[size=150]ATTENZIONE[/size]: oggi dalle 13:00 circa il forum sara' utilizzabile in sola lettura per operazioni di manutenzione. L'operazione dovrebbe durare alcuni minuti,
A spasso per i Simbruini - I
A spasso per i Simbruini - I
A spasso per i Simbruini - I
Da Campo Rotondo a... Campo Rotondo
I Simbruini, pomposamente detti anche "Le Alpi di Roma", sono una ampia porzione di Appennino Laziale, relativamente incontaminata, a pochi passi dalla Capitale. Oltre il confine Abruzzese c'è inoltre una zona altrettanto estesa e ancora più selvatica a cui non so che nome dare.
Per cui li chiamerò del tutto erroneamente "Simbruini Abruzzesi".
Nell'insieme i Simbruini, veri e falsi, sono una riserva di godimento inesauribile per gli escursionisti di ogni genere.
Vi racconto il giretto di Domenica, classificandolo come "I" perchè, statene certi, la cosa non finisce qui!
Il tempo splendido dello scorso fine settimana, dopo il piovasco deprimente dei precedenti, non poteva non essere celebrato. Pero' l'Abruzzo non e' (ancora?) il Vicentino, dove ad ogni boschetto c'è un gagliardo MotorTripper pronto ad unirsi alla combriccola: qui il tepore della lontana costa, che fa impennare le moto sulla spiaggia, non è ancora giunto a risvegliare i camosci dell'entroterra...
Pazienza, Domenica mattina faccio un tentativo infruttuoso con un mio amico endurone, e decido comunque di andare, con tutta calma in attesa che brina e nebbia si ricordino che oggi è previsto bel tempo e si tolgano di torno. Nel frattempo mi studio la cartina al 25000 dei Simbruini, ed. Lupo, con un occhio ai sentieri consigliati per MTB (che però in molti punti coincidono fastidiosamente con quelli per sci-alpinismo...)
Quando parto il sole è già alto nel cielo, rendendo il freddo più sopportabile. Trotterello fino a Tagliacozzo, poi punto in su verso la valle dell'alto Liri.
La rupe sopra Tagliacozzo contorna splendidamente il Velino innevato sullo sfondo, e quanto al segnale di velocità massima, non è un problema per la mia mula. Specialmente oggi...
Una graziosa chiesetta abbarbicata alla roccia.
L'immancabile abbeverata.
Oltrepasso un posto dall'improbabile nome di Piccola Svizzera, ma non scorgo Piccoli Gnomi o Piccole Mucche, solo Grossi Cavalli. A Petrella Liri giro per Cappadocia, che nonostante il nome altisonante è un grazioso paesino tra i boschi, e proseguo verso il Passo della Serra. Da qui proseguo per Campo Rotondo, e prima di essere offeso dalla vista dell'agglomerato di edilizia pseudo turistica svolto a destra per il bosco e per l'ignoto.
L'ignoto si manifesta subito sotto forma di una carrareccia abbondantemente ricoperta di neve indurita, percorsa da due solchi lucidi niente affatto invitanti. Il gesto quasi automatico di salire sulle pedane stavolta non mi pare molto benefico. L'Alpetta sembra indecisa e non mi trasmette affatto sicurezza. Io più indeciso di lei mi chiedo per un attimo se veramente ho voglia di proseguire per quella discesa dalla quale non so neanche se saprò risalire, solo come un lupo che ha perso il branco.
E' solo un attimo: è una giornata troppo bella per tornare subito indietro, si va avanti.
Ad ogni buon conto in uno spiazzo mi fermo a fare qualche piccola evoluzione, giusto per prendere confidenza con il nuovo ambiente. La prova mi dice che un po' di controllo c'è, a patto di stare alla larga dalle piste gelate. Una parola, attraggono le ruote come calamite! Allora decido per il momento di passare alla guida seduto, meno elegante ma molto più efficace per correggere a pedatone le frequenti sbandate della mula. Dopo un po' non ci faccio neanche più caso, miracoli dell'abitudine.
Poi il sentiero esce dal bosco e diventa un'autostrada soleggiata da cui apprezzare la tranquilla vastità della Valle della Dogana.
In lontananza si intravedono laghetti turchese.
Non dura molto, ricomincia la neve, ma e' allietata da piccole sorgenti che formano pozze cristalline.
Ad un tratto mi vedo venire incontro una fila un po' tetra di scuri motociclisti (nere le tute, nere le moto, con un filino di arancione...). Pero' sono simpatici: ad occhio sono per lo piu' KTM bicilindriche, con pneumatici Enduro 3. Vengono da Pereto, partiti in 20, ora sono in 6. Leggo nei loro occhi la sofferenza, e lampi di desiderio per la mula. Qualcuno azzarda "la voglio anch'io!!!". Penso che davvero al mondo e' tutto funzione del punto di vista. Non mi viene in mente di fotografarli, ne' di farmi fare una foto, per cui dovete continuare a beccarvi i miei servizi promozionali spontanei monotematici a beneficio di Betamotor S.p.A.
(a proposito, gentile Betamotor S.p.A., quando doveste eventualmente decidervi a fornirmi a titolo di ringraziamento una Alpetta omaggio, vorrei cortesemente optare per il PROSSIMO modello. Grazie infinite.)
Dunque, la via per Pereto e' aperta, almeno a 6 superenduro su 20, ma il problema e' che Pereto mi porterebbe troppo fuori zona (piu' o meno mi aspettano a pranzo). La mia meta e' Marsia, per cui poco dopo aver salutato i 6 superstiti lascio la via per un sentiero laterale. Le tracce dei fuoristrada mi davano noia, ma adesso che non ci sono piu' sento una lieve inquietudine...
Dopo un paio di chilometri in cui saluto con affetto occasionali tratti di infide pietre instabili arrivo ai piedi di una collinetta. La via segnata ha l'aspetto di una simpatica pista per bob, ma bob a parte io sto dalla parte sbagliata. Per cui cerco di prendere un po' di velocita' e affronto la salita fuori sentiero, dove neve e prato di alternano.
Niente da fare, non c'e' aderenza, sotto la neve c'e' erba viscida, e l'Alpetta rallenta fino a fermarsi. Forse anche le coperture oramai stagionate fanno la loro parte. Scendo e cerco di spingere a piedi, ma scivolo anch'io e tutto finisce in un dolce patapunfete. Nessun problema, ma lo prendo come segno che e' ora di tornare sui miei passi, che sono comunque bei passi. Marsia sapra' attendere.
Scodinzolando felice (oramai sono pronto per le ruote chiodate...) ritorno al fine a Campo Rotondo. Il tempo di una foto al Passo della Serra e si riscende a valle.
A valle l'aria e' oramai dolcissima, primaverile, si va verso casa che e' un piacere.
Simbruini, ci rivedremo presto...
Da Campo Rotondo a... Campo Rotondo
I Simbruini, pomposamente detti anche "Le Alpi di Roma", sono una ampia porzione di Appennino Laziale, relativamente incontaminata, a pochi passi dalla Capitale. Oltre il confine Abruzzese c'è inoltre una zona altrettanto estesa e ancora più selvatica a cui non so che nome dare.
Per cui li chiamerò del tutto erroneamente "Simbruini Abruzzesi".
Nell'insieme i Simbruini, veri e falsi, sono una riserva di godimento inesauribile per gli escursionisti di ogni genere.
Vi racconto il giretto di Domenica, classificandolo come "I" perchè, statene certi, la cosa non finisce qui!
Il tempo splendido dello scorso fine settimana, dopo il piovasco deprimente dei precedenti, non poteva non essere celebrato. Pero' l'Abruzzo non e' (ancora?) il Vicentino, dove ad ogni boschetto c'è un gagliardo MotorTripper pronto ad unirsi alla combriccola: qui il tepore della lontana costa, che fa impennare le moto sulla spiaggia, non è ancora giunto a risvegliare i camosci dell'entroterra...
Pazienza, Domenica mattina faccio un tentativo infruttuoso con un mio amico endurone, e decido comunque di andare, con tutta calma in attesa che brina e nebbia si ricordino che oggi è previsto bel tempo e si tolgano di torno. Nel frattempo mi studio la cartina al 25000 dei Simbruini, ed. Lupo, con un occhio ai sentieri consigliati per MTB (che però in molti punti coincidono fastidiosamente con quelli per sci-alpinismo...)
Quando parto il sole è già alto nel cielo, rendendo il freddo più sopportabile. Trotterello fino a Tagliacozzo, poi punto in su verso la valle dell'alto Liri.
La rupe sopra Tagliacozzo contorna splendidamente il Velino innevato sullo sfondo, e quanto al segnale di velocità massima, non è un problema per la mia mula. Specialmente oggi...
Una graziosa chiesetta abbarbicata alla roccia.
L'immancabile abbeverata.
Oltrepasso un posto dall'improbabile nome di Piccola Svizzera, ma non scorgo Piccoli Gnomi o Piccole Mucche, solo Grossi Cavalli. A Petrella Liri giro per Cappadocia, che nonostante il nome altisonante è un grazioso paesino tra i boschi, e proseguo verso il Passo della Serra. Da qui proseguo per Campo Rotondo, e prima di essere offeso dalla vista dell'agglomerato di edilizia pseudo turistica svolto a destra per il bosco e per l'ignoto.
L'ignoto si manifesta subito sotto forma di una carrareccia abbondantemente ricoperta di neve indurita, percorsa da due solchi lucidi niente affatto invitanti. Il gesto quasi automatico di salire sulle pedane stavolta non mi pare molto benefico. L'Alpetta sembra indecisa e non mi trasmette affatto sicurezza. Io più indeciso di lei mi chiedo per un attimo se veramente ho voglia di proseguire per quella discesa dalla quale non so neanche se saprò risalire, solo come un lupo che ha perso il branco.
E' solo un attimo: è una giornata troppo bella per tornare subito indietro, si va avanti.
Ad ogni buon conto in uno spiazzo mi fermo a fare qualche piccola evoluzione, giusto per prendere confidenza con il nuovo ambiente. La prova mi dice che un po' di controllo c'è, a patto di stare alla larga dalle piste gelate. Una parola, attraggono le ruote come calamite! Allora decido per il momento di passare alla guida seduto, meno elegante ma molto più efficace per correggere a pedatone le frequenti sbandate della mula. Dopo un po' non ci faccio neanche più caso, miracoli dell'abitudine.
Poi il sentiero esce dal bosco e diventa un'autostrada soleggiata da cui apprezzare la tranquilla vastità della Valle della Dogana.
In lontananza si intravedono laghetti turchese.
Non dura molto, ricomincia la neve, ma e' allietata da piccole sorgenti che formano pozze cristalline.
Ad un tratto mi vedo venire incontro una fila un po' tetra di scuri motociclisti (nere le tute, nere le moto, con un filino di arancione...). Pero' sono simpatici: ad occhio sono per lo piu' KTM bicilindriche, con pneumatici Enduro 3. Vengono da Pereto, partiti in 20, ora sono in 6. Leggo nei loro occhi la sofferenza, e lampi di desiderio per la mula. Qualcuno azzarda "la voglio anch'io!!!". Penso che davvero al mondo e' tutto funzione del punto di vista. Non mi viene in mente di fotografarli, ne' di farmi fare una foto, per cui dovete continuare a beccarvi i miei servizi promozionali spontanei monotematici a beneficio di Betamotor S.p.A.
(a proposito, gentile Betamotor S.p.A., quando doveste eventualmente decidervi a fornirmi a titolo di ringraziamento una Alpetta omaggio, vorrei cortesemente optare per il PROSSIMO modello. Grazie infinite.)
Dunque, la via per Pereto e' aperta, almeno a 6 superenduro su 20, ma il problema e' che Pereto mi porterebbe troppo fuori zona (piu' o meno mi aspettano a pranzo). La mia meta e' Marsia, per cui poco dopo aver salutato i 6 superstiti lascio la via per un sentiero laterale. Le tracce dei fuoristrada mi davano noia, ma adesso che non ci sono piu' sento una lieve inquietudine...
Dopo un paio di chilometri in cui saluto con affetto occasionali tratti di infide pietre instabili arrivo ai piedi di una collinetta. La via segnata ha l'aspetto di una simpatica pista per bob, ma bob a parte io sto dalla parte sbagliata. Per cui cerco di prendere un po' di velocita' e affronto la salita fuori sentiero, dove neve e prato di alternano.
Niente da fare, non c'e' aderenza, sotto la neve c'e' erba viscida, e l'Alpetta rallenta fino a fermarsi. Forse anche le coperture oramai stagionate fanno la loro parte. Scendo e cerco di spingere a piedi, ma scivolo anch'io e tutto finisce in un dolce patapunfete. Nessun problema, ma lo prendo come segno che e' ora di tornare sui miei passi, che sono comunque bei passi. Marsia sapra' attendere.
Scodinzolando felice (oramai sono pronto per le ruote chiodate...) ritorno al fine a Campo Rotondo. Il tempo di una foto al Passo della Serra e si riscende a valle.
A valle l'aria e' oramai dolcissima, primaverile, si va verso casa che e' un piacere.
Simbruini, ci rivedremo presto...
Re: A spasso per i Simbruini - I
d'altra parte anche i cavalli si possono ferrareErnesto ha scritto:oramai sono pronto per le ruote chiodate...
Ho sempre sentito dire che una corda avvolta intorno al pneumatico fa miracoli per la trazione sulla neve. Visto che la neve non ti manca, potresti fare qualche prova
Ah, bel giro, bel report, belle foto
Ciao
Mappe utenti e motocavalcate/mulatrial
Quartu S.Elena, CA - Pianeta Terra
Honda CRF 230 F Easy Trail '04
I buoni vanno in paradiso, i cattivi vanno fuoristrada
Quartu S.Elena, CA - Pianeta Terra
Honda CRF 230 F Easy Trail '04
I buoni vanno in paradiso, i cattivi vanno fuoristrada
A spasso per i Simbruini - I
Hai mai pensato di scrivere un libro?
Bello! ...e arrapante (motociclisticamente parlando s'intende!)
Bello! ...e arrapante (motociclisticamente parlando s'intende!)
- max37
- Messaggi: 6633
- Iscritto il: mer 06 giu, 2007 8:23 pm
- Località: Dueville ( Vi ) Moto: Cagiva Navigator 1000 Beta Alp 200
Re: A spasso per i Simbruini - I
carlo ha scritto:d'altra parte anche i cavalli si possono ferrareErnesto ha scritto:oramai sono pronto per le ruote chiodate...
Ho sempre sentito dire che una corda avvolta intorno al pneumatico fa miracoli per la trazione sulla neve. Visto che la neve non ti manca, potresti fare qualche prova
Ah, bel giro, bel report, belle foto
Ciao
quoto al 100%
Max37
http://www.tecnicamotori.it/
La cosa più deliziosa non è non avere nulla da fare. E' avere qualcosa da fare e non farla.
Oggi non faccio niente perchè ieri non ho fatto niente ma non avevo finito.
http://www.tecnicamotori.it/
La cosa più deliziosa non è non avere nulla da fare. E' avere qualcosa da fare e non farla.
Oggi non faccio niente perchè ieri non ho fatto niente ma non avevo finito.
A spasso per i Simbruini - I
Caro Ernesto, come al solito leggere i tuoi post è veramente interessante. Questo tuo racconto poi, associato alle splendide foto dei magnifici posti che hai attraversato è il non plus ultra. BRAVISSIMO. Che stile ragazzi! Il nostro E È proprio un grande artista! Veramente stupenda l’ultima foto: l’Alp, le montagne e il crocifisso. La voto come migliore foto del forum (al di là del fotomotortrip).
A presto e...
Buon motortrip,
alp
Buon motortrip,
alp
A spasso per i Simbruini - I
Complimenti per tutto!!!
Beato te che hai quei posti a portata di mano e di moto. Chissa se un giorno potremo incontraci e fare un giro insieme.Certo cha da Capranica a rrivare fin laggiù è una impresa. Però non è detto che verso primavera....
Ciao e a presto. Ernesto
Beato te che hai quei posti a portata di mano e di moto. Chissa se un giorno potremo incontraci e fare un giro insieme.Certo cha da Capranica a rrivare fin laggiù è una impresa. Però non è detto che verso primavera....
Ciao e a presto. Ernesto
A spasso per i Simbruini - I
Ma a quando la II° parte?
Troppo bella la I°, ormai siamo in crisi di astinenza!
Ciao
Alves
Troppo bella la I°, ormai siamo in crisi di astinenza!
Ciao
Alves
A spasso per i Simbruini - I
bei posti veramente
"la moto, una cosa così meravigliosa non può non avere un anima"
Valentino Rossi
http://sites.google.com/site/mondoemotori/
Valentino Rossi
http://sites.google.com/site/mondoemotori/
A spasso per i Simbruini - I
Sono i posti, in questo resoconto appena lambiti, in cui avevo intenzione di portarvi per il motoraduno. Ma non vedo quasi nessuno alzare la mano...
Vorrei quanto prima tornarci per la parte II, III, IV, V.... a maggior ragione con la motivazione di preparare il raduno, ma e' da un po' che non tocco la moto, ed erano comunque un po' troppo innevati.
Spero di tornarci quanto prima, ho ancora le pedane arretrate da collaudare... Se qualcuno di qua' o di la del confine col Lazio vuole accompagnarmi sarebbe doppia festa!
Ne approfitto per ringraziare tutti degli apprezzamenti generosi.
Anche troppo: mi sembra davvero poca cosa rispetto ai racconti epici di Alp e Alves!
Riguardo al libro torno a dire che lo stiamo scrivendo insieme. E non solo a livello metaforico: prima o poi una bella compilation PDF del "meglio di MotorTrip" giuro la faccio.
Vorrei quanto prima tornarci per la parte II, III, IV, V.... a maggior ragione con la motivazione di preparare il raduno, ma e' da un po' che non tocco la moto, ed erano comunque un po' troppo innevati.
Spero di tornarci quanto prima, ho ancora le pedane arretrate da collaudare... Se qualcuno di qua' o di la del confine col Lazio vuole accompagnarmi sarebbe doppia festa!
Ne approfitto per ringraziare tutti degli apprezzamenti generosi.
Anche troppo: mi sembra davvero poca cosa rispetto ai racconti epici di Alp e Alves!
Riguardo al libro torno a dire che lo stiamo scrivendo insieme. E non solo a livello metaforico: prima o poi una bella compilation PDF del "meglio di MotorTrip" giuro la faccio.
A spasso per i Simbruini - I
Dai Ernesto, fra te e Alves potrebbe venir fuori qualcosa di veramente unico, una pietra miliare nell'editoria motociclistica (il Manifesto del Motoalpinismo!)Ernesto ha scritto:
Riguardo al libro torno a dire che lo stiamo scrivendo insieme. E non solo a livello metaforico: prima o poi una bella compilation PDF del "meglio di MotorTrip" giuro la faccio.
A presto e...
Buon motortrip,
alp
Buon motortrip,
alp