Forum MotorTrip

NOTA: l'annuncio interessera' ben pochi dei presenti, ma e' l'occasione per pubblicizzare il lavoro di questo ragazzo indiano che merita decisamente attenzione e, perche' no, un po' di supporto economico da parte nostra (comprando i DVD). Secondo me i film meritano, il primo e' molto bello, il secondo non l'ho ancora visto, ma sembra ancora piu' bello.

Poi che dire, noi qui a discutere di moto di 130-140 chili che definiamo pesanti e questi vanno in giro con pachidermi da 200 kg stracarichi all'inverosimile, fatti con la tecnologia degli anni 50... Volere e' potere, non ci sono scuse

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Martedi' 24 febbraio ore 20:30 presso la Cineteca Sarda in viale Trieste a Cagliari
e
Mercoledi' 25 Febbraio alle ore 17,30 nel teatro della scuola media "Leopardi Alighieri" - Via dei Partigiani-Pirri

verra' proiettato il secondo documentario prodotto in proprio dal giovane motociclista indiano (questa volta in compagnia di quattro amici) che, gia' con esperienza unica di viaggiatore solitario, a bordo della sua motocicletta, era partito da Mumbai verso uno dei posti piu' remoti della Terra, l'altopiano del Changthang, in Ladakh, al confine con la Cina, realizzando un film-documentario che ha avuto numerosi riconoscimenti in tutto il mondo.

In via eccezionale, saranno presenti, reduci da Amsterdam, dove presenzieranno alla Prima Visione all'Himalaia Film Festival, il regista e uno dei protagonisti, in visita a Cagliari, ospiti di amici.

• Ingresso gratuito

Descrizione:

Cinque motociclisti immaginano e realizzano una spedizione su un percorso che tutti sostengono non esista.

Girato senza veicoli di supporto o troupe cinematografica in una delle parti dell'India meno conosciute e raramente filmate o esplorate.

One Crazy Ride e' il reportage di una spedizione motociclistica attraverso lo stato himalayano dell'Arunachal Pradesh, nel nord-est dell'India. Ma e' piu' di una semplice spedizione, e' un film sull'amicizia, sullo spirito di gruppo e sulla voglia di "non arrendersi mai" di cinque motociclisti di fronte a un territorio ostile e ad una popolazione chiusa e sospettosa.



Altre info su questo film e il precedente:
http://www.dirttrackproductions.com/

Magari e' il caso di far notare che, cliccando sull'immagine, si puo' vedere il trailer del film. Se vi e' piaciuto, seguendo il link subito sotto si puo' anche trovare il trailer del primo film

Ma che noia sto film solo strade asfaltate....!!!!

Visto il film.

Che dire, sono rimasto a bocca aperta. Dal punto di vista motociclistico, vedere 5 moto stradali cariche all'inverosimile (da dietro sembravano delle piccole Goldwing) avanzare su sterrate in condizioni allucinanti (buche, sassi, solchi, fango) o addirittura guadare fiumi parzialmente in secca fa una certa impressione, cosi' come vedere smontare un motore per esaminare valvole e pistone in mezzo al niente (e magari sotto la pioggia). Qui in occidente sembra che se non hai la superendurona con i controBEEP non e' possibile fare certe cose, mentre questi ragazzi dimostrano come, se si va avanti senza fretta e senza agitarsi, si puo' andare dappertutto con qualsiasi mezzo.

Non dico niente sui posti e sulle persone che vivono li', in condizioni di isolamento impensabili in Europa. Voglio solo puntualizzare che questi ragazzi non sono dei normali mototuristi, perche' quello che hanno fatto non ha niente a che vedere con il turismo come lo intendiamo noi. Questi sono veri viaggiatori, hanno tutto un altro approccio che gli consente di interagire con le realta' locali e di conoscerle in un modo che un semplice turista non si sogna nemmeno (e forse neanche vorrebbe sognarselo, perche' significa rinunciare alle comodita' e sicurezze a cui e' abituato). Se penso ai problemi che mi metto quando faccio cose che richiedono un impegno minimo rispetto a quello richiesto dal loro viaggio mi viene da ridere (o da piangere).

Non so se si e' capito che sono rimasto entusiasta di questo film . Consiglio vivamente di vederlo, cosi' come il primo