Rispondo un po’ a tutte le simpatiche osservazioni sul perché e per come delle valigie.
In questo giro erano semivuote, c’era dentro solo lo zaino con tutte le attrezzature e i ricambi del caso.
Tutto parte appunto da ricambi e attrezzature: per uscite solitarie in sicurezza occorre molta roba.
Nell’economia di un giro “all day long” ma anche di una breve girata di 4 ore, zaini e marsupi mi risultano sempre più fastidiosi; caricare il bauletto posteriore aveva dato esisti infausti:
Il primo passo è stato realizzare il telaio in tubi tondi: in tal modo avrei potuto usare con soddisfazione le borse morbide che possiedo.
E questo è stato fatto, vedere foto del Pordoi:
Però le borse sono macchinose; fissarle bene non è per niente immediato, si sporcano, si bagnano, hanno una forma triangolare che non sfrutta bene lo spazio, si stracciano nell’uso off.
Allora ho pensato di farle in alluminio. Con l’aiuto di amici il costo è stato contenuto, ne valeva la pena anche se l’utilizzo sarà limitato.
Beh, qualche idea ce l’ho, come fare un giro con mio figlio di più giorni nelle dolomiti.
Altra idea, che purtroppo non è andata in porto: avevo da fare una trasferta di lavoro a Udine, che mi avrebbe occupato al massimo 3-4 ore. Avevo già programmato di andare su col 750: se finivo per mezzogiorno poi potevo rientrare con calma per la pedemontana, facendo qualche sterro: Tagliamento, Cellina, Piancavallo, Col Visentin…l’imbarazzo della scelta.
Le valige mi sarebbero servite per contenere la 24 ore col PC e l’abbigliamento tecnico da usare in moto…Ovviamente il giorno stabilito diluviava! Non me la sono sentita di partire sotto la pioggia, e difatti sono stati 400 km sotto l’acqua.
Questo per quanto riguarda l’aspetto razionale.
Dal punto di vista emozionale mi affascinano sempre più le moto grezze dei grandi viaggiatori, che puzzano di avventura lontano un miglio; trovo più bella una BMW di 25 anni fa con 300.000 km sul groppone e relativi accrocchi (serbationi, borse, valigie) che una efficientissima CRF 2008!
La Cagiva è una enduro, il fuoristrada ce lo voglio fare con lei, ma non sarà mai il moto alpinismo che posso fare col trial o con l’XR; pertanto, invece di spendere i (pochi) soldi per una impossibile endurizzazione racing (del tipo spendere 300 € per fare uno scarico che pesi meno: cosa sarebbero un paio di kg risparmiati su 2 quintali di moto?), oreinto i miei sforzi a modellare la moto come un missile di lunga gittata, che mi consenta di fare velocemente asfalto per raggiungere una bella sterrata.
E allora concio la mia moto così, sperando che sia di buon auspicio per un viaggio.
Ciao
Alves
P.S.: buona l’idea degli spazi pubblicitari!
P.P.S.: La filosofia “avventurosa” di Ciaccia mi piace un sacco!