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Umbria: il grande ritorno! Part 11 & 12 The end

Qui troverai resoconti di escursioni e raduni realizzati nella Repubblica di San Marino, Toscana, Marche, Umbria, Abruzzo e Lazio.
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rokes
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Umbria: il grande ritorno! Part 5 & 6

Messaggio da rokes » gio 29 ott, 2015 12:06 pm

ImmagineStefano "jacklospin8" è rientrato a Roma e sono indeciso sul da farsi. :D


Umbria: il grande ritorno!

Lunedì 26 ottobre Part five!

Dopo tre giorni di enduro sono abbastanza affaticato e sento il bisogno di recuperare un po' di forze.
Per di più la giornata si presenta grigia e non è detto che non piova. Così decido di dedicarmi un po' alla manutenzione del mezzo
e di prendermi un giorno di ferie tra le ferie! ;)
La sera appuntamento con Stefano e Florance per una cena a base di pappardelle al sugo di cinghiale e grigliata mista come secondo
e mettersi d'accordo per l'uscita del giorno dopo.


ImmagineOggi è il Grande Giorno! Un'uscita tutta nuova con gli amici Stefano "s.pazz", Florance "betaflò" :flowerysmile: :flowerysmile: :flowerysmile:
e come guida il grande Pepperuzzola!
:D



Umbria: il grande ritorno!

Martedì 27 ottobre Part six!

La giornata di oggi doveva essere il "clou" della mia permanenza in Umbria. Innanzi tutto il piacere di endurare nuovamente con
Stefano e Florance dopo la visita di quest'estate in Veneto, nonché rivedere Pepperuzzola dopo due anni che mancavo da qui,
ed il privilegio di averlo come guida.

Pepperuzzola
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Tutto comincia per il meglio. Si parte verso le dieci con un percorso veloce, tutto quel che ci vuole come riscaldamento:
qualche sasso smosso, qualche scalino, un po' di single track nel bosco, un ghiaione in discesa.

Betaflò.
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Un bel ghiaione. La pendenza è notevole. A quel che dicono in certi proprio difficile ripartire se ci si ferma.
Come sempre 'ste maledette macchine fotografiche appiattiscono tutto. Va beh, comunque le cose stanno
come ve le descrivo :mrgreen: che ce volete fà!Immagine
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Pepperuzzola e Stefano "s.pazz" (col casco).
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Fino a qui tutto bene! Tutto bene sì e no... comincio ad aver le spalle indolenzite... forse sono un tantino teso.
Poi tocca agli avambracci. Va beh mi dico, il tutto passerà con qualche sterrato scorrevole.

Ed invece è la mia giornata NO! Sta per arrivare La mia CAPORETTO!

Arriviamo all'inizio di un single track dove come premessa mi è stato detto che c'erano tre, quattro strappetti un po' impegnativi.
Il primo consisteva nel superare uno scoglio di pietra di circa tre metri. Fin qui tutto ok, no problem.
Il secondo consisteva in una ripida salita dentro una canaletta in uscita di curva a gomito, a sx. Qui primo problema: mi pianto.
Bisogna tornare indietro per riprovarci. La moto non ne vuol sapere di ripartire neanche dopo essermi spolmonato non so quante
volte a pigiare sulla pedalina d'avviamento. Non ho più fiato, ma ho delle candele nuove. Cambio candela ed al primo colpo si accende.
Ci riprovo, ma col risultato di prima: sono cotto. Stefano mi da una mano e sfrizionando riesce a portala su.
La salita continua ripida nella canaletta e mi aspetto da un momento all'altro di trovarmi il "famigerato" scalino (radice) in uscita
di curva. Lo passo e sono contento. Ora aspetto il successivo con due radici a scalini sempre in uscita di curva. Passo il primo e sul
secondo mi pianto, ma per poco. Comunque anche questo passa. Ora dopo una curva secca a sx c'è un salitone sempre dentro una
canaletta, ma questa volta è veramente più ripido. OneTwoFive da tutto quello che ha in corpo. Sfriziono come un dannato; lei sale,
zampetto, c..o indietro, s'impenna, io non ci sono più, ma punto diritto a dove finisce. Poi perdo qualche giro e lì è la mia fine.
Non ce la faccio più. Arriva Stefano; ancora sfrizionate urlanti (così avrebbe potuto descriverle il nostro grande Filippo Tommaso
Marinetti).
La porta là dove avrei dovuto portala io. Ho fatto una fatica bestia a risalire quella rampa a piedi. Stremato, pressione a zero, in
calo di zuccheri e sudato come mai, mi arrendo per un buon quarto d'ora, ma in quelle condizioni non potevo ripartire.
Si riparte. Accendo la moto ...e ...la frizione è bruciata, andata, inesistente. Fine della partita!
Fine della partita per me, ma non per Stefano che vedendo quanto ero sfinito, al punto di dover fermarmi ogni cinque sei metri, mi
passa la sua moto e si propone di portarla (spingendola) fino a dove comincia la discesa che ininterrottamente ci riporta sull'asfalto.
Purtroppo non era un tratto così breve come preventivato.
Per fortuna che Florance, la sua compagna, gli va incontro con una corda per trainare la moto.
Ecco, non sono mai stato così male moralmente nel saper quanto stavano tribolando i miei amici a causa del mio cedimento psico-fisico!.
Non so proprio come ringraziarli, ma so che mi ricorderò per sempre quanto accaduto e quanto valga l'amicizia! E la solidarietà tra enduristi.

Un altro serio colpo l'ho preso sia al morale che nel mio amor proprio. Per la prima volta mi son chiesto se sarei ancora in grado di
gestire OneTwoFive sul brutto. Certo che è una bella bestiola, ma talmente difficile da portare in determinati frangenti!
Volente o nolente il fisico ha ceduto brutalmente ed inaspettatamente più del solito, ed il fisico, oltre al manico (che è quel che è), è quello
che fa la differenza con questa moto. Ora ho un sacco di tarli che mi rodono lo spirito. Ed il solo pensiero di metterla in pensione mi crea
un sacco di confusione interiore. Credo sinceramente che non ce la farò mai. LEI è LEI e lo sa.

OneTwoFive: la grinta.
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OneTwoFive: lo charme
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Riportata la moto col furgone, abbiamo pranzato a casa di Pepperuzzola a base di prelibatezze locali. Grazie a Peppe e consorte per la squisita ospitalità! :-D
Mentre i miei tre amici hanno ripreso a girare verso le tre del pomeriggio, io mi recavo a Fabriano da Ragni Moto (concessionario Honda
e Beta), dove mi aspettavano per sostituirmi la frizione bruciata.
Che dire se non che sono stati efficientissimi e gentilissimi intervenendo in un tempo da record! Grazie ancora!

Rientrato a casa e fatta una doccia, riparto nuovamente per cenare con Florance e Stefano che ringrazio ancora di cuore per quanto fatto!
Ragazzi, meritate almeno due damigiane di quel buon "Prosecco dell'endurista" (quello con i sali rigeneranti)! :mrgreen:
Sì, ma poi attenti alle salite! Immagine

Ciao, a domani!


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Umbria: il grande ritorno! Part 11 & 12 The end

Messaggio da husqvarna100 » gio 29 ott, 2015 3:57 pm

Tranquillo--non abbatterti--giu' la testa e "pedalare".
Se tu sapessi quante volte mi e' venuta la voglia di mollare tutto ed
appendere la moto al chiodo.
Sono ancora qui a "soffrire"--mi sono limitato a rifiutare le salite che non
ritengo piu' alla mia portata.
Continuo ad insistere ed a divertirmi.

alp
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Umbria: il grande ritorno! Part 11 & 12 The end

Messaggio da alp » gio 29 ott, 2015 4:05 pm

Che bello il tuo racconto: passione, sudore, bellezza, amicizia. Cosa vuoi di più dall'enduro?
A presto e...
Buon motortrip,

alp

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Umbria: il grande ritorno! Part 11 & 12 The end

Messaggio da adriano » ven 30 ott, 2015 6:17 pm

Oh...... se son fatti vivi tutti in una sola botta ! Rokes con una "magica " Honda, compl. ex- Betaflò con un " luminoso " completino off-road, sei bellissima. Stefano , anche se non se vede ...sempre presente con il suo temperamento " generoso ed altruista " . Sorry x la frizione Honda... bei posti, gran sole ! Tanti saluti ! A presto.

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rokes
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Umbria: il grande ritorno! Part 7

Messaggio da rokes » sab 31 ott, 2015 2:22 am

ImmagineDopo la disfatta di ieri eccomi di nuovo pronto ad affrontare un'uscita "soft" (tanto per ricaricare
le batterie) ed anche perché sono di nuovo "single on the off-road"
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Umbria: il grande ritorno!

Mercoledì 28 ottobre Part seven!

Sveglia presto al mattino: la giornata non promette bene, anzi tutto indica pioggia, umido e temperatura più che autunnale.

Che vi dicevo?
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La fatica di ieri si fa comunque sentire, anche se endurare tutti i giorni comincia a dare i suoi frutti. Comincio a sentire i primi
benefici della cura tassellata. :mrgreen:

I colori sono quelli dell'autunno, anche se un semplice e solo raggio di sole li avrebbe accesi come brace ardente al fuoco.
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Dopo aver pranzato mi soffermo nel bellissimo giardino della locanda montana. La delicatezza di una rosa.
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Florilegio di colori!
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Si riparte, ma come non fermarsi di fronte a questo ininterrotto spettacolo? Siamo alle porte dell'Eden?
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E l'enduro? Ed i nuovi sentieri? E quelli conosciuti? Dai, ancora un po' di pazienza che tutto arriva.
Questo comunque è il ritmo, il mio andazzo curioso, quando vado in solitaria. Ma si endura anche per quel che segue...

Certo che la Fede qualche po' c'entra in queste amene valli sperse...
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In tutta semplicità.
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Tutto è armonia.
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Ave Maria!
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Cosa fare e cosa non fare: questo è il dilemma! D'un lato non devo prendere rischi: sono da solo; dall'altro in caso di problemi (andando in
esplorazione), non saprei come indicare dove mi trovo a chicchessia.
Decido quindi di fare un giro esplorativo, molto soft, affrontando anche alcuni tratti di asfalto. Vi chiederete perché l'asfalto...
Semplicemente perché lo si evita sempre come la peste, ma spesso (e non ce ne rendiamo mai abbastanza conto poiché cerchiamo i
collegamenti tra sterrato e sterrato), è proprio da quest'ultimo (l'asfalto), che partono alcuni dei percorsi più sorprendenti.
Un detto dice: tutte le strade portano a Roma. Noi potremmo semplicemente cambiarlo in: tutti i sentieri portano all'asfalto (purtroppo!)
Velocità max 30 km ora ed anche meno. Devo vedere tutto quel che parte a destra ed a sinistra della strada, nonché ciò che potrebbe
cominciare a salire o scendere in fondo ad un campo o dopo un ruscelletto. Qui si gioca di fino!
Ed in effetti non è stato tempo perso! Ho visto e fotografato molte cose interessanti! Ormai non rimane che andare a vedere di
persona, magari quando saremo almeno in due.

Purtroppo i compagni d'avventura scarseggiano e sono sempre più restii a separarsi da casetta anche per solo un paio di giorni.
Non era per nulla così anche solo fino a poco tempo fa e la crisi qui non c'entra nulla. C'est la vie, c'est tout!
L'impressione è che "le vecchie glorie", abbiano un tantino abdicato, diciamo rallentato, mentre i giovani, quei pochi che conosco,
giustamente cercano sensazioni ed esperienze più hard e li condivido; devono mettersi alla prova, competere, imparare, sorpassarsi
nelle difficoltà vivere di adrenalina e se non lo fanno adesso nel pieno possesso delle loro facoltà psico fisiche quando mai potranno farlo?

Noi invece, i vecchietti, che comunque avremmo sempre molto da imparare e migliorare per conservare quel po' di gioventù in noi,
siamo la generazione a cui piace alzarsi di buonora al mattino, salire in moto e correre tra strade bianche, sentieri, mule, carrarecce,
percorrere tracce erbose, salire pendii, cavalcare altipiani a perdita di vista, affrontare vertiginose discese, guadare piccoli e grandi
fiumi, torrenti, ruscelli, zigzagare in viscide fangaie, scivolare sulla soffice neve, affrontare rudi salite di pietra piantata, galleggiare
su manti di sasso smosso, scollinare a motore spento in assoluto silenzio a ruota libera lasciando la moto impadronirsi della velocità,
vivere di "Futurismo", alternando all'estrema lentezza l'ebrezza della folle corsa!

Filippo Tommaso Marinetti
Tratto da Lussuria-Velocità (1921), il testo è la traduzione italiana, con varianti, di una parte della "Ville charnelle" del 1908.


Veemente dio d'una razza d'acciaio,
Automobile ebbrrra di spazio!,
che scalpiti e frrremi d'angoscia
rodendo il morso con striduli denti...
Formidabile mostro giapponese,
dagli occhi di fucina,
nutrito di fiamma .
e d'olî minerali,
avido d'orizzonti e di prede siderali...
io scateno il tuo cuore che tonfa diabolicamente,
scateno i tuoi giganteschi pneumatici,
per la danza che tu sai danzare
via per le bianche strade di tutto il mondo!...
Allento finalmente
le tue metalliche redini,
e tu con voluttà ti slanci
nell'Infinito liberatore!
All'abbaiare della tua grande voce
ecco il sol che tramonta inseguirti veloce
accelerando il suo sanguinolento
palpito, all'orizzonte...
Guarda, come galoppa, in fondo ai boschi, laggiù!...
Che importa, mio dèmone bello?
Io sono In tua balìa! Prrrendimi!· Prrrendimi!
Sulla terra assordata, benché tutta vibri
d'echi loquaci;
sotto il cielo accecato, benché folto di stelle,
io vado esasperando la mia febbre
ed il mio desiderio,
scudisciandoli a gran colpi di spada.
E a quando a quando alzo il capo
per sentirmi sul collo
in soffice stretta le braccia
folli del vento, vellutate e freschissime...
Sono tue quelle braccia ammalianti e lontane
che mi attirano, e il vento
non è che il tuo alito d'abisso,
o Infinito senza fondo che con gioia m'assorbi!...
Ah! ah! vedo a un tratto mulini
neri, dinoccolati,
che sembran correr su l'ali
di tela vertebrata
come su gambe prolisse?..
Ora le montagne già stanno per gettare
sulla mia fuga mantelli di sonnolenta frescura,
là, a quella svolta bieca. .
Montagne! Mammut, in mostruosa mandra,
che pesanti trottate, inarcando
le vostre immense groppe,
eccovi superate, eccovi avvolte
dalla grigia matassa delle nebbie!... .
E odo il vago echeggiante rumore
che sulle strade stampano
i favolosi stivali da sette leghe
dei vostri piedi colossali...
O montagne dai freschi mantelli turchini!...
O bei fiumi che respirate
beatamente al chiaro di luna!
O tenebrose pianure!... lo vi sorpasso a galoppo
su questo mio mostro impazzito!...
Stelle! mie stelle! l'udite
il precipitar dei suoi passi?..
Udite voi la sua voce, cui la collera spacca...
la sua voce scoppiante, che abbaia, che abbaia...
e il tuonar de' suoi ferrei polmoni
crrrrollanti a prrrrecipizio
interrrrrminabilmente? ...
Accetto la sfida, o mie stelle!...
Più presto ancora più presto!...
E senza posa, né riposo!...
Molla i freni! Non puoi?
Schiàntali, dunque,
che il polso del motore centuplichi i suoi slanci!
Urrrrà! Non più contatti con questa terra immonda!
lo me ne stacco alfine, ed agilmente volo
sull'inebriante fiume degli astri
che si gonfia in piena nel gran letto celeste!


Per tornare ai nostri sentieri eccone uno molto gustoso e godurioso: "il mare di pietra"!

Il mare di pietra (variante 1). Lo scoglio.
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Il mare di pietra (variante 1). Come prosegue.
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Il mare di pietra (variante 1). Continua così.
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Il mare di pietra (variante 1). L'imbarazzo della scelta.
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Il tempo si fa minaccioso. Comunque non ci scampo, allora tanto vale continuare...
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Proseguendo nel mio peregrinare mi soffermo qui. Siamo su questa antica strada che da Nocera va a Pioraco e poi verso l’Adriatico
ed all’improvviso scogo questo rudere...
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...con questa lapide: "In questo luogo, a 117 miglia da Roma, sulla via Flaminia per Ancona, era la città di Dubius, il seminario e la
Pieve di Santa Maria di Dugii". Città di Dubios - Altri cenni su Dubios
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Come in tutte le fiabe e le leggende c'è sempre un'altra dimensione oltre la soglia!
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Per ora mi fermo qui! :wink:
Ciao, a domani!


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Umbria: il grande ritorno! Part 11 & 12 The end

Messaggio da betaflo » sab 31 ott, 2015 6:43 pm

Ciao Paolo, vedo che sei passato sotto casa!
Noi saremo lì per Lunedì, peccato non fare un'altra uscita insieme.
Alla prossima :thumbsup:
Saluti anche ad Adriano ;)
Il mondo è un libro, e quelli che non viaggiano ne leggono solo una pagina

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Umbria: il grande ritorno! Part 11 & 12 The end

Messaggio da jacklospin8 » dom 01 nov, 2015 1:51 am

Era da un po' che non uscivo più in offroad! Forse, il fatto di sentirmi troppo lento per stare con gli enduristi e troppo pippa per stare con i trialisti, mi limita nelle uscite in compagnia e mi ritrovo spesso a girar da solo. A dire il vero, prima le uscite solitarie le adoravo; mi davano delle emozioni particolari per via di quel mix di adrenalina e di paura che mi faceva sentire nel bel mezzo di un film di avventura. Poi invece, alcune circostanze potenzialmente pericolose mi hanno spaventato a tal punto da rinunciarvi, almeno per un po' di tempo. Ora esco solo con i compagni storici, ma il numero di uscite si è ridotto notevolmente. La telefonata di rokes è stata proprio una bella occasione per rimettermi in sella dopo diverse settimane di “digiuno”, anche perché avrei potuto provare sul campo la nuova accoppiata di gomme MT16-trialera. Avevo già conosciuto questi bellissimi posti lo scorso anno, però avevo patito non poco per via di una forma fisica precaria, dovuta anche ad un viaggio affrontato tutto in moto con la Multiuso. Quest'anno invece, sono arrivato col furgone e t-ride al seguito e devo dire che è stata tutta un'altra musica: 2 giorni di full-immersion in fuoristrada, circa 160 km in totale che potevano essere molti di più senza un paio di imprevisti (risolti bene grazie all'intercessione divina, vero Paolo? :-) ). Il menù preparato dallo chef propinava un'infinità di prelibatezze enduristiche in stile all-you-can eat, con pietanze a volontà quali sasso piantato, sasso smosso, terra rossa, radici, single track nel sottobosco autunnale, creste e pure qualche guado, il tutto condito con un po' di fango (molto poco… pensavo peggio!). Il risultato è stato una abbuffata di piacere; raramente mi sono sentito motoalpinisticamente così “satollo” e soddisfatto, anche se fisicamente alla frutta! Non sono bastate 4 ore di viaggio di ritorno per farmi cambiare idea: mi accontento di poco… qualche attimo di felicità.

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Messaggio da jacklospin8 » dom 01 nov, 2015 2:14 am

22.29 ha scritto:Che invidia! Posti bellissimi...

PS: come va la Scorpa?
La scorpa è una moto fantastica, va veramente bene e con le gomme da enduro è ancora più efficace. Parte SEMPRE al primo calcio ed è fisicamente poco impegnativa. Per fortuna non l'ho venduta...
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Umbria: il grande ritorno! Part 11 & 12 The end

Messaggio da ontano » dom 01 nov, 2015 8:12 am

Veramente ottimo Rokes sia come foto che come descrizioni e sensazioni. ;)
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Umbria: il grande ritorno! Part 8

Messaggio da rokes » lun 02 nov, 2015 2:07 am

ImmagineDimenticara l'uggiosa giornata di ieri, come spesso accade dopo la pioggia viene il sereno!
Sempre e comunque "single on the off-road"
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Umbria: il grande ritorno!

Giovedì 29 ottobre Part eight!


Quando ho visto questo sole, questo cielo, questi colori saturi tipici di una bella giornata autunnale, i neuroni hanno cominciato a scatenarsi in modo convulso.

Una luminosa giornata autunnale!
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Il sole filtra attraverso la vegetazione, creando in controluce un caleidoscopio di colori.
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Uno scorcio dei vicini monti.
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Un albero stupendo.
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OneTwoFive in bella posa nel suo elemento naturale
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Il tratto finale di una bella discesa.
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Il tempo repentinamente sta per cambiare, ma che meraviglia questi colori, col sole che fa a sgomitate con le nubi!
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Un sentiero sconosciuto in una zona altrettanto sconosciuta.
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Continuo a salire...
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In alto la Rocca dell'XI secolo. Qui ha già piovuto e tutto sembra indicare che stia per ricominciare.
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Allora torno in dietro.
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Cambio versante, ma inevitabilmente la prendo. Beh anche questo fa parte del gioco e comunque è pure una bella sensazione,
un sapore diverso...
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Ve lo ricordate il "mare di pietra" di ieri? Eccolo di nuovo quando piove; ora sapete anche il perché di questo strano nome!
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Il mare di pietra (variante 1)
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Il mare di pietra (variante 1)
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Lasciatomi alle spalle le piogge della valle eccomi sulla via del ritorno. Sto percorrendo un breve tratto di asfalto prima d'imboccare
lo sterrato che mi riporterà al campo base.

Ad un tratto un sole rosso mi punta addosso ed ho una visione "francescana"... D'altronde il Santo uomo qui era di casa!
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Beh, anche OneTwoFive si merita una fotina "ton sur ton", no? Word is red! :mrgreen:
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L'ultimo sterrato; ancora pochi minuti di luce, anche oggi ne ho approfittato fino all'ultimo. Arrivo bagnato, ma felice.
Endurista bagnato, endurista fortunato, non è così che si dice? :wink:
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Ciao, a domani!


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