delle proprie abitazioni nei periodi di vacanza.
In un contesto siffatto, mi chiedo, come mai non abbia ancora trovato spazio una qualche forma di scambio o condivisione di beni il cui utilizzo è per di più circoscritto a saltuari momenti di svago quali sono appunto le nostre moto da fuoristrada? I limiti sono di tipo legislativo, pratico o semplicemente legati alla nostra mentalità caratterizzata da un legame inscindibile tra l'uomo italico ed il suo mezzo di trasporto?
Non mi riferisco naturalmente a moto o scooter che normalmente vengono utilizzati quotidianamente o molto frequentemente come mezzi di trasporto per recarsi in ufficio o altro (per i quali onestamente vedo più difficilmente praticabile una qualche forma di condivisione) ma a mezzi come le moto da fuoristrada il cui uso per molti (me compreso) è circoscritto a qualche momento ludico nei fine settimana.
Eppure per poche uscite l'anno (in media personalmente forse non raggiungo le due al mese) mi trovo "costretto" a pagare manutenzioni e soprattutto spese fisse quali bolli, revisioni ed assicurazione spesso dai costi esorbitanti. Personalmente mi sono trovato più di una volta a frenare i miei desideri di acquisto di una seconda moto non tanto per il costo di acquisto in sè (sto parlando di moto usate che si possono trovare a meno di 2.000 euro) ma per il costo dell'assicurazione che in molte città (specie del sud Italia come nel mio caso) si aggirano su cifre folli. Si parla per una polizza solo RC di 400-500 euro l'anno per una piccola moto di 250cc con clausola conducente esclusivo, prima classe di merito, e massimale minimo! In pratica con due anni di sole spese fisse ci si ricompra la moto! Una vergogna!
Io stesso se avessi appena comprato una fiammante enduro da 7.000-8.000 euro sarei poco propenso a darla in uso a chicchessia (fosse anche mio fratello!).
Ma una moto magari non proprio recentissima (giusto per fare un esempio, una Beta Alp 250 2t che si può trovare a 1.500 euro, ma ce ne sarebbero molte altre) perché non potrei darla in uso a qualcun altro nei fine settimana che non la utilizzo riuscendo a recuperare tutte o almeno parte delle spese per i costi di gestione? Certo occorre mettere su una cerchia di persone fidate tra cui effettuare gli scambi che godano di una buona reputazione (magari utilizzando delle recensioni come si fa oramai un pò in tutti i siti social), implementare dei meccanismi di tutela del proprietario del veicolo in caso di danni o altro (secondo il principio di "chi rompe paga") ma in fondo non stiamo parlando di prestare una Ferrari ad uno sconosciuto (come dicevo prima oggi c'è parecchia gente che non ha problemi a scambiare per le vacanze persino la propria casa dandola a qualcuno che non ha visto e che non vedrà mai in faccia!) ma semplicemente di offrire/condividere una moto-giocattolo tra una cerchia di appassionati che si trovano nella stessa città e che hanno modo di incontrarsi di persona.
Attendo vostri commenti. Questo è un sito di veri appassionati e probabilmente non c'è posto migliore dove potersi confrontare sull'argomento. Magari un giorno questo sito diventerà la prima "piattaforma" di scambio!
Saluti.
In un contesto siffatto, mi chiedo, come mai non abbia ancora trovato spazio una qualche forma di scambio o condivisione di beni il cui utilizzo è per di più circoscritto a saltuari momenti di svago quali sono appunto le nostre moto da fuoristrada? I limiti sono di tipo legislativo, pratico o semplicemente legati alla nostra mentalità caratterizzata da un legame inscindibile tra l'uomo italico ed il suo mezzo di trasporto?
Non mi riferisco naturalmente a moto o scooter che normalmente vengono utilizzati quotidianamente o molto frequentemente come mezzi di trasporto per recarsi in ufficio o altro (per i quali onestamente vedo più difficilmente praticabile una qualche forma di condivisione) ma a mezzi come le moto da fuoristrada il cui uso per molti (me compreso) è circoscritto a qualche momento ludico nei fine settimana.
Eppure per poche uscite l'anno (in media personalmente forse non raggiungo le due al mese) mi trovo "costretto" a pagare manutenzioni e soprattutto spese fisse quali bolli, revisioni ed assicurazione spesso dai costi esorbitanti. Personalmente mi sono trovato più di una volta a frenare i miei desideri di acquisto di una seconda moto non tanto per il costo di acquisto in sè (sto parlando di moto usate che si possono trovare a meno di 2.000 euro) ma per il costo dell'assicurazione che in molte città (specie del sud Italia come nel mio caso) si aggirano su cifre folli. Si parla per una polizza solo RC di 400-500 euro l'anno per una piccola moto di 250cc con clausola conducente esclusivo, prima classe di merito, e massimale minimo! In pratica con due anni di sole spese fisse ci si ricompra la moto! Una vergogna!
Io stesso se avessi appena comprato una fiammante enduro da 7.000-8.000 euro sarei poco propenso a darla in uso a chicchessia (fosse anche mio fratello!).
Ma una moto magari non proprio recentissima (giusto per fare un esempio, una Beta Alp 250 2t che si può trovare a 1.500 euro, ma ce ne sarebbero molte altre) perché non potrei darla in uso a qualcun altro nei fine settimana che non la utilizzo riuscendo a recuperare tutte o almeno parte delle spese per i costi di gestione? Certo occorre mettere su una cerchia di persone fidate tra cui effettuare gli scambi che godano di una buona reputazione (magari utilizzando delle recensioni come si fa oramai un pò in tutti i siti social), implementare dei meccanismi di tutela del proprietario del veicolo in caso di danni o altro (secondo il principio di "chi rompe paga") ma in fondo non stiamo parlando di prestare una Ferrari ad uno sconosciuto (come dicevo prima oggi c'è parecchia gente che non ha problemi a scambiare per le vacanze persino la propria casa dandola a qualcuno che non ha visto e che non vedrà mai in faccia!) ma semplicemente di offrire/condividere una moto-giocattolo tra una cerchia di appassionati che si trovano nella stessa città e che hanno modo di incontrarsi di persona.
Attendo vostri commenti. Questo è un sito di veri appassionati e probabilmente non c'è posto migliore dove potersi confrontare sull'argomento. Magari un giorno questo sito diventerà la prima "piattaforma" di scambio!
Saluti.